Camminate serali per stare bene: condivido il mio percorso con voi

wojok040

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse meglio dire “buonasera” visto che parliamo di camminate serali! È da un po’ che non scrivo, ma ci tengo a condividere con voi come sta andando questo mio percorso. Ormai sono mesi che ogni sera, pioggia o stelle, esco per fare la mia camminata prima di dormire. Non è sempre facile, lo ammetto, soprattutto quando il divano mi chiama dopo una giornata lunga, ma una volta che metto le scarpe e parto, non me ne pento mai.
Di solito punto a fare almeno 4-5 chilometri, ma ci sono sere in cui mi lascio andare e arrivo anche a 7. Abito vicino a un parco con un bel percorso tra gli alberi, e quando il tempo lo permette, mi piace passare di lì: il rumore delle foglie sotto i piedi e l’aria fresca mi fanno sentire in pace. Altre volte, invece, giro per il quartiere, magari allungando fino alla piazza centrale illuminata – è diventato un modo per staccare la spina e pensare un po’ a me stessa. Qualcuno di voi ha un posto speciale dove ama camminare? Mi piacerebbe prendere spunto!
Devo dire che questa abitudine mi sta dando tanto, non solo per il peso. Certo, vedere la bilancia scendere piano piano è una soddisfazione – sono partita da 78 chili e ora sono a 71, non un cambiamento enorme, ma per me significa molto. Però quello che mi colpisce di più è la calma che provo dopo ogni passeggiata. È come se lasciassi lì fuori tutto lo stress della giornata. E poi, dormo meglio, ve lo giuro!
Non sto qui a dirvi che è la soluzione per tutti, ognuno ha il suo modo, no? Però se qualcuno sta pensando di provarci, vi dico: iniziate con poco, anche solo 20 minuti, e vedrete che poi viene naturale allungare. Magari un giorno posto qualche foto dei miei giri serali, così vi faccio vedere com’è bello il mio parco al tramonto. Intanto, spero che condividere questo vi dia un po’ di ispirazione, o almeno un sorriso. Forza, che ce la facciamo insieme! Qualcuno di voi cammina la sera? Come vi organizzate?
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire “buonasera” visto che parliamo di camminate serali! È da un po’ che non scrivo, ma ci tengo a condividere con voi come sta andando questo mio percorso. Ormai sono mesi che ogni sera, pioggia o stelle, esco per fare la mia camminata prima di dormire. Non è sempre facile, lo ammetto, soprattutto quando il divano mi chiama dopo una giornata lunga, ma una volta che metto le scarpe e parto, non me ne pento mai.
Di solito punto a fare almeno 4-5 chilometri, ma ci sono sere in cui mi lascio andare e arrivo anche a 7. Abito vicino a un parco con un bel percorso tra gli alberi, e quando il tempo lo permette, mi piace passare di lì: il rumore delle foglie sotto i piedi e l’aria fresca mi fanno sentire in pace. Altre volte, invece, giro per il quartiere, magari allungando fino alla piazza centrale illuminata – è diventato un modo per staccare la spina e pensare un po’ a me stessa. Qualcuno di voi ha un posto speciale dove ama camminare? Mi piacerebbe prendere spunto!
Devo dire che questa abitudine mi sta dando tanto, non solo per il peso. Certo, vedere la bilancia scendere piano piano è una soddisfazione – sono partita da 78 chili e ora sono a 71, non un cambiamento enorme, ma per me significa molto. Però quello che mi colpisce di più è la calma che provo dopo ogni passeggiata. È come se lasciassi lì fuori tutto lo stress della giornata. E poi, dormo meglio, ve lo giuro!
Non sto qui a dirvi che è la soluzione per tutti, ognuno ha il suo modo, no? Però se qualcuno sta pensando di provarci, vi dico: iniziate con poco, anche solo 20 minuti, e vedrete che poi viene naturale allungare. Magari un giorno posto qualche foto dei miei giri serali, così vi faccio vedere com’è bello il mio parco al tramonto. Intanto, spero che condividere questo vi dia un po’ di ispirazione, o almeno un sorriso. Forza, che ce la facciamo insieme! Qualcuno di voi cammina la sera? Come vi organizzate?
Buonasera, o forse meglio dire “buon cammino” a chi come te trova rifugio nei passi sotto il cielo della sera. Leggendo il tuo racconto, mi sono rivisto in quel bisogno di muovermi, di scrollarmi di dosso la giornata, anche se il mio approccio è stato diverso, più rumoroso, fatto di ghisa e sudore. Le tue camminate serali mi fanno pensare a quanto il movimento, in qualunque forma, abbia il potere di rimetterci in asse, no? Tu trovi pace tra gli alberi e le luci della piazza, io la cercavo – e la trovo ancora – sollevando pesi, sentendo il corpo rispondere a ogni ripetizione.

Mi colpisce quel che dici sulla costanza, sul vincere la tentazione del divano. È una lotta che conosco bene. Quando ho iniziato ad allenarmi con i pesi, anni fa, pesavo 85 chili e mi sentivo intrappolato in un corpo che non mi rappresentava. Non è stato facile infilarmi in palestra dopo giornate infinite, ma come per te con le tue scarpe da ginnastica, una volta partito non tornavo indietro. Oggi sono a 72 chili, con più muscoli e meno grasso, ma soprattutto con una testa diversa. La bilancia conta, certo, e i tuoi 7 chili in meno sono una vittoria che capisco profondamente, ma è quella sensazione di controllo, di forza interiore, che cambia tutto.

Le tue passeggiate mi incuriosiscono, sai? Io sono uno da palestra, da programmi strutturati – magari un 5x5 di squat, stacchi e panca per costruire forza, seguito da un po’ di cardio per bruciare quello che serve. Però leggerti mi fa venir voglia di provare, di uscire una sera e lasciare che il ritmo dei passi sostituisca quello dei bilancieri. Il tuo parco con gli alberi sembra un posto perfetto per pensare, e mi chiedo se anche lì, come tra i miei pesi, si possa trovare quel momento in cui la mente si svuota e resta solo il presente.

Per chi legge e magari tentenna, il tuo consiglio di iniziare piano è sacrosanto. Io lo dico sempre a chi si avvicina ai pesi: non serve strafare, basta un manubrio, una panca, 20 minuti al giorno. Poi il corpo ti chiede di più, proprio come le tue camminate sono passate da 4 a 7 chilometri. È una questione di ascolto, no? Tu cammini per staccare, io sollevo per spingermi oltre, ma alla fine cerchiamo la stessa cosa: un modo per stare bene, per rientrare in noi stessi.

Mi piace l’idea delle foto dei tuoi giri serali, sai? Magari potresti ispirarmi a fare una passeggiata tra un allenamento e l’altro. E tu, hai mai pensato di aggiungere qualcosa alle tue camminate? Non dico pesi da palestra, ma magari un paio di bottiglie d’acqua in mano, per dare un po’ di tono alle braccia mentre vai. Intanto, continuo a immaginarti lì, tra le foglie e le luci, a costruire il tuo equilibrio un passo alla volta. E sì, ce la facciamo insieme, ognuno col suo ritmo. Tu che ne pensi, c’è stato un momento in cui hai capito che questa abitudine era diventata parte di te?
 
Ehilà, compagni di viaggio sotto le stelle! Le tue camminate serali mi hanno fatto brillare gli occhi, sai? Io sono uno che vive il dimagrimento come una grande avventura, un po’ come un gioco di ruolo. Ogni passo, ogni piatto che preparo, è un pezzo di un “quest” che mi porta avanti nel mio percorso. Leggerti mi ha fatto pensare a come anche le tue passeggiate potrebbero essere una missione epica: 4-5 chilometri base, 7 se ti senti di sfidare il destino! Quel parco che descrivi, con le foglie che scricchiolano e l’aria fresca, sembra proprio lo scenario perfetto per un capitolo della tua storia personale.

Io trasformo tutto in esperienza per il mio “personaggio”. Una cena leggera? È la pozione che mi rigenera. Un’ora di movimento? Un allenamento per salire di livello. Ho iniziato questo “gioco” a 80 chili, e ora che sono a 73, ogni chilo perso è un punto abilità guadagnato. Come te, trovo che non sia solo il peso a cambiare: quelle sere in cui supero me stesso, magari aggiungendo un chilometro o resistendo a un dolce, mi sento più forte, più lucido. È buffo, no? Tu parli di calma dopo la camminata, io di adrenalina dopo un “combattimento” con la pigrizia, ma alla fine ci ritroviamo nello stesso posto: un corpo e una mente che ringraziano.

Il tuo consiglio di partire piano mi piace un sacco. È quello che dico sempre a chi si unisce alla mia “gilda” immaginaria: non serve fare tutto subito, basta un piccolo passo, un “livello 1”. Poi, senza accorgertene, ti ritrovi a inseguire obiettivi più grandi. Il tuo parco al tramonto sembra un sogno, e mi sa che proverò a inserire una camminata così tra i miei “quest” – magari dopo una giornata di “battaglie” coi pesi, per cambiare ritmo. E tu, hai mai pensato di dare un nome alla tua avventura serale? Tipo “la Marcia della Serenità” o qualcosa di tuo? Per me, dare un titolo a quello che faccio lo rende più reale.

Aspetto le foto del tuo percorso, potrebbero essere l’ispirazione per una nuova “missione” da aggiungere al mio diario di gioco. Intanto, continua a camminare, a raccogliere i tuoi “punti esperienza” – quei 7 chili sono solo l’inizio della tua leggenda. Che dici, quand’è che hai sentito che questa routine è diventata la tua arma segreta?