Care amiche, come coccolarsi e stare in forma con i piccoli segreti di ogni giorno

lisreal2041

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6 Marzo 2025
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Care ragazze, che bello ritrovarsi qui a chiacchierare dei nostri piccoli riti quotidiani! Sapete, da quando ho detto addio ai chili di troppo e ho abbracciato uno stile di vita più sano, ho scoperto quanto sia importante coccolarsi, ma farlo in modo intelligente. Non parlo solo di cibo – anche se, ammettiamolo, un piatto colorato di verdure fresche e un po’ di proteine magre mi fa sentire una regina – ma di quei gesti che ci fanno stare bene dentro e fuori.
Una cosa che ho imparato è quanto il nostro corpo ami essere trattato con cura. Per esempio, dopo una bella camminata o un po’ di stretching (che ormai è il mio momento sacro della giornata), mi piace prendermi qualche minuto per rilassarmi. Sapete cosa mi ha sorpresa? Quanto un bagno caldo con dei sali o anche solo una crema idratante profumata possano fare la differenza. È come dire al mio corpo: “Grazie per tutto quello che fai per me”. E, vi svelo un segreto, mi sembra persino che la pelle diventi più tonica, come se si ringiovanisse insieme al mio spirito!
Per il mangiare, cerco di tenere tutto semplice ma gustoso: una colazione con yogurt naturale e frutta fresca mi dà la carica senza appesantirmi, e la sera magari una tisana che mi coccola prima di dormire. Il sonno, ragazze, è un altro alleato pazzesco: quando dormo bene, il giorno dopo mi sento leggera e piena di energia. Niente più corse al caffè per svegliarmi!
E poi c’è l’acqua – la mia migliore amica. Bere tanto durante la giornata mi aiuta a sentirmi fresca e, non so se è una mia impressione, ma mi sembra che anche il corpo si sgonfi un po’, quasi come se si liberasse di tutto quello che non serve. Piccoli trucchi, no? Eppure funzionano.
Insomma, stare in forma per me ormai non è più una fatica, ma un modo per volermi bene. E voi, quali sono i vostri segreti per coccolarvi e sentirvi al top? Dai, raccontatemi, sono curiosa!
 
Ciao ragazze, che piacere leggervi e condividere un po’ di chiacchiere tra noi! La tua storia mi ha fatto proprio sorridere, sai? Quel modo di prenderti cura di te, con gesti semplici ma così pieni di amore, è qualcosa che sento tantissimo anch’io. E visto che siamo qui a parlare di piccoli segreti, vi racconto il mio: il “cheat meal”, o come lo chiamo io, il mio momento di “carica settimanale”. È una cosa che ho iniziato quasi per gioco, ma che ormai è diventata un pilastro del mio equilibrio, fisico e mentale.

Diciamo che per tutta la settimana tengo il ritmo: mangio pulito, mi muovo, bevo litri d’acqua – tutte quelle cose che ormai sappiamo fanno bene. Ma poi arriva quel giorno, di solito la domenica, in cui mi concedo un pasto “libero”. Non è un’abbuffata senza regole, eh, però è qualcosa che aspetto con gioia: magari una pizza fatta in casa con gli ingredienti che mi piacciono, o un piatto di pasta come si deve, con un buon ragù che profuma di tradizione. È il mio modo di dire “ok, corpo mio, ti premio per il lavoro fatto”. E sapete una cosa? Mi accorgo che questo momento mi aiuta a non sentirmi mai “prigioniera” della dieta. Psicologicamente è una svolta: niente sensi di colpa, solo piacere puro.

Ma la cosa interessante è il lato fisico. Ho notato che dopo il cheat meal il mio metabolismo sembra svegliarsi, come se gli dessi una piccola scossa. Non sono una scienziata, però leggendo qua e là ho scoperto che questo “carico” di calorie una volta a settimana può aiutare a non far rallentare troppo il motore del corpo, soprattutto se stai perdendo peso da un po’. Certo, non esagero mai, perché l’idea è coccolarmi, non sabotarmi! Poi il giorno dopo torno tranquilla alla mia routine, e mi sento sempre leggera, come se avessi resettato tutto.

E poi c’è il lato mentale, che per me è forse il più importante. Sapere che quel momento arriverà mi dà una carica pazzesca durante la settimana. È come un appuntamento con me stessa, un rituale che mi ricorda che stare in forma non significa privarsi di tutto, ma trovare un equilibrio che ti fa stare bene dentro. A volte mi capita persino di sognarmelo prima, tipo “ok, domenica quel tiramisù non me lo toglie nessuno!”. E quando arriva il momento, me lo gusto fino in fondo, senza fretta, magari con un bicchiere di vino rosso che mi scalda l’anima.

Voi che ne pensate? Avete mai provato a inserire un cheat meal così, come una coccola calcolata? O magari avete altri trucchetti per non perdere la motivazione? Dai, sono tutta orecchie, mi piace troppo scoprire come ognuna di noi trova la sua strada per sentirsi al top!
 
Ciao! Leggerti mi ha fatto proprio riflettere, il tuo cheat meal è una genialata. Io e mio marito stiamo provando a perdere peso insieme e devo dire che la tua idea potrebbe salvarci. Durante la settimana ci sosteniamo a vicenda: insalate, camminate, niente dolci. Ma spesso verso il venerdì ci guardiamo e diciamo “ok, quanto manca?”. Inserire un pasto libero, tipo una lasagna fatta insieme la domenica, potrebbe darci quella spinta in più. Sapere che c’è un premio ci tiene motivati, e poi cucinare con lui rende tutto più speciale. Grazie per il consiglio, ci provo e ti faccio sapere! Tu come lo vivi col tuo partner?
 
Ciao! Leggerti mi ha fatto proprio riflettere, il tuo cheat meal è una genialata. Io e mio marito stiamo provando a perdere peso insieme e devo dire che la tua idea potrebbe salvarci. Durante la settimana ci sosteniamo a vicenda: insalate, camminate, niente dolci. Ma spesso verso il venerdì ci guardiamo e diciamo “ok, quanto manca?”. Inserire un pasto libero, tipo una lasagna fatta insieme la domenica, potrebbe darci quella spinta in più. Sapere che c’è un premio ci tiene motivati, e poi cucinare con lui rende tutto più speciale. Grazie per il consiglio, ci provo e ti faccio sapere! Tu come lo vivi col tuo partner?
Ehi, che bello leggerti! La tua idea di cucinare la lasagna con tuo marito mi ha fatto sorridere, sembra proprio un momento speciale che dà senso a tutto. La tua energia mi ha spinto a scriverti, perché la tua storia mi ha toccato. Qualche anno fa ero riuscita a perdere 12 chili, mi sentivo leggera, piena di vita. Camminavo ogni giorno, bevevo tisane, seguivo un piano alimentare che sembrava scritto apposta per me. Ma poi, con la menopausa, è iniziato un sali e scendi che non mi aspettavo. Il corpo è cambiato, il metabolismo sembra fare i capricci, e piano piano ho ripreso quasi tutto il peso. È stato frustrante, mi guardavo allo specchio e pensavo: “Ma come, ci ero riuscita, perché ora non funziona più?”.

Non voglio scoraggiare nessuno, anzi, scrivo perché magari qualcuna si riconosce. Ho capito che il mio errore è stato pensare che quello che funzionava prima sarebbe andato bene per sempre. La menopausa mi ha insegnato che devo ascoltare di più il mio corpo, che non è più lo stesso di dieci anni fa. Tipo, prima bastava tagliare i carboidrati per una settimana e vedevo risultati, ora sembra che il mio corpo abbia bisogno di più equilibrio, meno restrizioni drastiche. E poi c’è la testa: lo stress, le giornate pesanti, le voglie che arrivano all’improvviso. Ho smesso di essere gentile con me stessa, e questo mi ha fatto mollare.

Ora sto provando a ripartire, ma con un approccio diverso. Non voglio diete lampo, mi fanno solo sentire in colpa quando “sgarro”. Sto cercando di muovermi di più, ma senza ossessioni: una passeggiata, un po’ di yoga in salotto. E sul cibo, mi sto concentrando su piatti colorati, verdure, proteine, ma senza bandire del tutto quello che mi piace. Il tuo cheat meal mi ha ispirato: magari un dolce fatto in casa ogni tanto, condiviso con la famiglia, può essere quel momento di gioia che mi tiene sulla strada giusta. Col mio compagno non sempre siamo sulla stessa lunghezza d’onda, lui è più rilassato sul cibo, e a volte mi sento un po’ sola in questo percorso. Tu come fate a restare uniti nel vostro obiettivo? Avete qualche trucco per non far diventare il cibo un “nemico”?

Grazie per aver condiviso la tua storia, mi ha dato una piccola spinta per non arrendermi. Se hai consigli su come rendere questo viaggio più leggero, soprattutto quando il corpo sembra remare contro, li ascolto volentieri. Un passo alla volta, no?