Care mamme e papà, come ritagliarsi un momento per muoversi tra lavoro e bimbi?

dallas

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse meglio dire "sopravvissuti del caos quotidiano"! Sono qui, tra una lavatrice e un capriccio dei bimbi, a scrivervi con un caffè in mano che ormai è freddo. Essere mamma, lavorare full time e provare a ritagliarsi un momento per sé sembra una missione impossibile, vero? Eppure, sapete una cosa? Ce la possiamo fare, un passo alla volta.
Io ho tre piccoli terremoti a casa e un lavoro che mi tiene impegnata fino a tardi, ma ho scoperto che muoversi un po’ ogni giorno non è un sogno irraggiungibile. Il trucco? Sfruttare i momenti “morti”. Tipo, mentre aspetto che la pasta bolla, faccio qualche squat vicino al fornello – sì, sembro un po’ matta, ma funziona! Oppure, quando porto i bimbi al parco, invece di stare ferma sulla panchina, cammino veloce intorno all’area giochi. Loro si divertono e io mi muovo senza nemmeno accorgermene.
Un altro salvavita per me è la mattina presto. Lo so, alzarsi prima dei bimbi sembra una tortura, ma quei 15 minuti di calma mentre tutti dormono sono magici. Faccio una sequenza veloce: un po’ di stretching, qualche saltello e un paio di plank. Non serve attrezzatura, solo un tappetino (o il tappeto del salotto, se siete come me!). E poi mi sento già più leggera per affrontare la giornata.
La chiave è non strafare: non abbiamo tempo per allenamenti da un’ora, ma 10 minuti qua e là si trovano sempre. E sapete cosa? Coinvolgo anche i bimbi quando posso! Facciamo gare di salti o una specie di “yoga buffo” insieme: loro ridono e io riesco a fare qualcosa per me. Certo, non è perfetto, a volte salto un giorno perché c’è un imprevisto – ma va bene così, l’importante è non mollare.
E voi, care mamme e papà, come fate a incastrare tutto? Avete qualche trucchetto da condividere con una come me, sempre di corsa ma con tanta voglia di sentirsi bene? Vi leggo con un sorriso, magari mentre stiro una montagna di panni!
 
Ehi, compagna di avventure tra pannolini e caffè freddi!

Leggerti è come guardarsi allo specchio: una mamma che corre tra i capricci del piccolo e una casa che sembra vivere di vita propria. Anch’io ho un terremoto di due anni che mi tiene sveglia più di quanto vorrei, e il tempo per me? Un miraggio che inseguo tra una ninnananna e un biberon. Però, sai, ti capisco quando dici che basta poco, un passo alla volta, per sentirsi vive.

Io pure ho smesso di sognare ore in palestra – chi ce l’ha il tempo di uscire, prepararsi e tornare? Ma ho trovato il mio ritmo nei momenti rubati. Tipo, mentre il mio bimbo gioca con le costruzioni, io mi metto lì vicino e faccio qualche affondo, come se fossi una ballerina un po’ scoordinata. Oppure, quando lo porto nel passeggino, accelero il passo fino a sudare: lui guarda il mondo e io mi regalo un battito accelerato. È poesia in movimento, no?

La mattina presto è il mio piccolo segreto anch’io. Quando il silenzio avvolge la casa e il sole ancora dorme, tiro fuori il tappeto – sì, quello del salotto, chi ha tempo per attrezzature chic? – e mi muovo. Qualche saltello leggero, un po’ di stretching che sembra un abbraccio a me stessa, e magari un plank che mi fa tremare ma anche ridere. Quindici minuti che sono come un respiro profondo prima della tempesta quotidiana.

E i giorni in cui salta tutto? Quando il piccolo piange o la stanchezza vince? Mi dico che non sono una macchina, sono una mamma. E va bene così. Coinvolgerlo, come fai tu, è geniale: ieri abbiamo “ballato” insieme, io facevo squat e lui saltava come un grillo. Ridevamo così tanto che quasi dimenticavo fosse esercizio!

Il mio trucchetto in più? La scala di casa. Salgo e scendo con una scusa qualsiasi – un calzino dimenticato, un gioco da prendere – e in un attimo ho fatto un mini-allenamento senza nemmeno accorgermene. Non sarà una palestra, ma è il mio modo di dire al corpo: “Ehi, ci sono ancora!”

Grazie per il tuo racconto, mi hai fatto sorridere mentre piego l’ennesima tutina. E tu, hai mai provato a trasformare le scale in alleate o a danzare con i tuoi piccoli mentre la pasta cuoce? Raccontami, che tra una corsa e l’altra, leggerti è come trovare un’amica!
 
Ehi, compagna di corse contro il tempo! Leggerti è stato come prendere un sorso di caffè finalmente caldo in mezzo al caos – mi ci ritrovo tutta, tra il tuo bimbo che salta e la casa che sembra un campo di battaglia. Anch’io sono una mamma in bilico, con un terremoto di tre anni che mi tiene in ostaggio tra costruzioni sparse e richieste di biscotti. Il tempo per me? Roba da sogni, quelli che facevo prima di avere occhiaie perenni!

Sai, pure io ho mollato l’idea di palestra e bilancieri. Troppo complicato, troppo lontano da questa vita che corre. Però ho trovato il mio angolo di pace – o forse di follia, dipende dai giorni – con la yoga della risata. Sì, hai letto bene! Non è la solita roba seria con pose da contorsionista, ma un modo per buttare fuori lo stress ridendo come una matta. Dicono che ridere bruci calorie, e io ci credo: dopo una sessione mi sento leggera, come se avessi lasciato sul tappeto un po’ di quel peso che mi porto dietro – e non parlo solo dei chili!

Il mio trucco è semplice: mentre il piccolo gioca o guarda i cartoni, mi metto in un angolo e comincio. Rido senza motivo, all’inizio sembra strano, ma poi parte una risata vera, di quelle che ti fanno tremare la pancia. È un antistress pazzesco, e giuro che dopo non ho voglia di aprire il frigo per consolarmi con un pezzo di cioccolato. Emotivamente, mi svuota la testa da quella fame nervosa che mi attacca quando sono stanca o nervosa – e con un bimbo piccolo, lo sono spesso!

Sto cercando un gruppo vicino casa, tipo un club di yoga della risata, perché farlo con altri deve essere ancora più divertente. Immagina: un branco di mamme stremate che ridono insieme mentre i bimbi giocano. Non sarebbe geniale? Per ora, mi arrangio da sola o con mio figlio: l’altro giorno gli ho fatto il solletico e siamo finiti a rotolarci sul tappeto, ridendo fino alle lacrime. Non so quante calorie ho bruciato, ma mi sentivo viva, altro che plank tremolanti!

Quando tutto salta – perché sì, ci sono giorni in cui il piccolo urla o io crollo sul divano – provo a non colpevolizzarmi. Siamo umane, no? Però mi piace l’idea di coinvolgerlo, come fai tu con i tuoi balli. Magari la prossima volta che salgo le scale per prendere un ciuccio dimenticato, lo porto con me e ridiamo insieme a ogni gradino. O mentre preparo la cena, potrei accendere una canzone e trasformare la cucina in una pista da risate – lui salta, io rido, e magari perdo un etto senza accorgermene.

Grazie per avermi fatto sentire meno sola in questa giostra! Tu che dici, hai mai provato a ridere senza motivo, magari mentre il tuo bimbo fa il pazzo? O conosci qualche gruppo di matti che si riunisce per ridere invece di sudare in palestra? Raccontami, che tra una lavatrice e un capriccio, leggerti è come una boccata d’aria!
 
Ehi, compagna di caos e risate! Leggerti è stato come guardarmi allo specchio, ma con un tappeto di risate al posto del mio palo da pole dance. Anch’io sono una mamma che corre dietro a un tornado – il mio ha quattro anni e mezzo e trasforma casa in un circo ogni giorno. Tra costruzioni, macchinine e "mamma, guarda!", il tempo per me è un lusso che mi sogno la notte, quando non mi sveglio per un bicchier d’acqua richiesto alle 3!

Sai, ti capisco sul mollare palestra e pesi – troppo sbattimento, troppo "organizzarsi". Ma il pole dance? È la mia salvezza, il mio angolo di ribellione contro la vita da mamma multitasking. Non serve uscire di casa, basta un palo in salotto (sì, l’ho montato lì, tra il divano e la tv!). È un workout totale: braccia, gambe, addominali – tutto lavora, e pure l’umore ci guadagna. Altro che yoga della risata, qui si suda e si ride insieme, perché sì, all’inizio cadi e sembri un koala scoordinato, ma poi ti senti una regina! Ho perso 7 chili in un anno, e le foto del mio progresso le tengo appese in cucina – motivazione pura mentre resisto alla tentazione di un altro biscotto.

Il trucco? Coinvolgo il piccolo. Mentre lui gioca o disegna, io mi alleno. A volte mi imita, aggrappandosi al palo come una scimmietta – e lì partono le risate, altro che sessioni seriose! Quando proprio non ce la faccio, tipo dopo una giornata di urla e capricci, mi appendo al palo anche solo per cinque minuti: due giri, una posizione semplice, e mi sento di nuovo umana. Non è solo per i chili, è per la testa – scarico tutto, stress, nervoso, fame emotiva. Altro che cioccolato, dopo una sessione voglio solo acqua e un respiro profondo.

La tua idea del gruppo di mamme che ridono è geniale, ma immagina un branco di mamme stremate che si arrampicano su un palo mentre i bimbi fanno casino! Io sto cercando un corso vicino casa, perché farlo con altre pazze come me sarebbe il top. Per ora, mi arrangio: metto la musica, mi muovo, e se il piccolo vuole ballare, lo faccio salire con me – un disastro adorabile. L’altro giorno abbiamo provato un giro insieme, lui rideva come un matto e io pure, aggrappata al palo con un braccio e a lui con l’altro. Calorie bruciate? Boh, ma la felicità era a mille.

Mai provato a ridere senza motivo? Io sì, ma preferisco arrampicarmi e sentirmi forte. Tu, piuttosto, hai mai pensato di provare il pole? Non serve essere ginnaste, giuro, e ti cambia il corpo – e la giornata. Raccontami, che magari ti converto alla mia setta del palo! Intanto, continua a ridere, che tra una lavatrice e un "mammaaa", ci vuole proprio una boccata d’aria così!
 
Ehi, compagna di caos e risate! Leggerti è stato come guardarmi allo specchio, ma con un tappeto di risate al posto del mio palo da pole dance. Anch’io sono una mamma che corre dietro a un tornado – il mio ha quattro anni e mezzo e trasforma casa in un circo ogni giorno. Tra costruzioni, macchinine e "mamma, guarda!", il tempo per me è un lusso che mi sogno la notte, quando non mi sveglio per un bicchier d’acqua richiesto alle 3!

Sai, ti capisco sul mollare palestra e pesi – troppo sbattimento, troppo "organizzarsi". Ma il pole dance? È la mia salvezza, il mio angolo di ribellione contro la vita da mamma multitasking. Non serve uscire di casa, basta un palo in salotto (sì, l’ho montato lì, tra il divano e la tv!). È un workout totale: braccia, gambe, addominali – tutto lavora, e pure l’umore ci guadagna. Altro che yoga della risata, qui si suda e si ride insieme, perché sì, all’inizio cadi e sembri un koala scoordinato, ma poi ti senti una regina! Ho perso 7 chili in un anno, e le foto del mio progresso le tengo appese in cucina – motivazione pura mentre resisto alla tentazione di un altro biscotto.

Il trucco? Coinvolgo il piccolo. Mentre lui gioca o disegna, io mi alleno. A volte mi imita, aggrappandosi al palo come una scimmietta – e lì partono le risate, altro che sessioni seriose! Quando proprio non ce la faccio, tipo dopo una giornata di urla e capricci, mi appendo al palo anche solo per cinque minuti: due giri, una posizione semplice, e mi sento di nuovo umana. Non è solo per i chili, è per la testa – scarico tutto, stress, nervoso, fame emotiva. Altro che cioccolato, dopo una sessione voglio solo acqua e un respiro profondo.

La tua idea del gruppo di mamme che ridono è geniale, ma immagina un branco di mamme stremate che si arrampicano su un palo mentre i bimbi fanno casino! Io sto cercando un corso vicino casa, perché farlo con altre pazze come me sarebbe il top. Per ora, mi arrangio: metto la musica, mi muovo, e se il piccolo vuole ballare, lo faccio salire con me – un disastro adorabile. L’altro giorno abbiamo provato un giro insieme, lui rideva come un matto e io pure, aggrappata al palo con un braccio e a lui con l’altro. Calorie bruciate? Boh, ma la felicità era a mille.

Mai provato a ridere senza motivo? Io sì, ma preferisco arrampicarmi e sentirmi forte. Tu, piuttosto, hai mai pensato di provare il pole? Non serve essere ginnaste, giuro, e ti cambia il corpo – e la giornata. Raccontami, che magari ti converto alla mia setta del palo! Intanto, continua a ridere, che tra una lavatrice e un "mammaaa", ci vuole proprio una boccata d’aria così!
Ciao compagna di avventure e corse quotidiane! Leggerti mi ha fatto quasi sudare, perché ti giuro, sembra di vedere me un anno fa, quando ho messo piede in questa città e il caldo umido mi ha colpita come un pugno. Venivo da un posto dove l’inverno era una regola e l’estate un sogno breve, e qua invece mi sono ritrovata a boccheggiare come un pesce fuor d’acqua. Altro che palestra o corse al parco, dopo cinque minuti fuori casa ero un disastro appiccicoso, e la voglia di muovermi si scioglieva insieme al mio autocontrollo davanti al frigo.

Pure io sono mamma, il mio ha cinque anni e mezzo e casa nostra è un campo di battaglia tra dinosauri di plastica e richieste di merendine. Tra lavoro, lui e il casino, il tempo per me era un miraggio. Però, sai com’è, quando ti guardi allo specchio e non ti riconosci più, scatta qualcosa. Qui il clima è una bestia: umidità che ti soffoca, caldo che ti fa pentire di ogni passo. La palestra? Un incubo logistico, e poi sudare ancora di più non era nei miei piani. Ho dovuto reinventarmi, perché mollare tutto non era un’opzione.

Ho iniziato con poco, tipo camminate veloci all’alba, quando l’aria è ancora umana e il piccolo dorme. Poi ho scoperto che il corpo si adatta, ma ci vuole testa. La dieta è stata il vero cambio: via zuccheri e schifezze che qui ti chiamano da ogni angolo – gelati, granite, tutto troppo facile da afferrare quando sei stanca e i capricci ti sfiniscono. Ho puntato su roba fresca, verdure crude, proteine magre. Niente di complicato, perché tra pentole e panni da lavare non ho tempo per cucinare come uno chef stellato. Acqua a litri, che qua è la tua migliore amica, altro che bibite gasate.

Per muovermi, ho portato le cose in casa. Non ho un palo come te – quella sì che è un’idea da matti, e mi sa che quasi quasi ci penso! – ma ho preso un tappetino e faccio esercizi a corpo libero. Addominali, squat, plank: roba che puoi fare mentre il piccolo gioca o guarda i cartoni. A volte si mette pure lui a imitarmi, rotolandosi sul tappeto e urlando che è un supereroe. Non sarà una sessione perfetta, ma brucio calorie e mi tengo sana di mente. Quando il caldo mi ammazza, metto un ventilatore puntato addosso e via, si suda lo stesso ma almeno non svengo.

Il trucco è stato capire che qui non puoi combattere il clima, devi ballarci insieme. Niente allenamenti lunghi se fuori ci sono 35 gradi, piuttosto spezzetto: dieci minuti qua, quindici là. E se proprio non ce la faccio, mi piazzo in balcone la sera, con una musica leggera, e faccio stretching mentre il mondo si calma. Non è solo per dimagrire – anche se 5 chili li ho buttati giù in sei mesi – ma per non crollare. La testa ringrazia, perché tra urla e “mamma, vieni!”, lo stress me lo mangerei a cucchiaiate se non lo scaricassi così.

Il pole dance mi intriga, lo ammetto. Non ci avrei mai pensato, ma leggerti mi ha fatto venir voglia di provare. Magari non monto un palo in salotto – mio marito mi guarderebbe come se fossi pazza – ma un corso lo cercherei volentieri. Intanto, continuo con la mia routine casalinga e le verdure che ormai sogno pure di notte. Tu piuttosto, come fai a non cedere al richiamo di un cornetto quando sei stanca? Qua è una guerra quotidiana, e non sempre vinco. Raccontami i tuoi trucchi, che tra caldo e bimbi scatenati, ogni idea è oro!
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "sopravvissuti del caos quotidiano"! Sono qui, tra una lavatrice e un capriccio dei bimbi, a scrivervi con un caffè in mano che ormai è freddo. Essere mamma, lavorare full time e provare a ritagliarsi un momento per sé sembra una missione impossibile, vero? Eppure, sapete una cosa? Ce la possiamo fare, un passo alla volta.
Io ho tre piccoli terremoti a casa e un lavoro che mi tiene impegnata fino a tardi, ma ho scoperto che muoversi un po’ ogni giorno non è un sogno irraggiungibile. Il trucco? Sfruttare i momenti “morti”. Tipo, mentre aspetto che la pasta bolla, faccio qualche squat vicino al fornello – sì, sembro un po’ matta, ma funziona! Oppure, quando porto i bimbi al parco, invece di stare ferma sulla panchina, cammino veloce intorno all’area giochi. Loro si divertono e io mi muovo senza nemmeno accorgermene.
Un altro salvavita per me è la mattina presto. Lo so, alzarsi prima dei bimbi sembra una tortura, ma quei 15 minuti di calma mentre tutti dormono sono magici. Faccio una sequenza veloce: un po’ di stretching, qualche saltello e un paio di plank. Non serve attrezzatura, solo un tappetino (o il tappeto del salotto, se siete come me!). E poi mi sento già più leggera per affrontare la giornata.
La chiave è non strafare: non abbiamo tempo per allenamenti da un’ora, ma 10 minuti qua e là si trovano sempre. E sapete cosa? Coinvolgo anche i bimbi quando posso! Facciamo gare di salti o una specie di “yoga buffo” insieme: loro ridono e io riesco a fare qualcosa per me. Certo, non è perfetto, a volte salto un giorno perché c’è un imprevisto – ma va bene così, l’importante è non mollare.
E voi, care mamme e papà, come fate a incastrare tutto? Avete qualche trucchetto da condividere con una come me, sempre di corsa ma con tanta voglia di sentirsi bene? Vi leggo con un sorriso, magari mentre stiro una montagna di panni!
Ehi, guerrieri del quotidiano, vi leggo e mi sembra di guardarmi allo specchio! Tra lavoro, bimbi e casa che sembra vivere di vita propria, trovare un momento per sé è come cercare un ago in un pagliaio. Però, sai che c’è? Quel poco che riesco a ritagliarmi mi sta cambiando la giornata, e voglio raccontarvi come faccio, magari vi torna utile.

Prima di tutto, la mia arma segreta è il mio balcone. Non scherzo, è il mio angolo di pace. Lì coltivo pomodorini, zucchine, insalata, persino qualche erbetta aromatica. Non è solo un passatempo, ma un modo per mangiare meglio senza impazzire con diete complicate. Quando preparo un piatto con quello che ho cresciuto, so esattamente cosa ci metto: niente schifezze, solo cose fresche. E questo mi aiuta a sentirmi leggera senza contare ogni caloria. Tipo, una bella insalata con rucola del balcone, pomodorini e un filo d’olio buono: sembra poco, ma ti riempie di energia senza appesantirti. E poi, stare lì a curare le piante per 10 minuti mentre i bimbi fanno i compiti mi rilassa più di quanto pensassi.

Per muovermi, invece, rubo momenti come te. La mattina presto non fa per me – sono un disastro se mi alzo prima del necessario – ma ho trovato il mio ritmo mentre porto i bimbi a scuola. Invece di prendere la macchina, cammino veloce con loro, zaini in spalla. Loro chiacchierano, io macino passi e magari faccio pure qualche esercizio di respirazione profonda per non sclerare già alle 8. Quando sono a casa, poi, sfrutto il momento in cui preparo la cena. Mentre taglio le verdure – sempre quelle del balcone, ovviamente – faccio qualche passo laterale o alzo le ginocchia come se stessi marciando sul posto. Sembro un po’ goffa, ma è un modo per non stare ferma.

E sai una cosa? Anche i bimbi si sono appassionati al mio “giardino sospeso”. A volte mi aiutano ad annaffiare o a raccogliere, e mentre siamo lì gli racconto perché mangiare cose semplici fa bene. Non dico che mangiano solo verdure – ci mancherebbe, adorano la pizza come tutti – ma vedere dove cresce il cibo li incuriosisce, e io ne approfitto per infilare più colori nei loro piatti. Tipo delle polpette di ceci con zucchine grattugiate: loro le divorano e io sono contenta perché è tutto fatto in casa, sano e leggero.

Non fraintendetemi, non è che ho tutto sotto controllo. A volte il balcone sembra un disastro, a volte salto i miei “momenti di movimento” perché c’è una lavatrice di troppo o un capriccio improvviso. Ma sto imparando a non sentirmi in colpa: fare qualcosa, anche poco, è sempre meglio di niente. E poi, mangiare qualcosa che ho coltivato con le mie mani mi dà una soddisfazione che nessuna dieta comprata al supermercato può battere.

Voi come fate? Avete qualche trucco per incastrare tutto o magari un angolo verde che vi salva la giornata? Raccontatemi, che tra un bucato e una ninna nanna ho bisogno di ispirazione!
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "sopravvissuti del caos quotidiano"! Sono qui, tra una lavatrice e un capriccio dei bimbi, a scrivervi con un caffè in mano che ormai è freddo. Essere mamma, lavorare full time e provare a ritagliarsi un momento per sé sembra una missione impossibile, vero? Eppure, sapete una cosa? Ce la possiamo fare, un passo alla volta.
Io ho tre piccoli terremoti a casa e un lavoro che mi tiene impegnata fino a tardi, ma ho scoperto che muoversi un po’ ogni giorno non è un sogno irraggiungibile. Il trucco? Sfruttare i momenti “morti”. Tipo, mentre aspetto che la pasta bolla, faccio qualche squat vicino al fornello – sì, sembro un po’ matta, ma funziona! Oppure, quando porto i bimbi al parco, invece di stare ferma sulla panchina, cammino veloce intorno all’area giochi. Loro si divertono e io mi muovo senza nemmeno accorgermene.
Un altro salvavita per me è la mattina presto. Lo so, alzarsi prima dei bimbi sembra una tortura, ma quei 15 minuti di calma mentre tutti dormono sono magici. Faccio una sequenza veloce: un po’ di stretching, qualche saltello e un paio di plank. Non serve attrezzatura, solo un tappetino (o il tappeto del salotto, se siete come me!). E poi mi sento già più leggera per affrontare la giornata.
La chiave è non strafare: non abbiamo tempo per allenamenti da un’ora, ma 10 minuti qua e là si trovano sempre. E sapete cosa? Coinvolgo anche i bimbi quando posso! Facciamo gare di salti o una specie di “yoga buffo” insieme: loro ridono e io riesco a fare qualcosa per me. Certo, non è perfetto, a volte salto un giorno perché c’è un imprevisto – ma va bene così, l’importante è non mollare.
E voi, care mamme e papà, come fate a incastrare tutto? Avete qualche trucchetto da condividere con una come me, sempre di corsa ma con tanta voglia di sentirsi bene? Vi leggo con un sorriso, magari mentre stiro una montagna di panni!
Ehi, sopravvissuti del caos familiare, vi scrivo con un pizzico di timidezza ma tanta voglia di condividere! Leggendo il tuo post mi sono rivista tantissimo: tra lavoro, bimbi e casa, trovare un momento per sé sembra una missione da supereroi. Però, come dici tu, un passo alla volta si può fare. Io sono in questo viaggio di perdita di peso da qualche mese e, anche se non è sempre facile, sto vedendo dei progressi: ho perso 6 kg in due mesi e mezzo, e per me è già una piccola vittoria.

Il mio trucco principale è stato cambiare un po’ il modo in cui mangio, senza stravolgere tutto. Ho iniziato a fare attenzione ai momenti in cui mangio, cercando di concentrare i pasti in una finestra di tempo più breve durante la giornata. Non è proprio fame a intermittenza come la chiamano, ma qualcosa di simile: cerco di fare una colazione bella sostanziosa verso le 9, un pranzo verso le 13 e una cena leggera entro le 19. Poi, stop. Niente spuntini notturni davanti alla TV, che per me erano una trappola! All’inizio è stata dura, ma ora mi sento più energica e meno gonfia.

Per il movimento, prendo spunto da te! Non ho tempo per andare in palestra, ma ho trovato il modo di incastrare qualcosa. Ad esempio, mentre i bimbi fanno i compiti, io faccio qualche esercizio vicino al tavolo della cucina: squat, piegamenti sulle ginocchia o anche solo stretching. Se loro sono in modalità “mamma, guardami!”, li coinvolgo: facciamo una gara di plank o una camminata veloce in cortile. Ridono, si divertono, e io riesco a muovermi. Quando sono al parco, come te, cammino invece di sedermi, e a volte porto un auricolare per ascoltare un podcast: mi dà la carica e mi sembra di ritagliarmi un angolino di pace.

La mattina presto è un altro momento che sto provando a sfruttare, anche se confesso che a volte il letto vince! Però, quando riesco ad alzarmi 10 minuti prima, faccio una mini-routine: un po’ di jumping jack, qualche affondo e stretching. Non è niente di complicato, ma mi fa partire la giornata con un’altra energia. La chiave, come dici tu, è non strafare: se un giorno salto, pazienza, ci riprovo domani.

Una cosa che mi sta aiutando tanto è pianificare i pasti. Con i bimbi e il lavoro, se non ho un’idea chiara di cosa mangiare, finisco per buttarmi su qualcosa di veloce e poco sano. Ora cerco di preparare qualcosa la sera prima, tipo verdure grigliate o un’insalata con proteine, così a pranzo non devo improvvisare. E poi, bevo tanta acqua: sembra banale, ma mi aiuta a sentirmi meno affamata tra un pasto e l’altro.

Detto questo, sono curiosa di sapere come fate voi a organizzare tutto! Avete qualche idea per spuntini sani da portare dietro quando si è di corsa? O magari qualche esercizio veloce da fare in casa senza svegliare i bimbi? Vi leggo con attenzione, magari mentre cerco di domare il caos della mia cucina!