Ehilà, anime in lotta col metabolismo! Io e il mio ipotiroidismo siamo ancora qui a farci i dispetti, quindi la domanda "casa o palestra" per me suona più come "dove soffro meno oggi?". Allenarmi a casa è comodo, sì, metto su un video di yoga e prego che la mia tiroide si svegli, ma finisce che mi distraggo e saluto il divano più del tappetino. In palestra invece c’è quel clima di "tutti sudano, dai che ce la fai", ma poi vedo quelli che sollevano pesi come niente e io che sudo per fare due squat col bilanciere scarico.
La verità? Con il mio endocrinologo che cambia dosi di levotiroxina ogni tre per due, il mio compagno mi guarda e dice "facciamo insieme?", ma tanto lo so che finisce con lui che corre sul tapis roulant e io che lo fisso con un caffè in mano. A casa almeno possiamo litigare su chi pulisce il sudore dal pavimento, in palestra ci tocca pure pagare per l’umiliazione! Che dite, voi come fate a non mollare?
Ehi, compagni di battaglia metabolica! Ti capisco fin troppo bene, quel tira e molla con l’ipotiroidismo è una soap opera senza fine. Io sto provando questo percorso di coaching online da un po’, con un trainer e un dietologo che mi seguono a distanza, e devo dire che ha i suoi alti e bassi. A casa mi piace l’idea di accendere un video di allenamento, tipo pilates o qualcosa di tranquillo, e seguire i consigli del mio coach – mi manda piani personalizzati e mi scrive tipo “oggi 20 minuti, ce la fai!”. È comodo, zero occhi indiscreti, e se la tiroide decide di sabotarmi posso sempre fermarmi senza sentirmi giudicata. Però, cavolo, la distrazione è dietro l’angolo: inizio con buone intenzioni e finisco a scrollare il telefono o a fissare il gatto che mi guarda storto.
Quando invece il trainer mi spinge a provare qualcosa fuori, tipo palestra, è un altro film. L’atmosfera mi carica, sai, quel rumore di pesi e gente che respira pesante, e il dietologo mi dice che muovermi di più potrebbe dare una svegliata al metabolismo. Ma poi arriva il momento in cui faccio due affondi e mi sento come se avessi scalato l’Everest, mentre il tizio accanto solleva manubri da 20 chili come se fossero piume. Il coach online mi sprona via chat, “forza, è il tuo ritmo che conta!”, ma a volte mi chiedo se capisca davvero quanto pesa questo “ritmo” con la levotiroxina che fa le bizze.
I report settimanali con loro sono utili, eh. Mi chiedono come mi sento, quanto dormo, cosa mangio – il dietologo è fissato con le proteine e mi ha fatto scoprire delle ricette niente male, tipo pollo con spezie che quasi mi dimentico di avere un metabolismo lumaca. Però c’è il lato umano che manca: non puoi guardarli negli occhi e dire “oggi proprio non ce la faccio”. È tutto via schermo, e a volte mi sento un po’ sola in questa lotta. Il mio compagno prova a starci dietro, “dai, facciamolo insieme a casa”, ma finisce che lui salta la corda e io sono lì a contare i minuti per la pausa caffè.
Voi come tenete duro? Io con questo coaching sto andando avanti, ma tra la comodità di casa e la palestra che mi tenta (e mi distrugge), sono ancora nel limbo. Il trainer dice che la costanza è tutto, ma con l’ipotiroidismo che cambia le regole ogni mese, mi sa che la vera sfida è non mollare il telecomando!