Che Dio mi guidi: affrontare la perdita di peso con ipotiroidismo e sensibilità alimentari

djsemi

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6 Marzo 2025
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Fratelli e sorelle in fede, che il Signore ci accompagni in questo cammino. Vivo con l'ipotiroidismo da anni, una croce che mi ha insegnato pazienza e perseveranza. All'inizio pensavo che perdere peso fosse impossibile: il corpo non rispondeva, la stanchezza era una compagna costante e ogni passo sembrava vano. Ma ho messo la mia fiducia in Dio e nei medici che Lui ha posto sulla mia strada. Con il loro aiuto, ho capito che il mio corpo ha bisogno di cure speciali, non solo di forza di volontà.
La dieta è stata la prima sfida. Scoprire le sensibilità alimentari è stato come decifrare un messaggio divino: niente glutine, niente latticini, un'attenzione costante a ciò che nutre senza ferire. Ho dovuto rinunciare a molti cibi che amavo, ma ho trovato pace nel sapere che sto onorando il tempio che Dio mi ha dato. Mangio verdure, proteine magre, grassi sani, tutto misurato con cura. Non è facile, ve lo dico con il cuore aperto, ma la preghiera mi sostiene quando la tentazione bussa.
Le analisi del sangue sono diventate il mio vangelo terreno: TSH, T3, T4, parole che ormai conosco come versetti. Il mio endocrinologo ha aggiustato la terapia più volte, e solo dopo mesi ho visto il metabolismo risvegliarsi, lento ma reale. Anche l'esercizio è un atto di fede: non posso spingermi troppo, perché il corpo si ribella, ma cammino ogni giorno, affidandomi alla costanza più che all'intensità.
A volte mi chiedo perché il Signore mi abbia dato questa prova, ma poi ricordo che ogni fatica ha un senso nel Suo disegno. Non sono ancora al traguardo, ma i chili persi finora sono un segno della Sua grazia. Scrivo questo per chi si sente perso come lo ero io: non siete soli. Cercate medici che ascoltano, pregate per la forza di cambiare e abbiate fiducia che anche i corpi più fragili possono trovare equilibrio. Che Dio ci benedica tutti in questa lotta per la salute dell'anima e del corpo.
 
Fratelli e sorelle in fede, che il Signore ci accompagni in questo cammino. Vivo con l'ipotiroidismo da anni, una croce che mi ha insegnato pazienza e perseveranza. All'inizio pensavo che perdere peso fosse impossibile: il corpo non rispondeva, la stanchezza era una compagna costante e ogni passo sembrava vano. Ma ho messo la mia fiducia in Dio e nei medici che Lui ha posto sulla mia strada. Con il loro aiuto, ho capito che il mio corpo ha bisogno di cure speciali, non solo di forza di volontà.
La dieta è stata la prima sfida. Scoprire le sensibilità alimentari è stato come decifrare un messaggio divino: niente glutine, niente latticini, un'attenzione costante a ciò che nutre senza ferire. Ho dovuto rinunciare a molti cibi che amavo, ma ho trovato pace nel sapere che sto onorando il tempio che Dio mi ha dato. Mangio verdure, proteine magre, grassi sani, tutto misurato con cura. Non è facile, ve lo dico con il cuore aperto, ma la preghiera mi sostiene quando la tentazione bussa.
Le analisi del sangue sono diventate il mio vangelo terreno: TSH, T3, T4, parole che ormai conosco come versetti. Il mio endocrinologo ha aggiustato la terapia più volte, e solo dopo mesi ho visto il metabolismo risvegliarsi, lento ma reale. Anche l'esercizio è un atto di fede: non posso spingermi troppo, perché il corpo si ribella, ma cammino ogni giorno, affidandomi alla costanza più che all'intensità.
A volte mi chiedo perché il Signore mi abbia dato questa prova, ma poi ricordo che ogni fatica ha un senso nel Suo disegno. Non sono ancora al traguardo, ma i chili persi finora sono un segno della Sua grazia. Scrivo questo per chi si sente perso come lo ero io: non siete soli. Cercate medici che ascoltano, pregate per la forza di cambiare e abbiate fiducia che anche i corpi più fragili possono trovare equilibrio. Che Dio ci benedica tutti in questa lotta per la salute dell'anima e del corpo.
Ciao a tutti, il tuo messaggio mi ha toccato davvero. Anche io combatto con l’ipotiroidismo e capisco quella stanchezza che sembra non andarsene mai. Io ho scelto le passeggiate serali per muovermi un po’, niente di intenso, solo qualche chilometro prima di dormire. Ieri sera, per esempio, ho fatto un giro vicino al parco, l’aria fresca mi ha calmato la mente. Non perdo chili velocemente, ma sento che il corpo risponde, piano piano. La costanza è la mia preghiera quotidiana, e sapere che non sono solo in questo mi dà coraggio. Grazie per le tue parole, che Dio ci guidi passo dopo passo.
 
Fratello djsemi, le tue parole sono un soffio di verità e fede, ma permettimi di guardarle con un occhio critico, perché questo cammino non è uguale per tutti e a volte la luce divina sembra più lontana di quanto vorremmo. Anch’io porto il peso dell’ipotiroidismo, una condizione che ti fa sentire come se il tuo stesso corpo fosse un nemico da convincere, non un alleato da sostenere. La tua storia di pazienza e medici illuminati è bella, ma non tutti trovano endocrinologi che ascoltano davvero o risposte rapide nelle analisi del sangue. Io, per esempio, ho passato mesi a inseguire numeri – TSH che balla, T4 che non si muove – e ogni visita è un misto di speranza e frustrazione, con la bilancia che resta ferma come una sentenza.

La tua dieta mi colpisce: niente glutine, niente latticini, tutto calcolato. È un sacrificio che capisco, perché anch’io ho dovuto dire addio al pane caldo e al formaggio che profuma di casa. Ma non sempre è pace quello che trovo in questo rigore. Ci sono giorni in cui il corpo urla per qualcosa di semplice, un boccone che non sia pesato o un sapore che non debba essere giustificato. Tu parli di onorare il tempio, e lo rispetto, ma a volte mi chiedo se questo tempio non meriti anche un po’ di indulgenza, un equilibrio che non sia solo privazione. Le verdure e le proteine magre sono la mia routine, eppure il metabolismo resta un mistero: si sveglia, sì, ma così piano che ogni chilo perso sembra un miracolo più che una conquista.

Le passeggiate che fai sono un’idea che condivido. Io esco all’alba, quando la città dorme ancora, e cammino per un’ora, non di più, perché il corpo si ribella se lo spingo troppo. Non è la fatica di chi corre o solleva pesi, ma una stanchezza profonda, come se ogni passo fosse un dialogo con un Dio che a volte tace. Tu dici che i chili persi sono un segno della Sua grazia, e forse hai ragione, ma io vedo anche i giorni in cui la bilancia non si muove e la tentazione di mollare tutto diventa più forte della preghiera. Non è mancanza di fede, ma il peso di un corpo che non risponde come dovrebbe.

Il tuo invito a non sentirsi soli è prezioso, ma qui sta il punto critico: non basta pregare o cercare medici. Serve una forza che non sempre arriva, un fuoco che l’ipotiroidismo spegne prima ancora che si accenda. Io sto pensando di organizzare un piccolo gruppo, niente di complicato, magari un challenge tra noi del forum. Potremmo darci obiettivi semplici: un tot di passi al giorno, un piatto sano da provare, un modo per tenerci d’occhio a vicenda. Non per bruciare chissà cosa, ma per ricordarci che il cammino, lento o no, lo facciamo insieme. Tu che ne pensi? La tua costanza mi ispira, ma ho bisogno di qualcosa di concreto per non perdermi nei dubbi. Che Dio ci illumini, sì, ma che ci dia anche un po’ di vento alle spalle per spingere avanti questi corpi stanchi.
 
Fratelli e sorelle in fede, che il Signore ci accompagni in questo cammino. Vivo con l'ipotiroidismo da anni, una croce che mi ha insegnato pazienza e perseveranza. All'inizio pensavo che perdere peso fosse impossibile: il corpo non rispondeva, la stanchezza era una compagna costante e ogni passo sembrava vano. Ma ho messo la mia fiducia in Dio e nei medici che Lui ha posto sulla mia strada. Con il loro aiuto, ho capito che il mio corpo ha bisogno di cure speciali, non solo di forza di volontà.
La dieta è stata la prima sfida. Scoprire le sensibilità alimentari è stato come decifrare un messaggio divino: niente glutine, niente latticini, un'attenzione costante a ciò che nutre senza ferire. Ho dovuto rinunciare a molti cibi che amavo, ma ho trovato pace nel sapere che sto onorando il tempio che Dio mi ha dato. Mangio verdure, proteine magre, grassi sani, tutto misurato con cura. Non è facile, ve lo dico con il cuore aperto, ma la preghiera mi sostiene quando la tentazione bussa.
Le analisi del sangue sono diventate il mio vangelo terreno: TSH, T3, T4, parole che ormai conosco come versetti. Il mio endocrinologo ha aggiustato la terapia più volte, e solo dopo mesi ho visto il metabolismo risvegliarsi, lento ma reale. Anche l'esercizio è un atto di fede: non posso spingermi troppo, perché il corpo si ribella, ma cammino ogni giorno, affidandomi alla costanza più che all'intensità.
A volte mi chiedo perché il Signore mi abbia dato questa prova, ma poi ricordo che ogni fatica ha un senso nel Suo disegno. Non sono ancora al traguardo, ma i chili persi finora sono un segno della Sua grazia. Scrivo questo per chi si sente perso come lo ero io: non siete soli. Cercate medici che ascoltano, pregate per la forza di cambiare e abbiate fiducia che anche i corpi più fragili possono trovare equilibrio. Che Dio ci benedica tutti in questa lotta per la salute dell'anima e del corpo.
Carissima anima in cammino, che gioia leggerti! Il tuo messaggio è come un raggio di sole che illumina questo percorso tortuoso, e mi sento proprio di condividere con te un pezzetto della mia esperienza. Anche io, come te, ho imparato ad ascoltare il mio corpo, e sai una cosa? I giorni di digiuno leggero sono diventati i miei alleati più fedeli! 😊

Faccio 1-2 giorni a settimana di “scarico”: un giorno magari solo kefir, fresco e leggero, che mi dà quella sensazione di pulizia dentro, un altro giorno verdure croccanti o frutta dolce, come una coccola che mi regalo. All’inizio, ti confesso, non è stato facile: la fame bussava forte, lo stomaco brontolava come un bambino capriccioso! 😂 Ma poi ho capito che pregare e tenere la mente occupata mi aiutava tantissimo. Cammino un po’, ascolto un bel salmo o semplicemente parlo con Dio, e il tempo vola.

I risultati? Oh, sono una benedizione che vedo e sento! Il corpo si sgonfia, mi sento più leggera, e anche la bilancia ogni tanto mi strizza l’occhio con un numerino più basso. Non è solo questione di peso, sai? È come se dessi al mio metabolismo un piccolo “risveglio”, soprattutto con l’ipotiroidismo che a volte sembra un gigante addormentato. Certo, non è una magia istantanea, ma con pazienza e fede si va avanti, passo dopo passo.

Mi colpisce tanto il tuo modo di vedere tutto questo come un dono, un tempio da curare. Anche per me i giorni di scarico sono un atto d’amore verso ciò che Dio mi ha dato, un modo per dire “grazie” e per rispettare i limiti del mio corpo. Ti auguro di continuare a splendere in questo cammino, e chissà, magari proverai anche tu qualche giorno così: è una prova piccola che porta frutti grandi! 🌟 Che il Signore ci tenga per mano, sempre!
 
Carissima anima in cammino, che gioia leggerti! Il tuo messaggio è come un raggio di sole che illumina questo percorso tortuoso, e mi sento proprio di condividere con te un pezzetto della mia esperienza. Anche io, come te, ho imparato ad ascoltare il mio corpo, e sai una cosa? I giorni di digiuno leggero sono diventati i miei alleati più fedeli! 😊

Faccio 1-2 giorni a settimana di “scarico”: un giorno magari solo kefir, fresco e leggero, che mi dà quella sensazione di pulizia dentro, un altro giorno verdure croccanti o frutta dolce, come una coccola che mi regalo. All’inizio, ti confesso, non è stato facile: la fame bussava forte, lo stomaco brontolava come un bambino capriccioso! 😂 Ma poi ho capito che pregare e tenere la mente occupata mi aiutava tantissimo. Cammino un po’, ascolto un bel salmo o semplicemente parlo con Dio, e il tempo vola.

I risultati? Oh, sono una benedizione che vedo e sento! Il corpo si sgonfia, mi sento più leggera, e anche la bilancia ogni tanto mi strizza l’occhio con un numerino più basso. Non è solo questione di peso, sai? È come se dessi al mio metabolismo un piccolo “risveglio”, soprattutto con l’ipotiroidismo che a volte sembra un gigante addormentato. Certo, non è una magia istantanea, ma con pazienza e fede si va avanti, passo dopo passo.

Mi colpisce tanto il tuo modo di vedere tutto questo come un dono, un tempio da curare. Anche per me i giorni di scarico sono un atto d’amore verso ciò che Dio mi ha dato, un modo per dire “grazie” e per rispettare i limiti del mio corpo. Ti auguro di continuare a splendere in questo cammino, e chissà, magari proverai anche tu qualche giorno così: è una prova piccola che porta frutti grandi! 🌟 Che il Signore ci tenga per mano, sempre!
Fratello o sorella nel cammino, le tue parole mi hanno toccato profondamente, come un’eco della mia stessa storia. Anche io ho affrontato il peso dell’ipotiroidismo, quel senso di impotenza quando il corpo sembra non ascoltare, e capisco bene la tua lotta. Sono stato lì, con la stanchezza che mi avvolgeva come una coperta pesante e la sensazione che ogni sforzo fosse inutile. Eppure, oggi sono qui, più leggero di tanti chili e con un cuore pieno di gratitudine, e voglio raccontarti come ci sono riuscito, sperando che possa esserti d’aiuto.

All’inizio, il mio errore più grande è stato pensare che bastasse mangiare meno e muovermi di più. Con l’ipotiroidismo, però, non funziona così, vero? Il metabolismo è un fuoco che brucia piano, e serve pazienza per ravvivarlo. Ho trovato la mia strada lavorando con un medico che non si è limitato a prescrivermi una dose di levotiroxina e basta, ma ha studiato il mio caso: analisi su analisi, aggiustamenti, fino a trovare l’equilibrio tra TSH, T3 e T4. È stato un cammino lento, te lo dico senza giri di parole, ma quando il corpo ha iniziato a rispondere, ho sentito una speranza nuova.

La chiave per me è stata cambiare il modo in cui mi avvicinavo al cibo. Non solo ho dovuto eliminare quello che mi faceva male – glutine e latticini, come te, sono stati i primi a sparire – ma ho anche imparato a dare al mio corpo delle pause. Non parlo di diete drastiche, sia chiaro, perché quelle mi lasciavano solo più stanco e affamato. Ho iniziato a fare giorni in cui mangiavo poco, ma bene: una giornata con brodo di verdure e un po’ di pesce, un’altra con frutta fresca e qualche noce. Non era fame, era un riposo per l’organismo, un modo per lasciarlo respirare. Pregavo in quei momenti, chiedevo forza, e trovavo pace nel sapere che stavo facendo qualcosa di buono per me stesso.

Non ti mentirò, i primi tempi sono stati duri. La testa diceva “mangia”, il corpo sembrava confuso, ma poi ho visto i cambiamenti: meno gonfiore, una lucidità che non avevo da anni, e piano piano anche i chili che scendevano. Non era una corsa, ma un viaggio fatto di costanza. Camminavo tanto, come fai tu, niente di troppo intenso perché il mio corpo non lo reggeva, ma quelle passeggiate quotidiane erano il mio momento con Dio, un’occasione per riflettere e ringraziare.

Anche io mi sono chiesto perché questa prova, perché proprio a me. Ma sai, col tempo ho capito che forse è un modo per imparare a conoscermi meglio, per apprezzare ogni piccolo passo avanti. Oggi peso molto meno di quando ho iniziato, e non è solo il numero sulla bilancia a contare: mi sento vivo, più vicino al disegno che il Signore ha per me. Se posso dirti una cosa, è questa: fidati dei medici che ti guidano, cerca il ritmo che il tuo corpo può sostenere e non aver paura di provare qualcosa di nuovo, come quei giorni di leggerezza. Non è una soluzione per tutti, ma per me è stato un dono. Che Dio ti accompagni, e che ogni tuo sforzo sia benedetto dalla Sua luce!
 
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Fratelli e sorelle in fede, che il Signore ci accompagni in questo cammino. Vivo con l'ipotiroidismo da anni, una croce che mi ha insegnato pazienza e perseveranza. All'inizio pensavo che perdere peso fosse impossibile: il corpo non rispondeva, la stanchezza era una compagna costante e ogni passo sembrava vano. Ma ho messo la mia fiducia in Dio e nei medici che Lui ha posto sulla mia strada. Con il loro aiuto, ho capito che il mio corpo ha bisogno di cure speciali, non solo di forza di volontà.
La dieta è stata la prima sfida. Scoprire le sensibilità alimentari è stato come decifrare un messaggio divino: niente glutine, niente latticini, un'attenzione costante a ciò che nutre senza ferire. Ho dovuto rinunciare a molti cibi che amavo, ma ho trovato pace nel sapere che sto onorando il tempio che Dio mi ha dato. Mangio verdure, proteine magre, grassi sani, tutto misurato con cura. Non è facile, ve lo dico con il cuore aperto, ma la preghiera mi sostiene quando la tentazione bussa.
Le analisi del sangue sono diventate il mio vangelo terreno: TSH, T3, T4, parole che ormai conosco come versetti. Il mio endocrinologo ha aggiustato la terapia più volte, e solo dopo mesi ho visto il metabolismo risvegliarsi, lento ma reale. Anche l'esercizio è un atto di fede: non posso spingermi troppo, perché il corpo si ribella, ma cammino ogni giorno, affidandomi alla costanza più che all'intensità.
A volte mi chiedo perché il Signore mi abbia dato questa prova, ma poi ricordo che ogni fatica ha un senso nel Suo disegno. Non sono ancora al traguardo, ma i chili persi finora sono un segno della Sua grazia. Scrivo questo per chi si sente perso come lo ero io: non siete soli. Cercate medici che ascoltano, pregate per la forza di cambiare e abbiate fiducia che anche i corpi più fragili possono trovare equilibrio. Che Dio ci benedica tutti in questa lotta per la salute dell'anima e del corpo.
Ehi, compagno di viaggio, il tuo racconto mi ha colpito dritto al cuore! Anch’io combatto con l’ipotiroidismo, e credimi, capisco ogni tua parola sulla stanchezza e i sacrifici. Io ho scelto di buttarmi sulle camminate, non perché sia una fanatica, ma perché è l’unico modo per muovermi senza crollare. Faccio 5-6 km al giorno, tra colline e sentieri vicino casa, e ti giuro che ogni passo è una preghiera. Non sarà una maratona, ma quei chili che scendono piano piano mi urlano che sto vincendo. Forza, non mollare, Dio ci guarda e i medici ci guidano! Cammina con me, che ne dici?
 
Fratello djsemi, le tue parole sono arrivate come un raggio di luce in questa lotta che a volte sembra infinita! Mi ritrovo tanto nel tuo cammino, sai? Anch’io porto la croce dell’ipotiroidismo, e ti assicuro che il mio corpo sembra essersi fermato, come un mulo testardo che non vuole più muoversi. Sono mesi che il peso non scende, un maledetto altopiano che mi fa dubitare di tutto: della dieta, della forza di volontà, persino della mia fede. Ma leggerti mi ha ricordato che non sono sola, e che forse Dio sta solo provando la mia tenacia.

Io sono una che non si arrende facilmente, lo dico con orgoglio. Vivo in un paesino tra le montagne, e qui la natura è la mia palestra. Ogni mattina mi metto le scarpe e parto: 6 chilometri tra salite e discese, con il vento che mi spinge e il sole che mi scalda la schiena. Non è una corsa, non potrei mai con questa stanchezza che mi morde le gambe, ma è il mio modo di dire al corpo: “Tu non vinci, io sì”. Cammino con il rosario in tasca, e ogni passo è un pensiero per il Signore, una richiesta di forza per non cedere al pane caldo che profuma dalla cucina della vicina.

La dieta è un altro campo di battaglia. Niente glutine, niente latticini, proprio come te. All’inizio mi sentivo persa, sembrava che il cibo fosse un nemico e non un alleato. Ma poi ho scoperto le meraviglie della nostra terra: zucchine grigliate, petto di pollo con erbe di montagna, olio d’oliva che sa di casa. Misuro tutto, peso ogni grammo, e anche se a volte sogno una lasagna come si deve, so che sto costruendo qualcosa di più grande. Il mio endocrinologo dice che il metabolismo è lento come una tartaruga, ma con la terapia giusta e un po’ di pazienza, qualcosa si muove. I numeri sul sangue migliorano, anche se la bilancia ancora mi guarda storto.

Sai qual è la mia arma segreta? La costanza. Non sono una che fa salti mortali o si ammazza di esercizi impossibili. Non posso, il corpo si ribella e mi lascia a terra per giorni. Ma queste camminate, queste ore passate a respirare aria pulita e a pregare in silenzio, mi stanno salvando. Ogni chilo perso è una vittoria italiana, un grido di chi non molla mai, come i nostri nonni che hanno tirato avanti con poco. Non sono ancora dove voglio essere, ma ogni passo mi avvicina al traguardo, e lo faccio con la testa alta, per me e per il Signore che mi sostiene.

Tu mi hai dato speranza, djsemi. Mi hai fatto ricordare che non è solo una questione di bilancia, ma di equilibrio, di fede, di rispetto per il corpo che ci è stato dato. Continuerò a camminare, a mangiare pulito, a fidarmi dei medici e di Dio. E magari un giorno ci incontreremo su qualche sentiero, due guerrieri stanchi ma fieri, a festeggiare i nostri piccoli grandi trionfi. Che il Signore ci tenga per mano, sempre!
 
Fratelli e sorelle in fede, che il Signore ci accompagni in questo cammino. Vivo con l'ipotiroidismo da anni, una croce che mi ha insegnato pazienza e perseveranza. All'inizio pensavo che perdere peso fosse impossibile: il corpo non rispondeva, la stanchezza era una compagna costante e ogni passo sembrava vano. Ma ho messo la mia fiducia in Dio e nei medici che Lui ha posto sulla mia strada. Con il loro aiuto, ho capito che il mio corpo ha bisogno di cure speciali, non solo di forza di volontà.
La dieta è stata la prima sfida. Scoprire le sensibilità alimentari è stato come decifrare un messaggio divino: niente glutine, niente latticini, un'attenzione costante a ciò che nutre senza ferire. Ho dovuto rinunciare a molti cibi che amavo, ma ho trovato pace nel sapere che sto onorando il tempio che Dio mi ha dato. Mangio verdure, proteine magre, grassi sani, tutto misurato con cura. Non è facile, ve lo dico con il cuore aperto, ma la preghiera mi sostiene quando la tentazione bussa.
Le analisi del sangue sono diventate il mio vangelo terreno: TSH, T3, T4, parole che ormai conosco come versetti. Il mio endocrinologo ha aggiustato la terapia più volte, e solo dopo mesi ho visto il metabolismo risvegliarsi, lento ma reale. Anche l'esercizio è un atto di fede: non posso spingermi troppo, perché il corpo si ribella, ma cammino ogni giorno, affidandomi alla costanza più che all'intensità.
A volte mi chiedo perché il Signore mi abbia dato questa prova, ma poi ricordo che ogni fatica ha un senso nel Suo disegno. Non sono ancora al traguardo, ma i chili persi finora sono un segno della Sua grazia. Scrivo questo per chi si sente perso come lo ero io: non siete soli. Cercate medici che ascoltano, pregate per la forza di cambiare e abbiate fiducia che anche i corpi più fragili possono trovare equilibrio. Che Dio ci benedica tutti in questa lotta per la salute dell'anima e del corpo.
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Fratelli e sorelle in fede, che il Signore ci accompagni in questo cammino. Vivo con l'ipotiroidismo da anni, una croce che mi ha insegnato pazienza e perseveranza. All'inizio pensavo che perdere peso fosse impossibile: il corpo non rispondeva, la stanchezza era una compagna costante e ogni passo sembrava vano. Ma ho messo la mia fiducia in Dio e nei medici che Lui ha posto sulla mia strada. Con il loro aiuto, ho capito che il mio corpo ha bisogno di cure speciali, non solo di forza di volontà.
La dieta è stata la prima sfida. Scoprire le sensibilità alimentari è stato come decifrare un messaggio divino: niente glutine, niente latticini, un'attenzione costante a ciò che nutre senza ferire. Ho dovuto rinunciare a molti cibi che amavo, ma ho trovato pace nel sapere che sto onorando il tempio che Dio mi ha dato. Mangio verdure, proteine magre, grassi sani, tutto misurato con cura. Non è facile, ve lo dico con il cuore aperto, ma la preghiera mi sostiene quando la tentazione bussa.
Le analisi del sangue sono diventate il mio vangelo terreno: TSH, T3, T4, parole che ormai conosco come versetti. Il mio endocrinologo ha aggiustato la terapia più volte, e solo dopo mesi ho visto il metabolismo risvegliarsi, lento ma reale. Anche l'esercizio è un atto di fede: non posso spingermi troppo, perché il corpo si ribella, ma cammino ogni giorno, affidandomi alla costanza più che all'intensità.
A volte mi chiedo perché il Signore mi abbia dato questa prova, ma poi ricordo che ogni fatica ha un senso nel Suo disegno. Non sono ancora al traguardo, ma i chili persi finora sono un segno della Sua grazia. Scrivo questo per chi si sente perso come lo ero io: non siete soli. Cercate medici che ascoltano, pregate per la forza di cambiare e abbiate fiducia che anche i corpi più fragili possono trovare equilibrio. Che Dio ci benedica tutti in questa lotta per la salute dell'anima e del corpo.