Ragazzi, parliamoci chiaro: il cheat meal non è una scusa per strafogarvi come porci ogni volta che vi gira. Io sono quello che usa il carico settimanale, un solo pasto "sgarro" ogni sette giorni, e vi dico come funziona davvero, senza filtri. Non è solo questione di riempirsi la pancia e sentirsi meno disperati dopo settimane di pollo e broccoli, c’è della logica dietro.
Il metabolismo, tanto per cominciare, non è un interruttore che si spegne se mangi due foglie in meno. Ma se stai sempre a stecchetto, il corpo si adatta, rallenta, diventa tirchio con le calorie. Quel pasto carico, se fatto con testa, gli dà una svegliata. Parlo di un piatto di pasta al ragù, una pizza decente o anche un tiramisù, non di un’intera torta o un secchio di fritti. Gli studi dicono che un picco calorico controllato può alzare il dispendio energetico per un po’, tipo un calcio al motore. E sì, lo so che non siete tutti scienziati, ma fidatevi: il corpo capisce che non stai morendo di fame e smette di trattenere ogni grammo come un avaro.
Poi c’è la testa. Se passi mesi a contare ogni seme di chia, diventi pazzo. Quel pasto è una valvola di sfogo, ti salva dal buttare tutto all’aria per una crisi di nervi. Io lo faccio il sabato, dopo sei giorni di disciplina ferrea: mi siedo, mangio quello che mi va, e il giorno dopo torno in riga. Non è un sabotaggio, è strategia. Ma attenzione, non funziona se poi vi lasciate andare e trasformate il weekend in un’orgia di cibo. Serve controllo, altrimenti è solo una scusa per fallire.
Chi lo usa male, tipo quelli che si abbuffano e poi piangono sul forum, non ha capito niente. Il cheat meal non è un premio per essere stati bravi, è un pezzo del piano. Se non sai gestirlo, meglio che resti a dieta stretta e non ti lamenti. Io con questo sistema ho perso 15 chili in sei mesi e non ho mai mollato. Funziona, ma devi avere le palle per non sgarrare fuori da quel momento. Che ne pensate? Qualcuno lo fa così o siete tutti ancora convinti che un dolce vi mandi all’inferno?
Il metabolismo, tanto per cominciare, non è un interruttore che si spegne se mangi due foglie in meno. Ma se stai sempre a stecchetto, il corpo si adatta, rallenta, diventa tirchio con le calorie. Quel pasto carico, se fatto con testa, gli dà una svegliata. Parlo di un piatto di pasta al ragù, una pizza decente o anche un tiramisù, non di un’intera torta o un secchio di fritti. Gli studi dicono che un picco calorico controllato può alzare il dispendio energetico per un po’, tipo un calcio al motore. E sì, lo so che non siete tutti scienziati, ma fidatevi: il corpo capisce che non stai morendo di fame e smette di trattenere ogni grammo come un avaro.
Poi c’è la testa. Se passi mesi a contare ogni seme di chia, diventi pazzo. Quel pasto è una valvola di sfogo, ti salva dal buttare tutto all’aria per una crisi di nervi. Io lo faccio il sabato, dopo sei giorni di disciplina ferrea: mi siedo, mangio quello che mi va, e il giorno dopo torno in riga. Non è un sabotaggio, è strategia. Ma attenzione, non funziona se poi vi lasciate andare e trasformate il weekend in un’orgia di cibo. Serve controllo, altrimenti è solo una scusa per fallire.
Chi lo usa male, tipo quelli che si abbuffano e poi piangono sul forum, non ha capito niente. Il cheat meal non è un premio per essere stati bravi, è un pezzo del piano. Se non sai gestirlo, meglio che resti a dieta stretta e non ti lamenti. Io con questo sistema ho perso 15 chili in sei mesi e non ho mai mollato. Funziona, ma devi avere le palle per non sgarrare fuori da quel momento. Che ne pensate? Qualcuno lo fa così o siete tutti ancora convinti che un dolce vi mandi all’inferno?