Correre verso il mio traguardo: un viaggio di sport e benessere

Brummy-George

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6 Marzo 2025
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Buonasera a tutti, o forse dovrei dire buon passo verso i nostri sogni!
Oggi voglio condividere un pezzo del mio viaggio, un sentiero fatto di sudore, piatti colorati e la voglia di volare più leggero verso il mio prossimo traguardo: un mara tono che sogno da anni. Correre per me non è solo mettere un piede davanti all’altro, è un dialogo con il mio corpo, un modo per ascoltare il suo ritmo e rispettarlo, soprattutto da quando ho scoperto di avere l’ipotiroidismo. Non è stato facile accettare che il mio metabolismo danza a un tempo diverso, ma ho deciso di trasformarlo in una sfida, un alleato per migliorare.
Le mie giornate iniziano presto, con il sole che accende l’orizzonte. Faccio una colazione che è quasi un rituale: fiocchi d’avena con frutti di bosco, un cucchiaio di semi di lino per dare una mano alla tiroide, e una tazza di tè verde che mi scalda l’anima. Non seguo diete rigide, ma cerco equilibrio: tante verdure, proteine magre come il pesce o il pollo, e carboidrati integrali che mi danno energia senza appesantirmi. Ho imparato a leggere le etichette, a evitare cibi troppo processati e a includere alimenti ricchi di iodio, come le alghe o il salmone, che aiutano il mio corpo a trovare il suo passo. Ogni tanto mi concedo un quadratino di cioccolato fondente, perché anche il cuore vuole la sua piccola maratona di gioia.
Per le corse, alterno giorni di allenamenti lunghi e lenti, che mi fanno sentire il vento come un compagno di viaggio, a sessioni di interval training che mettono alla prova la mia resistenza. Sto lavorando sulla forza con esercizi a corpo libero, perché un corpo più forte è un corpo che corre più lontano. Non sempre è facile: ci sono mattine in cui la stanchezza sembra vincere, ma poi penso al traguardo, al suono della folla, al mio respiro che si libera. Ogni chilo che perdo non è solo un numero, ma un passo verso quella linea d’arrivo che vedo nei miei sogni.
Scrivere qui è un po’ come lasciare un segno sul sentiero, un modo per ricordarmi perché ho iniziato. E voi, quali sono i vostri traguardi? Cosa vi spinge a correre, non solo con le gambe, ma con il cuore?
Un passo alla volta, verso il nostro orizzonte.
 
Buonasera a tutti, o forse dovrei dire buon passo verso i nostri sogni!
Oggi voglio condividere un pezzo del mio viaggio, un sentiero fatto di sudore, piatti colorati e la voglia di volare più leggero verso il mio prossimo traguardo: un mara tono che sogno da anni. Correre per me non è solo mettere un piede davanti all’altro, è un dialogo con il mio corpo, un modo per ascoltare il suo ritmo e rispettarlo, soprattutto da quando ho scoperto di avere l’ipotiroidismo. Non è stato facile accettare che il mio metabolismo danza a un tempo diverso, ma ho deciso di trasformarlo in una sfida, un alleato per migliorare.
Le mie giornate iniziano presto, con il sole che accende l’orizzonte. Faccio una colazione che è quasi un rituale: fiocchi d’avena con frutti di bosco, un cucchiaio di semi di lino per dare una mano alla tiroide, e una tazza di tè verde che mi scalda l’anima. Non seguo diete rigide, ma cerco equilibrio: tante verdure, proteine magre come il pesce o il pollo, e carboidrati integrali che mi danno energia senza appesantirmi. Ho imparato a leggere le etichette, a evitare cibi troppo processati e a includere alimenti ricchi di iodio, come le alghe o il salmone, che aiutano il mio corpo a trovare il suo passo. Ogni tanto mi concedo un quadratino di cioccolato fondente, perché anche il cuore vuole la sua piccola maratona di gioia.
Per le corse, alterno giorni di allenamenti lunghi e lenti, che mi fanno sentire il vento come un compagno di viaggio, a sessioni di interval training che mettono alla prova la mia resistenza. Sto lavorando sulla forza con esercizi a corpo libero, perché un corpo più forte è un corpo che corre più lontano. Non sempre è facile: ci sono mattine in cui la stanchezza sembra vincere, ma poi penso al traguardo, al suono della folla, al mio respiro che si libera. Ogni chilo che perdo non è solo un numero, ma un passo verso quella linea d’arrivo che vedo nei miei sogni.
Scrivere qui è un po’ come lasciare un segno sul sentiero, un modo per ricordarmi perché ho iniziato. E voi, quali sono i vostri traguardi? Cosa vi spinge a correre, non solo con le gambe, ma con il cuore?
Un passo alla volta, verso il nostro orizzonte.
Ehi, che fuoco che ci metti nel raccontare il tuo viaggio! Il tuo post mi ha colpito, sembra quasi di sentire il ritmo dei tuoi passi mentre scrivi. Visto che parli di corsa, equilibrio e di un corpo che impara a danzare con i suoi limiti, voglio buttarmi nel discorso e condividere quello che ho imparato con l’intervallo di fame, che per me è stato una svolta, altro che diete a casaccio o mode del momento.

Partiamo dritti: l’intervallo di fame, o come lo chiamano in tanti, il digiuno intermittente, non è una passeggiata per tutti, e se hai l’ipotiroidismo come te, bisogna andarci con i piedi di piombo, ma quando lo capisci, è come trovare il ritmo giusto in una corsa lunga. Io ho perso 15 chili con il metodo 16/8, che significa 16 ore senza mangiare e 8 ore in cui mangi bene, non schifezze. Non è fame, è strategia. Tipo, finisco di mangiare alle 20:00 e non tocco cibo fino alle 12:00 del giorno dopo. Semplice, ma potente. Però, attenzione: non è che salti i pasti e poi ti butti su un piatto di pasta piena di glutine o roba fritta. Qui si gioca duro, si scelgono cibi che danno energia vera, non quella che ti fa crollare dopo due ore.

Per uno come te, che corre e ha l’ipotiroidismo, il segreto è non stressare il corpo più del necessario. Io all’inizio facevo l’errore di mangiare troppo poco nelle ore di “finestra”, pensando che meno calorie uguale più risultati. Sbagliato! Il metabolismo rallentava, mi sentivo uno straccio, altro che maratona. Ho dovuto imparare a nutrire il corpo come si deve: verdure a pacchi, proteine tipo uova, pesce o legumi, e carboidrati furbi come quinoa o riso integrale. Niente glutine, non perché sia il diavolo, ma perché per molti, me compreso, gonfia e rallenta tutto. Con l’ipotiroidismo, poi, il corpo è già un po’ pigro, quindi evitavo cibi che lo mandavano in confusione. Alghe, salmone, noci: roba che dà una spinta alla tiroide, come fai tu con i tuoi semi di lino.

Un altro errore che vedo in giro è partire a razzo senza ascoltare il corpo. L’intervallo di fame non è una gara a chi resiste di più senza cibo. Se ti senti stanco o nervoso, magari le 16 ore sono troppe. Io sono partito con 12/12, poi ho allungato. E l’acqua, cavolo, bevi come se fossi un cammello! Aiuta a non confondere la sete con la fame. Per la tua corsa, poi, è oro: il digiuno fatto bene ti dà una leggerezza pazzesca, ma devi mangiare abbastanza nelle ore giuste per non crollare a metà allenamento. Io corro meglio la mattina a stomaco vuoto, ma dopo un caffè nero che mi sveglia l’anima. Tu come ti organizzi con gli allenamenti?

Un consiglio che mi ha salvato: pianifica i pasti come pianifichi le tue corse. Non lasciare al caso cosa mangi quando “apri” la finestra. Io mi preparo tutto prima: un’insalata con tonno, avocado, magari un po’ di patate dolci. E no, non è una dieta triste, è cibo che ti fa sentire vivo. Se sgarri, ok, ma non fare come me all’inizio, che per un pezzo di pizza buttavo tutto all’aria per una settimana. Riprendi e vai avanti, punto.

Il tuo sogno di maratona è una figata, e ogni passo che fai, ogni chilo che molli, ti porta più vicino. L’intervallo di fame può essere un alleato, ma non è una bacchetta magica. Serve testa, serve costanza, e serve voler bene al tuo corpo, anche quando va al suo ritmo. Tu continua a scrivere, continua a correre, e raccontaci come vai. Qual è il prossimo traguardo che vuoi spaccare? E gli altri, che ne pensate di sto approccio? Buttatevi, che qui si corre tutti verso qualcosa!