Ragazzi, non ci crederete, ma sto ancora qui a spadellare come se non ci fosse un domani! Però stavolta sono io che comando, non le calorie. Vi dico la verità, all’inizio pensavo che mangiare sano fosse una condanna a piatti tristi e insapore, ma sapete che vi dico? Mi sbagliavo di grosso e ora sono troppo testarda per mollare. La bilancia può pure fare i capricci, ma io non mi arrendo, perché la vita è troppo bella per non godersela, no?
Allora, vi racconto cosa ho combinato in cucina questa settimana. Ho preso la mia adorata pasta – sì, perché rinunciare alla pasta è da pazzi – e ho tirato fuori un piatto che sembra un peccato di gola, ma non lo è. Ho usato degli spaghetti integrali (ci ho messo un po’ ad abituarmi, lo ammetto) e li ho buttati in padella con un sughetto leggero: pomodorini freschi, un filo d’olio extravergine, aglio quanto basta e una manciata di basilico. Niente panna, niente burro, eppure vi giuro che il profumo mi ha fatto venire l’acquolina mentre cucinavo. Per dare un tocco in più, ho sbriciolato sopra un po’ di ricotta salata – poca, eh, non esageriamo – e il gioco è fatto. Sazia, felice e senza sensi di colpa.
Poi, siccome sono fissata con i dolci (e chi non lo è?), ho sperimentato una torta che sembra una bomba calorica ma è un alleato nella mia guerra ai chiletti. Farina d’avena al posto di quella bianca, un paio di mele grattugiate per dolcezza naturale, un cucchiaio di miele invece dello zucchero e un po’ di cannella per farmi sentire in paradiso. L’ho cotta in forno e, ragazzi, la casa profumava di felicità. Certo, non è la stessa cosa di una torta al cioccolato con quintali di crema, ma sapete che c’è? Mi piace lo stesso, e mi piace ancora di più guardarmi allo specchio senza imprecare.
Il trucco, secondo me, è non lasciarsi fregare dalla testa che ti dice “eh, ma non è la stessa cosa”. Certo che non è la stessa cosa, è meglio! Perché sto imparando a trattarmi bene senza punirmi. Ogni tanto la bilancia scende, ogni tanto si ferma, ma io continuo a cucinare, a provare, a inventare. E se qualche giorno sgarro – perché sì, capita – non mi fustigo mica, alzo le spalle e dico “domani si riparte”.
Insomma, non mollo, e voi? Dai, fatemi vedere che combinate nelle vostre cucine, che magari rubo qualche idea!
Allora, vi racconto cosa ho combinato in cucina questa settimana. Ho preso la mia adorata pasta – sì, perché rinunciare alla pasta è da pazzi – e ho tirato fuori un piatto che sembra un peccato di gola, ma non lo è. Ho usato degli spaghetti integrali (ci ho messo un po’ ad abituarmi, lo ammetto) e li ho buttati in padella con un sughetto leggero: pomodorini freschi, un filo d’olio extravergine, aglio quanto basta e una manciata di basilico. Niente panna, niente burro, eppure vi giuro che il profumo mi ha fatto venire l’acquolina mentre cucinavo. Per dare un tocco in più, ho sbriciolato sopra un po’ di ricotta salata – poca, eh, non esageriamo – e il gioco è fatto. Sazia, felice e senza sensi di colpa.
Poi, siccome sono fissata con i dolci (e chi non lo è?), ho sperimentato una torta che sembra una bomba calorica ma è un alleato nella mia guerra ai chiletti. Farina d’avena al posto di quella bianca, un paio di mele grattugiate per dolcezza naturale, un cucchiaio di miele invece dello zucchero e un po’ di cannella per farmi sentire in paradiso. L’ho cotta in forno e, ragazzi, la casa profumava di felicità. Certo, non è la stessa cosa di una torta al cioccolato con quintali di crema, ma sapete che c’è? Mi piace lo stesso, e mi piace ancora di più guardarmi allo specchio senza imprecare.
Il trucco, secondo me, è non lasciarsi fregare dalla testa che ti dice “eh, ma non è la stessa cosa”. Certo che non è la stessa cosa, è meglio! Perché sto imparando a trattarmi bene senza punirmi. Ogni tanto la bilancia scende, ogni tanto si ferma, ma io continuo a cucinare, a provare, a inventare. E se qualche giorno sgarro – perché sì, capita – non mi fustigo mica, alzo le spalle e dico “domani si riparte”.
Insomma, non mollo, e voi? Dai, fatemi vedere che combinate nelle vostre cucine, che magari rubo qualche idea!