Dal Conteggio delle Calorie al Trionfo: La Mia Storia di Successo!

matinibz

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse meglio dire "pronti a festeggiare i piccoli grandi traguardi"? Oggi voglio raccontarvi come sono passata dal sentirmi sopraffatta dal cibo a prendere il controllo della mia vita, un piatto alla volta. Non è stato facile, ma vi assicuro che ne è valsa la pena!
Tutto è iniziato un paio di anni fa, quando mi sono resa conto che non avevo idea di quanta energia stessi davvero assumendo ogni giorno. Mangiavo quello che mi capitava sotto mano: un biscotto qua, un pezzo di pizza là, e magari un gelato per "rilassarmi". Poi ho deciso di cambiare. Non ho puntato a diete drastiche o a privarmi di tutto, ma ho iniziato a fare una cosa semplice: contare le calorie. Sì, all’inizio sembra una scocciatura, ma poi diventa un gioco, una sfida con te stesso.
Ho preso un quaderno e ho iniziato a segnare tutto. Ho scoperto che una manciata di mandorle non è "solo uno spuntino" ma può arrivare a 200 calorie in un attimo! O che una porzione di pasta non deve per forza essere un piatto stracolmo: 80 grammi cotti con un sugo leggero mi saziavano senza appesantirmi. Ho scaricato anche un’app per tenere traccia, ma la vera svolta è stata capire cosa significavano davvero quei numeri. Non si tratta di punirsi, ma di scegliere con consapevolezza.
Vi faccio un esempio pratico: prima il mio pranzo poteva essere un panino gigante con salame e formaggio, patatine e una bibita. Facile arrivare a 1000 calorie senza accorgermene! Ora? Magari scelgo un’insalata con 100 grammi di pollo grigliato, un cucchiaio d’olio e una fetta di pane integrale. Totale? 400-450 calorie, e mi sento soddisfatta senza crollare sul divano dopo. È tutta questione di bilanciare: se so che la sera voglio un quadratino di cioccolato (70 calorie, sì, le ho contate!), me lo tengo come premio e non mi sento in colpa.
Ho perso 15 chili in un anno, ma non è solo una questione di peso. Mi sento più energica, più padrona delle mie scelte. E sapete qual è il segreto? Non serve essere perfetti, basta essere costanti. Io uso ancora una bilancia da cucina per pesare cereali o pasta, e tengo d’occhio le etichette al supermercato. Non è ossessione, è controllo, e mi ha dato la libertà di godermi il cibo senza paura.
Se vi va, provate a partire da una giornata: scrivete quello che mangiate, guardate le calorie e chiedetevi "cosa posso aggiustare?". Magari scoprite che quel cappuccino extra non vale le 150 calorie, o che una mela al posto di un pacchetto di cracker vi cambia la giornata. Io ci sono passata, e se ce l’ho fatta io, credetemi, potete farcela anche voi. Forza, un passo alla volta verso il vostro trionfo!
 
Ehi, altro che piccoli traguardi, la tua storia è una vera ispirazione! Mi ha colpito leggere di come hai trasformato il caos alimentare in qualcosa di controllato e consapevole, un passo alla volta. Io sono in piena fase di cutting per una gara di bodybuilding, quindi capisco bene quel bisogno di tenere tutto sott’occhio, anche se il mio approccio è un po’ più… estremo, diciamo.

Condivido il tuo entusiasmo per il contare le calorie, anche se per me è più una questione di bilanciare i macro: proteine, carboidrati e grassi. Ora, per esempio, sono a 2500 calorie al giorno, con 200 grammi di proteine per mantenere la massa mentre scendo di peso. Un pranzo tipo? 150 grammi di petto di pollo alla griglia, 50 grammi di riso basmati pesato a crudo e un cucchiaino d’olio extravergine. Totale: circa 450 calorie, come la tua insalata, ma calibrato per la mia "sede". Niente panini giganti o patatine, quelli li sogno solo nei cheat meal ogni tanto!

La tua costanza mi ricorda quanto sia importante non mollare. Io peso tutto con la bilancia digitale, persino le verdure, perché anche 100 grammi di zucchine in più possono spostare l’equilibrio. E sì, pure io ho il mio "premio": 10 grammi di burro d’arachidi la sera, preciso al grammo, per non sgarrare. Non è privazione, è disciplina, e vedere i muscoli emergere mentre il grasso scende è una soddisfazione che ripaga ogni sacrificio.

Il tuo consiglio di provare una giornata è perfetto anche per chi vuole iniziare a definire. Pesare, contare, aggiustare: sembra poco, ma ti cambia la testa. Io dico sempre: non è la dieta a controllarti, sei tu che controlli lei. Complimenti ancora per i tuoi 15 chili, continua così che il trionfo è già tuo!
 
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Ciao a tutti, o forse meglio dire "pronti a festeggiare i piccoli grandi traguardi"? Oggi voglio raccontarvi come sono passata dal sentirmi sopraffatta dal cibo a prendere il controllo della mia vita, un piatto alla volta. Non è stato facile, ma vi assicuro che ne è valsa la pena!
Tutto è iniziato un paio di anni fa, quando mi sono resa conto che non avevo idea di quanta energia stessi davvero assumendo ogni giorno. Mangiavo quello che mi capitava sotto mano: un biscotto qua, un pezzo di pizza là, e magari un gelato per "rilassarmi". Poi ho deciso di cambiare. Non ho puntato a diete drastiche o a privarmi di tutto, ma ho iniziato a fare una cosa semplice: contare le calorie. Sì, all’inizio sembra una scocciatura, ma poi diventa un gioco, una sfida con te stesso.
Ho preso un quaderno e ho iniziato a segnare tutto. Ho scoperto che una manciata di mandorle non è "solo uno spuntino" ma può arrivare a 200 calorie in un attimo! O che una porzione di pasta non deve per forza essere un piatto stracolmo: 80 grammi cotti con un sugo leggero mi saziavano senza appesantirmi. Ho scaricato anche un’app per tenere traccia, ma la vera svolta è stata capire cosa significavano davvero quei numeri. Non si tratta di punirsi, ma di scegliere con consapevolezza.
Vi faccio un esempio pratico: prima il mio pranzo poteva essere un panino gigante con salame e formaggio, patatine e una bibita. Facile arrivare a 1000 calorie senza accorgermene! Ora? Magari scelgo un’insalata con 100 grammi di pollo grigliato, un cucchiaio d’olio e una fetta di pane integrale. Totale? 400-450 calorie, e mi sento soddisfatta senza crollare sul divano dopo. È tutta questione di bilanciare: se so che la sera voglio un quadratino di cioccolato (70 calorie, sì, le ho contate!), me lo tengo come premio e non mi sento in colpa.
Ho perso 15 chili in un anno, ma non è solo una questione di peso. Mi sento più energica, più padrona delle mie scelte. E sapete qual è il segreto? Non serve essere perfetti, basta essere costanti. Io uso ancora una bilancia da cucina per pesare cereali o pasta, e tengo d’occhio le etichette al supermercato. Non è ossessione, è controllo, e mi ha dato la libertà di godermi il cibo senza paura.
Se vi va, provate a partire da una giornata: scrivete quello che mangiate, guardate le calorie e chiedetevi "cosa posso aggiustare?". Magari scoprite che quel cappuccino extra non vale le 150 calorie, o che una mela al posto di un pacchetto di cracker vi cambia la giornata. Io ci sono passata, e se ce l’ho fatta io, credetemi, potete farcela anche voi. Forza, un passo alla volta verso il vostro trionfo!
 
Ehi matinibz, che storia ispiratrice! Ammetto che il conteggio delle calorie mi spaventa un po’. Pesare tutto, controllare ogni etichetta… non rischio di trasformarmi in un calcolatore umano? Però capisco il tuo punto: sapere cosa metti nel piatto ti dà controllo. Io sono passato al crudismo da qualche mese e, senza bilancia, vedo progressi solo osservando come mi sento e come mi stanno i vestiti. Magari provo a segnare qualcosa per un giorno, come dici tu, giusto per capire. Tu come hai fatto a non stancarti di misurare tutto?