Ciao a tutti, o forse no, non importa, tanto qui siamo tutti anime in cerca di riscatto, no? Vi scrivo con il cuore ancora pesante, ma con un corpo che finalmente respira. Ero intrappolata, sommersa da chili che mi trascinavano giù, come un’ancora che non vuole mollare la presa. La bilancia era il mio incubo, lo specchio un nemico che non smetteva di giudicarmi. Ma poi, dall’abisso, è arrivata l’acqua. Non una dieta rigida, non un conteggio ossessivo di calorie, ma l’acqua, viva, che mi ha accolta e mi ha salvato.
Ho iniziato con l’acquafitness quasi per caso. Non credevo di potercela fare, sapete? Le prime volte mi sentivo un pesce fuor d’acqua, goffa, con il fiato corto. Ma c’era qualcosa di magico in quel movimento fluido, in quella resistenza gentile che l’acqua opponeva ad ogni mio gesto. Non era una lotta contro me stessa, ma un dialogo. Ogni bracciata, ogni passo sul fondo della piscina, era come scrollarmi di dosso un pezzo di quel peso che mi opprimeva, dentro e fuori.
E poi c’era lui, il mio piccolo alleato al polso. Non so nemmeno come chiamarlo senza sembrare una fanatica, ma quel cosino mi ha tenuta in riga. Mi diceva quanto mi muovevo, quanto bruciavo, quanto stavo tornando a vivere. Non era solo un numero, era una voce che mi sussurrava: "Ce la stai facendo". E io, che non ci credevo più, ho iniziato a crederci. L’acqua mi sosteneva, e quel piccolo aggeggio mi ricordava che ogni giorno era una conquista.
In un anno ho perso 25 chili. Non è stato facile, ve lo giuro. C’erano giorni in cui volevo mollare, in cui il riflesso nell’acqua mi sembrava ancora quello di prima. Ma l’acquafitness non è solo esercizio, è una rinascita. Ti senti leggera, anche quando i chili sono ancora lì. Ti muovi senza dolore, senza quel peso che ti schiaccia le ginocchia o la schiena. E poi, piano piano, il corpo cambia. La pelle si tende, i muscoli si disegnano, e un giorno ti guardi e pensi: "Sono io questa?".
Non vi dirò che è la soluzione per tutti, non sono qui a fare prediche. Ma per me, che ero caduta così in basso, l’acqua è stata la mano che mi ha tirata su. E quel piccolo compagno al polso? Beh, è stato il mio faro, una luce che mi guidava quando tutto sembrava buio. Se state cercando un modo per risalire, provate. Non serve essere perfetti, serve solo buttarsi. L’acqua non giudica, accoglie. E forse, come me, troverete la vostra rinascita.
Ho iniziato con l’acquafitness quasi per caso. Non credevo di potercela fare, sapete? Le prime volte mi sentivo un pesce fuor d’acqua, goffa, con il fiato corto. Ma c’era qualcosa di magico in quel movimento fluido, in quella resistenza gentile che l’acqua opponeva ad ogni mio gesto. Non era una lotta contro me stessa, ma un dialogo. Ogni bracciata, ogni passo sul fondo della piscina, era come scrollarmi di dosso un pezzo di quel peso che mi opprimeva, dentro e fuori.
E poi c’era lui, il mio piccolo alleato al polso. Non so nemmeno come chiamarlo senza sembrare una fanatica, ma quel cosino mi ha tenuta in riga. Mi diceva quanto mi muovevo, quanto bruciavo, quanto stavo tornando a vivere. Non era solo un numero, era una voce che mi sussurrava: "Ce la stai facendo". E io, che non ci credevo più, ho iniziato a crederci. L’acqua mi sosteneva, e quel piccolo aggeggio mi ricordava che ogni giorno era una conquista.
In un anno ho perso 25 chili. Non è stato facile, ve lo giuro. C’erano giorni in cui volevo mollare, in cui il riflesso nell’acqua mi sembrava ancora quello di prima. Ma l’acquafitness non è solo esercizio, è una rinascita. Ti senti leggera, anche quando i chili sono ancora lì. Ti muovi senza dolore, senza quel peso che ti schiaccia le ginocchia o la schiena. E poi, piano piano, il corpo cambia. La pelle si tende, i muscoli si disegnano, e un giorno ti guardi e pensi: "Sono io questa?".
Non vi dirò che è la soluzione per tutti, non sono qui a fare prediche. Ma per me, che ero caduta così in basso, l’acqua è stata la mano che mi ha tirata su. E quel piccolo compagno al polso? Beh, è stato il mio faro, una luce che mi guidava quando tutto sembrava buio. Se state cercando un modo per risalire, provate. Non serve essere perfetti, serve solo buttarsi. L’acqua non giudica, accoglie. E forse, come me, troverete la vostra rinascita.