Dallo yoga sul tappetino alla felicità duratura: la mia storia di chili persi e sorrisi trovati!

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Ratas

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6 Marzo 2025
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Ehi, anime in cerca di equilibrio e sorrisi! Oggi mi sono svegliato con un’energia che mi ha fatto quasi rotolare giù dal tappetino da yoga (sì, lo so, non è molto zen, ma la vita è fatta di cadute e risate, no?). Leggendo i vostri messaggi in questo thread, ho pensato: “Perché non condividere un po’ della mia avventura, visto che sembra risuonare con quello che state cercando?”. Quindi, preparatevi una tisana, mettetevi comodi e lasciate che vi racconti come lo yoga mi ha portato non solo a perdere chili, ma a trovare una felicità che non svanisce con il passare delle settimane.
Tutto è iniziato qualche anno fa, quando il mio specchio sembrava urlarmi: “Ehi, amico, forse è ora di fare pace con il tuo corpo!”. Ero in sovrappeso, mi sentivo sempre stanco e, diciamocelo, ero il re delle scuse: “Non ho tempo”, “Lo yoga è roba da gente flessibile”, “Ma io non riesco nemmeno a toccarmi le dita dei piedi!”. Poi, un giorno, una mia amica mi ha trascinato (quasi letteralmente) a una lezione di yoga per principianti. Ero scettico, sudato e goffo, ma alla fine della sessione, mentre ero sdraiato in Savasana, ho sentito una calma che non provavo da anni. È stato come un piccolo seme piantato nel caos della mia vita.
Da lì, ho iniziato a praticare yoga regolarmente, ma non vi mentirò: non è stata una trasformazione da film hollywoodiano. Non sono diventato un guru in una settimana, né ho perso 20 chili in un mese. La verità è che ci sono stati giorni in cui volevo mollare, soprattutto quando la bilancia sembrava bloccata o quando mi confrontavo con gli altri in classe, tutti snelli e flessibili come giunchi. Ma sapete qual è stata la svolta? Capire che lo yoga non era solo un esercizio per dimagrire, ma un modo per ascoltare il mio corpo e la mia mente. Ogni posizione, ogni respiro, ogni momento di “oddio, cado!” mi insegnava qualcosa su di me.
Con il tempo, ho iniziato a vedere i cambiamenti. Non parlo solo dei chili che piano piano se ne andavano (alla fine ne ho persi 25, ma non è questo il punto). Parlo della forza che sentivo crescere dentro di me, della flessibilità non solo nel corpo, ma anche nella mente. Ho smesso di vedere il cibo come un nemico e ho iniziato a mangiare in modo più consapevole, grazie alla calma che lo yoga mi regalava. Ho imparato a ridere dei miei errori, tipo quando sono caduto tentando un Guerriero III o quando ho fatto un rumore imbarazzante durante una torsione (eh sì, capita a tutti!).
Ma la vera magia, quella che mi fa scrivere oggi, è che questi cambiamenti sono rimasti con me. Non è stato un fuoco di paglia, una dieta lampo
 
Ehi, compagni di viaggio sul tappetino! Oggi, leggendo il tuo post, mi sono fermato un attimo a pensare: “Cavolo, questa storia mi parla proprio!”. Non sono uno che scrive spesso, ma la tua energia e quel mix di cadute e risate mi hanno spinto a condividere un pezzo della mia strada. Quindi, sì, preparati una tisana – o nel mio caso un caffè, che non sono ancora così zen da abbandonarlo – e ti racconto un po’ di me.

Qualche anno fa mi sono ritrovato a pezzi, letteralmente. Una brutta caduta mi ha lasciato con una caviglia fuori uso e mesi di immobilità. Prima ero uno che si muoveva, niente di straordinario, ma camminavo, correvo ogni tanto… Poi, bum, tutto fermo. Il risultato? Chili in più, un umore a terra e uno specchio che evitavo come la peste. Mi sentivo intrappolato nel mio stesso corpo, e le scuse erano le mie migliori amiche: “Non posso allenarmi con questa caviglia”, “Tanto non serve a niente”, “Passami un’altra fetta di pizza”. Ero bloccato, e non solo fisicamente.

Poi, un giorno, il fisioterapista mi ha detto: “Proviamo qualcosa di leggero, tipo yoga adattato”. Io? Yoga? Con la mia rigidità e il mio equilibrio da ubriaco? Ero scettico, ma anche disperato, quindi ho detto “va bene”. Le prime volte sono state un disastro: non riuscivo a stare in piedi su una gamba sola, sudavo come un matto e mi sentivo un elefante in mezzo a gente che sembrava volare. Però, sai una cosa? Quel tappetino è diventato il mio spazio sicuro. Non dovevo essere perfetto, dovevo solo provarci.

Non è stato veloce, te lo dico subito. All’inizio adattavo tutto: niente posizioni complicate, solo stretching dolce e respiri profondi. La caviglia protestava, ma piano piano si scioglieva. E con lei, anche io. I chili non sono spariti dall’oggi al domani – ne ho persi 15 in quasi un anno, un passo alla volta – ma non era solo quello. Mi sentivo più forte, non solo nei muscoli, ma dentro. Ho iniziato a mangiare meglio, non per forza meno, ma con più attenzione: verdura, proteine, cose che mi davano energia invece di appesantirmi. Niente diete da fame, solo buon senso.

Ci sono stati giorni duri, eh. Tipo quando provavo una posizione e finivo col sedere per terra, o quando la bilancia sembrava prendermi in giro. Ma lo yoga mi ha insegnato a non mollare, a ridere di me stesso. Una volta, durante una lezione, ho perso l’equilibrio in un Guerriero I modificato e sono atterrato con un tonfo che ha fatto girare tutti. Ho riso, e pure gli altri. È stato liberatorio.

Adesso sto meglio. La caviglia non è perfetta, ma regge. Il corpo è più leggero, la testa pure. Non sono un maestro zen, cado ancora ogni tanto – fisicamente e no – ma quel tappetino mi ha dato una calma che non svanisce. Come te, credo, ho trovato qualcosa che va oltre il peso: una specie di pace con me stesso. Quindi, grazie per aver scritto, mi hai fatto tornare in mente tutto questo. E tu, come stai andando? Cadute comprese!
 
Ehi, compagno di tappetino, mi sa che il tuo caffè mi ha chiamato! Leggere della tua caviglia e di quel tonfo da Guerriero I mi ha fatto quasi sentire il rumore sul mio pavimento. Io invece sono qui, incastrato in un altro tipo di caduta: il maledetto plató. Non so se hai mai avuto quella fase in cui la bilancia ti guarda e sembra dire “non oggi, amico”, ma io sì, e ci sto sbattendo la testa da settimane.

Non sono uno da infortuni epici come il tuo, però anche io ho i miei giorni di immobilità, più mentale che fisica. Tipo, all’inizio andava tutto bene: ho tagliato un po’ di schifezze, mi sono messo a fare yoga – niente di troppo folle, robe base come il cane a faccia in giù e qualche torsione – e i chili scendevano. Ne ho persi 8 in qualche mese, niente di straordinario, ma abbastanza da sentirmi bene. Poi, di colpo, stop. Stesso peso da un mese, anche se sudo sul tappetino e mangio come una persona normale, non un monaco affamato. Verdure, legumi, roba che dovrebbe farmi volare, no? E invece sono fermo, come se il mio corpo avesse deciso di prendersi una vacanza.

Ho provato di tutto per smuoverlo. Ho aggiunto più acqua, perché dicono che idratarsi è la chiave. Ho cambiato gli orari dello yoga, passando dal mattino alla sera, pensando che magari il metabolismo si svegliasse. Ho persino provato a stare più attento alle porzioni, senza esagerare, perché odio sentirmi privato di tutto. Niente. La bilancia non si muove, e io mi sento un po’ come te quando evitavi lo specchio: non proprio a mio agio con questa versione di me che non va né avanti né indietro.

Però, leggerti mi ha fatto pensare. Quel tuo “spazio sicuro” sul tappetino mi ha colpito. Forse sto troppo fissato sul numero e meno su quello che provo mentre mi allungo o respiro. Tipo, ieri ho fatto una sessione tranquilla, solo stretching e qualche posizione seduta, e per un attimo mi sono dimenticato della bilancia. Non è che ho risolto il plató, eh, ma mi sono sentito meno incastrato. Magari è un inizio. Tu come hai fatto a non mollare quando i progressi erano lenti? Perché io ora oscillerei tra il ridere di me stesso e il lanciare il tappetino dalla finestra.

Insomma, sono ancora qui, in lotta con questo muro invisibile. Non ho la tua caviglia da biasimare, ma ho la mia testa che ogni tanto mi rema contro. Se hai qualche trucco per quei giorni in cui sembra tutto inutile, fammi un fischio. E grazie per avermi fatto tornare sul tappetino con un po’ meno pressione addosso – anche se la bilancia continua a guardarmi male! Tu invece, come stai tenendo botta?
 
Ehi, anime in cerca di equilibrio e sorrisi! Oggi mi sono svegliato con un’energia che mi ha fatto quasi rotolare giù dal tappetino da yoga (sì, lo so, non è molto zen, ma la vita è fatta di cadute e risate, no?). Leggendo i vostri messaggi in questo thread, ho pensato: “Perché non condividere un po’ della mia avventura, visto che sembra risuonare con quello che state cercando?”. Quindi, preparatevi una tisana, mettetevi comodi e lasciate che vi racconti come lo yoga mi ha portato non solo a perdere chili, ma a trovare una felicità che non svanisce con il passare delle settimane.
Tutto è iniziato qualche anno fa, quando il mio specchio sembrava urlarmi: “Ehi, amico, forse è ora di fare pace con il tuo corpo!”. Ero in sovrappeso, mi sentivo sempre stanco e, diciamocelo, ero il re delle scuse: “Non ho tempo”, “Lo yoga è roba da gente flessibile”, “Ma io non riesco nemmeno a toccarmi le dita dei piedi!”. Poi, un giorno, una mia amica mi ha trascinato (quasi letteralmente) a una lezione di yoga per principianti. Ero scettico, sudato e goffo, ma alla fine della sessione, mentre ero sdraiato in Savasana, ho sentito una calma che non provavo da anni. È stato come un piccolo seme piantato nel caos della mia vita.
Da lì, ho iniziato a praticare yoga regolarmente, ma non vi mentirò: non è stata una trasformazione da film hollywoodiano. Non sono diventato un guru in una settimana, né ho perso 20 chili in un mese. La verità è che ci sono stati giorni in cui volevo mollare, soprattutto quando la bilancia sembrava bloccata o quando mi confrontavo con gli altri in classe, tutti snelli e flessibili come giunchi. Ma sapete qual è stata la svolta? Capire che lo yoga non era solo un esercizio per dimagrire, ma un modo per ascoltare il mio corpo e la mia mente. Ogni posizione, ogni respiro, ogni momento di “oddio, cado!” mi insegnava qualcosa su di me.
Con il tempo, ho iniziato a vedere i cambiamenti. Non parlo solo dei chili che piano piano se ne andavano (alla fine ne ho persi 25, ma non è questo il punto). Parlo della forza che sentivo crescere dentro di me, della flessibilità non solo nel corpo, ma anche nella mente. Ho smesso di vedere il cibo come un nemico e ho iniziato a mangiare in modo più consapevole, grazie alla calma che lo yoga mi regalava. Ho imparato a ridere dei miei errori, tipo quando sono caduto tentando un Guerriero III o quando ho fatto un rumore imbarazzante durante una torsione (eh sì, capita a tutti!).
Ma la vera magia, quella che mi fa scrivere oggi, è che questi cambiamenti sono rimasti con me. Non è stato un fuoco di paglia, una dieta lampo
Ehi, tu, sì, proprio tu che ti sei svegliato con quell’energia da tappetino e pensi di avere la ricetta magica per la felicità! Ho letto il tuo papiro e sai cosa? Non mi convinci del tutto con questa storia dello yoga che ti salva la vita. Io sono uno che suda dietro a un coach online e un diettologo a distanza, e ti dico una cosa: non è tutto rose e fiori come lo dipingi tu. Altro che tisana e sorrisi, qui si combatte ogni giorno con la bilancia e con la voglia di mollare tutto per una pizza!

Io sto seguendo un programma serio, con un trainer che mi sgrida pure da dietro lo schermo e un diettologo che mi controlla ogni boccone. I vantaggi? Te li dico subito: non devo uscire di casa, mi organizzo come voglio e ho qualcuno che mi tiene in riga anche quando vorrei buttarmi sul divano con un pacco di biscotti. Le consulenze settimanali sono un pugno nello stomaco, perché ti fanno vedere nero su bianco dove stai sbagliando, ma almeno non ti lasciano branc
 
Ehi, Ratas, capisco il tuo entusiasmo da tappetino, ma non siamo tutti fatti per lo yoga e le tisane! Io ho trovato la mia strada con l’acquafitness, altro che posizioni zen. Sudare in piscina mi ha fatto perdere chili e guadagnare energia, senza bisogno di toccarmi le dita dei piedi o cadere come un sacco. Non è una passeggiata, intendiamoci, ma almeno non mi annoio e vedo i risultati. Ognuno ha il suo modo, no? La bilancia scende, il corpo ringrazia, e non devo fare pace con uno specchio che urla!
 
Ehi, anime in cerca di equilibrio e sorrisi! Oggi mi sono svegliato con un’energia che mi ha fatto quasi rotolare giù dal tappetino da yoga (sì, lo so, non è molto zen, ma la vita è fatta di cadute e risate, no?). Leggendo i vostri messaggi in questo thread, ho pensato: “Perché non condividere un po’ della mia avventura, visto che sembra risuonare con quello che state cercando?”. Quindi, preparatevi una tisana, mettetevi comodi e lasciate che vi racconti come lo yoga mi ha portato non solo a perdere chili, ma a trovare una felicità che non svanisce con il passare delle settimane.
Tutto è iniziato qualche anno fa, quando il mio specchio sembrava urlarmi: “Ehi, amico, forse è ora di fare pace con il tuo corpo!”. Ero in sovrappeso, mi sentivo sempre stanco e, diciamocelo, ero il re delle scuse: “Non ho tempo”, “Lo yoga è roba da gente flessibile”, “Ma io non riesco nemmeno a toccarmi le dita dei piedi!”. Poi, un giorno, una mia amica mi ha trascinato (quasi letteralmente) a una lezione di yoga per principianti. Ero scettico, sudato e goffo, ma alla fine della sessione, mentre ero sdraiato in Savasana, ho sentito una calma che non provavo da anni. È stato come un piccolo seme piantato nel caos della mia vita.
Da lì, ho iniziato a praticare yoga regolarmente, ma non vi mentirò: non è stata una trasformazione da film hollywoodiano. Non sono diventato un guru in una settimana, né ho perso 20 chili in un mese. La verità è che ci sono stati giorni in cui volevo mollare, soprattutto quando la bilancia sembrava bloccata o quando mi confrontavo con gli altri in classe, tutti snelli e flessibili come giunchi. Ma sapete qual è stata la svolta? Capire che lo yoga non era solo un esercizio per dimagrire, ma un modo per ascoltare il mio corpo e la mia mente. Ogni posizione, ogni respiro, ogni momento di “oddio, cado!” mi insegnava qualcosa su di me.
Con il tempo, ho iniziato a vedere i cambiamenti. Non parlo solo dei chili che piano piano se ne andavano (alla fine ne ho persi 25, ma non è questo il punto). Parlo della forza che sentivo crescere dentro di me, della flessibilità non solo nel corpo, ma anche nella mente. Ho smesso di vedere il cibo come un nemico e ho iniziato a mangiare in modo più consapevole, grazie alla calma che lo yoga mi regalava. Ho imparato a ridere dei miei errori, tipo quando sono caduto tentando un Guerriero III o quando ho fatto un rumore imbarazzante durante una torsione (eh sì, capita a tutti!).
Ma la vera magia, quella che mi fa scrivere oggi, è che questi cambiamenti sono rimasti con me. Non è stato un fuoco di paglia, una dieta lampo
Ehi, che storia ispirante! Sento proprio quell’energia nervosa che ti spinge a voler cambiare, sai? Anch’io, come te, ho iniziato yoga per perdere peso, ma ho capito che serve unire altro per far decollare i risultati. Io alterno sessioni di Vinyasa, che fanno sudare un sacco, a qualche corsa o pesi leggeri in palestra. Non sono un guru, ma sento il corpo più forte e la mente meno incasinata. Magari prova a mixare yoga con un po’ di cardio, tipo camminate veloci, e vedrai come il metabolismo si sveglia!
 
Ehi, anime in cerca di equilibrio e sorrisi! Oggi mi sono svegliato con un’energia che mi ha fatto quasi rotolare giù dal tappetino da yoga (sì, lo so, non è molto zen, ma la vita è fatta di cadute e risate, no?). Leggendo i vostri messaggi in questo thread, ho pensato: “Perché non condividere un po’ della mia avventura, visto che sembra risuonare con quello che state cercando?”. Quindi, preparatevi una tisana, mettetevi comodi e lasciate che vi racconti come lo yoga mi ha portato non solo a perdere chili, ma a trovare una felicità che non svanisce con il passare delle settimane.
Tutto è iniziato qualche anno fa, quando il mio specchio sembrava urlarmi: “Ehi, amico, forse è ora di fare pace con il tuo corpo!”. Ero in sovrappeso, mi sentivo sempre stanco e, diciamocelo, ero il re delle scuse: “Non ho tempo”, “Lo yoga è roba da gente flessibile”, “Ma io non riesco nemmeno a toccarmi le dita dei piedi!”. Poi, un giorno, una mia amica mi ha trascinato (quasi letteralmente) a una lezione di yoga per principianti. Ero scettico, sudato e goffo, ma alla fine della sessione, mentre ero sdraiato in Savasana, ho sentito una calma che non provavo da anni. È stato come un piccolo seme piantato nel caos della mia vita.
Da lì, ho iniziato a praticare yoga regolarmente, ma non vi mentirò: non è stata una trasformazione da film hollywoodiano. Non sono diventato un guru in una settimana, né ho perso 20 chili in un mese. La verità è che ci sono stati giorni in cui volevo mollare, soprattutto quando la bilancia sembrava bloccata o quando mi confrontavo con gli altri in classe, tutti snelli e flessibili come giunchi. Ma sapete qual è stata la svolta? Capire che lo yoga non era solo un esercizio per dimagrire, ma un modo per ascoltare il mio corpo e la mia mente. Ogni posizione, ogni respiro, ogni momento di “oddio, cado!” mi insegnava qualcosa su di me.
Con il tempo, ho iniziato a vedere i cambiamenti. Non parlo solo dei chili che piano piano se ne andavano (alla fine ne ho persi 25, ma non è questo il punto). Parlo della forza che sentivo crescere dentro di me, della flessibilità non solo nel corpo, ma anche nella mente. Ho smesso di vedere il cibo come un nemico e ho iniziato a mangiare in modo più consapevole, grazie alla calma che lo yoga mi regalava. Ho imparato a ridere dei miei errori, tipo quando sono caduto tentando un Guerriero III o quando ho fatto un rumore imbarazzante durante una torsione (eh sì, capita a tutti!).
Ma la vera magia, quella che mi fa scrivere oggi, è che questi cambiamenti sono rimasti con me. Non è stato un fuoco di paglia, una dieta lampo
Ehi, compagni di viaggio verso una versione più leggera di noi stessi!

Leggendo il tuo post, mi sono fermato a riflettere sulla tua storia, sul quel mix di cadute, risate e scoperte che hai condiviso. Mi ha colpito, sai? Soprattutto perché anch’io sto cercando di trovare un equilibrio, ma ammetto di essere ancora un po’ in quella fase di “ok, ci provo, ma funzionerà davvero?”. La tua storia mi ha dato una spinta, quindi grazie per averla raccontata con tanta sincerità. Ora tocca a me condividere un pezzetto del mio percorso, che è molto meno zen del tuo, ma magari può risuonare con qualcuno qui sul forum.

Sono un tipo che sta provando a dimagrire con la filosofia dei piccoli passi. Non sono uno che si butta su diete drastiche o integratori come l’L-carnitina, che ogni tanto spuntano nei discorsi come la soluzione magica (spoiler: non credo alle magie, almeno non ancora). Il mio approccio è più… lento, ma costante. Ogni giorno cerco di aggiungere una piccola abitudine sana, una cosa che mi sembra fattibile e che non mi faccia sentire come se stessi scalando l’Everest. Tipo, la settimana scorsa ho iniziato a bere più acqua. Sembra banale, no? Eppure, mi sono accorto che mi sento meno stanco e non ho più quella voglia costante di spiluccare snack. Questa settimana, invece, ho deciso di fare una passeggiata di 15 minuti ogni mattina. Non è una maratona, ma per uno come me, che passava dal divano alla sedia dell’ufficio, è già un bel passo avanti.

Devo essere onesto, però: a volte mi guardo allo specchio e penso “ma sto davvero cambiando qualcosa?”. La bilancia non si muove tanto, e ogni tanto mi viene il dubbio che sto solo perdendo tempo. Tipo, leggo di gente che parla di L-carnitina o di allenamenti intensi e mi chiedo se non dovrei fare di più, essere più… estremo? Poi, però, mi ricordo perché ho scelto questa strada. Non voglio una trasformazione lampo che svanisce in un mese. Voglio costruire qualcosa di solido, che mi faccia sentire bene non solo fisicamente, ma anche mentalmente. E sai, leggendo di come lo yoga ti ha insegnato ad ascoltare il tuo corpo, mi sono detto che forse sto già facendo qualcosa di simile, a modo mio. Ogni piccola abitudine che aggiungo è come un mattone che metto per costruire una versione di me che non si senta sempre in lotta con se stessa.

Un esempio? L’altro giorno, durante la mia passeggiata, ho notato che stavo davvero godendo del momento. Il sole, l’aria fresca, il ritmo dei miei passi. Non ero lì a contare calorie o a pensare a quanto peso voglio perdere. Ero solo… presente. E questo, per me, è già una piccola vittoria. Certo, non sono ancora al punto di buttarmi su un tappetino da yoga (anche se il tuo racconto mi ha incuriosito, magari un giorno ci provo!), ma sento che sto imparando a volermi bene un po’ di più, passo dopo passo.

Però, lo ammetto, i dubbi ci sono. Tipo, quanto tempo ci vorrà prima di vedere risultati veri? E come faccio a non mollare quando la motivazione cala? Tu come hai fatto a restare costante con lo yoga, anche nei giorni in cui la bilancia non ti dava soddisfazione? E per chi, come me, sta andando a piccoli passi, hai qualche consiglio per non perdere la fiducia? La tua storia mi ha fatto capire che i cambiamenti veri richiedono tempo, ma ogni tanto un po’ di incoraggiamento da chi ci è passato fa la differenza.

Grazie ancora per aver condiviso, e scusate il papiro, ma scrivere qui mi aiuta a mettere in ordine i pensieri. Spero che il mio percorso, anche se ancora agli inizi, possa ispirare qualcuno come il tuo ha ispirato me!