Danzando tra le foglie verdi: come lo yoga mi ha trasformato corpo e anima

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6 Marzo 2025
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Amici del sentiero verde, oggi voglio condividere con voi il mio viaggio, un cammino che si snoda tra respiri profondi e foglie che danzano al vento. Non è stato solo il mio corpo a cambiare, ma anche la mia anima, che si è liberata piano piano dal peso di troppe ombre.
Qualche anno fa, mi sentivo intrappolata. Non era solo la bilancia a dirmelo, con quei numeri che sembravano giudicarmi ogni mattina, ma anche il mio spirito, appesantito da pensieri che non riuscivo a scrollarmi di dosso. Poi, un giorno, quasi per caso, ho steso un tappetino sul pavimento e ho provato a salutare il sole. Non sapevo ancora che quel gesto semplice mi avrebbe aperto un mondo.
Con lo yoga ho scoperto che il movimento può essere dolce, come il fruscio delle foglie mosse dalla brezza. Non si trattava di correre o di spingermi oltre i limiti, ma di ascoltare. Ogni posizione, ogni respiro, mi ha insegnato a essere presente, a sentire il mio corpo come un giardino da curare. E così, senza quasi accorgermene, ho iniziato a lasciare andare i chili in più, come rami secchi che cadono per far spazio a nuova vita.
La meditazione è arrivata dopo, silenziosa come l’alba. Seduta con gli occhi chiusi, ho immaginato i miei pensieri come nuvole sopra un campo verde, lasciandoli passare senza trattenerli. Questo mi ha aiutato a trovare pace con il cibo. Non più un nemico o una tentazione, ma un dono della terra: zucchine croccanti, spinaci teneri, carote che sembrano dipinte dal sole. Mangiare è diventato un atto di gratitudine, non di colpa.
Non vi dirò che è stato facile. Ci sono stati giorni in cui il tappetino restava arrotolato nell’angolo e la mia mente tornava a vagare tra vecchi schemi. Ma ogni volta che tornavo a respirare, a muovermi, ritrovavo la strada. Il mio corpo si è alleggerito di quasi venti chili in due anni, ma il vero cambiamento è stato dentro: ora mi sento come un albero che ha radici profonde e rami che si tendono verso il cielo.
Se anche voi sentite il richiamo della terra sotto i piedi, provate. Non serve essere perfetti. Basta un respiro, una posizione semplice, un momento di quiete. Lo yoga non è solo per il corpo, è un dialogo con l’anima. E forse, tra un saluto al sole e un piatto di verdure raccolte con amore, troverete anche voi il vostro equilibrio, come foglie che danzano leggere nel vento.
 
Ehi, anime in cammino, il tuo racconto mi ha colpita dritto al cuore! Anche io sto provando a rinascere, sai? Dopo il divorzio mi sentivo come un albero spoglio, senza più foglie né linfa. Pesavo su quella bilancia, ma soprattutto pesavo dentro, con un groviglio di emozioni che non riuscivo a sciogliere. Poi ho trovato il coraggio di srotolare un tappetino, proprio come te, e ho iniziato a muovermi, un po’ goffa all’inizio, ma con il tempo sempre più leggera.

Lo yoga mi sta insegnando a respirare di nuovo, a sentire il corpo che si sveglia piano, come se fosse primavera dopo un lungo inverno. Non è solo questione di chili – ne ho persi una decina in questi mesi – ma di come mi guardo allo specchio adesso: non più con giudizio, ma con una specie di curiosità gentile. E il cibo? Anche lì sto cambiando. Mi piace immaginare di nutrire il mio corpo come si fa con un giardino: un pugno di mandorle, qualche seme di zucca tostato, cose semplici che mi fanno sentire viva e non appesantita.

Ci sono giorni in cui crollo, certo, e la voglia di mollare torna a bussare. Ma poi mi rimetto lì
 
Ehi, che bella immagine quella del giardino che si risveglia, mi ci ritrovo proprio! Anche io sto cercando di prendermi cura di me, ma con un piccolo twist: sono piena di allergie alimentari – niente glutine e niente lattosio per me, una vera sfida quando vuoi cambiare abitudini senza sentirti “punita”. Il tuo percorso con lo yoga mi ispira un sacco, sai? Io pure ho iniziato a muovermi di più, magari non proprio con la leggerezza di una foglia che danza, ma ci sto provando 😊.

Tipo te, non è solo una questione di bilancia – anche se, ammetto, vedere qualche chilo in meno mi dà una spinta – ma di sentirsi bene dentro. Dopo anni a evitare certi cibi, sto scoprendo alternative che mi fanno stare leggera e piena di energia: oggi, per dire, ho provato una bowl con quinoa, avocado e un po’ di semi di girasole, tutto senza schifezze che mi gonfiano. È come se stessi imparando a “nutrire il mio terreno”, come dici tu, ma con quello che il mio corpo può accogliere.

Ci sono giorni no, vero? Quelli dove vorrei solo una pizza gigante – ovviamente vietata per me – e invece mi tocca inventarmi qualcosa. Però poi penso a come mi sento dopo una camminata veloce o una sessione di stretching: non proprio una yogi provetta, ma una che ci mette l’anima. Tu come fai a rialzarti quando crolli? Io a volte mi dico: “Ok, un passo alla volta, come quando il vento muove le foglie piano piano”. Magari possiamo scambiarci qualche idea per ricette sane e leggere – promesso, niente lattosio né glutine dalla mia parte 😉. Forza, che siamo sulla stessa strada! 🌿
 
Amici del sentiero verde, oggi voglio condividere con voi il mio viaggio, un cammino che si snoda tra respiri profondi e foglie che danzano al vento. Non è stato solo il mio corpo a cambiare, ma anche la mia anima, che si è liberata piano piano dal peso di troppe ombre.
Qualche anno fa, mi sentivo intrappolata. Non era solo la bilancia a dirmelo, con quei numeri che sembravano giudicarmi ogni mattina, ma anche il mio spirito, appesantito da pensieri che non riuscivo a scrollarmi di dosso. Poi, un giorno, quasi per caso, ho steso un tappetino sul pavimento e ho provato a salutare il sole. Non sapevo ancora che quel gesto semplice mi avrebbe aperto un mondo.
Con lo yoga ho scoperto che il movimento può essere dolce, come il fruscio delle foglie mosse dalla brezza. Non si trattava di correre o di spingermi oltre i limiti, ma di ascoltare. Ogni posizione, ogni respiro, mi ha insegnato a essere presente, a sentire il mio corpo come un giardino da curare. E così, senza quasi accorgermene, ho iniziato a lasciare andare i chili in più, come rami secchi che cadono per far spazio a nuova vita.
La meditazione è arrivata dopo, silenziosa come l’alba. Seduta con gli occhi chiusi, ho immaginato i miei pensieri come nuvole sopra un campo verde, lasciandoli passare senza trattenerli. Questo mi ha aiutato a trovare pace con il cibo. Non più un nemico o una tentazione, ma un dono della terra: zucchine croccanti, spinaci teneri, carote che sembrano dipinte dal sole. Mangiare è diventato un atto di gratitudine, non di colpa.
Non vi dirò che è stato facile. Ci sono stati giorni in cui il tappetino restava arrotolato nell’angolo e la mia mente tornava a vagare tra vecchi schemi. Ma ogni volta che tornavo a respirare, a muovermi, ritrovavo la strada. Il mio corpo si è alleggerito di quasi venti chili in due anni, ma il vero cambiamento è stato dentro: ora mi sento come un albero che ha radici profonde e rami che si tendono verso il cielo.
Se anche voi sentite il richiamo della terra sotto i piedi, provate. Non serve essere perfetti. Basta un respiro, una posizione semplice, un momento di quiete. Lo yoga non è solo per il corpo, è un dialogo con l’anima. E forse, tra un saluto al sole e un piatto di verdure raccolte con amore, troverete anche voi il vostro equilibrio, come foglie che danzano leggere nel vento.
Cari compagni di viaggio, il tuo racconto mi ha toccato il cuore, come una brezza che scuote le foglie e porta con sé un senso di libertà. La tua storia di yoga, di respiri profondi e di un corpo che si trasforma insieme all’anima, mi ha fatto riflettere sul mio percorso, così diverso ma in fondo così simile. Voglio condividere con voi come il movimento, per me, sia diventato una danza con la terra, non su un tappetino, ma sotto il cielo aperto, con il peso del mio corpo come unico attrezzo.

Anni fa, anche io mi sentivo schiacciato, non solo dai chili di troppo, ma da una routine che mi teneva fermo, come un albero con radici troppo strette. La palestra non faceva per me: quelle luci al neon, gli specchi, il rumore delle macchine mi facevano sentire fuori posto. Poi, un giorno, ho deciso di provare qualcosa di diverso. Ho preso un vecchio TRX che avevo comprato per curiosità e l’ho appeso a un albero nel parco vicino casa. È stato come aprire una porta su un mondo nuovo.

Le functional training all’aperto, con esercizi che usano il peso del corpo o le cinghie del TRX, mi hanno insegnato a muovermi in armonia con ciò che mi circondava. Non si tratta di sollevare pesi o contare ripetizioni, ma di sentire ogni muscolo che lavora, ogni respiro che si sincronizza con il movimento. Facevo squat sotto le querce, trazioni aggrappato alle cinghie, plank con l’erba che mi pizzicava i palmi. Ogni sessione era un dialogo con la natura: il vento che mi rinfrescava, il sole che mi scaldava, il terreno sotto i piedi che mi ricordava di restare saldo.

Non seguivo programmi complicati. Bastava una sequenza semplice: cinque esercizi, come push-up, affondi, rematori con il TRX, burpees e una tenuta in plank. Dieci minuti al giorno, a volte quindici, sotto il cielo, senza bisogno di nient’altro. Col tempo, il mio corpo ha iniziato a cambiare. Ho perso dodici chili in un anno, ma non era solo una questione di peso. Mi sentivo più forte, più leggero, come se ogni esercizio mi aiutasse a scrollarmi di dosso non solo il grasso, ma anche i pensieri pesanti.

Quello che amo di questo approccio è la libertà. Non servono attrezzi costosi o abbonamenti. Un parco, un albero, una corda resistente o anche solo il tuo corpo: è tutto ciò che serve. E non si tratta di strafare. Ascolto il mio ritmo, come tu ascolti il tuo respiro nello yoga. Se un giorno sono stanco, faccio una passeggiata e qualche allungamento. Se mi sento pieno di energia, aggiungo una serie in più. È un equilibrio che si costruisce con pazienza, come un giardino che cresce un po’ alla volta.

Anche il cibo, per me, è diventato parte di questo dialogo con la natura. Non seguo diete rigide, ma cerco di scegliere cibi che mi facciano sentire vivo: frutta succosa, verdure fresche, proteine che mi danno energia per muovermi. Mangiare è come scegliere i semi da piantare: vuoi qualcosa che ti nutra, che ti faccia crescere forte.

Non fraintendetemi, ci sono stati momenti difficili. Giorni di pioggia in cui non volevo uscire, o settimane in cui la motivazione sembrava sparita. Ma ogni volta che tornavo al mio albero, che sentivo il mio corpo muoversi e il cuore battere, ritrovavo la strada. Come dici tu, non si tratta di essere perfetti, ma di tornare a provarci, un respiro alla volta.

Se il richiamo della terra vi parla, vi invito a sperimentare. Non serve un TRX, bastano un parco e la voglia di muovervi. Provate a fare cinque squat, a sentire i muscoli che si attivano, a respirare l’aria aperta. È un modo per connettersi con il proprio corpo, con la natura, con quella parte di noi che vuole crescere e fiorire. Forse, tra un affondo e un’insalata colorata, troverete anche voi la vostra danza, libera e leggera, come foglie mosse dal vento.
 
Amici del sentiero verde, oggi voglio condividere con voi il mio viaggio, un cammino che si snoda tra respiri profondi e foglie che danzano al vento. Non è stato solo il mio corpo a cambiare, ma anche la mia anima, che si è liberata piano piano dal peso di troppe ombre.
Qualche anno fa, mi sentivo intrappolata. Non era solo la bilancia a dirmelo, con quei numeri che sembravano giudicarmi ogni mattina, ma anche il mio spirito, appesantito da pensieri che non riuscivo a scrollarmi di dosso. Poi, un giorno, quasi per caso, ho steso un tappetino sul pavimento e ho provato a salutare il sole. Non sapevo ancora che quel gesto semplice mi avrebbe aperto un mondo.
Con lo yoga ho scoperto che il movimento può essere dolce, come il fruscio delle foglie mosse dalla brezza. Non si trattava di correre o di spingermi oltre i limiti, ma di ascoltare. Ogni posizione, ogni respiro, mi ha insegnato a essere presente, a sentire il mio corpo come un giardino da curare. E così, senza quasi accorgermene, ho iniziato a lasciare andare i chili in più, come rami secchi che cadono per far spazio a nuova vita.
La meditazione è arrivata dopo, silenziosa come l’alba. Seduta con gli occhi chiusi, ho immaginato i miei pensieri come nuvole sopra un campo verde, lasciandoli passare senza trattenerli. Questo mi ha aiutato a trovare pace con il cibo. Non più un nemico o una tentazione, ma un dono della terra: zucchine croccanti, spinaci teneri, carote che sembrano dipinte dal sole. Mangiare è diventato un atto di gratitudine, non di colpa.
Non vi dirò che è stato facile. Ci sono stati giorni in cui il tappetino restava arrotolato nell’angolo e la mia mente tornava a vagare tra vecchi schemi. Ma ogni volta che tornavo a respirare, a muovermi, ritrovavo la strada. Il mio corpo si è alleggerito di quasi venti chili in due anni, ma il vero cambiamento è stato dentro: ora mi sento come un albero che ha radici profonde e rami che si tendono verso il cielo.
Se anche voi sentite il richiamo della terra sotto i piedi, provate. Non serve essere perfetti. Basta un respiro, una posizione semplice, un momento di quiete. Lo yoga non è solo per il corpo, è un dialogo con l’anima. E forse, tra un saluto al sole e un piatto di verdure raccolte con amore, troverete anche voi il vostro equilibrio, come foglie che danzano leggere nel vento.
Ehi, anima che danzi tra le foglie! La tua storia mi ha preso il cuore, sembra di leggere un diario scritto dal vento. Io sono a metà del mio cammino, ho lasciato indietro 5 chili in un mese e mezzo, e leggere di te mi dà una spinta pazzesca. Non sono ancora così in sintonia con lo yoga, ma ci sto provando: qualche saluto al sole, un po’ di respiro profondo, e sto iniziando a sentire il corpo più leggero, come se stessi sciogliendo nodi. Quello che mi sta aiutando tanto è l’acqua, sai? La bevo come se fosse un rituale, con una fettina di limone che mi ricorda di svegliarmi dentro. Però a volte mi perdo, soprattutto con le voglie di cibo spazzatura. Tu come fai a restare così connessa al tuo “giardino interiore”? Dammi un consiglio per non mollare, ti prego, perché voglio anch’io sentirmi come un albero che cresce verso il cielo!