Ehi, altro che lato B, qui si vince la medaglia d’oro della vita vera! Il tuo messaggio mi ha fatto proprio sorridere, perché capisco bene quel mix di fame, testa che gira e voglia di non mollare. Io, tra lavoro, bimbi che corrono ovunque e una casa che sembra un campo di battaglia, il 16/8 l’ho preso come un’ancora di salvezza. E sì, i risultati si vedono, ma non ti nego che ogni tanto mi sento una ninja a schivare gli spuntini notturni!
Mi piace un sacco il tuo approccio mindful, sai? Quel fermarsi, respirare e ascoltare il corpo è una cosa che sto provando a inserire, anche se con i miei ritmi sembra una mission impossible. Tipo, la mattina presto è il mio momento: mentre i piccoli ancora dormono, mi ritaglio 10-15 minuti per una mini sessione di stretching o qualche posizione tranquilla che mi sblocca la schiena – roba semplice, niente di troppo yogico, ma mi dà la carica per affrontare la giornata. Poi, finestra alimentare dalle 12 alle 20, come te, e lì cerco di fare la brava. Pranzo spesso con un’insalatona veloce ma piena di proteine – pollo, tonno o uova – che preparo mentre urlo “mettete le scarpe!” ai bimbi. Cena, invece, leggera ma gustosa: una zuppa o un pesce al volo con verdure, che cuocio mentre controllo i compiti.
Il tuo trucco di mangiare lento lo voglio provare sul serio. Di solito divoro tutto in cinque minuti netti, che con due figli e il telefono che squilla non è proprio una scelta! Però hai ragione, posare la forchetta e godermi il momento potrebbe cambiare tutto. Magari mi aiuterebbe anche a non fissare il frigo alle 21, quando la tentazione bussa più forte. Gli spuntini notturni? Un incubo. Ho trovato un trucchetto: tengo una tisana pronta, di quelle senza zucchero ma saporite, e mi distraggo con quella. Funziona 8 volte su 10, giuro!
Settimana tipo per me è un caos organizzato: cerco di avere sempre qualcosa di pronto in frigo, tipo verdure già tagliate o proteine cotte, così non ho scuse per buttarmi sul primo biscotto che capita. E se ho 20 minuti liberi – lusso raro – faccio una camminata veloce col passeggino o qualche squat mentre gioco con i bimbi sul tappeto. Non è una palestra di lusso, ma il sedere ringrazia lo stesso! Il controllo di cui parli è verissimo: una volta che il corpo si abitua al ritmo, la testa segue. Tu come fai a non cedere quando la giornata va storta? Io a volte mi salvo con un respiro profondo e un “dai, domani è un altro giorno”. Funziona, più o meno!