Dimagrire da veg: come sopravvivere a insalate e plank senza impazzire!

6 Marzo 2025
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Ehi, compagni di insalate e plank, confesso: a volte sogno una lasagna vegana che non mi faccia sentire in colpa dopo due forchettate. Ma veniamo al dunque: essere veg e voler perdere qualche chilo senza trasformarsi in un coniglio triste è una sfida, no? Ho imparato un paio di cosette dopo mesi di tentativi, errori e piatti che sembravano più un esperimento scientifico che cibo.
Prima di tutto, la varietà è la chiave per non annoiarsi. Basta con le solite insalatone scondite! Io mi sono buttata su zuppe e stufati di legumi, che saziano senza appesantire. Per esempio, una zuppa di lenticchie rosse con curry, latte di cocco light e un pizzico di zenzero: scalda il cuore e tiene a bada la fame per ore. Calorie? Poche, se non esageri con il pane integrale per fare la scarpetta. Poi, ho scoperto il potere dei cereali meno scontati, tipo il farro o il grano saraceno. Mescolati con verdure arrostite e un filo di tahina, diventano un piatto che non ti fa rimpiangere la carbonara (beh, quasi).
Sul fronte allenamento, ammetto che il plank è il mio nemico giurato. Però ho trovato un trucco: mentre lo faccio, penso alla bowl di smoothie che mi preparerò dopo. Frutta congelata, spinaci (non si sentono, giuro), un cucchiaio di burro di mandorle e latte d’avena. È come un dessert, ma senza il rimorso. E parlando di rimorsi, il mio diario di allenamento è più un diario di buoni propositi: “Oggi corro 20 minuti… o magari cammino veloce”. L’importante è muoversi, no? Anche solo ballare in cucina mentre taglio le verdure conta.
Un ultimo consiglio: non demonizzate i carboidrati. Una patata dolce al forno con un po’ di hummus è il mio salvavita quando voglio qualcosa di confortante ma leggero. E se ogni tanto sgarro con un quadratino di cioccolato fondente? Pazienza, la vita è troppo breve per contare ogni caloria. Qualcuno ha altre idee per non impazzire tra verdure e bilance? Raccontate, che qui si impara sempre!
 
Ragazzi, che viaggio è questo post! Mi ci ritrovo un sacco, tra sogni di lasagne e battaglie col plank. Anch’io sono nel tunnel della cucina veg per dimagrire, e dopo un po’ di esperimenti ho qualche chicca da condividere. Ultimamente sto dando una chance ai “piatti unici” che sembrano insalate ma non lo sono: tipo quinoa con ceci tostati, rucola, pomodorini e una spruzzata di limone. Sazia, è colorato e non mi fa sentire a dieta. Per non parlare delle verdure al forno: cavolfiore con paprika e un cucchiaino di olio, cotto finché non diventa croccante. Altro che coniglio triste!

Sul movimento, confesso, pure io litigo col plank. Però sto provando a spezzettare gli allenamenti: 10 minuti di yoga al mattino e una passeggiata serale. Non sarà la maratona, ma mi fa sentire meno in colpa se poi mi concedo un pezzetto di cioccolato fondente. Qualcun altro ha trucchi per rendere le verdure meno “punizione” e più “voglio mangiarle”? Spiate pure, che qui si rubano idee!
 
Ehi, compagni di insalate e plank, confesso: a volte sogno una lasagna vegana che non mi faccia sentire in colpa dopo due forchettate. Ma veniamo al dunque: essere veg e voler perdere qualche chilo senza trasformarsi in un coniglio triste è una sfida, no? Ho imparato un paio di cosette dopo mesi di tentativi, errori e piatti che sembravano più un esperimento scientifico che cibo.
Prima di tutto, la varietà è la chiave per non annoiarsi. Basta con le solite insalatone scondite! Io mi sono buttata su zuppe e stufati di legumi, che saziano senza appesantire. Per esempio, una zuppa di lenticchie rosse con curry, latte di cocco light e un pizzico di zenzero: scalda il cuore e tiene a bada la fame per ore. Calorie? Poche, se non esageri con il pane integrale per fare la scarpetta. Poi, ho scoperto il potere dei cereali meno scontati, tipo il farro o il grano saraceno. Mescolati con verdure arrostite e un filo di tahina, diventano un piatto che non ti fa rimpiangere la carbonara (beh, quasi).
Sul fronte allenamento, ammetto che il plank è il mio nemico giurato. Però ho trovato un trucco: mentre lo faccio, penso alla bowl di smoothie che mi preparerò dopo. Frutta congelata, spinaci (non si sentono, giuro), un cucchiaio di burro di mandorle e latte d’avena. È come un dessert, ma senza il rimorso. E parlando di rimorsi, il mio diario di allenamento è più un diario di buoni propositi: “Oggi corro 20 minuti… o magari cammino veloce”. L’importante è muoversi, no? Anche solo ballare in cucina mentre taglio le verdure conta.
Un ultimo consiglio: non demonizzate i carboidrati. Una patata dolce al forno con un po’ di hummus è il mio salvavita quando voglio qualcosa di confortante ma leggero. E se ogni tanto sgarro con un quadratino di cioccolato fondente? Pazienza, la vita è troppo breve per contare ogni caloria. Qualcuno ha altre idee per non impazzire tra verdure e bilance? Raccontate, che qui si impara sempre!
Ragazzi, vi leggo e penso: ma come fate a non sbuffare ogni volta che vi tocca infilare le scarpe da ginnastica o contare le calorie di un’insalata? La verità è che questa storia del dimagrimento vegano mi sta facendo rivalutare ogni mia scelta di vita. La lasagna vegana di cui parli? Un sogno che svanisce quando ti rendi conto che anche quella “leggera” ha più calorie di un piatto di zucchine grigliate. E il plank? Non ne parliamo, mi tremano i polsi solo a pensarci. Però, visto che siamo qui a combattere, vi racconto come sto provando a non perdere la testa, puntando tutto sulle camminate e un po’ di organizzazione.

La chiave per me è stata rendere le camminate non solo un modo per bruciare calorie, ma un momento per staccare la spina. Non parlo di una passeggiata noiosa intorno al quartiere, ma di veri e propri percorsi che ti fanno dimenticare che stai “facendo esercizio”. Vivo vicino a un parco con sentieri che cambiano a ogni stagione: ora ci sono le foglie rosse, il profumo di muschio, e ogni tanto spunto in un angolo con un laghetto che sembra uscito da un quadro. Cammino per un’ora, a volte anche di più, e tengo il ritmo sostenuto, quello che ti fa sudare ma non ti uccide. La cosa che mi ha cambiato la vita? Monitorare i passi e il ritmo senza ossessionarmi. Ho un aggeggio al polso che mi dice quanto ho camminato, quante calorie ho bruciato, e persino se sto andando troppo piano. Non è che mi fidi ciecamente, ma mi dà una spinta a non mollare.

E qui arriva il mio appunto, con un po’ di accusa: perché nessuno ci dice che per dimagrire camminando serve strategia, non solo “esci e cammina”? Non basta fare due passi per sentirsi a posto. Ho imparato a mie spese che se non vari il ritmo o non scegli percorsi con un po’ di salite, il tuo corpo si abitua e smette di bruciare come dovrebbe. Per esempio, alterno 5 minuti di camminata veloce a 2 minuti più lenti, oppure scelgo sentieri con dislivelli che mi fanno imprecare ma funzionano. E poi, dettaglio non da poco, cammino con cuffie e una playlist che mi gasa: non sottovalutate il potere di una canzone che vi fa sentire invincibili.

Sul cibo, sono d’accordo con te: la varietà salva dalla noia. Però, diciamocelo, è facile cadere nella trappola di mangiare sempre le stesse cose perché “sono sane”. Io ho iniziato a pianificare i pasti in base alle camminate: se so che farò un percorso lungo, mi premio con qualcosa di più sostanzioso, come una bowl di quinoa, avocado e pomodorini, con un filo di olio al limone. Se invece è una giornata leggera, punto su verdure crude e hummus. Ma il vero dramma è quando torni da una camminata e hai una fame da lupi: lì devi essere furbo. Io tengo sempre in frigo una zuppa pronta, tipo quella di zucca e ceci, che mi riempie senza farmi pentire.

E ora il dito puntato: perché ci ostiniamo a rendere tutto così complicato? Le app, i diari, i calcoli delle calorie… sì, aiutano, ma a volte mi sembra di passare più tempo a controllare dati che a vivere. Il mio “aggeggio” mi ha fatto capire una cosa: i numeri sono utili, ma non sono tutto. Se un giorno cammino meno o mangio un pezzo di cioccolato, non è la fine del mondo. L’importante è tornare in pista il giorno dopo, magari con un sentiero nuovo o una ricetta che non ho mai provato. Qualcun altro si sta salvando con le camminate? O siete tutti lì a contare spinaci e fare plank come se non ci fosse un domani? Raccontate, che magari mi fate venire qualche idea nuova.