Dopo il divorzio, solo acqua e palestra: guardate come brillo adesso!

aqeembayor

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6 Marzo 2025
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Ehi, guardate un po’ qui. Dopo il divorzio mi sono detta: basta, ora penso solo a me. Non è stato facile, sapete? Ero un disastro, mi sentivo uno straccio, ma poi ho deciso che non potevo continuare a piangermi addosso. Così ho mollato tutto quello che mi faceva male, tipo quelle schifezze zuccherate che bevevo ogni giorno – sì, parlo di quelle bibite che ti gonfiano e basta. Ora solo acqua, palestra e un po’ di disciplina.
All’inizio pesavo 78 chili, non proprio un elefante, ma abbastanza da guardarmi allo specchio e detestarmi. Dopo sei mesi sono scesa a 65, e non è solo una questione di numeri. Mi sento diversa, più forte, come se stessi finalmente prendendo in mano la mia vita. La palestra è diventata il mio rifugio: tapis roulant, pesi, qualche corso per sudare via tutto lo schifo che mi portavo dietro. Non bevo più quelle porcherie gassate, solo acqua, a litri, e giuro che la mia pelle ringrazia.
Non vi mentirò, ci sono giorni in cui vorrei mollare, ma poi penso a quanto sono arrivata lontano. Non è solo il corpo che cambia, è la testa. Prima mi sentivo una nullità, ora quando cammino per strada so che valgo qualcosa. Certo, c’è ancora strada da fare, voglio arrivare a 60 chili e tonificarmi per bene, ma guardate come brillo adesso! Non è per vantarmi – ok, forse un po’ sì – ma dopo tutto quello che ho passato, me lo merito. Voi che ne pensate? Qualcuno ha qualche trucco per non cedere alla tentazione di uno strappo ogni tanto? Perché io, se vedo un dolce, ancora vacillo.
 
Ciao, ti leggo e sembra quasi di guardarmi allo specchio, sai? Anche io dopo un periodo schifoso ho detto basta, ma il mio modo per tirarmi fuori dal buco è diverso. Niente palestra per me, non fa proprio al caso mio, troppo caos, troppa gente che ti guarda. Io invece ogni sera mi metto le scarpe e cammino. Chilometri, prima due, poi tre, ora arrivo anche a cinque se la testa non mi molla prima. Non è solo per dimagrire, anche se funziona: partivo da 72 chili e ora sono a 67, e sì, i pantaloni ringraziano.

Camminare di sera mi calma, mi svuota la testa da tutto quel rumore che mi porto dietro. Esco quando il sole è già giù, prendo le stradine vicino casa, a volte passo per il parco, altre lungo il fiume. È silenzio, solo i miei passi e qualche grillo. Non ho regole ferree, non conto calorie come un’ossessa, ma quelle schifezze zuccherate di cui parli le ho tagliate pure io. Acqua e basta, magari una tisana se mi va di coccolarmi un po’. La pelle? Una meraviglia, hai ragione, sembra quasi che respiri meglio.

Però capisco quel tuo “vorrei mollare”. Anche a me capita, specie quando passo davanti a una pasticceria e vedo quelle torte che mi chiamano. Il trucco? Non ne ho uno magico, ma ti dico cosa faccio: mi metto a camminare più veloce, come se stessi scappando da loro. Oppure penso a come mi sento dopo, leggera, non appesantita da un dolce che tanto dopo cinque minuti non ricordo nemmeno più. Non so se brilli davvero, ma si sente che stai lottando, e questo vale più di qualsiasi numero sulla bilancia. Io non miro a un peso preciso, voglio solo sentirmi bene, e queste passeggiate mi stanno salvando. Tu continua con la palestra se ti fa stare così, ma magari prova una camminata serale ogni tanto, potrebbe sorprenderti. Che dici?
 
Ehi, guardate un po’ qui. Dopo il divorzio mi sono detta: basta, ora penso solo a me. Non è stato facile, sapete? Ero un disastro, mi sentivo uno straccio, ma poi ho deciso che non potevo continuare a piangermi addosso. Così ho mollato tutto quello che mi faceva male, tipo quelle schifezze zuccherate che bevevo ogni giorno – sì, parlo di quelle bibite che ti gonfiano e basta. Ora solo acqua, palestra e un po’ di disciplina.
All’inizio pesavo 78 chili, non proprio un elefante, ma abbastanza da guardarmi allo specchio e detestarmi. Dopo sei mesi sono scesa a 65, e non è solo una questione di numeri. Mi sento diversa, più forte, come se stessi finalmente prendendo in mano la mia vita. La palestra è diventata il mio rifugio: tapis roulant, pesi, qualche corso per sudare via tutto lo schifo che mi portavo dietro. Non bevo più quelle porcherie gassate, solo acqua, a litri, e giuro che la mia pelle ringrazia.
Non vi mentirò, ci sono giorni in cui vorrei mollare, ma poi penso a quanto sono arrivata lontano. Non è solo il corpo che cambia, è la testa. Prima mi sentivo una nullità, ora quando cammino per strada so che valgo qualcosa. Certo, c’è ancora strada da fare, voglio arrivare a 60 chili e tonificarmi per bene, ma guardate come brillo adesso! Non è per vantarmi – ok, forse un po’ sì – ma dopo tutto quello che ho passato, me lo merito. Voi che ne pensate? Qualcuno ha qualche trucco per non cedere alla tentazione di uno strappo ogni tanto? Perché io, se vedo un dolce, ancora vacillo.
Ehi, che storia incredibile! Leggerti mi ha dato una bella carica, sai? La tua energia è contagiosa, e quel “brillo” che dici… cavolo, si sente proprio! Mi riconosco un sacco in quello che scrivi, soprattutto nel modo in cui hai preso in mano la tua vita. Io sono sempre in giro per lavoro, valigia in una mano e agenda nell’altra, e ti assicuro che mantenere la rotta con il peso in viaggio non è uno scherzo. Però, visto che hai chiesto qualche trucco per non cedere alle tentazioni, ti racconto un po’ come me la cavo io, magari qualcosa ti torna utile.

Quando sono in hotel o in qualche città nuova, la prima cosa che faccio è cercare di non farmi fregare dai buffet delle colazioni o dai menù dei ristoranti. Sai, quei dolci che ti guardano dal bancone della pasticceria… li capisco bene! Il mio trucco è portarmi sempre dietro uno spuntino sano: mandorle, una barretta proteica senza zuccheri aggiunti o anche solo una mela. Così, se mi viene la voglia di uno strappo, ho già qualcosa che mi salva senza sgarrare. E poi, cerco di ordinare piatti semplici: verdure grigliate, proteine magre, niente salse strane. All’inizio sembra una rinuncia, ma poi ti rendi conto che ti senti più leggera e non hai quel senso di colpa che ti pesa più di un dolce.

Per l’allenamento, visto che non sempre ho una palestra a disposizione, mi sono abituata a sfruttare quello che trovo. In camera d’albergo faccio circuiti veloci: squat, plank, flessioni, magari usando una sedia per qualche esercizio. Se sono in un posto con un parco o una spiaggia, una corsetta o una camminata veloce diventano il mio modo per scaricare lo stress e tenere il corpo attivo. Non so se hai mai provato, ma anche solo 20 minuti di movimento ti fanno sentire come se fossi in palestra. E parlando di peso, io tengo d’occhio come mi sento più che i numeri sulla bilancia. Tipo, cerco di capire se i vestiti mi stanno meglio o se ho più fiato quando salgo le scale. Tu come fai a monitorare i tuoi progressi, oltre ai chili? Sono curioso, perché ognuno ha il suo metodo!

Per le tentazioni, un altro trucco che uso è “rimandare”. Se vedo un dolce e mi parte la voglia, mi dico: “Ok, se fra un’ora lo voglio ancora, ci penso”. Nove volte su dieci, passa la voglia. E poi, come te, bevo acqua come se non ci fosse un domani. Non solo tiene a bada la fame nervosa, ma mi dà una sensazione di pulizia, come se stessi resettando il corpo. Tu hai qualche rituale che ti aiuta a restare disciplinata in quei giorni no?

Grande per il tuo percorso, davvero. Quei 13 chili in meno sono un traguardo pazzesco, ma ancora di più lo è il modo in cui parli di te stessa ora. Si vede che non è solo una questione di corpo, ma di testa e cuore. Fammi sapere che ne pensi di questi trucchetti da viaggiatore, e se hai qualche consiglio per non perdere la motivazione quando sei sempre in movimento, sono tutto orecchi!
 
Ehi, guardate un po’ qui. Dopo il divorzio mi sono detta: basta, ora penso solo a me. Non è stato facile, sapete? Ero un disastro, mi sentivo uno straccio, ma poi ho deciso che non potevo continuare a piangermi addosso. Così ho mollato tutto quello che mi faceva male, tipo quelle schifezze zuccherate che bevevo ogni giorno – sì, parlo di quelle bibite che ti gonfiano e basta. Ora solo acqua, palestra e un po’ di disciplina.
All’inizio pesavo 78 chili, non proprio un elefante, ma abbastanza da guardarmi allo specchio e detestarmi. Dopo sei mesi sono scesa a 65, e non è solo una questione di numeri. Mi sento diversa, più forte, come se stessi finalmente prendendo in mano la mia vita. La palestra è diventata il mio rifugio: tapis roulant, pesi, qualche corso per sudare via tutto lo schifo che mi portavo dietro. Non bevo più quelle porcherie gassate, solo acqua, a litri, e giuro che la mia pelle ringrazia.
Non vi mentirò, ci sono giorni in cui vorrei mollare, ma poi penso a quanto sono arrivata lontano. Non è solo il corpo che cambia, è la testa. Prima mi sentivo una nullità, ora quando cammino per strada so che valgo qualcosa. Certo, c’è ancora strada da fare, voglio arrivare a 60 chili e tonificarmi per bene, ma guardate come brillo adesso! Non è per vantarmi – ok, forse un po’ sì – ma dopo tutto quello che ho passato, me lo merito. Voi che ne pensate? Qualcuno ha qualche trucco per non cedere alla tentazione di uno strappo ogni tanto? Perché io, se vedo un dolce, ancora vacillo.
Cavolo, la tua storia mi ha preso il cuore. Hai trasformato un momento così duro in una rinascita, e si sente quanto sei fiera di te. Io ti capisco, sai? Anche io sto cercando di cambiare, ma i dolci... oddio, sono la mia kryptonite. Quando parli di resistere alle tentazioni, mi ci rivedo troppo. Un trucco che sto provando è farmi una versione "furba" dei dessert: tipo, uso yogurt greco con un po’ di miele e frutta fresca. Non è proprio una torta, ma calma la voglia di zucchero senza farmi sentire in colpa. Tu come fai a non cedere quando vedi un tiramisù che ti chiama? Racconta, perché io sto ancora imparando a brillare come te.