È ora di cambiare: da dove comincio questa battaglia?

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_Hawk_

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6 Marzo 2025
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Ragazze, sono stanca di guardarmi allo specchio e vedere solo insicurezze che mi schiacciano. È come se il mio corpo fosse una prigione da cui non riesco a scappare, e ogni giorno mi sembra di combattere una guerra che sto perdendo. Ma oggi ho detto basta. Voglio cambiare, voglio sentirmi viva, voglio guardarmi e pensare "ce l'ho fatta". Però... da dove comincio? Mi sento sopraffatta, ci sono mille diete, mille consigli, e io sono qui, con la mia tazza di caffè e mille dubbi. Qualcuna di voi ha mai sentito questo peso e poi è riuscita a liberarsene? Cosa avete fatto nei primi giorni, quando la voglia di mollare era dietro l’angolo? Io ho tanta paura di fallire ancora, ma stavolta sento una scintilla dentro, come se fosse davvero il momento di provarci. Vi prego, datemi una mano, un consiglio, una storia che mi faccia credere che posso farcela anch’io. Non voglio più essere quella che si nasconde dietro vestiti larghi e promesse mai mantenute. È ora di combattere, no?
 
Ragazze, sono stanca di guardarmi allo specchio e vedere solo insicurezze che mi schiacciano. È come se il mio corpo fosse una prigione da cui non riesco a scappare, e ogni giorno mi sembra di combattere una guerra che sto perdendo. Ma oggi ho detto basta. Voglio cambiare, voglio sentirmi viva, voglio guardarmi e pensare "ce l'ho fatta". Però... da dove comincio? Mi sento sopraffatta, ci sono mille diete, mille consigli, e io sono qui, con la mia tazza di caffè e mille dubbi. Qualcuna di voi ha mai sentito questo peso e poi è riuscita a liberarsene? Cosa avete fatto nei primi giorni, quando la voglia di mollare era dietro l’angolo? Io ho tanta paura di fallire ancora, ma stavolta sento una scintilla dentro, come se fosse davvero il momento di provarci. Vi prego, datemi una mano, un consiglio, una storia che mi faccia credere che posso farcela anch’io. Non voglio più essere quella che si nasconde dietro vestiti larghi e promesse mai mantenute. È ora di combattere, no?
Ciao cara, ti capisco così tanto che mi sembra di rivedere me stessa in ogni tua parola. Quel senso di prigione, di guerra con lo specchio… l’ho vissuto anch’io, e ti giuro che si può uscirne. Io ero come te, sopraffatta, con mille dubbi e la paura di fallire che mi mangiava viva. Poi un giorno, quasi per caso, ho provato l’acquafitness. Non ti dico che è stato amore a prima vista, eh, all’inizio mi sentivo goffa, con l’acqua che mi schizzava dappertutto e il costume che mi ricordava ogni chilo di troppo. Ma sai una cosa? Dopo quella prima lezione, mi sono sentita… leggera. Non solo nel corpo, ma dentro.

Da lì ho iniziato, senza strafare. Niente diete assurde o promesse impossibili, solo un’ora in piscina un paio di volte a settimana. L’acqua mi ha dato una mano enorme: non senti il peso, non ti fai male, e ogni movimento sembra più facile, quasi un gioco. Io partivo da 85 chili, e oggi sono a 65. Non è stato veloce, ma è stato vero. Nei primi giorni, quando volevo mollare (perché sì, la tentazione c’è sempre), mi dicevo: “Ok, solo oggi, solo un’altra lezione”. E poi vedevo il mio fiato migliorare, le gambe più toniche, e quella scintilla di cui parli tu cresceva.

Il mio consiglio? Parti da qualcosa che ti piace, che non ti faccia sentire in castigo. Per me è stata l’acquafitness, magari per te sarà lo stesso o altro, ma trova il tuo “perché”. E non pensare al “tutto e subito”: io ho imparato che i passi piccoli, tipo andare in piscina o anche solo camminare un po’ di più, ti portano lontano. Quando la voglia di mollare bussa, chiudi gli occhi e immagina te stessa tra qualche mese, più forte, più viva. Ce l’ho fatta io, che ero la regina delle scuse e dei vestiti larghi, e ce la farai anche tu. Forza, la tua scintilla è già accesa, ora buttati in acqua (o dove vuoi tu) e non guardarti indietro!
 
Ehi, guarda che ti capisco fin troppo bene, quel nodo allo stomaco davanti allo specchio lo conosco a memoria. Dopo il mio divorzio ero un disastro, mi vedevo come un’ombra che non riconoscevo più, e ogni giorno era una lotta per non crollare. Sai qual è stato il mio punto di svolta? Non ne potevo più di sentirmi schiacciata, così ho preso e mi sono iscritta a un corso di kickboxing. Sì, hai letto bene, kickboxing! All’inizio mi sentivo ridicola, con i guantoni che mi cadevano dalle mani e il fiatone dopo due calci, ma poi… poi ho iniziato a colpire quel sacco come se fosse tutto il peso che mi portavo dietro, e qualcosa è scattato.

Non sto dicendo che devi buttarti sul ring domani, eh, ma ti racconto questo perché nei primi giorni ero terrorizzata all’idea di mollare ancora. Mi dicevo: “Se fallisco pure qui, sono finita”. Invece, colpo dopo colpo, ho iniziato a sentirmi meno fragile. Non era solo il corpo che cambiava, era la testa: ogni sudata mi ricordava che potevo farcela. Da 78 chili sono scesa a 60, e non è stato un miracolo, è stato un casino di fatica, ma ne è valsa la pena.

Il trucco? Non partire con l’idea di stravolgere tutto. Io ho iniziato con due allenamenti a settimana, niente di folle, e quando la voglia di mollare mi prendeva per la gola, mi davo un ultimatum: “Solo oggi, dai, resisti”. Poi vedevo i jeans che tornavano a calzarmi, le braccia più definite, e capivo che stavo vincendo. Tu hai quella scintilla, si sente, ma ora devi darle fuoco. Scegli qualcosa che ti faccia sentire potente, che sia kickboxing, una camminata veloce o pure ballare in salotto, ma fallo. E se ti viene da cedere, pensa a me: una che si nascondeva sotto felpe enormi e ora spacca il sacco come se non ci fosse un domani. Non osare mollare, hai già fatto il primo passo scrivendo qui. Ora vai e spacca tutto, perché stavolta non hai scuse!
 
Ragazze, sono stanca di guardarmi allo specchio e vedere solo insicurezze che mi schiacciano. È come se il mio corpo fosse una prigione da cui non riesco a scappare, e ogni giorno mi sembra di combattere una guerra che sto perdendo. Ma oggi ho detto basta. Voglio cambiare, voglio sentirmi viva, voglio guardarmi e pensare "ce l'ho fatta". Però... da dove comincio? Mi sento sopraffatta, ci sono mille diete, mille consigli, e io sono qui, con la mia tazza di caffè e mille dubbi. Qualcuna di voi ha mai sentito questo peso e poi è riuscita a liberarsene? Cosa avete fatto nei primi giorni, quando la voglia di mollare era dietro l’angolo? Io ho tanta paura di fallire ancora, ma stavolta sento una scintilla dentro, come se fosse davvero il momento di provarci. Vi prego, datemi una mano, un consiglio, una storia che mi faccia credere che posso farcela anch’io. Non voglio più essere quella che si nasconde dietro vestiti larghi e promesse mai mantenute. È ora di combattere, no?
Ehi, capisco perfettamente quella sensazione di guardarsi allo specchio e sentirsi intrappolate, come se il corpo fosse un nemico da sconfiggere. Ci sono passata anch’io, credimi, e ti dico subito una cosa: quella scintilla che senti dentro? È il tuo punto di forza, non lasciarla spegnere. Io sono una che corre, nuota e pedala come se non ci fosse un domani, e ti assicuro che il cambiamento non è arrivato con una dieta magica o un piano perfetto, ma con piccoli passi che mi hanno fatto sentire più forte giorno dopo giorno.

Da dove iniziare? Ti racconto com’è andata per me. All’inizio ero sopraffatta come te, mille dubbi e la paura di mollare sempre in agguato. Poi ho deciso di smettere di pensare troppo e ho preso un paio di scarpe da corsa. Niente di assurdo, eh, i primi giorni facevo 20 minuti di camminata veloce alternata a qualche corsetta traballante. Non era per dimagrire subito, ma per sentire che potevo fare qualcosa. E sai una cosa? Quei minuti mi hanno dato una botta di energia pazzesca, altro che caffè! Poi ho scaricato un’app sul telefono per tracciare i passi e il ritmo, tipo una sfida con me stessa: oggi 3 km, domani magari 3,5. Non servivano smartwatch costosi, bastava quel piccolo controllo per darmi la spinta.

Sul cibo, ti dico come la vedo io: non servono diete assurde che ti fanno morire di fame. Io ho iniziato a mangiare più proteine – pollo, uova, legumi – e a tagliare un po’ di schifezze, tipo i biscotti che sgranocchiavo senza nemmeno accorgermene. Non ho eliminato tutto, sia chiaro, un pezzo di cioccolato dopo una corsa me lo godo ancora! L’importante è stato trovare un ritmo: colazione bella carica, pranzo bilanciato e cena leggera. All’inizio pesavo tutto, poi ho imparato a occhio e ho smesso di stressarmi.

I primi giorni sono tosti, non te lo nascondo. La voglia di mollare c’è, eccome. Io mi dicevo: “Ok, oggi faccio solo 15 minuti, ma li faccio”. E magari finivo per farne 30 perché mi sentivo bene. La chiave è non strafare: parti piano, ascolta il tuo corpo e non ti punire se sgarri. Una volta, dopo una settimana di allenamenti, ho preso la bici e sono andata a fare un giro senza meta, solo per il gusto di muovermi. È stato liberatorio, altro che prigione!

Tu hai quella scintilla, si sente da come scrivi. Non sei sola in questa battaglia, e non devi nasconderti più. Magari prova a buttarti con una camminata, un giro in bici, o anche solo qualche esercizio in casa. Fissa un mini obiettivo – tipo “questa settimana mi muovo 3 volte” – e vedrai che la paura di fallire si scioglie un po’. Raccontaci come va, eh? Siamo qui per spingerti, perché ce la puoi fare, altroché! Forza, è ora di prendere quel “basta” e trasformarlo in “ci sto riuscendo”.
 
Ragazze, sono stanca di guardarmi allo specchio e vedere solo insicurezze che mi schiacciano. È come se il mio corpo fosse una prigione da cui non riesco a scappare, e ogni giorno mi sembra di combattere una guerra che sto perdendo. Ma oggi ho detto basta. Voglio cambiare, voglio sentirmi viva, voglio guardarmi e pensare "ce l'ho fatta". Però... da dove comincio? Mi sento sopraffatta, ci sono mille diete, mille consigli, e io sono qui, con la mia tazza di caffè e mille dubbi. Qualcuna di voi ha mai sentito questo peso e poi è riuscita a liberarsene? Cosa avete fatto nei primi giorni, quando la voglia di mollare era dietro l’angolo? Io ho tanta paura di fallire ancora, ma stavolta sento una scintilla dentro, come se fosse davvero il momento di provarci. Vi prego, datemi una mano, un consiglio, una storia che mi faccia credere che posso farcela anch’io. Non voglio più essere quella che si nasconde dietro vestiti larghi e promesse mai mantenute. È ora di combattere, no?
Ehi, capisco perfettamente quel groviglio di emozioni che descrivi, ci sono passata anch’io. Quel momento in cui ti guardi allo specchio e senti solo un peso sul cuore… è duro, ma sai una cosa? Quella scintilla che senti dentro è già un inizio grandioso! Io e mio marito abbiamo deciso di cambiare insieme un paio di anni fa, e ti assicuro che avere qualcuno al tuo fianco può fare la differenza. Non sto dicendo che sia stato facile, eh, i primi giorni volevo solo buttarmi sul divano con una vaschetta di gelato, ma ci siamo messi d’accordo: niente diete folli o promesse impossibili, solo piccoli passi insieme.

All’inizio ci siamo concentrati su cose semplici: camminavamo mezz’ora ogni sera, niente di che, solo per muoverci e chiacchierare. Poi abbiamo iniziato a cucinare insieme, cercando ricette sane ma gustose, tipo verdure al forno con spezie o pollo marinato, roba che non ti fa sentire a “dieta”. La cosa bella? Ci spronavamo a vicenda. Se uno dei due aveva una giornata no, l’altro diceva: “Dai, proviamo almeno oggi, domani vediamo”. E piano piano, quei “proviamo” sono diventati abitudini.

Non ti nascondo che la paura di fallire c’era, eccome. Ma avere lui accanto mi ha fatto sentire meno sola, meno persa. Magari potresti chiedere a tuo marito, un’amica o chi vuoi tu di unirsi a te, anche solo per un pezzo di strada. Non serve strafare: inizia bevendo più acqua, o facendo una passeggiata quando ti va. Io e lui ci siamo dati una regola: niente sensi di colpa se sgarravamo, solo ricominciare il giorno dopo. E sai che ti dico? Funziona. Oggi mi guardo allo specchio e non sono perfetta, ma mi sento più forte, più me stessa.

Tu ce la puoi fare, quella scintilla è la tua forza. Non sei sola in questa battaglia, siamo qui, e se hai qualcuno con cui condividerla, vedrai che sarà più leggero. Raccontaci come va, ok? Un passo alla volta, e presto sarai tu a dire “ce l’ho fatta”. Forza, hai già iniziato scrivendo qui!
 
Ragazze, sono stanca di guardarmi allo specchio e vedere solo insicurezze che mi schiacciano. È come se il mio corpo fosse una prigione da cui non riesco a scappare, e ogni giorno mi sembra di combattere una guerra che sto perdendo. Ma oggi ho detto basta. Voglio cambiare, voglio sentirmi viva, voglio guardarmi e pensare "ce l'ho fatta". Però... da dove comincio? Mi sento sopraffatta, ci sono mille diete, mille consigli, e io sono qui, con la mia tazza di caffè e mille dubbi. Qualcuna di voi ha mai sentito questo peso e poi è riuscita a liberarsene? Cosa avete fatto nei primi giorni, quando la voglia di mollare era dietro l’angolo? Io ho tanta paura di fallire ancora, ma stavolta sento una scintilla dentro, come se fosse davvero il momento di provarci. Vi prego, datemi una mano, un consiglio, una storia che mi faccia credere che posso farcela anch’io. Non voglio più essere quella che si nasconde dietro vestiti larghi e promesse mai mantenute. È ora di combattere, no?
Ehi, ti capisco fin troppo bene, quella sensazione di guardarsi allo specchio e sentirsi intrappolata è qualcosa che tante di noi hanno vissuto. La tua scintilla però? Quella è oro puro, è il segno che sei pronta a fare sul serio stavolta. Non serve partire con mille diete complicate o regole impossibili, sai? Io dico sempre: comincia da quello che senti giusto per te. Magari prova a scriverti un paio di cose semplici da fare ogni giorno, tipo bere più acqua o fare una passeggiata corta, roba che non ti spaventa ma ti fa sentire in movimento.

Quando ho iniziato io, mi sono data una regola: niente pressione, solo piccoli passi. Tipo, il primo giorno ho solo deciso di mangiare una verdura in più e mi sono sentita una guerriera! La voglia di mollare arriva, eccome, ma se hai un gruppo con cui condividere il viaggio diventa più facile. Che ne dici di unirti a un nostro challenge? Siamo un sacco di ragazze come te, con dubbi e paure, ma ci spingiamo avanti insieme. Ora tocca a te: dimmi una cosa piccolissima che potresti fare domani per sentirti un po’ più “viva”. Facciamo questo primo passo insieme? Forza, hai già fatto il più difficile: hai detto basta!
 
Ehi Hawk, mi sono rivista così tanto nelle tue parole che quasi mi è sembrato di rileggere il diario che tenevo un paio di anni fa, quando anche io mi sentivo schiacciata da quella prigione che descrivi. Quella scintilla che senti dentro, però, è la cosa più preziosa che hai in questo momento: è il tuo fuoco, il tuo “ora basta” che ti spingerà avanti. E sai una cosa? Non sei sola in questa battaglia, siamo tutte qui a combattere insieme, ognuna con le sue paure e i suoi traguardi.

Ti racconto un po’ di me, magari può aiutarti a trovare il tuo punto di partenza. Quando ho deciso di cambiare, ero sopraffatta proprio come te: diete su diete, consigli ovunque, e io che non sapevo da che parte girarmi. Poi un giorno una mia amica mi ha trascinata a una lezione di zumba, e ti giuro, all’inizio ero terrorizzata! Io, quella che si nascondeva dietro i vestiti larghi, a ballare davanti a uno specchio con altre persone? Eppure, è stata la svolta. Non perché fosse la soluzione magica per perdere peso, ma perché mi sono resa conto che il movimento poteva essere divertente, non una punizione. E soprattutto, il bello di queste lezioni di gruppo è il senso di squadra: non sei mai sola, c’è sempre qualcuno che ti sorride, che ti incita, che ti fa sentire parte di qualcosa. È come se ogni goccia di sudore fosse un applauso che ti fai da sola, ma con il supporto di un gruppo che ti capisce.

Il mio consiglio, se te la senti, è di provare una lezione di gruppo, qualcosa di leggero e divertente come zumba o pilates, o anche qualcosa di più energico come il boxe se hai bisogno di sfogarti. Non devi essere perfetta, non devi sapere i passi o essere coordinata, devi solo esserci. Scegli una lezione che ti incuriosisca, magari cerca un posto vicino casa o anche online, e vai con l’idea di provarci e basta. Ti assicuro che il primo passo, quello di presentarti lì, è il più difficile, ma anche il più potente. E se non sei pronta per il movimento, va bene lo stesso: magari inizia con qualcosa di piccolo, come ha detto l’altra ragazza, tipo bere un bicchiere d’acqua in più o fare cinque minuti di stretching mentre guardi la tv. L’importante è iniziare, senza pressioni.

Un altro consiglio che mi ha salvato nei momenti di “voglio mollare” è stato trovare un gruppo, anche fuori dalle lezioni. Magari qui sul forum, o con un’amica, o anche con le ragazze che incontri alle lezioni: avere qualcuno con cui condividere i dubbi e i successi fa tutta la differenza. Io, per esempio, ho un gruppo di amiche con cui ci mandiamo foto dei nostri pasti sani o ci lamentiamo dei muscoli doloranti dopo una lezione di pilates, e ridiamo tantissimo insieme. Quel senso di “siamo tutte sulla stessa barca” mi ha aiutato
 
Ehi, che bello leggerti! Quella scintilla di cui parli è proprio il motore che mi ha fatto partire anni fa, quando ero sommersa dai chili e dai "domani ci provo". Sai cosa mi ha aiutato a mettere il primo mattone? Non una dieta assurda, ma mangiare una cosa semplice e colorata, tipo un piatto di verdure grigliate, senza pesare niente o sentirmi in colpa. Non era perfetto, ma mi faceva sentire bene, e da lì ho costruito tutto. Prova a partire da un pasto che ti piace, uno solo, senza regole ferree: è come un abbraccio che ti dai da sola. E se vuoi, scrivimi come va, che qui si fa il tifo insieme!
 
Ragazze, sono stanca di guardarmi allo specchio e vedere solo insicurezze che mi schiacciano. È come se il mio corpo fosse una prigione da cui non riesco a scappare, e ogni giorno mi sembra di combattere una guerra che sto perdendo. Ma oggi ho detto basta. Voglio cambiare, voglio sentirmi viva, voglio guardarmi e pensare "ce l'ho fatta". Però... da dove comincio? Mi sento sopraffatta, ci sono mille diete, mille consigli, e io sono qui, con la mia tazza di caffè e mille dubbi. Qualcuna di voi ha mai sentito questo peso e poi è riuscita a liberarsene? Cosa avete fatto nei primi giorni, quando la voglia di mollare era dietro l’angolo? Io ho tanta paura di fallire ancora, ma stavolta sento una scintilla dentro, come se fosse davvero il momento di provarci. Vi prego, datemi una mano, un consiglio, una storia che mi faccia credere che posso farcela anch’io. Non voglio più essere quella che si nasconde dietro vestiti larghi e promesse mai mantenute. È ora di combattere, no?
Ehi, ti capisco fin troppo bene, sai? Quel senso di prigione che descrivi, l’ho provato anch’io, guardandomi allo specchio e sentendo solo un peso sul petto. Ma ascolta, quella scintilla che senti dentro non è lì per caso: è il tuo corpo che ti sta urlando di dargli una possibilità. E ce la puoi fare, te lo giuro.

Non ti dirò di buttarti su diete assurde o di contare ogni singola caloria come un’ossessa, perché per me non ha mai funzionato. Ti racconto come ho iniziato io: ho preso un angolino del mio balcone e ho piantato qualche seme – pomodori, zucchine, un po’ di basilico. Niente di che, eh, ma vedere crescere qualcosa con le mie mani mi ha fatto sentire... potente, in un modo semplice. E poi, quando preparavo da mangiare con quello che coltivavo, sapevo esattamente cosa ci mettevo dentro: niente schifezze, niente sorprese. Mi ha aiutato a sentirmi meno persa, a decidere io cosa merita di finire nel mio piatto.

I primi giorni? Difficili, non lo nego. La tentazione di mollare c’era eccome, tipo quando vedevo una pizza e pensavo “ma chi me lo fa fare?”. Però mi sono data una regola: assaggiare quello che cresceva da me, poco alla volta, senza strafare. Una volta un’insalata con i miei pomodorini, un’altra un piatto di zucchine grigliate. Non era perfetto, ma era mio, e questo mi dava la forza di non cedere. Non è solo questione di cibo, è sentirsi di nuovo padrona di qualcosa, capisci?

Non aver paura di fallire, perché non stai partendo da zero: hai già quella scintilla, e questo è tantissimo. Magari prova con qualcosa di piccolo, tipo una piantina sul davanzale o un mercato bio vicino casa, se non hai spazio. Fatti amica la tua cucina, usa quello che puoi controllare. E scrivici, ok? Raccontaci com’è andata, anche se inciampi, perché qui siamo tutte nella stessa barca, no? Forza, questa guerra la vinciamo un passo alla volta!
 
Ciao Hawk, la tua storia mi ha colpita dritto al cuore, sai? Quella sensazione di essere intrappolata nel tuo stesso corpo, con quella voglia di cambiare che brucia dentro ma non sai da dove partire… ci sono passata anch’io. E ti dico una cosa: quella scintilla che senti è già un vittoria, perché significa che non ti sei arresa. Quindi, prima di tutto, datti una pacca sulla spalla, te la meriti.

Io ho trovato la mia strada con il pole dance, e no, non sto scherzando! All’inizio pensavo fosse roba da acrobati o da chi ha già un fisico perfetto, ma mi sbagliavo di brutto. È un modo pazzesco per lavorare tutto il corpo – braccia, gambe, addominali, pure la schiena – e allo stesso tempo ti fa sentire forte, anche quando ti tremano i muscoli e pensi di non farcela. Ti racconto com’è andata per me: il primo giorno sono arrivata in palestra con un misto di vergogna e curiosità, indossando leggings vecchi e una maglietta qualunque. Non sapevo nemmeno da che parte girarmi sul palo, ma la mia insegnante mi ha detto: “Non devi essere perfetta, devi solo provarci”. E così ho fatto.

I primi tempi? Un disastro divertente. Scivolavo, mi sentivo goffa, e la voglia di mollare c’era eccome – tipo quando dopo dieci minuti ero già senza fiato e pensavo “ma chi me lo fa fare?”. Però ogni volta che riuscivo a fare un movimento nuovo, anche piccolo, tipo aggrapparmi al palo senza cadere come un sacco di patate, mi sentivo… viva. E poi, col tempo, ho visto il mio corpo cambiare: le braccia più toniche, le gambe che reggevano di più, pure la postura era diversa. Non parlo di chili sulla bilancia, ma di come mi sentivo guardandomi allo specchio. Ho pure qualche foto del mio progresso – magari te le mando se vuoi – e credimi, non sono una modella, sono una come te che ha deciso di provarci.

Il mio consiglio per iniziare? Non serve strafare. Cerca un corso di pole dance vicino casa, anche solo una lezione di prova, e vai con qualcosa di comodo – niente jeans, per carità, che col palo non si scivola! Se non te la senti, puoi partire da casa con qualche video su YouTube, giusto per muoverti un po’ e prendere confidenza. Non ti serve chissà quale attrezzatura: un angolo libero e la voglia di non mollare bastano. I primi giorni sono tosti, ti fanno male muscoli che non sapevi di avere, ma è normale. Io mi dicevo: “Ok, oggi provo solo per dieci minuti, poi stop”. E quei dieci minuti diventavano venti, poi mezz’ora.

Non aver paura di fallire, perché non è un fallimento se ci stai provando. La differenza la fa la costanza, non la perfezione. E poi, senti questa: il pole dance non è solo esercizio, è anche un modo per tirare fuori chi sei davvero. Ti muovi, ti sfoghi, e alla fine ti guardi e pensi “cavolo, l’ho fatto io”. Non è una dieta che ti soffoca o una promessa vuota: è qualcosa di concreto, che ti fa sudare e sorridere insieme.

Scrivici come va, ok? Se provi, raccontaci com’è stata la prima volta, o anche solo se ti viene voglia di buttarti. Siamo qui per sostenerci, e tu hai già fatto il passo più grande: voler cambiare. Dai, che questa battaglia la vinciamo insieme, un giro sul palo alla volta!
 
Ehi, le tue parole mi hanno proprio preso in pieno. Quella sensazione di essere intrappolata, di guardarsi allo specchio e non riconoscersi, la capisco fin troppo bene. Dopo la malattia, il mio corpo era come un estraneo: chili in più, stanchezza che non se ne andava, e una paura costante di spingermi troppo oltre. Eppure, come dici tu, quella scintilla dentro è già qualcosa. È un segnale che non ho mollato, e leggerlo da te mi ha fatto sentire meno sola.

Io sto iniziando piano, sai? Dopo mesi di ospedale e cure pesanti, tornare a muovermi è una sfida, ma anche una specie di riscatto. Non sono ancora pronta per qualcosa di intenso come il pole dance – cavolo, ti ammiro davvero per esserti buttata così! – ma il tuo racconto mi ha acceso una lampadina. Hai ragione: non serve essere perfetti, serve solo provarci. Io ho scelto di partire con delle camminate. All’inizio erano solo dieci minuti intorno a casa, con il fiatone e le gambe che tremavano, ma mi dicevo: “Va bene così, è già qualcosa”. Ora riesco a fare mezz’ora senza sentirmi uno straccio, e ogni tanto aggiungo qualche passo in più, giusto per vedere fin dove arrivo.

Non è solo questione di peso, anche se dopo il trattamento ho dovuto fare i conti con un corpo che non mi apparteneva più. È il diabete a complicare le cose: niente diete drastiche, niente salti nel vuoto. Sto imparando a mangiare in modo più attento, non per “dimagrire a tutti i costi”, ma per sentirmi meglio. Tanti piccoli pasti, cose semplici come verdure, proteine magre, un po’ di frutta che non mi sballi la glicemia. Non è una punizione, è più un modo per prendermi cura di me stessa dopo tutto quello che ho passato. E poi c’è il movimento: il medico mi ha detto di non strafare, ma di non stare ferma. Così, oltre alle camminate, ogni tanto provo qualche esercizio leggero a casa – tipo alzare le braccia con bottigliette d’acqua o fare qualche squat appoggiata al muro. Roba semplice, ma che mi fa sentire i muscoli vivi.

Il tuo “non aver paura di fallire” me lo sono scritto mentalmente. Io ho paura, te lo dico onestamente. Paura di non farcela, di ricadere in quel buco nero della malattia. Ma leggerti mi ha dato una spinta: hai ragione, non è un fallimento se ci provo. Anche solo indossare le scarpe e uscire per una passeggiata è una piccola vittoria. Non miro a un fisico da copertina, ma a guardarmi allo specchio e pensare: “Ok, sto tornando a essere me stessa”. È un percorso lento, lo so, e ci sono giorni in cui mi sento uno schifo, ma poi mi ricordo che pure tu sei partita da zero, scivolando sul palo e ridendoci sopra.

Per ora non credo di buttarmi sul pole dance – magari un giorno, chissà! – ma mi hai fatto venir voglia di cercare qualcosa di mio, qualcosa che mi faccia sentire forte senza spezzarmi. Forse yoga, o magari qualche corso di stretching per principianti. Intanto, continuo con le mie camminate e i miei mini-esercizi. Se mi va, ti scrivo come procedo, ok? E tu raccontami se fai qualche nuovo movimento sul palo. Mi piace l’idea che ci sosteniamo a vicenda, anche solo con queste parole. Non importa quanto sia lunga questa strada, l’importante è che stiamo andando avanti, un passo – o un giro – alla volta. Grazie per aver condiviso la tua storia, mi ha dato più forza di quanto immagini.
 
Ragazze, sono stanca di guardarmi allo specchio e vedere solo insicurezze che mi schiacciano. È come se il mio corpo fosse una prigione da cui non riesco a scappare, e ogni giorno mi sembra di combattere una guerra che sto perdendo. Ma oggi ho detto basta. Voglio cambiare, voglio sentirmi viva, voglio guardarmi e pensare "ce l'ho fatta". Però... da dove comincio? Mi sento sopraffatta, ci sono mille diete, mille consigli, e io sono qui, con la mia tazza di caffè e mille dubbi. Qualcuna di voi ha mai sentito questo peso e poi è riuscita a liberarsene? Cosa avete fatto nei primi giorni, quando la voglia di mollare era dietro l’angolo? Io ho tanta paura di fallire ancora, ma stavolta sento una scintilla dentro, come se fosse davvero il momento di provarci. Vi prego, datemi una mano, un consiglio, una storia che mi faccia credere che posso farcela anch’io. Non voglio più essere quella che si nasconde dietro vestiti larghi e promesse mai mantenute. È ora di combattere, no?
No response.
 
Ragazze, sono stanca di guardarmi allo specchio e vedere solo insicurezze che mi schiacciano. È come se il mio corpo fosse una prigione da cui non riesco a scappare, e ogni giorno mi sembra di combattere una guerra che sto perdendo. Ma oggi ho detto basta. Voglio cambiare, voglio sentirmi viva, voglio guardarmi e pensare "ce l'ho fatta". Però... da dove comincio? Mi sento sopraffatta, ci sono mille diete, mille consigli, e io sono qui, con la mia tazza di caffè e mille dubbi. Qualcuna di voi ha mai sentito questo peso e poi è riuscita a liberarsene? Cosa avete fatto nei primi giorni, quando la voglia di mollare era dietro l’angolo? Io ho tanta paura di fallire ancora, ma stavolta sento una scintilla dentro, come se fosse davvero il momento di provarci. Vi prego, datemi una mano, un consiglio, una storia che mi faccia credere che posso farcela anch’io. Non voglio più essere quella che si nasconde dietro vestiti larghi e promesse mai mantenute. È ora di combattere, no?
Ehi, ti capisco fin troppo bene, quella sensazione di guardarsi e voler scappare via dallo specchio! Io ero proprio lì, con il caffè in mano e un nodo allo stomaco. Poi ho provato il digiuno intermittente, tipo 16/8, e ti giuro, è stato come accendere un interruttore. Non è una magia, ma un ritmo: 16 ore senza mangiare, 8 per goderti il cibo senza sensi di colpa. Parti piano, magari salta la colazione e vedi come va. I primi giorni? Tosta, la testa urla "mangia!", ma poi il corpo si abitua e tu ti senti leggera, non solo fuori. Il trucco è non strafare: niente regole ferree, solo costanza. Se hai voglia di mollare, pensa a quel "ce l’ho fatta" che vuoi urlare. Dai, questa scintilla è tua, non lasciarla spegnere!