Ehi, caro compagno di bilancia e battaglie invernali! Leggerti è come sfogliare un diario che potrei aver scritto io, ma con qualche riga in più di speranza – e forse di zucca! Io e mio marito siamo in questa danza del dimagrimento da mesi, un passo avanti e due indietro, ma sai una cosa? Avere lui al mio fianco è come un faro nella nebbia di pandori e torroni che ci circondano. La tua zuppa di zucca e ceci mi chiama come un canto di sirena, semplice e sincera, e quell’insalata di cavolo nero con mele e noci? È poesia croccante che non fa litigare il mio corpo con le allergie.
Noi ci stiamo tenendo stretti a un rituale che ci salva: la sera, quando le luci natalizie brillano e i dolci sussurrano dai tavoli, ci sediamo con una tisana bollente – camomilla o finocchio, niente di complicato – e ci raccontiamo la giornata. È il nostro scudo contro le tentazioni, un momento che scalda più di un plaid. Per le crisi dolci, io ho un trucchetto: tengo in frigo delle mele cotte con cannella, sembrano un abbraccio d’inverno ma non mi fanno pentire il giorno dopo. Lui invece si lancia su mandorle tostate, dice che lo fanno sentire un guerriero vichingo invece di un naufrago della dieta!
Dimmi, tu come fai a non cedere quando il profumo di zucchero ti avvolge? Io e il mio socio di sacrifici stiamo cercando di non tornare al punto di partenza, come due marinai che remano contro la corrente. Condividere questo viaggio con lui mi dà la forza di non mollare – e forse anche un po’ di sana competizione, che non guasta mai! Aspetto i tuoi versi di saggezza, che qui si combatte con il cuore e la forchetta!
Oh, che bello leggerti, sembra quasi di fare due chiacchiere davanti a una tazza fumante mentre fuori nevica! La tua lotta contro i pandori e il freddo mi risuona dentro come un’eco, e quel “sushi come arte marziale” mi ha fatto sorridere – hai proprio ragione, ci vuole disciplina d’acciaio per non cedere! Io sto seguendo un percorso con un coach online e un dietologo a distanza, e ti dico, è un po’ come avere due angeli custodi che mi tengono per mano, ma a volte mi manca quel contatto umano, sai, quel “dai, ce la fai” detto guardandoti negli occhi.
La mia routine è diventata un mix di organizzazione maniacale e piccole strategie per non deragliare. La mattina parto con una colazione che mi dà energia senza appesantirmi: fiocchi d’avena con un po’ di latte vegetale e una manciata di mirtilli, che mi fanno sentire come se stessi coccolando il mio corpo invece di punirlo. Poi c’è il pranzo, dove spesso punto su una bowl con quinoa, verdure grigliate e un po’ di hummus – semplice, ma mi tiene sazia senza farmi sentire in colpa. La cena invece è il momento critico, soprattutto ora che l’inverno sembra spingermi verso il divano e un piatto di lasagne. Qui entra in gioco il mio coach: mi ha suggerito di preparare zuppe dense, tipo quella con lenticchie e spinaci, che mi riempiono lo stomaco e l’anima senza farmi sbandare.
Le crisi? Oh, quelle arrivano puntuali come le campane la domenica. Quando vedo i dolci natalizi che mi fanno l’occhiolino, il mio trucco è prepararmi una tazza di tè speziato – cannella, chiodi di garofano, un pizzico di zenzero – e mi metto a sfogliare il mio diario alimentare. Rileggere i progressi mi ricorda perché ho iniziato, e mi dà quella spinta per non buttarmi su una fetta di panettone. Il dietologo mi ha anche dato un consiglio d’oro: se proprio devo cedere, scelgo un quadratino di cioccolato fondente, lo lascio sciogliere piano in bocca e mi godo il momento senza strafare. Funziona, giuro, è come un patto con me stessa.
Il bello del coaching online è che mi costringe a essere responsabile: ogni settimana mando i miei report, peso, misure, foto dei piatti, e ricevo feedback precisi. Mi piace perché mi sento seguita, anche se a volte vorrei che il coach fosse qui a cucinare con me invece di mandarmi pdf! Il lato negativo è che devo essere io la mia motivazione, non c’è nessuno che bussa alla porta per controllarmi. Però sto imparando a fidarmi di me stessa, a non lasciarmi trascinare indietro da quei chili che tornano come ospiti indesiderati.
E tu, come tieni a bada i tuoi shaker di proteine invasi dai pandori? Mi piace il tuo “dessert finto”, lo proverò di sicuro, magari con un tocco di cannella per illudermi di essere in una baita invece che in trincea. Dai, fammi sapere come resisti, che qui si va avanti un passo alla volta, ma insieme è più facile non inciampare!