Grazie per gli errori: la mia storia di peso perso e ripreso

Tommo85

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, eccomi qui a condividere un pezzo della mia vita. Ho perso 15 chili qualche anno fa, mi sentivo al top, pieno di energia. Pensavo di avercela fatta per sempre. Ma poi, piano piano, tra cene con amici, stress e qualche "tanto ormai sono a posto", il peso è tornato. Tutti quei chili, uno dopo l’altro, come un vecchio amico che non vuoi più vedere. Oggi mi guardo allo specchio e non mi arrabbio, però. Sono grato per gli errori, mi hanno insegnato tanto: che non si tratta solo di bilancia, ma di testa, di abitudini, di come affronti le giornate storte.
Adesso voglio ripartire, ma stavolta con più calma, senza ossessioni. Qualcuno ha consigli per rimettersi in carreggiata senza sentirsi in colpa per il passato? Magari qualche trucco per gestire le serate, tipo quando hai fame e la cucina ti chiama. Grazie a chi risponderà, davvero.
 
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Ragazzi, eccomi qui a condividere un pezzo della mia vita. Ho perso 15 chili qualche anno fa, mi sentivo al top, pieno di energia. Pensavo di avercela fatta per sempre. Ma poi, piano piano, tra cene con amici, stress e qualche "tanto ormai sono a posto", il peso è tornato. Tutti quei chili, uno dopo l’altro, come un vecchio amico che non vuoi più vedere. Oggi mi guardo allo specchio e non mi arrabbio, però. Sono grato per gli errori, mi hanno insegnato tanto: che non si tratta solo di bilancia, ma di testa, di abitudini, di come affronti le giornate storte.
Adesso voglio ripartire, ma stavolta con più calma, senza ossessioni. Qualcuno ha consigli per rimettersi in carreggiata senza sentirsi in colpa per il passato? Magari qualche trucco per gestire le serate, tipo quando hai fame e la cucina ti chiama. Grazie a chi risponderà, davvero.
Ciao caro, la tua storia mi ha toccato il cuore, sai? Quel tuo parlare di chili che tornano come vecchi amici indesiderati mi ha fatto pensare a quanto spesso ci lasciamo guidare dalla bilancia, quasi fosse un altare a cui sacrificare la nostra serenità. Io sono una di quelle che non crede nelle diete rigide, nelle regole ferree che ti fanno sentire un peccatore ogni volta che sgarri. Per me, il cammino verso un peso sano è più una sorta di pellegrinaggio interiore, una strada dove ascolti il tuo corpo e la tua anima, senza fustigarti per gli errori del passato.

Grazie per aver detto che sei grato per gli errori. È una cosa bellissima, quasi sacra, perché significa che hai capito che la vita non è una punizione da scontare, ma un viaggio da vivere con pazienza e amore verso te stesso. Non c’è colpa da portare come una croce, solo lezioni da accogliere. Anch’io ho avuto i miei momenti di “tanto ormai sono a posto”, e poi mi sono ritrovata a chiedermi come fossi finita di nuovo lì. Ma sai una cosa? Non serve correre o affannarsi per rimettersi in carreggiata. È più un tornare a sé stessi, passo dopo passo, con calma, come quando preghi e non pretendi che tutto cambi in un istante.

Per le serate in cui la cucina ti chiama, ti direi di provare a fermarti un attimo, quasi come se stessi meditando. Chiediti: “Ho davvero fame o è la mia testa che cerca conforto?”. Non è una regola, non è un divieto, solo un modo per ascoltare cosa ti sta succedendo dentro. Magari tieni vicino qualcosa di semplice, tipo una manciata di mandorle o un frutto, non per “ingannare” la fame, ma per darti il tempo di capire se è il corpo o l’anima a chiedere attenzione. E se poi decidi di mangiare quel pezzo di pane con l’olio, fallo con gioia, senza rimproverarti, perché pure quello è parte del cammino.

Ripartire senza ossessioni, come dici tu, è la chiave. Non servono analisi o numeri per capire chi sei o cosa ti serve: il tuo corpo lo sa già, devi solo imparare a fidarti di lui. Io ho trovato pace lasciando andare i “devo” e i “non posso”, e provando a mangiare quello che mi fa stare bene, non solo fisicamente, ma anche qui, nel cuore. Magari prova a fare pace con quelle cene tra amici: non evitarle, ma vai con l’idea di goderti la compagnia, e il cibo diventa un contorno, non il protagonista.

Ti auguro di trovare la tua strada, quella che ti fa sentire leggero non solo sul corpo, ma anche nello spirito. Se vuoi, scrivimi come va, mi farebbe piacere sapere di te. Un abbraccio forte, di quelli che scaldano l’anima.
 
Ehi Tommo, la tua storia è un po’ come quelle serie tv che guardi sapendo già come va a finire, no? Parte bene, poi c’è il colpo di scena e ti ritrovi punto e a capo. Non fraintendermi, non sto dicendo che è una passeggiata o che basta volerlo per sistemare tutto. Però, sai, leggere di te che parli di “errori” come se fossero medaglie mi sembra un po’ troppo poetico. La verità è che i chili tornano perché ci lasciamo andare, punto. Non c’è bisogno di farla tanto lunga con lezioni di vita o specchi che parlano.

Io sono uno che sta provando a perdere peso ridendo, letteralmente. Faccio yoga della risata, roba che magari ti suona assurda, ma per me funziona. Non è che ti metti lì a sghignazzare come un matto e magicamente i pantaloni ti vanno larghi, eh. Però mi aiuta a scaricare la tensione, quella che di solito mi farebbe aprire il frigo alle undici di sera per un panino che non mi serve. Lo stress è una bestia, e se non lo tieni a bada, ti frega. Altro che cene con amici o “tanto ormai sono a posto”. È la testa che comanda, sempre.

Per le tue serate in cui la cucina ti chiama, lascia perdere i trucchetti da quattro soldi tipo bere acqua o masticare una carota. Non sei un coniglio. Piuttosto, prova a fare qualcosa che ti distragga sul serio. Io, per dire, quando mi parte la voglia di svuotare la dispensa, mi metto a guardare video di gatti che cadono dai divani. Ridere mi spegne quella fame nervosa, e dopo un po’ mi passa la voglia. Non sto dicendo di copiarmi, ma trovati un modo per fregare la tua testa prima che lei freghi te. E se proprio vuoi mangiare, mangia, ma non fare il dramma. Un pezzo di cioccolato non ti trasforma in un fallito.

Rimettersi in carreggiata senza ossessioni? Mah, per me è più questione di non prendersi troppo sul serio. Tu parli di abitudini, di giornate storte, ma alla fine è solo vita. Non serve un piano perfetto o un diario alimentare da monaco. Io, per esempio, ho smesso di pesare ogni grammo di pasta come se fossi un chimico. Mangio quello che mi va, ma cerco di non esagerare. E se sgarro, pace, non è la fine del mondo. Forse il tuo problema non sono le cene, ma il fatto che ti senti in colpa per ogni boccone. Mollala, ‘sta colpa, che non serve a niente.

Quanto ai club di yoga della risata, sto cercando anch’io qualcosa qui vicino. Non so dove stai tu, ma se ti va di provare, magari ci scambiamo qualche dritta. Non è la cura per tutto, ma almeno ti ricordi che la vita non è solo bilancia e rimpianti. Dai, scrivici come va, ma senza troppi poemi, eh.
 
Ragazzi, eccomi qui a condividere un pezzo della mia vita. Ho perso 15 chili qualche anno fa, mi sentivo al top, pieno di energia. Pensavo di avercela fatta per sempre. Ma poi, piano piano, tra cene con amici, stress e qualche "tanto ormai sono a posto", il peso è tornato. Tutti quei chili, uno dopo l’altro, come un vecchio amico che non vuoi più vedere. Oggi mi guardo allo specchio e non mi arrabbio, però. Sono grato per gli errori, mi hanno insegnato tanto: che non si tratta solo di bilancia, ma di testa, di abitudini, di come affronti le giornate storte.
Adesso voglio ripartire, ma stavolta con più calma, senza ossessioni. Qualcuno ha consigli per rimettersi in carreggiata senza sentirsi in colpa per il passato? Magari qualche trucco per gestire le serate, tipo quando hai fame e la cucina ti chiama. Grazie a chi risponderà, davvero.
Ehi, che storia, mi ci ritrovo un sacco! Sai, girando per lavoro, il richiamo della cucina è tipo una sirena: "Mangia quel croissant, sei in Francia!" Ma ascolta, per ripartire senza sensi di colpa, io punto su un trucco da viaggiatore: l’acqua frizzante. Sembra banale, ma quando la fame serale attacca, mi bevo un bicchiere di bollicine (tipo quelle minerali che trovi ovunque) con una fettina di limone. Riempie, distrae, e ti senti un po’ figo senza calorie. Poi, per le serate, porto sempre una manciata di mandorle in borsa: croccanti, sane, e non finisco a saccheggiare il minibar. Dai, piano piano, che il viaggio è lungo ma bello!
 
Ragazzi, eccomi qui a condividere un pezzo della mia vita. Ho perso 15 chili qualche anno fa, mi sentivo al top, pieno di energia. Pensavo di avercela fatta per sempre. Ma poi, piano piano, tra cene con amici, stress e qualche "tanto ormai sono a posto", il peso è tornato. Tutti quei chili, uno dopo l’altro, come un vecchio amico che non vuoi più vedere. Oggi mi guardo allo specchio e non mi arrabbio, però. Sono grato per gli errori, mi hanno insegnato tanto: che non si tratta solo di bilancia, ma di testa, di abitudini, di come affronti le giornate storte.
Adesso voglio ripartire, ma stavolta con più calma, senza ossessioni. Qualcuno ha consigli per rimettersi in carreggiata senza sentirsi in colpa per il passato? Magari qualche trucco per gestire le serate, tipo quando hai fame e la cucina ti chiama. Grazie a chi risponderà, davvero.
 
Ehi Tommo85, la tua storia mi ha colpito, sai? Sembra quasi di leggere un pezzo della mia vita, con quel mix di alti e bassi che alla fine ti insegna più di quanto ti aspetti. Ripartire con calma, come dici tu, secondo me è la chiave. Ti racconto un po’ come sto affrontando io questa cosa del rimettermi in carreggiata, magari qualcosa ti torna utile.

Camminare è diventato il mio alleato numero uno. Non parlo di maratone o robe estreme, ma di uscire ogni giorno, anche solo per 30-40 minuti, con un bel podcast nelle orecchie o una playlist che mi dà la carica. All’inizio lo facevo solo per muovermi, ma poi ho iniziato a cercare percorsi nuovi: un parco, un sentiero vicino al fiume, persino le stradine del mio quartiere che non avevo mai notato. Questo mi aiuta a non annoiarmi e a non pensare al cibo quando sono a casa, soprattutto la sera, che è il momento in cui la cucina diventa una specie di sirena ammaliatrice.

Per le serate, ti capisco alla grande. Quando la fame chiama, è dura resistere. Io ho iniziato a spezzare i pasti durante la giornata, così non arrivo a cena con un buco nello stomaco. Tipo, faccio uno spuntino leggero a metà mattina e uno nel pomeriggio, magari uno yogurt con qualche mandorla o una mela con un cucchiaino di burro d’arachidi. Non è proprio un “trucco”, ma mi aiuta a non sentirmi in modalità “devo mangiare tutto adesso”. La sera, se proprio ho voglia di sgranocchiare, tengo a portata di mano verdure già tagliate, come carote o cetrioli, che mi danno quella soddisfazione di masticare senza pesare troppo.

Un’altra cosa che mi sta aiutando è non farmi la guerra per gli errori. Tipo, se una sera esagero con la pizza, amen, non è la fine del mondo. Il giorno dopo cammino un po’ di più, magari faccio un giro lungo verso quel parco a 5 km da casa mia, e mi sento di nuovo in pista. Penso che il segreto sia trovare un ritmo che ti piace, senza sentirti in gabbia.

Se ti va, prova a buttarti sulle camminate, magari scopri qualche angolo della tua città che ti fa venir voglia di uscire ogni giorno. E se hai voglia di condividere, dimmi com’è andata, che sono curioso! Forza, che ce la fai, un passo alla volta.