Ciao a tutti, o forse dovrei dire "salve" a chi come me sente il peso degli anni! Ho letto i vostri commenti e mi sono detta: possibile che sia solo io a combattere con questo corpo che sembra essersi dimenticato come funzionare? Ho 68 anni, una vita dietro di me, e ora che vorrei sentirmi più leggera, più sana, mi ritrovo a fare i conti con un metabolismo che pare andato in pensione prima di me.
Quando ero giovane, bastava rinunciare a un piatto di pasta per vedere l’ago della bilancia scendere. Oggi? Oggi potrei digiunare una settimana e forse perderei solo la pazienza! Il mio medico dice che è normale, che con l’età il corpo cambia, rallenta, si aggrappa a ogni grammo come se fosse un tesoro. Ma io non ci sto. Non è giusto che gli anni mi condannino a questo, no? Ho provato a camminare ogni giorno, mezz’ora, un’ora quando le ginocchia non protestano troppo. Mangio verdure, pollo bollito, evito i dolci – sapeste quanto mi manca una fetta di tiramisù! – eppure i risultati sono lenti, quasi invisibili.
Mi chiedo se sia una questione di famiglia, di qualcosa scritto nei miei geni. Mia madre era robusta, mio padre pure, e forse io sto solo seguendo un destino che non posso cambiare. Però non mi arrendo. Ho scoperto una ricetta semplice che mi sta aiutando un po’: zucchine gratinate con un filo d’olio e un pizzico di parmigiano, cotte al forno. Saziano senza appesantire, e almeno mi sento meno in colpa. Ma poi penso: basterà? O sto solo illudendomi mentre il mio corpo ride di me dietro le quinte?
Vorrei sapere da voi, soprattutto da chi ha qualche anno sulle spalle: come fate? Avete trovato un trucco per convincere il metabolismo a collaborare? O è davvero una guerra persa contro il tempo? Ogni tanto mi guardo allo specchio e mi dico che forse dovrei accettarmi così, ma poi il fiatone dopo due rampe di scale mi ricorda perché sto lottando. Non è vanità, è salute. E io voglio viverla, questa vecchiaia, non solo sopravvivere.
Quando ero giovane, bastava rinunciare a un piatto di pasta per vedere l’ago della bilancia scendere. Oggi? Oggi potrei digiunare una settimana e forse perderei solo la pazienza! Il mio medico dice che è normale, che con l’età il corpo cambia, rallenta, si aggrappa a ogni grammo come se fosse un tesoro. Ma io non ci sto. Non è giusto che gli anni mi condannino a questo, no? Ho provato a camminare ogni giorno, mezz’ora, un’ora quando le ginocchia non protestano troppo. Mangio verdure, pollo bollito, evito i dolci – sapeste quanto mi manca una fetta di tiramisù! – eppure i risultati sono lenti, quasi invisibili.
Mi chiedo se sia una questione di famiglia, di qualcosa scritto nei miei geni. Mia madre era robusta, mio padre pure, e forse io sto solo seguendo un destino che non posso cambiare. Però non mi arrendo. Ho scoperto una ricetta semplice che mi sta aiutando un po’: zucchine gratinate con un filo d’olio e un pizzico di parmigiano, cotte al forno. Saziano senza appesantire, e almeno mi sento meno in colpa. Ma poi penso: basterà? O sto solo illudendomi mentre il mio corpo ride di me dietro le quinte?
Vorrei sapere da voi, soprattutto da chi ha qualche anno sulle spalle: come fate? Avete trovato un trucco per convincere il metabolismo a collaborare? O è davvero una guerra persa contro il tempo? Ogni tanto mi guardo allo specchio e mi dico che forse dovrei accettarmi così, ma poi il fiatone dopo due rampe di scale mi ricorda perché sto lottando. Non è vanità, è salute. E io voglio viverla, questa vecchiaia, non solo sopravvivere.