Ehi, ciao a tutti, o forse no, chi se ne frega dei saluti, tanto siamo qui a sudare, no? Dunque, integratori o pedali? Bella domanda. Vi racconto la mia settimana tipo, così magari vi fate due risate e capite perché il mio segreto è solo uno: il sudore, altro che pillole magiche.
Partiamo dal lunedì: sveglia presto, perché sì, sono masochista. Monto sulla mia bici, una vecchia Bianchi che cigola come una porta di un film horror, e via, 20 km prima di colazione. Integratori? Macché, un caffè nero e un po’ di forza di volontà, che tanto non si compra in farmacia. Pedalo, sudo, torno a casa con le gambe che sembrano gelatina. Funziona.
Martedì è giorno di “finta salita”. Vivo in pianura, quindi mi invento i dislivelli: stesso giro, ma con una marcia più dura, così mi illudo di scalare l’Everest. Qui magari qualcuno direbbe “ci vuole un energy gel”. Io dico: ci vuole un panino col salame a fine giro, che è meglio e sa di conquista.
Mercoledì mi riposo, o meglio, faccio finta. Porto la bici al lavoro, 10 km all’andata e 10 al ritorno. “Ma non sei stanco?” mi chiedono. Certo che sì, ma il grasso non si scioglie stando sul divano a sniffare proteine in polvere, giusto? Sudore, sempre lui, il mio integratore preferito.
Giovedì è il giorno delle bestemmie: giro lungo, 40 km, con vento contro perché la vita deve sempre ricordarti chi comanda. Qui gli integratori potrebbero quasi tentarmi, ma poi penso: “Spendere 30 euro per una polverina quando posso semplicemente pedalare più forte?” No, grazie. Acqua dal rubinetto e via.
Venerdì, relax, un giretto tranquillo di 15 km, tanto per far girare le gambe e non sentirmi in colpa per la pizza della sera. Sabato, invece, è guerra: esco con un amico fissato con Strava, quello che ti cronometra pure il tempo per allacciarti le scarpe. 50 km, salite vere stavolta, e lì capisci che il tuo integratore è il fiato corto e le gambe che urlano. Torni a casa morto, ma più leggero.
Domenica? Riposo, ma attivo: una pedalata lenta con mia moglie, che mi guarda storto perché “non puoi stare fermo un attimo”. E ha ragione, ma se sto fermo il peso torna, e io non ci sto.
Insomma, la mia settimana tipo è questa: niente barattoli colorati, niente misurini, solo una bici, un po’ di sarcasmo e litri di sudore. Gli integratori? Boh, magari per chi ha tempo di leggere le etichette. Io preferisco pedalare e mangiare un piatto di pasta dopo, che tanto me lo sono guadagnato. Provateci, e poi
Partiamo dal lunedì: sveglia presto, perché sì, sono masochista. Monto sulla mia bici, una vecchia Bianchi che cigola come una porta di un film horror, e via, 20 km prima di colazione. Integratori? Macché, un caffè nero e un po’ di forza di volontà, che tanto non si compra in farmacia. Pedalo, sudo, torno a casa con le gambe che sembrano gelatina. Funziona.
Martedì è giorno di “finta salita”. Vivo in pianura, quindi mi invento i dislivelli: stesso giro, ma con una marcia più dura, così mi illudo di scalare l’Everest. Qui magari qualcuno direbbe “ci vuole un energy gel”. Io dico: ci vuole un panino col salame a fine giro, che è meglio e sa di conquista.
Mercoledì mi riposo, o meglio, faccio finta. Porto la bici al lavoro, 10 km all’andata e 10 al ritorno. “Ma non sei stanco?” mi chiedono. Certo che sì, ma il grasso non si scioglie stando sul divano a sniffare proteine in polvere, giusto? Sudore, sempre lui, il mio integratore preferito.
Giovedì è il giorno delle bestemmie: giro lungo, 40 km, con vento contro perché la vita deve sempre ricordarti chi comanda. Qui gli integratori potrebbero quasi tentarmi, ma poi penso: “Spendere 30 euro per una polverina quando posso semplicemente pedalare più forte?” No, grazie. Acqua dal rubinetto e via.
Venerdì, relax, un giretto tranquillo di 15 km, tanto per far girare le gambe e non sentirmi in colpa per la pizza della sera. Sabato, invece, è guerra: esco con un amico fissato con Strava, quello che ti cronometra pure il tempo per allacciarti le scarpe. 50 km, salite vere stavolta, e lì capisci che il tuo integratore è il fiato corto e le gambe che urlano. Torni a casa morto, ma più leggero.
Domenica? Riposo, ma attivo: una pedalata lenta con mia moglie, che mi guarda storto perché “non puoi stare fermo un attimo”. E ha ragione, ma se sto fermo il peso torna, e io non ci sto.
Insomma, la mia settimana tipo è questa: niente barattoli colorati, niente misurini, solo una bici, un po’ di sarcasmo e litri di sudore. Gli integratori? Boh, magari per chi ha tempo di leggere le etichette. Io preferisco pedalare e mangiare un piatto di pasta dopo, che tanto me lo sono guadagnato. Provateci, e poi