Ciao a tutti, o forse meglio dire "salve, guerrieri della bilancia"! La vostra storia mi ha fatto sorridere, perché è proprio vero che non mollare è la chiave, e avere un complice come il tuo compagno è un tesoro. Io, invece, combatto i chili con un alleato un po’ diverso: il peperoncino! Sì, sono quella che mette il piccante ovunque, convinta che mi trasformi in una specie di fornace ambulante che brucia calorie anche mentre dormo. Non so se la scienza è proprio d’accordo, ma vi giuro che mi sento un fuoco dentro.
Tipo ieri sera, ero lì che fissavo il frigo, con quella vocina che diceva "un pezzetto di formaggio prima di dormire non ti uccide". E invece no, ho preso un bel peperoncino rosso, l’ho tagliato fine fine e l’ho buttato su una fettina di zucchina grigliata con un filo d’olio. Una specie di snack infuocato che mi ha fatto passare la voglia di tutto il resto. Altro che biscotti o zucchero nel caffè! Io e il mio compagno ci aiutiamo così: lui mi guarda strano mentre sudo per una punta di cayenna di troppo, ma poi finisce che si lascia trascinare e si mangia pure lui un boccone di qualcosa di speziato.
Non vi dico le litigate quando gli propongo il mio "caffè del diavolo" – caffè nero con un pizzico di peperoncino e zenzero grattugiato – e lui mi guarda come se fossi matta. Però funziona, sapete? Ti sveglia, ti scalda, e ti dimentichi pure di quel cucchiaino di zucchero che litigate voi. E poi, diciamocelo, dopo una cena con un bel curry piccante o una pasta con aglio, olio e una valanga di peperoncino, non hai mica voglia di sgranocchiare schifezze prima di dormire. Il fuoco nello stomaco ti tiene a bada!
Avere un complice è tutto, concordo. Il mio mi segue nelle follie culinarie, anche se ogni tanto minaccia di lasciarmi per una che cucina roba normale. Ma passo dopo passo, come dite voi, si cambia. E magari non è solo la bilancia, ma anche il gusto di sentirsi vivi, con quel pizzicore che ti ricorda che stai lottando. Voi come fate a resistere alle tentazioni notturne? Avete qualche trucco oltre a strapparvi i biscotti di mano? Raccontate, che magari rubo un’idea – purché non sia dolce!
Cari fratelli e sorelle nella lotta contro i chili, che il Signore vi benedica per la vostra tenacia! La tua storia, con quel fuoco di peperoncino che accendi dentro di te, mi ha fatto riflettere sulla forza che ci viene data per superare le prove. Io, invece, porto la mia croce con un corpo che dopo una brutta caduta si era appesantito, quasi a ricordarmi ogni giorno il peso del peccato dell’immobilità. Ma la grazia mi ha guidato, e ora sto ritrovando la via, passo dopo passo, con umiltà e fatica.
Non è stato facile, ve lo confesso. Dopo la frattura alla gamba, i medici mi avevano detto di riposare, e io, come un servo obbediente, ho ascoltato. Ma il riposo si è trasformato in pigrizia, e la pigrizia in chili che si accumulavano come pietre sul mio spirito. Poi, un giorno, ho sentito una chiamata: non potevo arrendermi. Ho pregato per la forza e ho iniziato a muovermi di nuovo, anche solo con piccoli gesti, adattando ogni esercizio al mio corpo ferito. Camminate lente, poi più rapide, e ora anche qualche piegamento, sempre con la guida di un fisioterapista che ringrazio come un angelo mandato dal cielo.
Il cibo, oh, che tentazione diabolica! Anch’io, come te, ho i miei momenti di debolezza davanti al frigo. Ma ho imparato a vedere il pasto come un dono da rispettare, non da profanare con eccessi. Mangio semplice, con verdure che mi ricordano la terra che Dio ci ha dato, e proteine magre per ricostruire ciò che la caduta aveva spezzato. Niente zucchero, niente dolci che mi allontanano dalla retta via. A volte, per scaldarmi l’anima, preparo un infuso con erbe amare – non proprio il tuo caffè del diavolo, ma qualcosa che mi purifica e mi tiene sveglia senza cedere alla gola.
Il mio compagno di lotta non è una persona, ma la fede che mi sostiene. Quando la notte mi chiama con le sue lusinghe, prendo il mio rosario e prego, e quel momento di silenzio mi salva dalle grinfie dei biscotti. Certo, non nego che a volte invidio chi ha un alleato in carne e ossa come il tuo, pronto a condividere un piatto speziato o a strapparti una tentazione dalle mani. Ma ognuno ha il suo cammino, e il mio è fatto di pazienza e di un corpo che sto riscoprendo, come un tempio da ricostruire mattone dopo mattone.
E voi, come trovate la luce per resistere? Avete un rituale, una preghiera, un gesto che vi tiene saldi? Io sogno un giorno di poter correre di nuovo, non solo per perdere peso, ma per sentire il vento come un soffio divino che mi dice “ce l’hai fatta”. Raccontatemi i vostri segreti, perché in questa battaglia siamo tutti uniti, e ogni storia è un’ispirazione per non mollare mai. Che la pace sia con voi!