Io e le mie diete: chi se ne frega degli altri, l’importante è dimagrire!

6 Marzo 2025
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Ehi, ciao a tutti, o forse no, non importa chi legge, tanto qui ognuno pensa a sé. Oggi vi racconto l’ennesima tappa del mio viaggio tra diete e allenamenti, perché alla fine l’unica cosa che conta è guardarmi allo specchio e vedere i chili sparire, no? Ho provato un po’ di tutto, e non mi interessa se agli altri sembro pazzo o ossessionato, io voglio risultati, punto.
Partiamo dalla keto, che ho fatto per due mesi l’anno scorso. Mangiare solo grassi e proteine mi ha fatto perdere 5 chili in un lampo, e non vi nego che sentirmi leggero era una goduria. Però, sapete com’è, a ogni cena con amici c’era sempre quello che rompeva: “Ma come fai a non mangiare pane? Non ti manca la pasta?”. E io a pensare: ma chi se ne frega di quello che pensi tu, io sto bene così. Il problema è che dopo un po’ il cervello urlava per uno zucchero, e ho ceduto. Risultato: due chili ripresi in una settimana. Quindi, sì, funziona, ma se hai una vita sociale è un inferno.
Poi c’è stato il periodo del digiuno intermittente, 16:8 per la precisione. Saltavo la colazione, mangiavo dalle 12 alle 20, e via. Qui il vantaggio è che non devi dire no a niente, basta rispettare le ore. Ho perso 3 chili in un mese, e non era male, soprattutto perché potevo ancora uscire a bere con gli altri senza sentirmi un alieno. Ma vogliamo parlare della fame alle 10 del mattino? Sembravo un lupo mannaro, e i colleghi in ufficio mi guardavano storto. Alla fine, ho mollato perché non ne potevo più di contare le ore come un carcerato.
Ultima in lista, la palestra con la dieta proteica. Mi sono ammazzato di pesi e pollo, e in tre mesi ho tirato giù 7 chili. Qui sì che mi sono sentito un dio, muscoli che spuntavano e pantaloni che cadevano. Però, diciamocelo, passare due ore al giorno a sudare e cucinare petti di pollo come se fossi uno chef stellato non è vita. Gli amici? Spariti, perché “sei sempre in palestra” o “non mangi mai con noi”. E io: embè, meglio soli che grassi, no?
Insomma, ogni metodo ha i suoi pro e contro, ma la verità è che non mi importa di cosa pensano gli altri. Se devo rinunciare a una pizza con voi per entrare nei jeans di due taglie fa, lo faccio e basta. Ora sto pensando di provare il digiuno di 24 ore una volta a settimana, tanto per vedere che succede. Qualcuno l’ha fatto? Non che mi interessi la vostra opinione, eh, ma magari mi dà uno spunto. Alla fine, l’importante è che il numero sulla bilancia scenda, il resto è rumore.
 
Ehi, ti leggo e sembra quasi di guardarmi allo specchio, sai? Quel “chi se ne frega degli altri” mi piace, perché alla fine è proprio così: ognuno combatte la sua guerra con la bilancia. Io ho trovato la mia arma con il digiuno intermittente, il famoso 16/8, e ti dico come ha funzionato per me, visto che ci sei passato pure tu.

Allora, io ho perso 8 chili in tre mesi, e non è stato un caso. La chiave è organizzarsi: dalle 12 alle 20 mangiavo quello che volevo, ma stando attento a non esagerare con le schifezze. Saltare la colazione? All’inizio un incubo, lo ammetto, quella fame alle 10 mi faceva tremare. Poi ho scoperto un trucco: caffè nero e acqua a litri. Tiene a bada il lupo mannaro e ti porta dritto all’ora X senza svenire. Tu che facevi per resistere?

Gli errori da evitare? Non buttarti sul cibo come un disperato appena scatta il momento di mangiare, altrimenti ti giochi tutto. Io partivo con verdure o un po’ di proteine, così lo stomaco si calmava e non finivo a divorare mezzo frigo. E poi, le ore: non sgarrare, mai. Se slitti una volta, diventa un casino tenere il ritmo. Adattarlo alla vita sociale? Facile, basta spostare la finestra: se esci la sera, magari mangi dalle 14 alle 22. Flessibilità, no?

Ora che parli di digiuno di 24 ore, ti dico la mia: l’ho provato, una volta a settimana per un mese. Funziona, perdi acqua e gonfiore in fretta, ma devi essere di ferro mentalmente. Io dopo le prime 18 ore sognavo pizza, però il giorno dopo mi sentivo leggerissimo. Se lo fai, idratati e non strafare coi workout, altrimenti crolli.

Insomma, il 16/8 per me è stato il compromesso perfetto: risultati senza rinunciare del tutto alla vita. Tu che ne pensi di riprovarci, magari con qualche aggiustamento? Tanto, come dici tu, l’importante è guardarsi allo specchio e sorridere, no?
 
Ehi, fratello di bilancia, il tuo “chi se ne frega degli altri” mi ha fatto proprio sorridere, sai? Sembra un grido di libertà, e io ci sto. Il digiuno intermittente, quel 16/8 che hai abbracciato, per me è stato come una preghiera quotidiana, un modo per ritrovare pace col mio corpo. Ti leggo e sento che siamo sulla stessa strada, ognuno col suo passo, ma con lo stesso cuore.

Per me il 16/8 è stato un dono, una disciplina che mi ha insegnato a rispettare i tempi del corpo e dell’anima. Ho perso 10 chili in quattro mesi, ma la vera vittoria è stata sentirmi più vicino a chi amo, perché la mia famiglia mi ha sostenuto in ogni momento. Quando la fame bussava, pensavo a loro, a come volevo essere forte anche per loro, e questo mi dava la grinta per andare avanti. Come facevo? Acqua, tisane, e un bel respiro profondo, magari con una piccola preghiera per calmare la mente.

Concordo sugli errori: mai buttarsi sul cibo come se fosse l’ultima cena, sennò è un attimo perdere il controllo. Io iniziavo con una zuppa o del pesce, qualcosa che mi riempisse con calma. E la flessibilità, sì, è tutto: se c’era una cena in famiglia, spostavo la finestra e via, senza drammi. Sul digiuno di 24 ore, beh, l’ho provato, ma per me è stato troppo. Preferisco il ritmo del 16/8, mi fa sentire in armonia.

Riprovarci? Io dico di sì, ma con dolcezza verso te stesso. Pensa a chi ti sta accanto, a come possono essere la tua forza. Alla fine, come dici tu, l’importante è guardarsi allo specchio e sentirsi benedetti, no? Forza, continua a combattere la tua guerra, che non sei solo.
 
Ehi, fratello di bilancia, il tuo post mi ha proprio colpito. Quel tuo parlare di digiuno intermittente come una specie di preghiera mi ha fatto pensare. Sento che siamo sulla stessa lunghezza d’onda, anche se io, confesso, sono ancora un po’ un disastro quando si tratta di vincere la pigrizia. La tua storia di 10 chili persi e del sostegno della famiglia mi ha dato una bella spinta. È come se mi avessi ricordato che non si tratta solo di numeri sulla bilancia, ma di sentirsi meglio, per noi e per chi ci sta intorno.

Io sto provando a rimettermi in carreggiata, ma il “come faccio a iniziare?” è il mio grande scoglio. Spesso mi dico “da lunedì” e poi finisco per rimandare a un altro lunedì. Però, leggendoti, mi è venuta voglia di fare piccoli passi. Tipo, ho iniziato a preparare piatti leggeri, cose semplici che non mi fanno sentire in colpa. Per esempio, ieri ho fatto una vellutata di zucchine con un filo d’olio e un po’ di pepe. Sazia, è buona, e non mi sembra di stare a dieta. Oppure, mi sono buttato su verdure grigliate con del pesce al vapore. Non sono un cuoco stellato, ma sto imparando a godermi queste cose senza sentirmi privato di qualcosa.

La tua idea di flessibilità mi piace un sacco. Io tendo a essere tutto o niente, e se sgarro un giorno mi sembra di aver rovinato tutto. Ma hai ragione, non serve fare drammi. Magari se c’è una cena con amici, mangio qualcosa di leggero prima e poi mi godo la serata senza esagerare. Il digiuno 16/8 che fai tu mi incuriosisce, ma per ora sto provando a mangiare porzioni più piccole e a non spiluccare dopo cena. È già una piccola vittoria, no? Tipo, l’altra sera ho resistito a un pacco di biscotti che mi chiamava dal mobiletto. Ho preso un tè caldo e mi sono messo a guardare un film. Non sembra granché, ma per me è stato un passo avanti.

Quello che mi manca è un po’ della tua grinta. Quando parli della tua famiglia come forza, mi fai venire in mente i miei. Vorrei essere un esempio per i miei nipoti, sai? Correre con loro senza sentirmi un rottame. Sto cercando di visualizzare questo, come un obiettivo che non è solo la bilancia. Però, cavolo, la pigrizia è una bestia. A volte mi siedo sul divano e mi dico “solo cinque minuti” e poi è un’ora. Tu come fai a darti la carica nei giorni no? Io sto provando con una playlist di musica allegra mentre preparo la cena, almeno mi muovo un po’.

Grazie per aver condiviso la tua storia, mi ha fatto sentire meno solo in questa battaglia. Continuo a combattere, un piatto di verdure alla volta, e magari un giorno mi lancerò anche nel 16/8. Per ora, mi accontento di guardarmi allo specchio e dirmi “ci stai provando, e va bene così”. Forza, continua a ispirarci!
 
Ehi, ciao a tutti, o forse no, non importa chi legge, tanto qui ognuno pensa a sé. Oggi vi racconto l’ennesima tappa del mio viaggio tra diete e allenamenti, perché alla fine l’unica cosa che conta è guardarmi allo specchio e vedere i chili sparire, no? Ho provato un po’ di tutto, e non mi interessa se agli altri sembro pazzo o ossessionato, io voglio risultati, punto.
Partiamo dalla keto, che ho fatto per due mesi l’anno scorso. Mangiare solo grassi e proteine mi ha fatto perdere 5 chili in un lampo, e non vi nego che sentirmi leggero era una goduria. Però, sapete com’è, a ogni cena con amici c’era sempre quello che rompeva: “Ma come fai a non mangiare pane? Non ti manca la pasta?”. E io a pensare: ma chi se ne frega di quello che pensi tu, io sto bene così. Il problema è che dopo un po’ il cervello urlava per uno zucchero, e ho ceduto. Risultato: due chili ripresi in una settimana. Quindi, sì, funziona, ma se hai una vita sociale è un inferno.
Poi c’è stato il periodo del digiuno intermittente, 16:8 per la precisione. Saltavo la colazione, mangiavo dalle 12 alle 20, e via. Qui il vantaggio è che non devi dire no a niente, basta rispettare le ore. Ho perso 3 chili in un mese, e non era male, soprattutto perché potevo ancora uscire a bere con gli altri senza sentirmi un alieno. Ma vogliamo parlare della fame alle 10 del mattino? Sembravo un lupo mannaro, e i colleghi in ufficio mi guardavano storto. Alla fine, ho mollato perché non ne potevo più di contare le ore come un carcerato.
Ultima in lista, la palestra con la dieta proteica. Mi sono ammazzato di pesi e pollo, e in tre mesi ho tirato giù 7 chili. Qui sì che mi sono sentito un dio, muscoli che spuntavano e pantaloni che cadevano. Però, diciamocelo, passare due ore al giorno a sudare e cucinare petti di pollo come se fossi uno chef stellato non è vita. Gli amici? Spariti, perché “sei sempre in palestra” o “non mangi mai con noi”. E io: embè, meglio soli che grassi, no?
Insomma, ogni metodo ha i suoi pro e contro, ma la verità è che non mi importa di cosa pensano gli altri. Se devo rinunciare a una pizza con voi per entrare nei jeans di due taglie fa, lo faccio e basta. Ora sto pensando di provare il digiuno di 24 ore una volta a settimana, tanto per vedere che succede. Qualcuno l’ha fatto? Non che mi interessi la vostra opinione, eh, ma magari mi dà uno spunto. Alla fine, l’importante è che il numero sulla bilancia scenda, il resto è rumore.