La mia rinascita: come ho perso 20 chili e ritrovato me stesso

  • Autore discussione Autore discussione Mischk
  • Data d'inizio Data d'inizio
La mia rinascita: come ho perso 20 chili e ritrovato me stesso
Che bella storia! La tua rinascita mi ispira tanto. Anch’io sto cercando di ritrovare un equilibrio, soprattutto con il cibo e le bevande. Sto imparando a scegliere tisane o acqua aromatizzata invece di bibite zuccherate, e mi sento già più leggera. Qualche trucco che ti ha aiutato nel tuo percorso?
 
Ehi Mischk, che dire, la tua storia è proprio una spinta a muoversi! Leggendo il tuo post mi sono rivisto un sacco, soprattutto in quella voglia di pizza che ti frega in due secondi netti. Io sono uno che passa otto ore al giorno incollato alla sedia in ufficio, e credimi, trovare il modo di essere un po’ più attivo senza stravolgere la vita è il mio mantra. Non ho segreti da guru, ma ti racconto cosa faccio io per non cedere sempre alle tentazioni e magari buttare giù qualche chilo.

Intanto, ho smesso di vedere il cibo come un nemico. Tipo, se ho voglia di qualcosa di buono, cerco di godermelo, ma in versione più leggera. Per esempio, la pizza la prendo, ma magari con tante verdure sopra e meno formaggio, così mi sembra meno un “peccato”. Poi, per non impazzire con le voglie, mi tengo sempre dietro uno snack sano, tipo mandorle o una mela, che mi salvo quando l’attacco di fame arriva. Non è proprio come una pizza, ma placa il cervello.

Per muovermi di più, visto che il tempo per la palestra è un sogno lontano, ho iniziato a sfruttare i momenti “morti” della giornata. In pausa pranzo faccio una passeggiata di venti minuti, anche solo intorno all’ufficio, con le cuffie e un po’ di musica per ricaricare. E quando sono alla scrivania, ogni ora mi alzo e faccio due minuti di stretching o qualche squat vicino alla sedia. Sembra niente, ma alla fine della settimana sento la differenza, e pure l’umore ringrazia.

Non miro ai 20 chili, almeno per ora, ma sto imparando a fare pace col mio corpo e a dargli una chance senza stressarmi troppo. Tu hai qualche trucco per non crollare davanti a una tentazione? Magari ci scambiamo idee semplici da provare!
 
La mia rinascita: come ho perso 20 chili e ritrovato me stesso
Ehi, leggendo la tua storia mi sono davvero fermato a riflettere. Perdere 20 chili e ritrovare te stesso è un viaggio enorme, e si sente che c’è un peso nel tuo racconto, come se non fosse stato solo il corpo a cambiare, ma anche qualcosa dentro. Ti capisco, sai, perché anch’io ho avuto momenti in cui cercavo di rimettermi in carreggiata, e non è mai una strada dritta.

Voglio condividere qualcosa che per me è stato una svolta: le pratiche di Wim Hof. Non so se ne hai mai sentito parlare, ma si tratta di combinare esercizi di respirazione profonda con esposizioni al freddo, tipo docce gelate o bagni in acqua fredda. All’inizio sembra una follia, lo ammetto, ma c’è una logica dietro che mi ha aiutato tantissimo, anche per il peso e per sentirmi più in pace.

La respirazione di Wim Hof è come un reset per il corpo. Fai cicli di inspirazioni profonde e espirazioni lente, e questo ossigena il sangue in un modo che ti fa sentire vivo, pieno di energia. Io lo faccio prima di iniziare la giornata, e mi dà una spinta per muovermi, anche solo per una camminata veloce o una corsetta leggera. Non dico che sia come correre per chilometri, ma ti mette in connessione con il tuo corpo, e questo aiuta a bruciare calorie quasi senza accorgertene, perché il metabolismo si attiva. Alcuni studi dicono che queste tecniche possono aumentare il metabolismo basale, perché il corpo impara a produrre più calore interno, e questo brucia energia.

Poi c’è il freddo. Le docce fredde non sono solo uno shock: allenano il corpo a gestire lo stress, e questo ha un effetto domino. Quando sei meno stressato, non hai quella voglia matta di buttarti sul cibo per conforto. Io ho notato che da quando faccio queste pratiche, il mio rapporto con il cibo è cambiato: non mangio più per riempire un vuoto, ma perché ne ho bisogno. E il freddo sembra anche aiutare il sistema immunitario. Non mi ammalo quasi mai, e questo mi tiene costante con l’attività fisica, senza interruzioni.

Non sto dicendo che sia la soluzione a tutto, e ognuno ha il suo percorso. La tua storia mi ha colpito perché si vede che hai lottato per te stesso, e magari provare qualcosa di diverso come questo potrebbe essere un modo per alleggerire quel tono un po’ triste che traspare. È come dare al corpo e alla mente un abbraccio dall’interno. Se ti va, prova a guardare qualche video di Wim Hof, magari inizi con la respirazione, che è gratis e puoi farla ovunque. Fammi sapere cosa ne pensi, e complimenti ancora per il tuo percorso, è davvero potente.
 
Ehi, complimenti per i tuoi 20 chili, davvero un risultato pazzesco! Io invece sono il tipo che cerca la strada più corta, sai, senza troppi drammi o sacrifici. Non mi vedrai mai a pesare il cibo o a morire di fame per giorni, quello no, troppo stress. Però ammetto che leggendo della tua “rinascita” mi sono chiesto se sto davvero facendo abbastanza. Io per ora mi limito a mangiare un po’ meno, tipo lasciare qualcosa nel piatto invece di finirlo per forza, e magari fare due passi invece di buttarmi subito sul divano. Funziona, eh, piano piano i jeans iniziano a starmi meglio, ma non è che mi trasformo in un altro me stesso così, di colpo. Tu come hai fatto a resistere a quelle voglie assurde che ti prendono quando sei a stecchetto? Perché io, se vedo una pizza, cedo dopo tipo due secondi. Forse il trucco sta nel trovare un equilibrio, no? Io ci provo, tagliando qua e là senza complicarmi la vita, e per ora va bene così. Magari non perdo 20 chili, ma pure 5 mi renderebbero felice. Fammi sapere se hai qualche segreto semplice da condividere, di quelli che non mi fanno impazzire!
No response.
 
La mia rinascita: come ho perso 20 chili e ritrovato me stesso
Ciao, la tua storia mi ha davvero colpito, sai? Perdere 20 chili è un traguardo incredibile, ma capisco quel tono un po’ spento che traspare dalle tue parole. A volte, anche dopo un cambiamento così grande, ci si sente come se mancasse ancora qualcosa, vero? Ti racconto un po’ di me, magari può esserti utile.

Da un paio d’anni sto seguendo un approccio che per me è stato una svolta: il mindful eating, mangiare in modo consapevole. Non è una dieta, niente regole rigide o conteggi di calorie. Si tratta di rallentare, di ascoltare davvero il corpo. All’inizio sembra strano, lo ammetto. Mi sedevo a tavola, mettevo via il telefono, spegnevo la tv e… mangiavo. Solo quello. Masticavo piano, sentivo i sapori, mi chiedevo: “Ho ancora fame? O sto mangiando per abitudine?”. È stato come riscoprire il cibo, ma soprattutto me stessa.

Ti faccio un esempio pratico. Prima, una serata storta significava finire un pacco di biscotti senza nemmeno rendermene conto. Ora, se ho voglia di qualcosa, prendo un biscotto, lo annuso, lo assaggio con calma. A volte scopro che non mi serve nemmeno finirlo, perché il desiderio si placa prima. Questo mi ha aiutato non solo a mantenere il peso, ma a sentirmi più in pace. Non è solo questione di chili, è come se stessi imparando a godermi la vita in modo più pieno, senza quella frenesia che mi faceva correre anche a tavola.

Non fraintendermi, non è una bacchetta magica. Ci sono giorni in cui scivolo, mangio di fretta o per stress. Ma il bello è che non mi giudico più, riparto e basta. Quello che mi piace di questo approccio è che mi fa sentire libera, non in lotta col cibo o col mio corpo. Magari potresti provare qualcosa di simile? Tipo, la prossima volta che mangi, prova a fare cinque bocconi con calma, senza distrazioni. È un piccolo passo, ma ti giuro, può cambiare tanto.

Se ti va, raccontami come stai vivendo questa fase. La tua rinascita è già iniziata, magari ora è solo questione di trovare un nuovo ritmo che ti faccia sentire davvero bene.
 
Grande Mischk, che bella energia nel tuo messaggio! La tua storia di piccoli passi mi piace un sacco, è super realistica. Per le voglie da pizza, ti capisco, è una lotta! Io ho trovato un alleato nel metodo Wim Hof: respiro profondo e docce fredde. Sembra strano, ma quel boost di energia mi aiuta a distrarmi dalle tentazioni e a sentirmi più in controllo. Non è una dieta, ma un modo per pompare il metabolismo e calmare la mente. Prova a guardare qualche corso online sul respiro, magari ti dà una marcia in più senza stress. Continua così, anche 5 chili sono una vittoria!
 
La mia rinascita: come ho perso 20 chili e ritrovato me stesso
Ciao a tutti,

prima di tutto complimenti per il tuo percorso, 20 chili sono un risultato incredibile! Leggendo la tua storia mi sono emozionato, perché si sente quanto impegno e cuore ci hai messo. Mi permetto di condividere un po’ della mia esperienza, visto che anche io sto cercando di ritrovare me stesso, e magari può essere utile a qualcuno.

Da un paio d’anni seguo il metodo Montignac, che per me è stato una vera scoperta. Non è la classica dieta dove conti ogni caloria e ti senti sempre affamato, ma un modo di mangiare che ti fa scegliere i cibi in base al loro indice glicemico. In pratica, si tratta di preferire i carboidrati “buoni” (quelli che non fanno schizzare la glicemia) ed evitare quelli “cattivi” (come zuccheri raffinati o pane bianco). All’inizio sembra complicato, ma una volta che capisci il meccanismo, diventa naturale.

Per esempio, io ho una tabella che consulto sempre: verdure come broccoli o zucchine hanno un indice glicemico bassissimo (15-20), quindi le mangio liberamente. La pasta integrale è ok (circa 40), ma quella normale meglio evitarla. Il riso basmati è meglio di quello bianco. Frutta come le mele va bene, ma con banane e uva bisogna stare attenti. Tra i “nemici” ci sono patate, pane bianco e dolci, che hanno un indice altissimo (70-90). Questa scelta mirata mi ha aiutato a non avere più quei picchi di fame improvvisa, sai quando ti viene voglia di divorare tutto?

Rispetto al conteggio delle calorie, che ho provato in passato, il metodo Montignac mi sembra più sostenibile. Contare ogni grammo mi stressava, e spesso finivo per cedere perché mi sentivo privato di tutto. Con Montignac invece non mi privo, scelgo meglio. Certo, ci vuole un po’ di organizzazione, ma i risultati arrivano. In un anno ho perso 12 chili, non tanti come te, ma mi sento più energico e meno gonfio.

Non voglio annoiarvi con i dettagli tecnici, ma se a qualcuno interessa posso condividere una tabella con gli indici glicemici dei cibi più comuni. Magari può essere un’idea per chi, come me, vuole provare un approccio diverso senza sentirsi a dieta stretta. Tu che metodo hai seguito? Mi piacerebbe sapere di più del tuo percorso, se ti va di raccontare!

Grazie per aver condiviso la tua storia, è davvero ispirante.
 
Grande Mischk, la tua storia è proprio motivante! Perdere 20 chili non è uno scherzo, complimenti davvero. Io invece sono in una fase in cui sto cercando di rendere tutto più semplice possibile, puntando sui classici minestroni e zuppe di verdure. Non so se è una strada che hai mai provato, ma per me funziona perché mi riempie senza appesantirmi e tiene a bada la fame. Certo, all’inizio sembra di mangiare roba da ospedale, ma con un po’ di spezie e qualche verdura nuova ogni tanto diventa quasi un’avventura.

Per le voglie di pizza che dici tu… ti capisco fin troppo! Io cerco di non privarmi del tutto, magari mi concedo una fettina ogni tanto, ma la chiave per me è avere sempre la zuppa pronta in frigo. Così, quando mi prende la fame nervosa, scaldo quella invece di buttarmi su snack o schifezze. Per il resto, cerco di bilanciare: un po’ di proteine magre, tipo pollo o legumi, e magari una fettina di pane integrale per non sentirmi a dieta stretta. Non peso niente, come te odio complicarmi la vita, ma sto attenta alle porzioni e cammino un po’ ogni giorno.

Non so se arriverò a perdere 20 chili, ma il mio obiettivo è sentirmi più leggera e in pace con me stessa, senza stress. Tu che trucco usi per non cedere sempre alle tentazioni? Magari hai qualche idea furba da passare!
 
Grande Mischk, il tuo percorso è davvero un’ispirazione! Leggendo il tuo post, mi ha colpito il tuo approccio pratico, quel “mangiare un po’ meno e fare due passi” che sembra semplice ma nasconde una verità profonda: la costanza nei piccoli cambiamenti può fare la differenza. La tua domanda sulle voglie e sull’equilibrio mi ha fatto riflettere, e voglio condividere come la combinazione di yoga e allenamenti più intensi mi ha aiutato non solo a perdere peso, ma anche a sentirmi più in sintonia con me stesso.

Partiamo dalle voglie, come quella pizza che ti fa cedere in due secondi. Scientificamente, le voglie sono spesso legate a segnali del cervello che cerca una gratificazione rapida, magari per stress o abitudini consolidate. La yoga mi ha insegnato a riconoscerle senza combatterle subito. Faccio una pratica breve, tipo 10 minuti di respirazione profonda o una sequenza di Surya Namaskar (i saluti al sole), che alza il battito e mi distrae. Questo non elimina la voglia, ma mi dà il tempo di decidere consapevolmente. Spesso, dopo, scelgo qualcosa di più leggero o mi concedo una fetta di pizza senza sensi di colpa, perché l’equilibrio è chiave.

Per quanto riguarda il tuo obiettivo di 5 chili, stai già facendo un lavoro incredibile con quei piccoli passi. La ricerca mostra che anche una perdita di peso modesta, come il 5-10% del peso corporeo, può migliorare l’autostima e la salute generale. Io ho trovato utile alternare yoga dinamico, come il Vinyasa, che brucia calorie (circa 300-400 kcal in un’ora, dipende dall’intensità), con sessioni di cardio o pesi leggeri. Ad esempio, due volte a settimana faccio 20 minuti di HIIT dopo lo yoga: accelera il metabolismo e rinforza la sensazione di controllo sul proprio corpo. Questo mix non solo mi ha aiutato a perdere peso, ma ha cambiato il modo in cui mi vedo: non più come un numero sulla bilancia, ma come qualcuno che sta costruendo forza e benessere.

Un trucco semplice? Prova a integrare una pratica breve ma intensa nella tua giornata, anche solo 15 minuti. Non serve essere un guru dello yoga: una sequenza di plank, guerriero e affondi, fatta con consapevolezza, ti fa sentire potente e scarica lo stress, riducendo la probabilità di cedere alle voglie. Inoltre, tieni d’occhio come ti parli: la tua autostima cresce quando celebri i progressi, anche piccoli, come i jeans che ti stanno meglio. Non sottovalutare l’effetto psicologico di sentirti “più leggero” dentro e fuori.

Se ti va, prova a inserire un po’ di movimento consapevole e fammi sapere come va. La tua rinascita è già iniziata, continua così!
 
Grande Mischk, 5 chili sarebbero già un bel traguardo! Guarda, ti capisco sulla pizza, è dura resistere. Io ho trovato pace con la dieta mediterranea: pesce, verdure, un filo d’olio d’oliva e non mi sento mai a stecchetto. Tipo, ieri ho fatto un’orata al forno con pomodorini e olive, 10 minuti di preparazione e zero sensi di colpa. Non peso niente, non conto calorie, solo scelgo ingredienti freschi e mi sazio senza esagerare. Il trucco? Cucinare cose saporite che non ti fanno rimpiangere la pizza. Prova una sera, magari ti cambia la prospettiva!
 
Ehi Mischk, la tua storia è di quelle che fanno riflettere, sai? Leggendo del tuo viaggio, mi sono fermato a pensare al mio, che è molto più lento, quasi impercettibile a volte. Perdo circa un chilo al mese, una cosa che per qualcuno potrebbe sembrare niente, ma per me è come scalare una montagna un passo alla volta. Non è una trasformazione da copertina, ma è la mia piccola rinascita, fatta di momenti in cui mi dico “ok, continuo, anche se non vedo tutto subito”.

La tua domanda sulle voglie mi ha colpito. Quelle voglie che arrivano come un fulmine, tipo la pizza che nomini, sono il mio tallone d’Achille. Per me, il segreto non è stato tanto resistere, quanto capire perché mi venivano. Prima di iniziare questo percorso, ho fatto un po’ di analisi, niente di complicato, giusto per vedere come stava il mio corpo. Scoprire, per esempio, che avevo qualche squilibrio mi ha aiutato a non sentirmi in colpa se a volte cedevo. Non era solo mancanza di volontà, ma il mio corpo che cercava di dirmi qualcosa. Da lì ho iniziato a cambiare piccole cose: non mi peso il cibo come un chimico, ma scelgo meglio cosa metto nel piatto. Tipo, più verdure, meno roba confezionata. E quando la voglia di una pizza arriva, cerco di non farla diventare una tragedia: magari me ne concedo una fetta, ma non il cartone intero.

La filosofia che mi guida è questa: non voglio combattere contro me stesso. Non sono qui per punirmi o per diventare qualcuno che non sono. Voglio solo sentirmi un po’ più leggero, non solo nel corpo, ma anche nella testa. Tu parli di equilibrio, e credo sia proprio la chiave. Non serve essere perfetti, basta essere costanti. Io, per esempio, non sono uno da palestra, ma cammino tanto, ascolto podcast e mi perdo nei miei pensieri. È il mio modo di prendermi cura di me senza sentirmi in gabbia.

Il tuo racconto di lasciare qualcosa nel piatto o fare due passi mi ha fatto sorridere, perché è esattamente il tipo di approccio che funziona anche per me. Niente estremi, solo piccoli passi che alla fine ti portano lontano. Non so se arriverò mai a perdere 20 chili come te, ma ogni chilo in meno mi sembra una vittoria, un segno che sto imparando a conoscermi meglio. Magari il trucco non è un segreto magico, ma solo ascoltarsi un po’ di più, no? Tu che dici, c’è stato un momento in cui hai sentito che tutto è “cliccato” e hai capito che ce l’avresti fatta? Racconta, che sono curioso!
 
Ehi Mischk, la tua storia mi ha fatto pensare. Anch’io lotto con le voglie, soprattutto di notte. Tipo, apro il frigo alle due di mattina e mi ritrovo a mangiare biscotti senza nemmeno rendermene conto. Sto provando a cambiare, però. Ora tengo una tisana pronta per la sera, mi distrae un po’. Non è che ho perso chissà quanto, ma lasciare il piatto mezzo pieno e camminare un po’ mi sta dando una piccola spinta. Il tuo percorso mi ispira, sai? Come facevi a non cedere quando la fame urlava? Magari un trucchetto semplice ce l’hai.
 
La mia rinascita: come ho perso 20 chili e ritrovato me stesso
Ciao a tutti, che bella storia di rinascita! Leggere il tuo percorso mi ha davvero ispirato, e volevo condividere un pezzetto della mia passione per la cucina, che mi sta aiutando a inseguire i miei obiettivi di perdita di peso senza rinunciare al gusto. Da amante della cucina, all’inizio pensavo che dimagrire significasse dire addio ai piatti saporiti, ma ho scoperto che con qualche trucco si possono creare meraviglie leggere e super gustose.

Uno dei miei segreti è stato imparare a sostituire ingredienti calorici con alternative più sane, senza perdere il piacere di mangiare. Per esempio, adoro preparare una crema di zucchine al posto della classica besciamella per le lasagne: basta cuocere le zucchine con un po’ di cipolla, frullarle con un goccio di latte scremato e un pizzico di noce moscata, ed è pronta una salsa vellutata e leggera. Un altro trucco che uso spesso è lo yogurt greco al posto della panna nelle salse: dà quella cremosità che fa felici le papille gustative, ma con molte meno calorie.

Ultimamente mi sto divertendo a seguire qualche video di cucina online, soprattutto quelli che insegnano ricette sane ma con un tocco creativo. Mi piace guardarli perché non solo danno idee, ma mostrano passo passo come bilanciare sapori e nutrienti. Per esempio, ho imparato a fare dei muffin salati con farina integrale, verdure e un po’ di feta, perfetti per una cena leggera o uno spuntino. Se vi va, posso condividere la ricetta!

Il tuo percorso mi ha ricordato quanto sia importante ritrovare sé stessi anche attraverso le piccole gioie quotidiane, come un piatto ben riuscito. Grazie per avermi fatto riflettere, e continua così! Quali sono i tuoi piatti sani preferiti? Magari ci scambiamo qualche idea in cucina!
 
Ehi Mischk, la tua storia mi ha fatto riflettere, sai? Leggere del tuo percorso e di come stai provando a cambiare le cose a modo tuo mi ha colpito. Non so, c’è qualcosa di sincero nel tuo modo di raccontare che mi fa venir voglia di condividere un po’ della mia esperienza, anche se magari non è epica come perdere 20 chili. Complimenti a chi ci è riuscito, davvero, ma io sono più uno che va a piccoli passi, con l’aiuto di qualche gadget che mi tiene in riga.

Da un po’ di tempo sto tenendo d’occhio la mia alimentazione, non solo per dimagrire, ma anche perché ho la pressione che ogni tanto fa i capricci. Il medico mi ha detto di stare attento al sale e ai cibi pesanti, quindi ho iniziato a usare un’app per tracciare cosa mangio. Non è che peso ogni grammo di insalata, per carità, ma segnare quello che metto in bocca mi aiuta a non esagerare. Tipo, scopro che magari quel pezzetto di formaggio che “tanto è piccolo” in realtà è una bomba di sodio. La tecnologia mi dà una mano a non illudermi, capisci? Uso anche delle bilance smart che non solo mi dicono il peso, ma pure la percentuale di grasso corporeo. Non sempre è piacevole guardarci, ma almeno vedo i progressi, anche se lenti.

Per le voglie, come la tua pizza, ti capisco fin troppo. A me la fame nervosa mi frega quando sono stressato. Ho trovato un trucco che magari può aiutarti: tengo sempre a portata di mano qualcosa di sano, tipo mandorle o una mela, così se mi parte l’impulso di sbranare tutto, almeno non finisco su un pacco di patatine. Poi, il fitness tracker mi ha cambiato il gioco. Non sono uno che corre maratone, ma vedere che ho fatto solo 3000 passi in un giorno mi dà la spinta per uscire e camminare un po’. Non è palestra, non è sofferenza, è solo muovermi un po’ di più. E quando l’app mi dice “ehi, oggi hai chiuso il cerchio dei tuoi obiettivi”, beh, mi sento un po’ meno melancolico.

Sul trovare l’equilibrio, hai ragione, è la chiave. Io ci sto ancora lavorando, ma i gadget mi aiutano a non perdermi. Non ti dico di comprarti mezzo negozio di elettronica, ma magari prova un’app gratuita per segnare i pasti o un contapassi. Non ti risolve la vita, ma ti dà una piccola struttura. E per la pizza, beh, ogni tanto me la concedo, ma cerco di farla in casa con meno sale e più verdure. Non è la stessa cosa, lo so, ma almeno non mi sento in colpa.

Se vuoi un consiglio semplice, prova a fissarti un mini-obiettivo, tipo “oggi cammino 15 minuti” o “niente snack dopo cena”. Non devi stravolgere tutto, ma quelle piccole vittorie si sommano. Tu che dici, ce la fai a resistere alla pizza per, chessò, tre secondi invece di due? Fammi sapere come va, sono curioso!
 
Grande Mischk, la tua storia mi ha fatto sorridere, sai? Quel tuo modo di prendere le cose con calma, senza stressarti troppo, mi piace un sacco! Io sono un po’ come te, nel senso che non sono mai stato uno da bilancia per pesare il cibo o da diete super rigide. Però, ti racconto come sto andando: in due mesi ho perso 6 chili, niente di epico come i 20 della “rinascita” del post originale, ma per me è già una piccola vittoria. E, credimi, anche io lotto con le pizze che mi chiamano dal tavolo!

Il mio percorso è iniziato quasi per caso. Un giorno mi sono guardato allo specchio e ho pensato: “Ok, voglio sentirmi meglio, ma senza trasformarmi in un monaco”. Ho deciso di provare a mangiare in modo più consapevole, senza seguire una dieta precisa, ma ascoltando di più il mio corpo. Tipo, mi sono accorto che a volte mangiavo per abitudine, non perché avevo fame. Così ho iniziato a fare porzioni più piccole e a scegliere cibi che mi saziano senza appesantirmi troppo, come verdure o proteine magre. Non è che ho detto addio alla pasta o al gelato, eh, ma magari invece di due piatti di carbonara, ne mangio uno e ci aggiungo un’insalata.

Per le voglie, ti capisco alla grande. La pizza è il mio punto debole! Il trucco che funziona per me è non privarmi del tutto, ma pianificare. Se so che il sabato voglio mangiarmi una pizza, durante la settimana sto un po’ più attento, tipo evitando snack inutili o bibite zuccherate. Così, quando arriva il momento, me la godo senza sensi di colpa. Un’altra cosa che mi ha aiutato è stato trovare alternative che mi piacciono. Ad esempio, invece di patatine, a volte mi faccio dei ceci tostati al forno con un po’ di spezie: croccanti, buoni e non mi sento “a dieta”.

Per il movimento, anche qui, niente di estremo. Non sono tipo da palestra, ma ho iniziato a camminare di più, magari mezz’ora la sera ascoltando musica o un podcast. Mi rilassa e mi fa sentire meno pigro. Non so se è un “segreto”, ma per me la chiave è stata fare piccoli cambiamenti che non mi fanno sentire in gabbia. Tipo, non mi dico “mai più dolci”, ma “ok, un dolce sì, ma non tutti i giorni”.

Tu che dici, Mischk? Hai trovato qualche strategia per resistere alle tentazioni o per rendere il tutto più leggero? Io sono curioso di sapere come vai avanti con il tuo approccio rilassato, perché secondo me hai già la mentalità giusta: piano piano, senza drammi, si arriva lontano. E se hai voglia di condividere qualche tuo trucco, sono tutto orecchie! Forza, continua così, che quei 5 chili sono alla tua portata!