Ciao a tutti, o forse meglio dire "salve, compagni di lotta"! Sono qui a condividere un po’ del mio percorso con l’ipotiroidismo, che rende tutto un po’ più complicato quando si tratta di scendere di peso. È una battaglia quotidiana, ma non mollo.
All’inizio non capivo perché, pur mangiando poco e muovendomi, la bilancia non si spostasse di un grammo. Poi, dopo mille analisi, è arrivata la diagnosi: tiroide pigra. Da lì è iniziato un viaggio con l’endocrinologo per trovare la dose giusta di farmaco – un processo che, vi giuro, sembrava non finire mai. Ora sto finalmente vedendo un equilibrio nei valori, ma il metabolismo resta comunque un bradipo!
Per la dieta, ho dovuto fare pace con l’idea che non basta “mangiare meno”. Ho tagliato quasi del tutto zuccheri raffinati e sto cercando di puntare su proteine magre, verdure e grassi sani. La nutrizionista mi ha consigliato di non esagerare con le calorie troppo basse, altrimenti il corpo si “spaventa” e rallenta ancora di più. È strano, no? Pensi di dover quasi digiunare e invece devi nutrirti bene per convincere il metabolismo a svegliarsi.
Le allenamenti sono un altro capitolo. Con la stanchezza che l’ipotiroidismo si porta dietro, alzarmi dal divano è già una vittoria. Sto provando a fare camminate veloci e un po’ di pesi leggeri a casa, niente di estremo. Il mio obiettivo non è solo il numero sulla bilancia, ma sentirmi più energica e in controllo. A volte mi sembra di progredire a passi di lumaca, ma poi mi guardo indietro e vedo che qualcosa si è mosso: meno gonfiore, un po’ di tonicità in più.
Le sfide? Tante. La voglia di mollare quando i risultati tardano, il confronto con chi perde peso più velocemente, la frustrazione di dover essere paziente con un corpo che non collabora sempre. Però sto imparando ad ascoltarlo e a non pretendere l’impossibile. Qualcuno di voi combatte con qualcosa di simile? Come fate a restare motivati? Io mi ripeto che ogni piccolo passo è comunque un successo.
All’inizio non capivo perché, pur mangiando poco e muovendomi, la bilancia non si spostasse di un grammo. Poi, dopo mille analisi, è arrivata la diagnosi: tiroide pigra. Da lì è iniziato un viaggio con l’endocrinologo per trovare la dose giusta di farmaco – un processo che, vi giuro, sembrava non finire mai. Ora sto finalmente vedendo un equilibrio nei valori, ma il metabolismo resta comunque un bradipo!
Per la dieta, ho dovuto fare pace con l’idea che non basta “mangiare meno”. Ho tagliato quasi del tutto zuccheri raffinati e sto cercando di puntare su proteine magre, verdure e grassi sani. La nutrizionista mi ha consigliato di non esagerare con le calorie troppo basse, altrimenti il corpo si “spaventa” e rallenta ancora di più. È strano, no? Pensi di dover quasi digiunare e invece devi nutrirti bene per convincere il metabolismo a svegliarsi.
Le allenamenti sono un altro capitolo. Con la stanchezza che l’ipotiroidismo si porta dietro, alzarmi dal divano è già una vittoria. Sto provando a fare camminate veloci e un po’ di pesi leggeri a casa, niente di estremo. Il mio obiettivo non è solo il numero sulla bilancia, ma sentirmi più energica e in controllo. A volte mi sembra di progredire a passi di lumaca, ma poi mi guardo indietro e vedo che qualcosa si è mosso: meno gonfiore, un po’ di tonicità in più.
Le sfide? Tante. La voglia di mollare quando i risultati tardano, il confronto con chi perde peso più velocemente, la frustrazione di dover essere paziente con un corpo che non collabora sempre. Però sto imparando ad ascoltarlo e a non pretendere l’impossibile. Qualcuno di voi combatte con qualcosa di simile? Come fate a restare motivati? Io mi ripeto che ogni piccolo passo è comunque un successo.