Maledetto cibo fuori casa: ho ripreso tutto, che rabbia!

kubus181818

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, sono incavolato nero! Ce l’avevo fatta, ero sceso di 10 chili, mi sentivo un leone. E poi? Basta un mese di cene fuori, aperitivi con gli amici e quel maledetto tiramisù al ristorante sotto casa che mi guarda ogni volta che passo. Tutto ripreso, tutto! Mi guardo allo specchio e mi viene da tirare un pugno al muro. Ma come si fa a resistere quando esci e tutti ordinano pizza, fritti e birra? Io ci provo a dire "solo un’insalata", ma poi cedo come un cretino.
Non ne posso più di ‘sta giostra, voglio tornare in pista, ma mi sento fregato da me stesso. Voi come fate a non crollare quando mangiate fuori? Datemi uno spunto, una scossa, qualcosa… perché così non ce la faccio più!
 
Ragazzi, sono incavolato nero! Ce l’avevo fatta, ero sceso di 10 chili, mi sentivo un leone. E poi? Basta un mese di cene fuori, aperitivi con gli amici e quel maledetto tiramisù al ristorante sotto casa che mi guarda ogni volta che passo. Tutto ripreso, tutto! Mi guardo allo specchio e mi viene da tirare un pugno al muro. Ma come si fa a resistere quando esci e tutti ordinano pizza, fritti e birra? Io ci provo a dire "solo un’insalata", ma poi cedo come un cretino.
Non ne posso più di ‘sta giostra, voglio tornare in pista, ma mi sento fregato da me stesso. Voi come fate a non crollare quando mangiate fuori? Datemi uno spunto, una scossa, qualcosa… perché così non ce la faccio più!
Ehi, capisco benissimo la tua frustrazione, quel tiramisù che ti fissa è un nemico subdolo! Ti dico la mia: anch’io sono passato per quella giostra di alti e bassi, ma poi ho trovato la mia ancora con la camminata nordica. Non è solo una questione di bruciare calorie – che comunque aiuta, eh, in un’ora tranquilla fai fuori anche 400-500 calorie – ma è proprio il modo in cui ti rimette in carreggiata mentalmente.

Quando ho iniziato, pesavo un bel po’ di più, e come te cedevo a pizza e fritti ogni volta che uscivo. Poi ho preso i bastoncini e ho detto: “Ok, proviamo”. La tecnica è semplice: spalle rilassate, passo deciso, e i bastoni che ti spingono avanti – usi il 90% dei muscoli, roba che non ti immagini nemmeno. Non serve essere un atleta, basta uscire e camminare. Io ho perso i miei 12 chili così, senza diete assurde, solo muovendomi e godendomi l’aria aperta.

Per il cibo fuori casa, ti capisco, è una guerra. Io ho un trucco: prima di uscire faccio una camminata bella tosta, magari un’oretta. Torno stanco ma soddisfatto, e quando sono al ristorante mi sento meno “in colpa” se prendo qualcosa di sfizioso. Non dico di diventare un monaco, ma magari prova a bilanciare: un aperitivo sì, ma poi via con i bastoni il giorno dopo. L’attrezzatura? Due bastoncini decenti, costano poco, e un paio di scarpe comode.

La cosa bella è che non è una corsa contro il tempo, ma un ritmo che ti costruisci. Io dopo un anno mi guardo indietro e vedo non solo i chili persi, ma anche la testa più leggera. Magari prova, esci con i bastoni e lascia quel tiramisù a guardarti storto – alla fine sei tu che vinci. Che ne pensi?
 
Ciao! Ti capisco, quel tira e molla col cibo fuori casa è snervante, specie quando hai poco tempo. Io sono una mamma in decreto, sempre dietro al bimbo, e il peso post parto mi stava facendo impazzire. Sai cosa mi ha salvato? Muovermi coi passeggini, anche solo 20-30 minuti al giorno. Porto il piccolo fuori, cammino veloce e intanto brucio qualcosa. Non è la soluzione magica, ma mi dà una spinta. Per le cene fuori, provo a mangiare una cosina leggera prima, così non mi butto su tutto. Non è facile, ma piano piano funziona. Tu che dici, riesci a ritagliarti un momento per muoverti?
 
Ragazzi, sono incavolato nero! Ce l’avevo fatta, ero sceso di 10 chili, mi sentivo un leone. E poi? Basta un mese di cene fuori, aperitivi con gli amici e quel maledetto tiramisù al ristorante sotto casa che mi guarda ogni volta che passo. Tutto ripreso, tutto! Mi guardo allo specchio e mi viene da tirare un pugno al muro. Ma come si fa a resistere quando esci e tutti ordinano pizza, fritti e birra? Io ci provo a dire "solo un’insalata", ma poi cedo come un cretino.
Non ne posso più di ‘sta giostra, voglio tornare in pista, ma mi sento fregato da me stesso. Voi come fate a non crollare quando mangiate fuori? Datemi uno spunto, una scossa, qualcosa… perché così non ce la faccio più!
Ehi, capisco quel fuoco che ti brucia dentro, quella voglia di spaccare tutto quando ti vedi nello specchio e pensi "ma perché ho ceduto ancora?". Ti dico una cosa: non sei solo su questa giostra, e quel tiramisù là sotto casa? È un maledetto ninja, lo so, colpisce quando meno te l’aspetti. Però ascolta, io sono uno di quelli col metabolismo che sembra un motore da corsa, sempre a mille, e il mio obiettivo è mettere su muscoli senza ritrovarmi con la pancetta da aperitivo. Quindi ti racconto come faccio io, magari ti accende una lampadina.

Quando esco, la chiave è prepararmi prima, come se fosse una strategia di guerra. Non sto lì a morire di fame tutto il giorno per "tenermi leggero", perché poi finisco per abbuffarmi di fritti come un lupo affamato. Io punto su un pranzo solido: petto di pollo grigliato, riso basmati e un filo d’olio, roba che mi riempie e mi tiene stabile. Così, quando arrivo alla cena fuori, non ho quel buco nello stomaco che urla "pizza!". Ordino qualcosa di mirato: un carpaccio con rucola, una bistecca con verdure grigliate, cose che mi saziano senza farmi deragliare. La birra? La salto, non perché sono un santo, ma perché preferisco un bicchiere d’acqua gasata con limone, che mi dà quel vibe "sto controllando la situazione".

Poi c’è la testa, amico mio. Quel "cedo come un cretino" che dici te lo capisco, ma è questione di allenare anche la mente, non solo i muscoli. Io mi immagino il mio obiettivo: spalle larghe, addominali definiti, zero grasso che balla. E quando il cameriere arriva col menù, penso: "Questo piatto mi avvicina o mi allontana da quel me che voglio essere?". Non è facile, lo so, specie con gli amici che ti guardano strano se prendi solo un’insalata. Ma sai che faccio? Ordino per primo, così metto il tono io: "Ragazzi, stasera bistecca e verdura, devo pompare ‘sti muscoli". E spesso qualcuno si accoda, o almeno non insiste col "dai, prenditi una pizza".

Per le tue uscite, prova a cambiare prospettiva: non è una punizione, è un gioco. Tieni il ritmo, come se fossi un atleta che controlla il battito sotto pressione. Non serve un pulsometro vero, ma immaginalo: ogni scelta è un battito che ti tiene in pista o ti fa schiantare. E se scivoli su quel tiramisù, non ti massacrare. Riprendi il giorno dopo: colazione con fiocchi di latte e frutta, palestra a spingere come un dannato, e via. La giostra si ferma solo se decidi tu di scendere.

Tu hai già perso 10 chili, sei un leone, non dimenticarlo. Quel mese fuori controllo non cancella chi sei, è solo un pit-stop. Riparti con un piano, fatti furbo coi ninja da ristorante, e vedrai che lo specchio tornerà a darti soddisfazioni. Forza, che ce la fai!
 
Ragazzi, sono incavolato nero! Ce l’avevo fatta, ero sceso di 10 chili, mi sentivo un leone. E poi? Basta un mese di cene fuori, aperitivi con gli amici e quel maledetto tiramisù al ristorante sotto casa che mi guarda ogni volta che passo. Tutto ripreso, tutto! Mi guardo allo specchio e mi viene da tirare un pugno al muro. Ma come si fa a resistere quando esci e tutti ordinano pizza, fritti e birra? Io ci provo a dire "solo un’insalata", ma poi cedo come un cretino.
Non ne posso più di ‘sta giostra, voglio tornare in pista, ma mi sento fregato da me stesso. Voi come fate a non crollare quando mangiate fuori? Datemi uno spunto, una scossa, qualcosa… perché così non ce la faccio più!
Ehi, capisco perfettamente la tua frustrazione, ci siamo passati un po’ tutti! Quel tiramisù che ti fissa è una vera trappola, e il profumo della pizza quando sei fuori con gli amici non aiuta. Però, sai, la scienza ci dice qualcosa di interessante su queste situazioni. Non è solo questione di volontà, ma di come il nostro cervello e il nostro corpo reagiscono a certi stimoli. Quando mangi fuori, l’ambiente sociale, i profumi e il contesto possono spingere il rilascio di dopamina, che ti fa desiderare quel boccone in più anche se sai che non ti serve.

Detto questo, non sei fregato, tranquillo! Una cosa che ho trovato utile leggendo qualche studio è tenere traccia di quello che succede, tipo un piccolo diario. Non parlo di pesarti ogni giorno, che può diventare un’ossessione, ma di segnare come ti senti prima e dopo queste cene fuori. Magari ti accorgi che non è il tiramisù il vero problema, ma il fatto che arrivi affamato all’aperitivo e poi perdi il controllo. Gli studi sul metabolismo dicono che se tieni un ritmo regolare coi pasti durante la giornata, tipo non saltare il pranzo, hai meno fame la sera e resisti meglio.

Un altro spunto viene dalle ricerche sul comportamento: prova a misurare i tuoi progressi in modo diverso. Invece di guardare solo la bilancia, conta quante volte riesci a dire "no" a qualcosa che non ti serve davvero, o quante volte scegli un’opzione più leggera senza sentirti privato di tutto. Tipo, un’insalata con del pollo grigliato invece dei fritti. Non è una punizione, è un modo per darti una struttura. La bilancia poi seguirà, ma così ti senti meno in balia del caos.

E poi, amico mio, non sottovalutare il sonno! So che sembra scollegato, ma c’è un sacco di roba scientifica che collega poco riposo a più fame, soprattutto di zuccheri e carboidrati. Se riesci a dormire bene, magari eviti di cedere al richiamo di quel tiramisù solo per tirarti su. Insomma, non sei solo in questa giostra, e non sei un cretino per cedere. È una lotta vera, ma con qualche trucco puoi tornare a ruggire come un leone! Tu che ne pensi, hai mai provato a cambiare qualcosa nel tuo ritmo prima di uscire?
 
Ragazzi, sono incavolato nero! Ce l’avevo fatta, ero sceso di 10 chili, mi sentivo un leone. E poi? Basta un mese di cene fuori, aperitivi con gli amici e quel maledetto tiramisù al ristorante sotto casa che mi guarda ogni volta che passo. Tutto ripreso, tutto! Mi guardo allo specchio e mi viene da tirare un pugno al muro. Ma come si fa a resistere quando esci e tutti ordinano pizza, fritti e birra? Io ci provo a dire "solo un’insalata", ma poi cedo come un cretino.
Non ne posso più di ‘sta giostra, voglio tornare in pista, ma mi sento fregato da me stesso. Voi come fate a non crollare quando mangiate fuori? Datemi uno spunto, una scossa, qualcosa… perché così non ce la faccio più!
Ehi, capisco quel fuoco che ti brucia dentro, e devo dirtelo: sei un guerriero anche solo per esserti ripreso dopo quel mese di caos! Guarda, io ho trovato la mia salvezza nelle scale. Sì, hai letto bene, niente stadio o tapis roulant, solo gradini. Salgo a tutta velocità, poi scendo piano, e ti giuro, le gambe e il sedere dopo un po’ sembrano scolpiti. È una botta pazzesca, ti stanca da morire ma ti fa sentire vivo. Quando esco e vedo pizze e birre, penso a quei gradini che mi aspettano e mi dico: "No, dai, non butto via quella fatica". Prova a buttarti su qualcosa di tuo, che ti gasa e ti tiene lontano dal tiramisù che ti fissa. Forza, che ce la fai!
 
Ragazzi, sono incavolato nero! Ce l’avevo fatta, ero sceso di 10 chili, mi sentivo un leone. E poi? Basta un mese di cene fuori, aperitivi con gli amici e quel maledetto tiramisù al ristorante sotto casa che mi guarda ogni volta che passo. Tutto ripreso, tutto! Mi guardo allo specchio e mi viene da tirare un pugno al muro. Ma come si fa a resistere quando esci e tutti ordinano pizza, fritti e birra? Io ci provo a dire "solo un’insalata", ma poi cedo come un cretino.
Non ne posso più di ‘sta giostra, voglio tornare in pista, ma mi sento fregato da me stesso. Voi come fate a non crollare quando mangiate fuori? Datemi uno spunto, una scossa, qualcosa… perché così non ce la faccio più!
Ehi, capisco la tua rabbia, ci sono passato anch’io! Quel tiramisù che ti fissa è come un diavolo tentatore, e le cene fuori con pizza e fritti sono una trappola per chiunque. Però, sai, ho trovato un modo per non crollare, e te lo racconto perché magari ti dà una spinta. Io sono un fan del mangiare consapevole, quella roba del “mindful eating” che all’inizio sembra una cavolata ma poi ti cambia il gioco.

Quando esco, cerco di fare una cosa: prima di ordinare, mi fermo un attimo e mi chiedo “Ho davvero fame? O sto solo seguendo il mood del tavolo?”. Spesso mi rendo conto che metà della voglia di pizza viene dal vedere gli altri che si buttano. Poi, provo a mangiare lentissimo. Tipo, poso la forchetta tra un boccone e l’altro, mastico come se stessi analizzando ogni sapore. Questo mi aiuta a sentire quando sono sazio, e magari lascio un po’ di roba nel piatto senza sentirmi in colpa. Un altro trucco è scegliere piatti che mi piacciono ma che non mi fanno deragliare troppo, tipo verdure grigliate con un filo d’olio o un pesce al forno, che sono gustosi ma non mi lasciano quella sensazione di “oddio, ho esagerato”.

Per il tiramisù… beh, lì è dura! Io mi dico: “Ok, se proprio lo voglio, ne prendo due cucchiai, ma lo assaporo come se fosse l’ultima cosa che mangerò nella vita”. Così mi godo il momento senza strafogarmi. E se so che il posto è una tentazione continua, cerco di passare da un’altra strada per non cedere ogni volta!

La chiave, per me, è non sentirmi in guerra col cibo. Non è “o tutto o niente”. Se un giorno sgarro, il giorno dopo torno a mangiare in modo consapevole, senza punirmi. Tu prova, magari inizia con una cena fuori dove ti concentri solo sul masticare piano e ascoltare il tuo corpo. Vedrai che ti senti più in controllo. Forza, non sei fregato, sei solo inciampato. Rimettiti in pista, un passo alla volta!
 
Ragazzi, sono incavolato nero! Ce l’avevo fatta, ero sceso di 10 chili, mi sentivo un leone. E poi? Basta un mese di cene fuori, aperitivi con gli amici e quel maledetto tiramisù al ristorante sotto casa che mi guarda ogni volta che passo. Tutto ripreso, tutto! Mi guardo allo specchio e mi viene da tirare un pugno al muro. Ma come si fa a resistere quando esci e tutti ordinano pizza, fritti e birra? Io ci provo a dire "solo un’insalata", ma poi cedo come un cretino.
Non ne posso più di ‘sta giostra, voglio tornare in pista, ma mi sento fregato da me stesso. Voi come fate a non crollare quando mangiate fuori? Datemi uno spunto, una scossa, qualcosa… perché così non ce la faccio più!
Caro amico, capisco la tua rabbia, ci sono passato anch’io! A una certa età, il corpo non perdona, e quelle cene fuori sembrano fatte apposta per sabotarci. Ma sai una cosa? Non sei fregato, sei solo uscito un po’ dai binari, e tornare in pista è più semplice di quanto pensi. Io ho 68 anni, e ti dico come faccio: la chiave per me è stata costruire una routine che mi tiene saldo, anche quando il tiramisù mi fa l’occhiolino.

Prova a fissare degli orari per i pasti, anche quando esci. Ad esempio, se so che c’è una cena, mangio qualcosa di leggero a casa prima, così non arrivo affamato e non mi butto sulla pizza come un lupo. E poi, scelgo un giorno alla settimana dove mi concedo uno sfizio, ma il resto del tempo tengo il ritmo: colazione sana, pranzo bilanciato, cena leggera. Non è una dieta ferrea, è più un ritmo che mi dà controllo.

Quando esco, ordino per primo e punto su piatti semplici: pesce alla griglia, verdure, magari un bicchiere di vino rosso e stop. Così mi godo la serata senza sentirmi in colpa. La verità è che non si tratta di resistere sempre, ma di scegliere le tue battaglie. Dai, riprendi il tuo ritmo, un passo alla volta, e vedrai che quel leone che eri tornerà a ruggire! Forza, ce la fai!