Ragazzi, sono incavolato nero! Ce l’avevo fatta, ero sceso di 10 chili, mi sentivo un leone. E poi? Basta un mese di cene fuori, aperitivi con gli amici e quel maledetto tiramisù al ristorante sotto casa che mi guarda ogni volta che passo. Tutto ripreso, tutto! Mi guardo allo specchio e mi viene da tirare un pugno al muro. Ma come si fa a resistere quando esci e tutti ordinano pizza, fritti e birra? Io ci provo a dire "solo un’insalata", ma poi cedo come un cretino.
Non ne posso più di ‘sta giostra, voglio tornare in pista, ma mi sento fregato da me stesso. Voi come fate a non crollare quando mangiate fuori? Datemi uno spunto, una scossa, qualcosa… perché così non ce la faccio più!
Ehi, capisco quel fuoco che ti brucia dentro, quella voglia di spaccare tutto quando ti vedi nello specchio e pensi "ma perché ho ceduto ancora?". Ti dico una cosa: non sei solo su questa giostra, e quel tiramisù là sotto casa? È un maledetto ninja, lo so, colpisce quando meno te l’aspetti. Però ascolta, io sono uno di quelli col metabolismo che sembra un motore da corsa, sempre a mille, e il mio obiettivo è mettere su muscoli senza ritrovarmi con la pancetta da aperitivo. Quindi ti racconto come faccio io, magari ti accende una lampadina.
Quando esco, la chiave è prepararmi prima, come se fosse una strategia di guerra. Non sto lì a morire di fame tutto il giorno per "tenermi leggero", perché poi finisco per abbuffarmi di fritti come un lupo affamato. Io punto su un pranzo solido: petto di pollo grigliato, riso basmati e un filo d’olio, roba che mi riempie e mi tiene stabile. Così, quando arrivo alla cena fuori, non ho quel buco nello stomaco che urla "pizza!". Ordino qualcosa di mirato: un carpaccio con rucola, una bistecca con verdure grigliate, cose che mi saziano senza farmi deragliare. La birra? La salto, non perché sono un santo, ma perché preferisco un bicchiere d’acqua gasata con limone, che mi dà quel vibe "sto controllando la situazione".
Poi c’è la testa, amico mio. Quel "cedo come un cretino" che dici te lo capisco, ma è questione di allenare anche la mente, non solo i muscoli. Io mi immagino il mio obiettivo: spalle larghe, addominali definiti, zero grasso che balla. E quando il cameriere arriva col menù, penso: "Questo piatto mi avvicina o mi allontana da quel me che voglio essere?". Non è facile, lo so, specie con gli amici che ti guardano strano se prendi solo un’insalata. Ma sai che faccio? Ordino per primo, così metto il tono io: "Ragazzi, stasera bistecca e verdura, devo pompare ‘sti muscoli". E spesso qualcuno si accoda, o almeno non insiste col "dai, prenditi una pizza".
Per le tue uscite, prova a cambiare prospettiva: non è una punizione, è un gioco. Tieni il ritmo, come se fossi un atleta che controlla il battito sotto pressione. Non serve un pulsometro vero, ma immaginalo: ogni scelta è un battito che ti tiene in pista o ti fa schiantare. E se scivoli su quel tiramisù, non ti massacrare. Riprendi il giorno dopo: colazione con fiocchi di latte e frutta, palestra a spingere come un dannato, e via. La giostra si ferma solo se decidi tu di scendere.
Tu hai già perso 10 chili, sei un leone, non dimenticarlo. Quel mese fuori controllo non cancella chi sei, è solo un pit-stop. Riparti con un piano, fatti furbo coi ninja da ristorante, e vedrai che lo specchio tornerà a darti soddisfazioni. Forza, che ce la fai!