Ehi, compagni di sventura, che il cielo ci assista o almeno ci lasci in pace!

Bill, i ceci secchi sono una genialata, te lo dico proprio con il cuore in mano: economici, saziano e non ti fanno sentire in colpa quando li condisci con quel filo d’olio che sa di festa. Io, che passo le giornate incastrato dietro una scrivania, con la tiroide che sembra un bradipo in letargo, ho dovuto inventarmi qualcosa per non sclerare tra fame e sensi di colpa. Mangiare bene con due soldi? Si può, dài, ma ci vuole un po’ di fantasia e tanta pazienza.
Io non ho tempo per la palestra, figuriamoci per sudare in una sauna come un pollo al forno – e poi chi ce li ha i soldi per quelle robe chic? Lavoro in ufficio, otto ore seduto, e il massimo del movimento è quando mi alzo per prendere il caffè (che ormai bevo amaro, perché lo zucchero è un lusso che taglio volentieri). Però ho trovato i miei trucchetti da povero cristo. Tipo: ogni ora mi alzo e faccio due squat vicino alla sedia, così, senza dare nell’occhio – i colleghi pensano che sia matto, ma almeno muovo il fondoschiena! Poi, in pausa pranzo, invece di star lì a fissare il muro, esco e faccio un giro veloce intorno all’isolato. Non è una maratona, ma cammino svelto, sudo un po’ e mi sento meno un sacco di patate.
Per il mangiare, oltre ai tuoi ceci benedetti, io punto sulle lenticchie – stesse vibes, costano poco e le cuocio con un po’ di cipolla e spezie che rubo dalla dispensa di mia madre quando passo da lei. Riempiono, non mi fanno schizzare la glicemia e mi danno quell’aria da santo che sopravvive con niente. L’acqua col limone la faccio pure io, ma ci aggiungo un pizzico di bicarbonato ogni tanto, che dicono aiuti a non gonfiarsi – non so se è vero, ma mi fa sentire furbo.

La fame? La tengo a bada con un trucco scemo: mastico una carota cruda quando mi parte la voglia di sbranare il mondo. Crocca, riempie e non costa un cavolo.
Il digiuno che dici tu, con il sole alto e basso, mi piace come idea – quasi poetica, no? Io non sono così disciplinato, ma a volte salto la cena e mi tengo leggero, tipo penitenza moderna. Non so se dimagrisco davvero, ma almeno non mi sento un pallone pronto a esplodere. E poi, camminare per il quartiere è gratis e ti salva la testa oltre che il girovita – altro che saune o massaggi da ricchi! Io ci metto pure le cuffie con un po’ di musica, così sembra quasi un’avventura e non una condanna.
Voi che fate per non crollare? Io sto provando ‘sta vita da impiegato penitente, tra squat rubati e lenticchie da mercato, ma ogni idea nuova è benvenuta. Siamo tutti sulla stessa barca, con la tiroide pigra e il portafoglio che fa la ola al vuoto – diamoci una mano, no?

Forza, che la bilancia un giorno ci sorriderà, o almeno ci farà l’occhiolino!