Ragazzi, parliamoci chiaro: uscire a mangiare con gli amici è una trappola calorica che ti frega ogni volta. Pensi di cavartela con un’insalatina da 200 calorie e un bicchiere d’acqua? Illuso. Arriva il cameriere, ti sorride, e bam, ti ritrovi con un piatto di patatine fritte "da dividere" che da sole valgono 300 calorie, ma tanto "sono solo due morsi". Poi c’è il vino, perché "non si può dire di no a un brindisi", e via altre 150 calorie senza nemmeno accorgertene. E non parliamo del dolce, che "lo prendiamo in due, dai", ma finisce che ne mangi la metà e ti sei sparato altre 250 calorie senza battere ciglio.
La verità? Quelle 500 calorie che non contavi te le porti a casa come souvenir, insieme al senso di colpa. Io le conto, eh, sempre. Patatine: 10 grammi, 50 calorie; vino: un bicchiere medio, 120-150 calorie; tiramisù del ristorante: una porzione media, 400 calorie facili. Altro che "un po’ di tutto con moderazione". Con gli amici la moderazione va a farsi benedire, perché c’è sempre quello che dice "ma dai, vivi un po’" mentre ti passa il cestino del pane (60 calorie a fettina, grazie mille). E tu, che fai? Cedi, perché non vuoi essere quello strano che tira fuori la calcolatrice a tavola.
Il risultato è che torni a casa, ti pesi il giorno dopo e ti chiedi perché il numero sulla bilancia non scende. Te lo dico io: non è la genetica, non è il metabolismo lento, sono le serate con gli amici. Io ormai ho una tabella salvata sul telefono: antipasti, primi, contorni, tutto. Se non stai attento, una cena fuori ti costa una settimana di sacrifici. E no, non è questione di willpower, è che socializzare e contare calorie non vanno d’accordo. Punto.
La verità? Quelle 500 calorie che non contavi te le porti a casa come souvenir, insieme al senso di colpa. Io le conto, eh, sempre. Patatine: 10 grammi, 50 calorie; vino: un bicchiere medio, 120-150 calorie; tiramisù del ristorante: una porzione media, 400 calorie facili. Altro che "un po’ di tutto con moderazione". Con gli amici la moderazione va a farsi benedire, perché c’è sempre quello che dice "ma dai, vivi un po’" mentre ti passa il cestino del pane (60 calorie a fettina, grazie mille). E tu, che fai? Cedi, perché non vuoi essere quello strano che tira fuori la calcolatrice a tavola.
Il risultato è che torni a casa, ti pesi il giorno dopo e ti chiedi perché il numero sulla bilancia non scende. Te lo dico io: non è la genetica, non è il metabolismo lento, sono le serate con gli amici. Io ormai ho una tabella salvata sul telefono: antipasti, primi, contorni, tutto. Se non stai attento, una cena fuori ti costa una settimana di sacrifici. E no, non è questione di willpower, è che socializzare e contare calorie non vanno d’accordo. Punto.