Ehi, che bel post, mi ci ritrovo un sacco! Leggerti mi ha fatto ripensare a come io e il mio compagno abbiamo trovato il nostro equilibrio, ma nel nostro caso il protagonista è stato il ciclismo. Non so se qualcuno di voi ha mai provato a integrare il movimento su due ruote nella vita di tutti i giorni, ma per me è stato un game-changer, sia per il peso che per il modo in cui vivo le uscite, anche quelle al ristorante.
Parto col dire che il ciclismo non è solo pedalare come matti, ma un modo per preparare il corpo e la testa, proprio come fai tu con lo yoga. Prima di uscire, magari per una cena o un pranzo fuori, cerco di fare un giro in bici, anche breve, tipo 20-30 minuti. Non deve essere una gara, ma un modo per scaldarmi, attivare il metabolismo e, diciamocelo, sentirmi un po’ più “leggero” mentalmente. Pedalare mi aiuta a non arrivare al tavolo con quella fame vorace che ti fa ordinare mezzo menu. È come se il movimento mi desse una calma che mi fa scegliere con più consapevolezza.
Al ristorante, come te, punto su piatti che non mi facciano sentire appesantito. Verdure, proteine, magari un contorno saporito, e cerco di evitare i carboidrati pesanti, tipo fritti o salse super ricche. Con il mio compagno ci divertiamo a ordinare cose diverse e condividere, così proviamo più sapori senza esagerare. Una cosa che ho imparato è che bere tanta acqua durante il pasto aiuta un sacco a non confondere la sete con la fame, e magari un bicchiere di vino ci sta, ma non di più, perché il giorno dopo voglio essere in forma per salire in sella.
Dopo cena, se non è troppo tardi, a volte facciamo un giretto tranquillo in bici per tornare a casa. Non è una regola ferrea, ma pedalare piano, anche solo 10 minuti, mi aiuta a digerire e a non crollare sul divano con la voglia di spiluccare qualcosa. Se invece siamo lontani e torniamo in macchina, cerco di fare un po’ di stretching quando arrivo, niente di complicato, giusto per sciogliere le gambe e rilassarmi. Il ciclismo mi ha insegnato ad ascoltare il mio corpo: se sono sazio, non tocco più nulla, e se sento che ho mangiato un po’ troppo, so che il giorno dopo un bel giro in bici mi rimette in carreggiata.
La cosa bella è che il ciclismo è diventato un progetto di coppia. Non sempre pedaliamo insieme, ma ci motiviamo a vicenda. Tipo, se uno dei due vuole strafogarsi di dolce, l’altro gli ricorda che domani c’è quella salita che vogliamo conquistare. Non è una dieta, è proprio un modo di vivere che ci ha fatto perdere peso senza sentirci in gabbia. Io sono passato da 85 a 72 chili in un anno, e il mio compagno ha perso una decina di chili, senza mai contare calorie, ma solo pedalando e scegliendo meglio cosa mettere nel piatto.
Voi come fate a incastrare il movimento nella vostra routine, soprattutto quando mangiate fuori? Avete qualche trucco per non sgarrare troppo senza rinunciare al piacere di una cena? Raccontate, sono curioso!