Mangiare per correre o correre per mangiare? La mia lotta col piano pasti!

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6 Marzo 2025
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Ehi, ciao a tutti… o forse no, non proprio, perché sinceramente sono stanco di girare intorno a questo argomento senza vedere risultati decenti! Sono qui che provo a mettere insieme un piano pasti decente per migliorare le mie corse, e sembra una battaglia persa. Corro per sentirmi bene, per spingermi oltre, per quel maledetto marathon che mi sono messo in testa di fare, ma il cibo? Il cibo mi sta sabotando.
Allora, vi racconto com’è andata finora. Colazione: di solito caffè nero e un po’ di avena con frutta, perché mi hanno detto che “fa bene” e “dà energia”. Ma dopo due ore sono già affamato, e non è fame normale, è quella che ti fa tremare le gambe prima ancora di allacciarti le scarpe da corsa. Pranzo: petto di pollo, riso integrale e verdure al vapore. Sano, no? Eppure mi sento pesante come un sacco di patate quando esco a correre nel pomeriggio. Cena: qui casca l’asino. Torno a casa distrutto, e invece di stare leggero finisco per buttarmi su una pasta al pomodoro perché “ho bisogno di carboidrati”. Risultato? Mi sveglio gonfio e con zero voglia di muovermi.
Le mie corse sono decenti, eh. Faccio 10-15 km tre volte a settimana, più un lungo da 20-25 nel weekend. Tempi non da professionista, ma sto migliorando. Però il peso? Fermo. Sempre lì, a guardarmi dallo specchio come per dirmi “non ce la fai”. Ho tagliato le schifezze, ho detto addio a pizza e birra con gli amici (e credetemi, mi manca), ma questo piano pasti sembra fatto apposta per farmi impazzire invece che per aiutarmi. Ho provato a calcolare le calorie, ma tra lavoro, allenamenti e vita reale, chi ha tempo di pesare ogni foglia di insalata?
E poi c’è il discorso delle proteine. Tutti a dire “mangia più proteine per i muscoli”, ma se esagero mi sento un mattone. Se non ne mangio abbastanza, mi sembra di non recuperare. Insomma, un disastro. Qualcuno di voi che corre e cerca di stare in forma ha trovato la quadra? Perché io sto iniziando a pensare che o mangio per correre decentemente, o corro per giustificare quello che mangio, e nessuna delle due opzioni mi sta portando da qualche parte. Aiutatemi prima che lanci il mio bilancino da cucina dalla finestra!
 
Ehi, ciao a tutti… o forse no, non proprio, perché sinceramente sono stanco di girare intorno a questo argomento senza vedere risultati decenti! Sono qui che provo a mettere insieme un piano pasti decente per migliorare le mie corse, e sembra una battaglia persa. Corro per sentirmi bene, per spingermi oltre, per quel maledetto marathon che mi sono messo in testa di fare, ma il cibo? Il cibo mi sta sabotando.
Allora, vi racconto com’è andata finora. Colazione: di solito caffè nero e un po’ di avena con frutta, perché mi hanno detto che “fa bene” e “dà energia”. Ma dopo due ore sono già affamato, e non è fame normale, è quella che ti fa tremare le gambe prima ancora di allacciarti le scarpe da corsa. Pranzo: petto di pollo, riso integrale e verdure al vapore. Sano, no? Eppure mi sento pesante come un sacco di patate quando esco a correre nel pomeriggio. Cena: qui casca l’asino. Torno a casa distrutto, e invece di stare leggero finisco per buttarmi su una pasta al pomodoro perché “ho bisogno di carboidrati”. Risultato? Mi sveglio gonfio e con zero voglia di muovermi.
Le mie corse sono decenti, eh. Faccio 10-15 km tre volte a settimana, più un lungo da 20-25 nel weekend. Tempi non da professionista, ma sto migliorando. Però il peso? Fermo. Sempre lì, a guardarmi dallo specchio come per dirmi “non ce la fai”. Ho tagliato le schifezze, ho detto addio a pizza e birra con gli amici (e credetemi, mi manca), ma questo piano pasti sembra fatto apposta per farmi impazzire invece che per aiutarmi. Ho provato a calcolare le calorie, ma tra lavoro, allenamenti e vita reale, chi ha tempo di pesare ogni foglia di insalata?
E poi c’è il discorso delle proteine. Tutti a dire “mangia più proteine per i muscoli”, ma se esagero mi sento un mattone. Se non ne mangio abbastanza, mi sembra di non recuperare. Insomma, un disastro. Qualcuno di voi che corre e cerca di stare in forma ha trovato la quadra? Perché io sto iniziando a pensare che o mangio per correre decentemente, o corro per giustificare quello che mangio, e nessuna delle due opzioni mi sta portando da qualche parte. Aiutatemi prima che lanci il mio bilancino da cucina dalla finestra!
Ehi, compagno di sventura! O forse “ciao” è troppo allegro per come mi sento leggendo il tuo post… Ti capisco, sai? Quella sensazione di girare in tondo, con il cibo che sembra sempre un passo avanti a te, pronto a fregarti proprio quando pensi di aver trovato un equilibrio. Anch’io sono uno che sperimenta, provo di tutto per far funzionare questo benedetto corpo tra corse e bilancia, quindi ti racconto un po’ delle mie avventure – magari qualcosa ti suona utile.

Partiamo dalla colazione: il tuo caffè nero con avena e frutta mi sembra un classico, e pure io ci sono passato. All’inizio pensavo fosse la svolta, energia lenta e tutto il resto, ma poi? Fame assassina dopo un paio d’ore, proprio come dici tu. Ho provato a mischiare le carte: invece di avena, sono andato su uova strapazzate con un po’ di avocado e una fettina di pane integrale. Più grassi, più proteine, meno picchi di zucchero. Non ti dico che è magia, ma mi tiene sazio fino a pranzo e non mi tremano le gambe quando corro. Magari prova a spostare i carboidrati più verso il post-allenamento, che ne dici?

Il tuo pranzo mi fa sorridere, perché il pollo- riso-verdure è stato il mio mantra per mesi! Sano, sì, ma pesante pure per me. Una volta ho deciso di fare l’esperimento “leggero ma furbo”: ho sostituito il riso con della quinoa (meno densa) e ho messo più verdure fibrose, tipo zucchine o spinaci, con un filo d’olio d’oliva. Non mi sentivo un sacco di patate dopo, e la corsa del pomeriggio era più fluida. Forse il tuo corpo ti sta dicendo che vuole meno volume e più qualità, no?

Sulla cena ti batto il cinque da lontano: la pasta al pomodoro post-corsa è la mia kryptonite! “Carboidrati per recuperare”, mi dico, e poi mi ritrovo a letto con la pancia che protesta. Ultimamente sto provando una cosa diversa: pesce tipo salmone o merluzzo, con patate dolci al forno (poche, eh) e un mucchio di broccoli. È nutriente, ma non mi lascia gonfio come dopo un piatto di spaghetti. Certo, ogni tanto cedo ancora alla carbonara – sono umano, mica un robot! – ma sto cercando di tenere queste “ricompense” per i giorni di riposo.

Sul peso fermo ti capisco eccome. Anch’io ho avuto fasi in cui correvo come un matto – 15 km qua, 20 là – e la bilancia non si muoveva di un grammo. Ho scoperto, a furia di esperimenti, che forse stavo mangiando troppo poco per il carico di allenamento. Sembra assurdo, ma se tagli troppo le calorie e corri tanto, il corpo si blocca. Ho provato a fare una settimana “di ricarica”: più carboidrati sani (tipo farro o patate) nei giorni di corsa lunga, senza pesare tutto al millesimo. Non dico di strafogarti, ma magari il tuo piano è troppo rigido e il tuo metabolismo sta facendo lo sciopero della fame.

Sulle proteine, altro tasto dolente! Troppo e sei un mattone, troppo poco e ti senti uno straccio. Io ho trovato un compromesso con uno shake post-corsa (niente di complicato, whey e acqua) e poi proteine “vere” a cena. Non sarà da chef stellato, ma mi aiuta a recuperare senza sentirmi appesantito. Tu hai mai provato a giocare con i tempi, tipo spalmare le proteine durante la giornata invece di concentrarle?

Insomma, mi sa che siamo sulla stessa barca: correre per sentirsi vivi, ma incastrati in questo rompicapo del mangiare. Il mio ultimo esperimento è stato un giorno “intuitivo”: niente conteggi, solo ascoltare fame e energia. È andata meglio di quanto pensassi, anche se la tentazione di pesare ogni nocciolina resta! Tu che ne pensi, hai mai provato a mollare un po’ la presa sul bilancino e vedere come reagisce il tuo corpo? Magari non lo lanci dalla finestra, ma lo metti in pausa per un po’… Fammi sapere, eh, che qui si combatte insieme!
 
Ehi, ciao a tutti… o forse no, non proprio, perché sinceramente sono stanco di girare intorno a questo argomento senza vedere risultati decenti! Sono qui che provo a mettere insieme un piano pasti decente per migliorare le mie corse, e sembra una battaglia persa. Corro per sentirmi bene, per spingermi oltre, per quel maledetto marathon che mi sono messo in testa di fare, ma il cibo? Il cibo mi sta sabotando.
Allora, vi racconto com’è andata finora. Colazione: di solito caffè nero e un po’ di avena con frutta, perché mi hanno detto che “fa bene” e “dà energia”. Ma dopo due ore sono già affamato, e non è fame normale, è quella che ti fa tremare le gambe prima ancora di allacciarti le scarpe da corsa. Pranzo: petto di pollo, riso integrale e verdure al vapore. Sano, no? Eppure mi sento pesante come un sacco di patate quando esco a correre nel pomeriggio. Cena: qui casca l’asino. Torno a casa distrutto, e invece di stare leggero finisco per buttarmi su una pasta al pomodoro perché “ho bisogno di carboidrati”. Risultato? Mi sveglio gonfio e con zero voglia di muovermi.
Le mie corse sono decenti, eh. Faccio 10-15 km tre volte a settimana, più un lungo da 20-25 nel weekend. Tempi non da professionista, ma sto migliorando. Però il peso? Fermo. Sempre lì, a guardarmi dallo specchio come per dirmi “non ce la fai”. Ho tagliato le schifezze, ho detto addio a pizza e birra con gli amici (e credetemi, mi manca), ma questo piano pasti sembra fatto apposta per farmi impazzire invece che per aiutarmi. Ho provato a calcolare le calorie, ma tra lavoro, allenamenti e vita reale, chi ha tempo di pesare ogni foglia di insalata?
E poi c’è il discorso delle proteine. Tutti a dire “mangia più proteine per i muscoli”, ma se esagero mi sento un mattone. Se non ne mangio abbastanza, mi sembra di non recuperare. Insomma, un disastro. Qualcuno di voi che corre e cerca di stare in forma ha trovato la quadra? Perché io sto iniziando a pensare che o mangio per correre decentemente, o corro per giustificare quello che mangio, e nessuna delle due opzioni mi sta portando da qualche parte. Aiutatemi prima che lanci il mio bilancino da cucina dalla finestra!
Ehi, compagno di corse e di drammi alimentari, ti capisco fin troppo bene! Quel tuo “mangiare per correre o correre per mangiare” mi ha fatto quasi ridere, ma più che altro perché è lo specchio della mia vita di qualche tempo fa. Anche io ero incastrato in quel loop infinito: fame assurda, pasti sani che mi lasciavano ko, e la bilancia che sembrava prendermi in giro. Però, visto che siamo qui a condividere, ti racconto com’è andata per me, magari qualcosa ti torna utile.

Io ho mollato l’idea del piano pasti perfetto e delle calorie contate al milligrammo – troppo stress, e con il lavoro e gli allenamenti sembrava di avere un secondo capo che mi urlava dietro. Ho puntato tutto su allenamenti funzionali a casa, roba tipo plank, squat con il peso del corpo, e qualche sessione con il TRX che mi sono preso per due soldi. Non serve palestra, non serve chissà che: 20-30 minuti al giorno, intensità alta, e via. La svolta? Ho iniziato a mangiare in base a come mi sentivo dopo, non a quello che “dovevo” mangiare.

Colazione, per dire: anche io partivo con avena e caffè, ma quella fame tremenda che descrivi la conosco. Prova a buttarci sopra un cucchiaio di burro di arachidi naturale o qualche noce – ti tiene su senza appesantirti, e quando esci a correre non ti senti un fantasma. Pranzo simile al tuo, ma io ho tagliato un po’ il riso integrale (che a volte mi gonfiava) e ho messo più verdure fibrose, tipo zucchine o spinaci, con il pollo. La cena è dove ti capisco di più: dopo una giornata a mille, chi ha voglia di stare a stecchetto? Io mi faccio spesso una frittata con albumi e un po’ di verdure, veloce e leggera, oppure del pesce con patate dolci al forno. Carboidrati sì, ma non un piatto di pasta che ti manda in coma.

Il peso? All’inizio non si muoveva nemmeno per me, ma con gli allenamenti funzionali ho iniziato a sentirmi più leggero e scattante, e piano piano i chili sono scesi – non veloce, eh, ma costante. La chiave è stata smettere di vedere il cibo come un nemico o un premio: è solo carburante, e se lo tieni semplice e legato a come ti muovi, funziona. Per le tue corse, magari prova a fare 10 minuti di esercizi con il peso del corpo prima di uscire: squat, affondi, plank. Ti svegliano i muscoli e bruci di più mentre corri.

Non ti dico di buttare il bilancino, ma quasi. Ascolta il tuo corpo, non i numeri. Se vuoi, ti passo una mini-routine con il TRX da fare a casa – roba che ti spacca ma ti rimette in sesto. Forza, che quel marathon non si corre da solo!
 
Ehi, ciao a tutti… o forse no, non proprio, perché sinceramente sono stanco di girare intorno a questo argomento senza vedere risultati decenti! Sono qui che provo a mettere insieme un piano pasti decente per migliorare le mie corse, e sembra una battaglia persa. Corro per sentirmi bene, per spingermi oltre, per quel maledetto marathon che mi sono messo in testa di fare, ma il cibo? Il cibo mi sta sabotando.
Allora, vi racconto com’è andata finora. Colazione: di solito caffè nero e un po’ di avena con frutta, perché mi hanno detto che “fa bene” e “dà energia”. Ma dopo due ore sono già affamato, e non è fame normale, è quella che ti fa tremare le gambe prima ancora di allacciarti le scarpe da corsa. Pranzo: petto di pollo, riso integrale e verdure al vapore. Sano, no? Eppure mi sento pesante come un sacco di patate quando esco a correre nel pomeriggio. Cena: qui casca l’asino. Torno a casa distrutto, e invece di stare leggero finisco per buttarmi su una pasta al pomodoro perché “ho bisogno di carboidrati”. Risultato? Mi sveglio gonfio e con zero voglia di muovermi.
Le mie corse sono decenti, eh. Faccio 10-15 km tre volte a settimana, più un lungo da 20-25 nel weekend. Tempi non da professionista, ma sto migliorando. Però il peso? Fermo. Sempre lì, a guardarmi dallo specchio come per dirmi “non ce la fai”. Ho tagliato le schifezze, ho detto addio a pizza e birra con gli amici (e credetemi, mi manca), ma questo piano pasti sembra fatto apposta per farmi impazzire invece che per aiutarmi. Ho provato a calcolare le calorie, ma tra lavoro, allenamenti e vita reale, chi ha tempo di pesare ogni foglia di insalata?
E poi c’è il discorso delle proteine. Tutti a dire “mangia più proteine per i muscoli”, ma se esagero mi sento un mattone. Se non ne mangio abbastanza, mi sembra di non recuperare. Insomma, un disastro. Qualcuno di voi che corre e cerca di stare in forma ha trovato la quadra? Perché io sto iniziando a pensare che o mangio per correre decentemente, o corro per giustificare quello che mangio, e nessuna delle due opzioni mi sta portando da qualche parte. Aiutatemi prima che lanci il mio bilancino da cucina dalla finestra!
Ehi, ti capisco benissimo, sembra di combattere su due fronti, vero? Io ho avuto il tuo stesso casino con il cibo, ma poi ho mollato i bilancini e ho puntato tutto su allenamenti a corpo libero e TRX a casa. Non so se corri e basta o se ti piace variare, ma ti butto lì un’idea: prova a fare qualche circuito veloce post-corsa, tipo squat, plank e affondi. A me ha aiutato a sentirmi meno “mattone” e a gestire meglio la fame. Per la cena, invece, la pasta va bene, ma magari prova a farla integrale e aggiungi una manciata di ceci o lenticchie: ti riempie senza gonfiarti. Non serve pesare tutto, fidati del tuo corpo e vedi come risponde!
 
Ehi, ciao a tutti… o forse no, non proprio, perché sinceramente sono stanco di girare intorno a questo argomento senza vedere risultati decenti! Sono qui che provo a mettere insieme un piano pasti decente per migliorare le mie corse, e sembra una battaglia persa. Corro per sentirmi bene, per spingermi oltre, per quel maledetto marathon che mi sono messo in testa di fare, ma il cibo? Il cibo mi sta sabotando.
Allora, vi racconto com’è andata finora. Colazione: di solito caffè nero e un po’ di avena con frutta, perché mi hanno detto che “fa bene” e “dà energia”. Ma dopo due ore sono già affamato, e non è fame normale, è quella che ti fa tremare le gambe prima ancora di allacciarti le scarpe da corsa. Pranzo: petto di pollo, riso integrale e verdure al vapore. Sano, no? Eppure mi sento pesante come un sacco di patate quando esco a correre nel pomeriggio. Cena: qui casca l’asino. Torno a casa distrutto, e invece di stare leggero finisco per buttarmi su una pasta al pomodoro perché “ho bisogno di carboidrati”. Risultato? Mi sveglio gonfio e con zero voglia di muovermi.
Le mie corse sono decenti, eh. Faccio 10-15 km tre volte a settimana, più un lungo da 20-25 nel weekend. Tempi non da professionista, ma sto migliorando. Però il peso? Fermo. Sempre lì, a guardarmi dallo specchio come per dirmi “non ce la fai”. Ho tagliato le schifezze, ho detto addio a pizza e birra con gli amici (e credetemi, mi manca), ma questo piano pasti sembra fatto apposta per farmi impazzire invece che per aiutarmi. Ho provato a calcolare le calorie, ma tra lavoro, allenamenti e vita reale, chi ha tempo di pesare ogni foglia di insalata?
E poi c’è il discorso delle proteine. Tutti a dire “mangia più proteine per i muscoli”, ma se esagero mi sento un mattone. Se non ne mangio abbastanza, mi sembra di non recuperare. Insomma, un disastro. Qualcuno di voi che corre e cerca di stare in forma ha trovato la quadra? Perché io sto iniziando a pensare che o mangio per correre decentemente, o corro per giustificare quello che mangio, e nessuna delle due opzioni mi sta portando da qualche parte. Aiutatemi prima che lanci il mio bilancino da cucina dalla finestra!
Ehi, capisco perfettamente quella sensazione di lotta infinita col cibo e la bilancia, ma non mollare! Io sono quella che passa ore ai fornelli e poi si dispera perché il peso non si muove, eppure qualcosa sto imparando. Per la tua colazione, prova a mischiare all’avena un cucchiaio di burro di mandorle o qualche seme: ti tiene sazia più a lungo senza appesantirti. Il pollo a pranzo? Cuocilo con spezie e un filo d’olio d’oliva invece di vapeur, dà gusto e non ti fa sentire un sacco di patate. E la cena… lo so, la pasta chiama, ma se provassi una crema di zucchine con un po’ di parmigiano? Carboidrati leggeri e tanto sapore. Dai, sperimenta, trova il tuo ritmo: correre è già una vittoria, il resto lo sistemi un piatto alla volta!
 
Ehi, ciao a tutti… o forse no, non proprio, perché sinceramente sono stanco di girare intorno a questo argomento senza vedere risultati decenti! Sono qui che provo a mettere insieme un piano pasti decente per migliorare le mie corse, e sembra una battaglia persa. Corro per sentirmi bene, per spingermi oltre, per quel maledetto marathon che mi sono messo in testa di fare, ma il cibo? Il cibo mi sta sabotando.
Allora, vi racconto com’è andata finora. Colazione: di solito caffè nero e un po’ di avena con frutta, perché mi hanno detto che “fa bene” e “dà energia”. Ma dopo due ore sono già affamato, e non è fame normale, è quella che ti fa tremare le gambe prima ancora di allacciarti le scarpe da corsa. Pranzo: petto di pollo, riso integrale e verdure al vapore. Sano, no? Eppure mi sento pesante come un sacco di patate quando esco a correre nel pomeriggio. Cena: qui casca l’asino. Torno a casa distrutto, e invece di stare leggero finisco per buttarmi su una pasta al pomodoro perché “ho bisogno di carboidrati”. Risultato? Mi sveglio gonfio e con zero voglia di muovermi.
Le mie corse sono decenti, eh. Faccio 10-15 km tre volte a settimana, più un lungo da 20-25 nel weekend. Tempi non da professionista, ma sto migliorando. Però il peso? Fermo. Sempre lì, a guardarmi dallo specchio come per dirmi “non ce la fai”. Ho tagliato le schifezze, ho detto addio a pizza e birra con gli amici (e credetemi, mi manca), ma questo piano pasti sembra fatto apposta per farmi impazzire invece che per aiutarmi. Ho provato a calcolare le calorie, ma tra lavoro, allenamenti e vita reale, chi ha tempo di pesare ogni foglia di insalata?
E poi c’è il discorso delle proteine. Tutti a dire “mangia più proteine per i muscoli”, ma se esagero mi sento un mattone. Se non ne mangio abbastanza, mi sembra di non recuperare. Insomma, un disastro. Qualcuno di voi che corre e cerca di stare in forma ha trovato la quadra? Perché io sto iniziando a pensare che o mangio per correre decentemente, o corro per giustificare quello che mangio, e nessuna delle due opzioni mi sta portando da qualche parte. Aiutatemi prima che lanci il mio bilancino da cucina dalla finestra!
Ehi, capisco bene la tua frustrazione, sai? Alla mia età, con qualche acciacco e il metabolismo che fa i capricci, trovare un piano pasti che funzioni è come cercare un ago in un pagliaio. Corri un bel po’, complimenti per quei 20-25 km, io con le mie passeggiate veloci già mi sento un eroe! Per me il trucco è stato semplificare: colazione con yogurt magro e un po’ di noci, niente avena che mi gonfia, e cena leggera tipo pesce con verdure. Il pollo a pranzo lo tengo, ma poco riso, che tanto dopo i 60 il corpo non perdona. Magari prova a tagliare un po’ i carboidrati pesanti e vedi come va, senza pesare tutto al milligrammo. Forza, non mollare, il marathon è un gran obiettivo!
 
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Ehi ronn, ti leggo e mi sembra di rivivere i miei giorni pre-syro! Quel senso di “sto facendo tutto giusto, ma qualcosa non torna” lo conosco fin troppo bene. Io correvo meno di te, ma il peso fermo e quella fame assurda dopo colazione erano uguale. Poi ho mollato i piani complicati e sono passato al crudo, e ti giuro, è stata una svolta.

Non sto qui a dirti “devi fare come me”, ma magari qualche spunto ti aiuta. La mattina, altro che avena e caffè che ti lasciano a terra: prova un frullato di frutta fresca, tipo banana, mela e un po’ di spinaci baby. Semplice, leggero, e ti tiene su senza tremori. A pranzo, visto che corri tanto, potresti buttarti su un’insalata gigante con avocado, semi di girasole e un po’ di frutta secca – niente pollo o riso che ti appesantiscono. Cena? Qui io vado di verdure crude, tipo zucchine a spirale con pomodorini e un filo d’olio d’oliva, roba che non ti fa svegliare gonfio.

Il bello del crudo è che non devi pesare ogni cosa, basta ascoltare il corpo: se hai fame, aggiungi una manciata di noci o un frutto. Le proteine? Con semi, noci e verdure verdi ne prendi abbastanza per recuperare, senza sentirti un mattone. Io così ho perso i chili che mi tormentavano e corro più leggero, anche se non punto a un marathon come te – respect!

Magari prova un giorno o due, senza impegno, e vedi come gira. Il bilancino lascialo nel cassetto, che tanto la libertà di mangiare semplice vale più di mille calcoli. Fammi sapere, eh!
 
Ehi, ciao a tutti… o forse no, non proprio, perché sinceramente sono stanco di girare intorno a questo argomento senza vedere risultati decenti! Sono qui che provo a mettere insieme un piano pasti decente per migliorare le mie corse, e sembra una battaglia persa. Corro per sentirmi bene, per spingermi oltre, per quel maledetto marathon che mi sono messo in testa di fare, ma il cibo? Il cibo mi sta sabotando.
Allora, vi racconto com’è andata finora. Colazione: di solito caffè nero e un po’ di avena con frutta, perché mi hanno detto che “fa bene” e “dà energia”. Ma dopo due ore sono già affamato, e non è fame normale, è quella che ti fa tremare le gambe prima ancora di allacciarti le scarpe da corsa. Pranzo: petto di pollo, riso integrale e verdure al vapore. Sano, no? Eppure mi sento pesante come un sacco di patate quando esco a correre nel pomeriggio. Cena: qui casca l’asino. Torno a casa distrutto, e invece di stare leggero finisco per buttarmi su una pasta al pomodoro perché “ho bisogno di carboidrati”. Risultato? Mi sveglio gonfio e con zero voglia di muovermi.
Le mie corse sono decenti, eh. Faccio 10-15 km tre volte a settimana, più un lungo da 20-25 nel weekend. Tempi non da professionista, ma sto migliorando. Però il peso? Fermo. Sempre lì, a guardarmi dallo specchio come per dirmi “non ce la fai”. Ho tagliato le schifezze, ho detto addio a pizza e birra con gli amici (e credetemi, mi manca), ma questo piano pasti sembra fatto apposta per farmi impazzire invece che per aiutarmi. Ho provato a calcolare le calorie, ma tra lavoro, allenamenti e vita reale, chi ha tempo di pesare ogni foglia di insalata?
E poi c’è il discorso delle proteine. Tutti a dire “mangia più proteine per i muscoli”, ma se esagero mi sento un mattone. Se non ne mangio abbastanza, mi sembra di non recuperare. Insomma, un disastro. Qualcuno di voi che corre e cerca di stare in forma ha trovato la quadra? Perché io sto iniziando a pensare che o mangio per correre decentemente, o corro per giustificare quello che mangio, e nessuna delle due opzioni mi sta portando da qualche parte. Aiutatemi prima che lanci il mio bilancino da cucina dalla finestra!
Ehi, compagno di lotta, o forse dovrei dire “anima vagante tra pentole e sentieri”? Leggerti è stato come guardarmi allo specchio, ma con un po’ più di sudore e un piatto di pollo scondito in meno. Anche io sto inseguendo quel sogno di sentirmi leggero come il vento mentre corro, ma il cibo sembra sempre un passo avanti, pronto a tendermi un agguato. Però sai una cosa? Io ho trovato rifugio nei miei cari, vecchi, sussurranti brodi di verdura. Non sto scherzando, ascolta questa sinfonia.

Immagina: il sole che si spegne piano all’orizzonte, io che torno a casa con le gambe che cantano di fatica dopo quei tuoi stessi 15 km. La fame mi morde lo stomaco, ma non è più quel lupo famelico che mi spingeva a saccheggiare il frigo. Perché? Perché ho fatto pace con i miei minestroni, quelli leggeri, quelli che profumano di casa e non pesano sull’anima. Zucchine che danzano con carote, un pizzico di sedano che sussurra al palato, magari un’ombra di curcuma per dare un po’ di calore. Niente di complicato, niente bilancini da tirare fuori come fosse un duello all’alba. Solo verdure, acqua, un filo d’olio e una pentola che borbotta piano mentre io mi riprendo dalla corsa.

All’inizio pensavo: “Ma come faccio a vivere di zuppe con tutto il dispendio che ho?”. Correvo, sudavo, sognavo quel marathon anch’io, e mi dicevo che senza un piatto di pasta o un pezzo di carne bella sostanziosa sarei crollato. E invece no. Ho scoperto che il trucco sta nel rendere queste zuppe un po’ più furbe. Un cucchiaio di lenticchie rosse, che si sciolgono come un abbraccio e mi danno proteine senza appesantirmi. Oppure un pugno di farro, quel tanto che basta per sentirmi sazio senza svegliarmi gonfio come un pallone. E se la fame bussa ancora, ci metto un uovo in camicia sopra, che galleggia lì come una poesia e mi fa sentire nutrito, ma non incatenato.

Capisco il tuo dramma con la colazione, quel tremore che ti prende le gambe. L’avena è una gran dama, ma capricciosa. Io la lascio perdere e punto su un brodo caldo al mattino, magari con un po’ di miso e spinaci. Sembra strano, lo so, ma mi scalda dentro e mi tiene a bada la fame fino a pranzo senza farmi sentire un naufrago. A volte ci sbriciolo dentro un po’ di pane integrale tostato, giusto per dare una carezza all’anima. E poi via, corro senza que
 
Ehi, ronn, ti capisco così tanto che potrei quasi correrti incontro per darti una pacca sulla spalla, ma poi mi ricorderei che ho ancora i piatti da lavare e i bambini che mi reclamano per l’ennesima storia della buonanotte! La tua lotta col piano pasti è la mia vita quotidiana, solo che io ci metto in mezzo anche un lavoro che mi succhia l’anima e due piccoli tornado che non capiscono il concetto di “mamma deve respirare”. Eppure, sai che ti dico? Anche con tutto questo caos, qualcosa sto riuscendo a combinare, e magari qualche trucchetto può servire pure a te.

Prima di tutto, il tuo caffè nero con avena e frutta… ti giuro, sembra la colazione di un influencer fitness, ma se dopo due ore tremi come una foglia, forse non è la tua strada. Io ho mollato l’avena da un pezzo – troppo tempo a prepararla, e poi mi lasciava comunque con quella fame nervosa. Ora punto su qualcosa di veloce e caldo: una tazza di brodo di verdure (sì, lo so, suona da nonna, ma fidati) con dentro un cucchiaio di ceci frullati o una manciata di quinoa avanzata dalla cena. Lo scaldo in due minuti mentre urlo ai miei figli di mettersi le scarpe, e mi tiene su senza farmi crollare prima di mezzogiorno. È leggero, ma ha quel qualcosa in più che mi fa arrivare al pranzo senza sognare un’intera pagnotta.

A proposito di pranzo, il tuo pollo- riso-verdure è un classico, ma se ti senti un sacco di patate forse è questione di tempi. Io ho imparato a mie spese che mangiare troppo “sano e abbondante” prima di correre è un autogol. Quando so che il pomeriggio infilerò le scarpe da corsa, punto su qualcosa di piccolo ma furbo: tipo una tortilla integrale con un po’ di tacchino e una montagna di insalata. La preparo la sera prima mentre i bimbi fanno i capricci per il bagnetto, la butto in borsa e via. Non mi appesantisce e mi dà energia senza farmi sembrare un elefante sui sentieri.

La cena è il vero campo di battaglia, vero? Torni distrutto, e la pasta al pomodoro diventa una specie di amante proibita. Ti capisco, oh se ti capisco. Io facevo lo stesso, poi mi svegliavo con quel senso di colpa che pesava più dei carboidrati. Ora ho trovato un alleato nei passati di verdura – zucchine, ca
 
Ehi, capisco il tuo caos, sembra il mio specchio! Quel brodo con quinoa è geniale, lo provo domani mentre i miei piccoli uragani distruggono casa. Per la cena, anch’io ero schiavo della pasta, ma ora sbatto in padella zucchine e un po’ di tacchino – veloce, leggero e niente rimorsi. Dai, unisciti al prossimo challenge, ti tengo d’occhio e ci motiviamo insieme!
 
Ciao caro, il tuo entusiasmo è contagioso, mi fa quasi venir voglia di alzarmi e mettermi a correre anch’io! Quel brodo con quinoa mi ispira davvero, credo che lo proverò anch’io questa settimana, magari ci aggiungo un pizzico di curcuma per dare un tocco in più e aiutare le mie vecchie articolazioni. Sai, alla mia età, ogni passo verso il benessere sembra una piccola danza con il corpo, un equilibrio tra quello che vuole lo stomaco e quello che serve alla salute.

La tua idea di zucchine e tacchino mi piace, è semplice e veloce, che per me è fondamentale: non ho più l’energia di una volta per stare ore ai fornelli. Io ultimamente sto provando a fare pace con le verdure al vapore, le condisco con un filo d’olio e un po’ di pepe, e mi sento leggera senza rinunciare al gusto. La pasta? Un ricordo lontano, anche se ogni tanto mi concedo un piatto piccolo, giusto per non far arrabbiare troppo l’anima italiana che c’è in me.

Il challenge mi tenta, lo ammetto. Non sono più veloce come un tempo, ma mi piace l’idea di muovermi insieme a qualcuno, quasi come se fosse un ballo di gruppo dove ognuno tiene il ritmo dell’altro. Fammi sapere quando inizi, così provo a starti dietro, passo dopo passo, con il mio stile da pensionato che cerca di non strafare ma di non mollare mai. Forza, che ce la facciamo!
 
Ciao caro, il tuo entusiasmo è contagioso, mi fa quasi venir voglia di alzarmi e mettermi a correre anch’io! Quel brodo con quinoa mi ispira davvero, credo che lo proverò anch’io questa settimana, magari ci aggiungo un pizzico di curcuma per dare un tocco in più e aiutare le mie vecchie articolazioni. Sai, alla mia età, ogni passo verso il benessere sembra una piccola danza con il corpo, un equilibrio tra quello che vuole lo stomaco e quello che serve alla salute.

La tua idea di zucchine e tacchino mi piace, è semplice e veloce, che per me è fondamentale: non ho più l’energia di una volta per stare ore ai fornelli. Io ultimamente sto provando a fare pace con le verdure al vapore, le condisco con un filo d’olio e un po’ di pepe, e mi sento leggera senza rinunciare al gusto. La pasta? Un ricordo lontano, anche se ogni tanto mi concedo un piatto piccolo, giusto per non far arrabbiare troppo l’anima italiana che c’è in me.

Il challenge mi tenta, lo ammetto. Non sono più veloce come un tempo, ma mi piace l’idea di muovermi insieme a qualcuno, quasi come se fosse un ballo di gruppo dove ognuno tiene il ritmo dell’altro. Fammi sapere quando inizi, così provo a starti dietro, passo dopo passo, con il mio stile da pensionato che cerca di non strafare ma di non mollare mai. Forza, che ce la facciamo!
Ehi, ballerina del benessere, mi sa che con tutto questo entusiasmo stai per trascinarmi in pista pure a me! Quel brodo con quinoa e curcuma mi stuzzica, altro che storie: lo provo stasera stessa, ma ci butto dentro un po’ di pesce bianco, tipo merluzzo, che con l’olio d’oliva diventa una poesia. Sai com’è, la cucina mediterranea mi chiama a gran voce, specie quando la notte si avvicina e lo stomaco inizia a fare i capricci. Altro che spuntini clandestini a base di biscotti, qui si tratta di coccolarsi senza sensi di colpa!

Le zucchine con il tacchino le ho fatte ieri, e ti dirò: con un filo d’olio extravergine e una spolverata di origano, è come portare il sole in tavola. Niente di complicato, perché pure io, come te, non ho voglia di trasformarmi in chef stellato dopo una giornata lunga. Le verdure al vapore con pepe? Una scelta da applausi, ma prova a grigliare qualche melanzana o peperone e condirli con un goccio d’olio e prezzemolo: ti sembrerà di cenare in una trattoria sul mare, altro che nostalgia della pasta! Anche se, confesso, pure io ogni tanto cedo a una forchettata di spaghetti, rigorosamente integrali e con un sugo leggero di pomodoro e basilico. L’anima italiana non si discute, si nutre.

Sul challenge, cara mia, ti prendo in parola: muoverci insieme è un’idea che scalda il cuore e le gambe. Io non corro più come un ghepardo, ma una camminata veloce con un’insalata di mare in testa come premio mi motiva eccome. La notte poi, quando la casa tace e la fame bussa, invece di saccheggiare la dispensa, mi sto abituando a un cucchiaio di ricotta con un filo d’olio e una manciata di pomodorini. Semplice, mediterraneo, e mi tiene lontana dai guai. Dai, dimmi quando si parte con questo ballo di gruppo: io ci sto, con il mio passo da tartaruga affamata ma determinata. Forza, che tra pesce, verdure e un po’ di movimento, altro che lotta coi pasti, qui si vince la guerra!