Ciao a tutti, o forse meglio dire "salve" visto che siamo in un contesto un po’ internazionale! Mi sono trasferito da poco in una zona dal clima caldo e umido, un bel cambiamento rispetto al fresco secco a cui ero abituato. All’inizio è stato uno shock: uscivo per una camminata e dopo dieci minuti ero fradicio, non tanto per lo sforzo ma per l’umidità che ti si appiccica addosso. Mangiare fuori casa, poi, è diventata una sfida interessante, soprattutto perché sto cercando di mantenere la linea e non cedere a ogni tentazione.
Devo dire che il caldo mi ha spinto a rivedere un po’ tutto, dalla dieta alle abitudini. Prima, quando mangiavo fuori, puntavo su piatti caldi, magari una pasta al forno o un risotto, che mi davano energia per affrontare il freddo. Qui, invece, mi sono accorto che dopo un piatto pesante mi sentivo appesantito, quasi incapace di muovermi. Così ho iniziato a cercare opzioni più leggere: insalate, sì, ma non quelle tristi con due foglie di lattuga! Parlo di insalate ricche, con pesce grigliato, ceci o avocado, che saziano senza farti sentire un macigno nello stomaco. Spesso nei locali trovo spiedini di gamberi o pollo con verdure, e quelli sono diventati il mio salva-vita: proteici, saporiti e non troppo calorici.
L’umidità mi ha anche fatto rivalutare l’acqua. Sembra banale, ma prima non ci pensavo troppo; ora, se esco a mangiare, la prima cosa che chiedo è una caraffa d’acqua fresca, magari con qualche fettina di limone o cetriolo per renderla più invitante. Mi aiuta a non confondere la sete con la fame, cosa che mi capitava spesso all’inizio: il caldo ti confonde e finisci per ordinare un gelato pensando che sia "solo un dessert", quando in realtà il corpo vuole solo idratarsi!
Per le allenamenti, ho dovuto adattarmi pure lì. Niente più corse sotto il sole, ho spostato tutto al mattino presto o alla ser
Devo dire che il caldo mi ha spinto a rivedere un po’ tutto, dalla dieta alle abitudini. Prima, quando mangiavo fuori, puntavo su piatti caldi, magari una pasta al forno o un risotto, che mi davano energia per affrontare il freddo. Qui, invece, mi sono accorto che dopo un piatto pesante mi sentivo appesantito, quasi incapace di muovermi. Così ho iniziato a cercare opzioni più leggere: insalate, sì, ma non quelle tristi con due foglie di lattuga! Parlo di insalate ricche, con pesce grigliato, ceci o avocado, che saziano senza farti sentire un macigno nello stomaco. Spesso nei locali trovo spiedini di gamberi o pollo con verdure, e quelli sono diventati il mio salva-vita: proteici, saporiti e non troppo calorici.
L’umidità mi ha anche fatto rivalutare l’acqua. Sembra banale, ma prima non ci pensavo troppo; ora, se esco a mangiare, la prima cosa che chiedo è una caraffa d’acqua fresca, magari con qualche fettina di limone o cetriolo per renderla più invitante. Mi aiuta a non confondere la sete con la fame, cosa che mi capitava spesso all’inizio: il caldo ti confonde e finisci per ordinare un gelato pensando che sia "solo un dessert", quando in realtà il corpo vuole solo idratarsi!
Per le allenamenti, ho dovuto adattarmi pure lì. Niente più corse sotto il sole, ho spostato tutto al mattino presto o alla ser