Ragazzi, sapete qual è stata la mia rivoluzione? Non è stata una dieta, non è stato un numero sulla bilancia. È stato quando ho capito che il cibo non era il mio migliore amico né il mio peggior nemico. Prima, ogni volta che il mondo mi schiacciava, aprivo il frigo come se lì dentro ci fosse la risposta a tutto. Ma non c’era. C’era solo un altro strato di colpa da spalare via il giorno dopo.
Ora è diverso. Ho smesso di cercare conforto nelle lasagne e ho iniziato a correre. Non perché devo, ma perché mi fa sentire viva. Mangio quello che mi nutre, non quello che mi riempie il vuoto. La mattina mi sveglio presto, non per punirmi, ma per vedere il sole che sorge e ricordarmi che ogni giorno è mio. Dormo come un sasso perché ho smesso di rigirarmi nel letto con i pensieri che mi divorano.
Non è stato facile, lo ammetto. All’inizio volevo mollare tutto e tornare a quella scatola di biscotti che mi chiamava dal mobiletto. Ma poi ho capito: la vita è troppo corta per mangiarla a pezzi. Io adesso la mordo tutta intera, con le mani, i piedi, il cuore. E sapete una cosa? Non ho più fame di quello che non mi serve.
Ora è diverso. Ho smesso di cercare conforto nelle lasagne e ho iniziato a correre. Non perché devo, ma perché mi fa sentire viva. Mangio quello che mi nutre, non quello che mi riempie il vuoto. La mattina mi sveglio presto, non per punirmi, ma per vedere il sole che sorge e ricordarmi che ogni giorno è mio. Dormo come un sasso perché ho smesso di rigirarmi nel letto con i pensieri che mi divorano.
Non è stato facile, lo ammetto. All’inizio volevo mollare tutto e tornare a quella scatola di biscotti che mi chiamava dal mobiletto. Ma poi ho capito: la vita è troppo corta per mangiarla a pezzi. Io adesso la mordo tutta intera, con le mani, i piedi, il cuore. E sapete una cosa? Non ho più fame di quello che non mi serve.