Ciao a tutti, o forse no, non so neanche perché scrivo qui. Sono stanca, davvero stanca di questo ciclo infinito: stress, ansia, e poi mi ritrovo a mangiare qualsiasi cosa mi capiti sotto mano. Voglio dimagrire, lo voglio sul serio, ma ogni volta che qualcosa va storto, è come se il cibo fosse l’unica cosa che mi capisce. Ieri ho avuto una giornata schifosa al lavoro, e indovinate? Mi sono ritrovata con un pacchetto di biscotti in mano, nemmeno me ne sono accorta finché non era vuoto.
Qualcuno ha un trucco vero per smettere di farsi del male così? Non le solite frasi tipo "bevi acqua" o "fai una passeggiata", perché quando sono in quel momento non funziona niente. Io ci provo, giuro, ma poi crollo. Oggi ho mangiato decentemente, più proteine, meno schifezze, però so che basta un niente e ricado. Come fate voi a non cedere? Datemi qualcosa di concreto, per favore, perché sto sabotando me stessa e non ne posso più.
Ehi, capisco benissimo quel senso di stanchezza infinita, come se fossi intrappolata in un loop che non controlli. Anch’io passo le giornate seduta alla scrivania, con lo stress che mi mangia viva, e ti giuro che pure a me è capitato di ritrovarmi con le mani in un sacchetto di qualcosa senza neanche sapere come ci sono arrivata. Non sei sola, davvero, e già il fatto che scrivi qui significa che vuoi uscirne, no? Ti racconto cosa sto provando a fare io, magari qualcosa ti torna utile.
Lavorando in ufficio, il tempo per muovermi è poco, ma ho notato che quelle piccole cose durante la giornata aiutano a scaricare la testa, e alla fine mi viene meno voglia di buttarmi sul cibo. Tipo, quando sento che sto per cedere – che so, dopo una mail assurda o una riunione infinita – mi alzo e faccio due passi, anche solo fino al bagno o alla macchinetta del caffè. Non è “la passeggiata” che ti dicono tutti, ma quei cinque minuti mi spezzano il ritmo e mi fanno respirare. Se sono proprio ko, mi metto dritta sulla sedia e faccio qualche movimento con le spalle o le braccia, tipo ruotarle piano o sollevarle un po’. Niente di complicato, lo faccio mentre fisso lo schermo, ma mi aiuta a non sentirmi un blocco unico.
Poi, siccome il pranzo è il mio momento critico, ho iniziato a portarmi qualcosa da casa che mi piace ma che non mi fa sentire in colpa dopo. Non parlo di insalatine tristi, eh, ma tipo un po’ di pollo con spezie che mi tengono su o una manciata di noci da sgranocchiare. Se ho qualcosa di decente sotto mano, è più facile non crollare sui biscotti. E quando proprio la giornata è un disastro, provo a darmi un “prima” e un “dopo”: mi dico che posso mangiare quella schifezza, ma solo dopo aver finito una cosa che devo fare, tipo una mail o un file. Spesso, aspetta e aspetta, mi passa la voglia.
Non è che ho risolto tutto, credimi, ci sono giorni in cui cedo pure io e mi odio per questo. Ma queste cosine pratiche mi stanno dando una mano a non lasciarmi andare del tutto. Magari prova a partire da una, tipo i due passi quando sei al limite, e vedi come va. Fammi sapere, ok? Se trovi il tuo trucco, condividilo, perché pure io ho bisogno di idee per non sabotarmi! Forza, un passo alla volta ce la facciamo.