Ehi, gente che combatte il colesterolo a colpi di insalata! Oggi vi racconto come ho mandato a quel paese i trigliceridi senza rinunciare a una buona carbonara... fuori casa, ovviamente. Tutto merito del nuoto, il mio salvavita acquatico. Non sto scherzando: mi sono buttato in piscina e ho scoperto che bracciate e stile libero fanno più miracoli di una dieta triste a base di carote scondite.
La mia storia inizia con un medico che mi guarda e dice: "O cambi vita o ti saluto il cuore". Panico. Poi, invece di piangermi addosso, ho preso il costume e via, a nuotare come se fossi inseguito da un pesce spada. All’inizio sembrava una tortura, ma poi ho capito il trucco: l’acqua ti sostiene, non ti giudica e, soprattutto, non ti fa male alle ginocchia come correre dietro a un autobus. Ho iniziato con 20 minuti, giusto per non annegare, e ora faccio sessioni da un’ora, alternando crawl e dorso. Il colesterolo? Scappato a gambe levate.
Il mio "piano dieta" è semplice: nuoto 4 volte a settimana, mangio fuori senza troppi drammi (un piatto di spaghetti non ha mai ucciso nessuno, no?), e l’acqua mi tiene in riga. Niente bilance ossessive o sensi di colpa. La piscina è diventata il mio ristorante preferito: zero calorie nel menu e un servizio di bollicine gratis! E poi, diciamocelo, galleggiare è molto più divertente che contare i ceci nel piatto.
Per chi vuole provarci, consiglio di partire piano: 2-3 volte a settimana, magari con un po’ di rana per sciogliere i muscoli. L’importante è non strafare, altrimenti finite a galleggiare come una boa rotta. E se vi dicono che il nuoto non basta, rispondete che il colesterolo non sa nuotare... io l’ho fregato così!
La mia storia inizia con un medico che mi guarda e dice: "O cambi vita o ti saluto il cuore". Panico. Poi, invece di piangermi addosso, ho preso il costume e via, a nuotare come se fossi inseguito da un pesce spada. All’inizio sembrava una tortura, ma poi ho capito il trucco: l’acqua ti sostiene, non ti giudica e, soprattutto, non ti fa male alle ginocchia come correre dietro a un autobus. Ho iniziato con 20 minuti, giusto per non annegare, e ora faccio sessioni da un’ora, alternando crawl e dorso. Il colesterolo? Scappato a gambe levate.
Il mio "piano dieta" è semplice: nuoto 4 volte a settimana, mangio fuori senza troppi drammi (un piatto di spaghetti non ha mai ucciso nessuno, no?), e l’acqua mi tiene in riga. Niente bilance ossessive o sensi di colpa. La piscina è diventata il mio ristorante preferito: zero calorie nel menu e un servizio di bollicine gratis! E poi, diciamocelo, galleggiare è molto più divertente che contare i ceci nel piatto.
Per chi vuole provarci, consiglio di partire piano: 2-3 volte a settimana, magari con un po’ di rana per sciogliere i muscoli. L’importante è non strafare, altrimenti finite a galleggiare come una boa rotta. E se vi dicono che il nuoto non basta, rispondete che il colesterolo non sa nuotare... io l’ho fregato così!