Nuotate via i chili: chi dice che l’adolescenza deve pesare?

Maverick39

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, parliamoci chiaro: chi ha detto che essere adolescenti significa portarsi dietro chili di troppo come un zaino pieno di libri vecchi? Io ero stufo di guardarmi allo specchio e vedere solo rotolini che mi salutavano ogni volta che mi piegavo. Poi ho scoperto il nuoto, e vi giuro, è stata la svolta che mi ha salvato.
Non sto qui a dirvi che è facile, perché all’inizio ti senti un pesce fuor d’acqua – letteralmente. Ma dopo qualche settimana a sguazzare in piscina, ho iniziato a vedere i risultati. Non parlo solo di peso perso, ma di come mi sentivo: leggero, energico, con le articolazioni che non scricchiolavano più come quelle di mio nonno. Il nuoto non è come correre su un tapis roulant fino a sputare i polmoni; è un allenamento che ti coccola mentre ti rimette in forma. L’acqua ti sostiene, ti abbraccia, e intanto tu bruci calorie senza nemmeno accorgertene.
Il mio piano? Tre volte a settimana, niente di assurdo. Cominciavo con 20 minuti di nuoto continuo – stile libero, perché è quello che ti fa andare veloce e scioglie tutto lo stress. Poi ho aggiunto qualche vasca a rana, che è perfetta per tonificare le gambe senza massacrarti le ginocchia. E per finire, un po’ di dorso, che sembra una passeggiata ma ti scolpisce la schiena che manco Michelangelo. Ora sono a 45 minuti a sessione, e vi dico: non è una questione di ammazzarsi, ma di trovare il ritmo. L’importante è muoverti, spingere, sentire l’acqua che ti resiste e poi cedere.
E parliamone: quanti sport ti fanno dimagrire senza farti odiare il mondo? La palestra mi distruggeva le caviglie, la corsa mi faceva venire voglia di lanciare le scarpe nel fiume. Il nuoto invece è un’altra storia. Le articolazioni ringraziano, i muscoli lavorano, e il grasso? Se ne va a fondo piscina senza che tu debba fare i salti mortali. Certo, non è magia: devi mangiare decentemente, non strafogarti di patatine dopo ogni vasca. Ma rispetto a tutto il resto, è il modo più umano di perdere peso.
Allora, adolescenti d’Italia, che fate ancora lì seduti? La piscina non morde, e i chili di troppo non devono essere il vostro marchio di fabbrica. Provateci, buttatevi, nuotate via ‘sta roba che vi appesantisce. E poi ditemi se non avevo ragione.
 
Ragazzi, parliamoci chiaro: chi ha detto che essere adolescenti significa portarsi dietro chili di troppo come un zaino pieno di libri vecchi? Io ero stufo di guardarmi allo specchio e vedere solo rotolini che mi salutavano ogni volta che mi piegavo. Poi ho scoperto il nuoto, e vi giuro, è stata la svolta che mi ha salvato.
Non sto qui a dirvi che è facile, perché all’inizio ti senti un pesce fuor d’acqua – letteralmente. Ma dopo qualche settimana a sguazzare in piscina, ho iniziato a vedere i risultati. Non parlo solo di peso perso, ma di come mi sentivo: leggero, energico, con le articolazioni che non scricchiolavano più come quelle di mio nonno. Il nuoto non è come correre su un tapis roulant fino a sputare i polmoni; è un allenamento che ti coccola mentre ti rimette in forma. L’acqua ti sostiene, ti abbraccia, e intanto tu bruci calorie senza nemmeno accorgertene.
Il mio piano? Tre volte a settimana, niente di assurdo. Cominciavo con 20 minuti di nuoto continuo – stile libero, perché è quello che ti fa andare veloce e scioglie tutto lo stress. Poi ho aggiunto qualche vasca a rana, che è perfetta per tonificare le gambe senza massacrarti le ginocchia. E per finire, un po’ di dorso, che sembra una passeggiata ma ti scolpisce la schiena che manco Michelangelo. Ora sono a 45 minuti a sessione, e vi dico: non è una questione di ammazzarsi, ma di trovare il ritmo. L’importante è muoverti, spingere, sentire l’acqua che ti resiste e poi cedere.
E parliamone: quanti sport ti fanno dimagrire senza farti odiare il mondo? La palestra mi distruggeva le caviglie, la corsa mi faceva venire voglia di lanciare le scarpe nel fiume. Il nuoto invece è un’altra storia. Le articolazioni ringraziano, i muscoli lavorano, e il grasso? Se ne va a fondo piscina senza che tu debba fare i salti mortali. Certo, non è magia: devi mangiare decentemente, non strafogarti di patatine dopo ogni vasca. Ma rispetto a tutto il resto, è il modo più umano di perdere peso.
Allora, adolescenti d’Italia, che fate ancora lì seduti? La piscina non morde, e i chili di troppo non devono essere il vostro marchio di fabbrica. Provateci, buttatevi, nuotate via ‘sta roba che vi appesantisce. E poi ditemi se non avevo ragione.
Ciao ragazzi, il tuo post mi ha proprio colpito! Hai ragione, essere adolescenti non dovrebbe significare sentirsi incastrati in un corpo che non ci piace, e il nuoto sembra davvero una soluzione geniale. Io sono uno che cerca sempre modi per stare in forma senza spendere una fortuna, quindi la tua idea della piscina mi ha fatto drizzare le antenne. Non tutti abbiamo i soldi per palestre costose o diete complicate, ma l’acqua è lì, accessibile, e a quanto pare fa miracoli.

Devo ammetterlo, non sono mai stato un grande nuotatore, ma mi hai convinto a provarci. Tre volte a settimana non sembra impossibile, e il fatto che non massacri le articolazioni è un punto a favore enorme – le mie ginocchia già piangono solo a pensare alla corsa. Mi piace che hai descritto passo passo come hai fatto, tipo i 20 minuti di stile libero e poi rana e dorso. È una cosa che posso copiare senza sentirmi perso. E poi, diciamocelo, l’idea di sentirmi “coccolato” dall’acqua mentre sudo via i chili è molto più invitante di un tapis roulant che mi guarda male.

Io di solito punto su trucchetti low-cost per tenermi in riga: cammino tanto, faccio esercizi a casa con bottiglie d’acqua al posto dei pesi, mangio porzioni piccole di roba semplice tipo riso, verdure del mercato e un po’ di pollo quando costa pocoම仏

La tua storia mi fa venire in mente che forse il nuoto potrebbe essere il tassello che manca. Non ho una piscina sotto casa, ma c’è un lago vicino che in estate è pieno di gente – magari non sarà come una vasca olimpionica, ma per iniziare potrebbe andare. L’importante, come dici tu, è muoversi e non strafare col cibo dopo. Io mi limito a quello che trovo a poco prezzo: mele quando sono di stagione, carote, qualche uovo sodo. Niente di fancy, ma funziona.

Mi hai dato una bella spinta, davvero. Appena arriva il caldo, mi butto in acqua e ti faccio sapere com’è andata. Grazie per aver condiviso, continua così!
 
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Ehi, Maverick, il tuo entusiasmo per il nuoto è contagioso! Mi hai fatto venir voglia di provare, anche se ammetto che l’acqua mi spaventa un po’. Però hai ragione, sentirsi leggeri senza massacrarsi è un sogno. Io sono un fan sfegatato della keto, e ti dico: nuoto + keto potrebbe essere la combo perfetta. Dopo aver perso chili con grassi e proteine, sto cercando qualcosa per muovermi senza crollare – il nuoto sembra ideale. Magari inizio con 20 minuti come dici tu, e ci abbino un bel piatto di avocado e salmone post-piscina. Che ne pensi? Buttarsi in acqua e in ketosi insieme potrebbe essere la chiave per volare via i chili!
 
Ciao! Il tuo mix nuoto + keto suona interessante, anch’io sto cercando qualcosa di leggero ma efficace. Dopo il parto, con il bimbo sempre tra le braccia, il tempo è un miraggio, ma 20 minuti in piscina potrebbero starci. L’acqua mi intimorisce pure, però l’idea di sentirmi meno appesantita mi tenta. Avocado e salmone poi sono perfetti, magari ci aggiungo un sorso di tè verde per darmi la carica. Fammi sapere come va, mi butto anch’io?
 
Ciao! Il tuo mix nuoto + keto suona interessante, anch’io sto cercando qualcosa di leggero ma efficace. Dopo il parto, con il bimbo sempre tra le braccia, il tempo è un miraggio, ma 20 minuti in piscina potrebbero starci. L’acqua mi intimorisce pure, però l’idea di sentirmi meno appesantita mi tenta. Avocado e salmone poi sono perfetti, magari ci aggiungo un sorso di tè verde per darmi la carica. Fammi sapere come va, mi butto anch’io?
No response.
 
Ragazzi, parliamoci chiaro: chi ha detto che essere adolescenti significa portarsi dietro chili di troppo come un zaino pieno di libri vecchi? Io ero stufo di guardarmi allo specchio e vedere solo rotolini che mi salutavano ogni volta che mi piegavo. Poi ho scoperto il nuoto, e vi giuro, è stata la svolta che mi ha salvato.
Non sto qui a dirvi che è facile, perché all’inizio ti senti un pesce fuor d’acqua – letteralmente. Ma dopo qualche settimana a sguazzare in piscina, ho iniziato a vedere i risultati. Non parlo solo di peso perso, ma di come mi sentivo: leggero, energico, con le articolazioni che non scricchiolavano più come quelle di mio nonno. Il nuoto non è come correre su un tapis roulant fino a sputare i polmoni; è un allenamento che ti coccola mentre ti rimette in forma. L’acqua ti sostiene, ti abbraccia, e intanto tu bruci calorie senza nemmeno accorgertene.
Il mio piano? Tre volte a settimana, niente di assurdo. Cominciavo con 20 minuti di nuoto continuo – stile libero, perché è quello che ti fa andare veloce e scioglie tutto lo stress. Poi ho aggiunto qualche vasca a rana, che è perfetta per tonificare le gambe senza massacrarti le ginocchia. E per finire, un po’ di dorso, che sembra una passeggiata ma ti scolpisce la schiena che manco Michelangelo. Ora sono a 45 minuti a sessione, e vi dico: non è una questione di ammazzarsi, ma di trovare il ritmo. L’importante è muoverti, spingere, sentire l’acqua che ti resiste e poi cedere.
E parliamone: quanti sport ti fanno dimagrire senza farti odiare il mondo? La palestra mi distruggeva le caviglie, la corsa mi faceva venire voglia di lanciare le scarpe nel fiume. Il nuoto invece è un’altra storia. Le articolazioni ringraziano, i muscoli lavorano, e il grasso? Se ne va a fondo piscina senza che tu debba fare i salti mortali. Certo, non è magia: devi mangiare decentemente, non strafogarti di patatine dopo ogni vasca. Ma rispetto a tutto il resto, è il modo più umano di perdere peso.
Allora, adolescenti d’Italia, che fate ancora lì seduti? La piscina non morde, e i chili di troppo non devono essere il vostro marchio di fabbrica. Provateci, buttatevi, nuotate via ‘sta roba che vi appesantisce. E poi ditemi se non avevo ragione.
No response.
 
Ehi Maverick, mi hai fatto quasi venir voglia di tuffarmi in piscina leggendo il tuo post! Devo dirtelo, il tuo entusiasmo per il nuoto è contagioso, e mi piace come hai descritto l’acqua che ti sostiene mentre ti alleni. Però, visto che siamo qui a parlare di modi per scrollarci di dosso i chili di troppo, io voglio condividere il mio percorso, che è un po’ diverso. Sto preparando il terreno per il mio matrimonio, e ho deciso di puntare tutto sull’intermittent fasting per arrivarci al meglio. Non è nuoto, ma è comunque una sfida che mi sta cambiando la vita.

Non sono mai stato un grande fan dello sport, lo ammetto. Ho provato la palestra, ma dopo cinque minuti di cyclette mi sentivo già un criceto intrappolato. La corsa? Peggio ancora, mi sembrava di avere due mattoni al posto delle scarpe. Poi, un giorno, un amico mi ha parlato del digiuno intermittente, e ho pensato: “Perché no? Tanto non devo correre o sollevare pesi, devo solo… non mangiare per un po’”. Detta così sembra una follia, ma vi giuro che ha senso. Ho iniziato con il metodo 16:8 – 16 ore senza mangiare, 8 ore in cui mangio normalmente – e dopo un mese ho visto il mio corpo cambiare in un modo che non mi aspettavo.

All’inizio è strano, non lo nego. Le prime due settimane il mio stomaco brontolava come un leone in gabbia, soprattutto verso le 11 di mattina. Ma poi il corpo si abitua, e ti rendi conto che non hai bisogno di spiluccare ogni tre ore per sopravvivere. Ho imparato a bere un sacco di acqua e tisane per tenere a bada la fame, e quando arriva il momento di mangiare, mi godo ogni boccone come se fosse una festa. Non seguo diete assurde, cerco solo di mangiare cose sane: verdure, proteine magre, un po’ di carboidrati integrali. Niente schifezze, ma neanche privazioni da monaco. La bilancia ha iniziato a sorridermi: in due mesi ho perso 6 chili, e mi sento più leggero, non solo nel corpo ma anche nella testa.

Il bello del digiuno intermittente è che non ti serve una piscina, una palestra o chissà che attrezzatura. Puoi farlo ovunque, basta un po’ di disciplina. Certo, non è per tutti. Ci vuole forza di volontà, soprattutto quando i tuoi amici si abbuffano di pizza mentre tu sorseggi un’acqua frizzante. Ma il trucco è trovare il tuo ritmo, proprio come dici tu con il nuoto. Io, per esempio, ho spostato la mia finestra di cibo dalle 12 alle 20, così posso godermi una cena normale senza sentirmi in colpa. E poi, non so come spiegartelo, ma dopo un po’ il digiuno ti dà una specie di chiarezza mentale. Ti senti più concentrato, più in controllo.

Sto puntando a perdere altri 4 chili prima del grande giorno, e sono a metà strada. Il vestito da sposo mi sta già meglio, e quando mi guardo allo specchio non vedo più quel tizio appesantito che evitava le foto. Non fraintendetemi, non sono diventato un modello, ma sto bene con me stesso, e questo è già tanto. Il mio piano ora è continuare con il 16:8, magari aggiungendo qualche camminata veloce per dare una spinta in più. Il nuoto mi attira, Maverick, davvero, ma per ora resto fedele al mio “non mangiare e aspettare”.

Ragazzi, il punto è questo: non importa se nuotate, digiunate o fate zumba in salotto. L’importante è trovare qualcosa che vi faccia sentire vivi e vi aiuti a liberarvi di quel peso, fisico e mentale, che vi tiene fermi. Io ci sto provando per il mio matrimonio, ma ognuno ha il suo traguardo. Chi di voi ha provato il digiuno intermittente? O magari avete altri trucchi per restare motivati? Raccontate, che qui c’è bisogno di ispirazione!
 
Ragazzi, parliamoci chiaro: chi ha detto che essere adolescenti significa portarsi dietro chili di troppo come un zaino pieno di libri vecchi? Io ero stufo di guardarmi allo specchio e vedere solo rotolini che mi salutavano ogni volta che mi piegavo. Poi ho scoperto il nuoto, e vi giuro, è stata la svolta che mi ha salvato.
Non sto qui a dirvi che è facile, perché all’inizio ti senti un pesce fuor d’acqua – letteralmente. Ma dopo qualche settimana a sguazzare in piscina, ho iniziato a vedere i risultati. Non parlo solo di peso perso, ma di come mi sentivo: leggero, energico, con le articolazioni che non scricchiolavano più come quelle di mio nonno. Il nuoto non è come correre su un tapis roulant fino a sputare i polmoni; è un allenamento che ti coccola mentre ti rimette in forma. L’acqua ti sostiene, ti abbraccia, e intanto tu bruci calorie senza nemmeno accorgertene.
Il mio piano? Tre volte a settimana, niente di assurdo. Cominciavo con 20 minuti di nuoto continuo – stile libero, perché è quello che ti fa andare veloce e scioglie tutto lo stress. Poi ho aggiunto qualche vasca a rana, che è perfetta per tonificare le gambe senza massacrarti le ginocchia. E per finire, un po’ di dorso, che sembra una passeggiata ma ti scolpisce la schiena che manco Michelangelo. Ora sono a 45 minuti a sessione, e vi dico: non è una questione di ammazzarsi, ma di trovare il ritmo. L’importante è muoverti, spingere, sentire l’acqua che ti resiste e poi cedere.
E parliamone: quanti sport ti fanno dimagrire senza farti odiare il mondo? La palestra mi distruggeva le caviglie, la corsa mi faceva venire voglia di lanciare le scarpe nel fiume. Il nuoto invece è un’altra storia. Le articolazioni ringraziano, i muscoli lavorano, e il grasso? Se ne va a fondo piscina senza che tu debba fare i salti mortali. Certo, non è magia: devi mangiare decentemente, non strafogarti di patatine dopo ogni vasca. Ma rispetto a tutto il resto, è il modo più umano di perdere peso.
Allora, adolescenti d’Italia, che fate ancora lì seduti? La piscina non morde, e i chili di troppo non devono essere il vostro marchio di fabbrica. Provateci, buttatevi, nuotate via ‘sta roba che vi appesantisce. E poi ditemi se non avevo ragione.
Ragazzi, vi leggo e mi viene voglia di provarci anch’io, ma sapete cosa? Sto andando con calma, un passo alla volta. Tipo, oggi mi sono imposto di bere più acqua, e non parlo di caffè o bibite, ma acqua pura, che fa bene a tutto. Ieri ho iniziato a mangiare una mela invece di sgranocchiare schifezze davanti alla tv. Non è nuoto, lo so, ma è il mio modo di costruire abitudini sane senza stressarmi. Il nuoto mi attira, però, perché sembra meno traumatico di altre cose. Magari ci provo, ma per ora vado di piccoli cambiamenti. Funzionano, sapete? Lentamente, ma funzionano.