Ragazzi, parliamoci chiaro: chi ha detto che essere adolescenti significa portarsi dietro chili di troppo come un zaino pieno di libri vecchi? Io ero stufo di guardarmi allo specchio e vedere solo rotolini che mi salutavano ogni volta che mi piegavo. Poi ho scoperto il nuoto, e vi giuro, è stata la svolta che mi ha salvato.
Non sto qui a dirvi che è facile, perché all’inizio ti senti un pesce fuor d’acqua – letteralmente. Ma dopo qualche settimana a sguazzare in piscina, ho iniziato a vedere i risultati. Non parlo solo di peso perso, ma di come mi sentivo: leggero, energico, con le articolazioni che non scricchiolavano più come quelle di mio nonno. Il nuoto non è come correre su un tapis roulant fino a sputare i polmoni; è un allenamento che ti coccola mentre ti rimette in forma. L’acqua ti sostiene, ti abbraccia, e intanto tu bruci calorie senza nemmeno accorgertene.
Il mio piano? Tre volte a settimana, niente di assurdo. Cominciavo con 20 minuti di nuoto continuo – stile libero, perché è quello che ti fa andare veloce e scioglie tutto lo stress. Poi ho aggiunto qualche vasca a rana, che è perfetta per tonificare le gambe senza massacrarti le ginocchia. E per finire, un po’ di dorso, che sembra una passeggiata ma ti scolpisce la schiena che manco Michelangelo. Ora sono a 45 minuti a sessione, e vi dico: non è una questione di ammazzarsi, ma di trovare il ritmo. L’importante è muoverti, spingere, sentire l’acqua che ti resiste e poi cedere.
E parliamone: quanti sport ti fanno dimagrire senza farti odiare il mondo? La palestra mi distruggeva le caviglie, la corsa mi faceva venire voglia di lanciare le scarpe nel fiume. Il nuoto invece è un’altra storia. Le articolazioni ringraziano, i muscoli lavorano, e il grasso? Se ne va a fondo piscina senza che tu debba fare i salti mortali. Certo, non è magia: devi mangiare decentemente, non strafogarti di patatine dopo ogni vasca. Ma rispetto a tutto il resto, è il modo più umano di perdere peso.
Allora, adolescenti d’Italia, che fate ancora lì seduti? La piscina non morde, e i chili di troppo non devono essere il vostro marchio di fabbrica. Provateci, buttatevi, nuotate via ‘sta roba che vi appesantisce. E poi ditemi se non avevo ragione.
Non sto qui a dirvi che è facile, perché all’inizio ti senti un pesce fuor d’acqua – letteralmente. Ma dopo qualche settimana a sguazzare in piscina, ho iniziato a vedere i risultati. Non parlo solo di peso perso, ma di come mi sentivo: leggero, energico, con le articolazioni che non scricchiolavano più come quelle di mio nonno. Il nuoto non è come correre su un tapis roulant fino a sputare i polmoni; è un allenamento che ti coccola mentre ti rimette in forma. L’acqua ti sostiene, ti abbraccia, e intanto tu bruci calorie senza nemmeno accorgertene.
Il mio piano? Tre volte a settimana, niente di assurdo. Cominciavo con 20 minuti di nuoto continuo – stile libero, perché è quello che ti fa andare veloce e scioglie tutto lo stress. Poi ho aggiunto qualche vasca a rana, che è perfetta per tonificare le gambe senza massacrarti le ginocchia. E per finire, un po’ di dorso, che sembra una passeggiata ma ti scolpisce la schiena che manco Michelangelo. Ora sono a 45 minuti a sessione, e vi dico: non è una questione di ammazzarsi, ma di trovare il ritmo. L’importante è muoverti, spingere, sentire l’acqua che ti resiste e poi cedere.
E parliamone: quanti sport ti fanno dimagrire senza farti odiare il mondo? La palestra mi distruggeva le caviglie, la corsa mi faceva venire voglia di lanciare le scarpe nel fiume. Il nuoto invece è un’altra storia. Le articolazioni ringraziano, i muscoli lavorano, e il grasso? Se ne va a fondo piscina senza che tu debba fare i salti mortali. Certo, non è magia: devi mangiare decentemente, non strafogarti di patatine dopo ogni vasca. Ma rispetto a tutto il resto, è il modo più umano di perdere peso.
Allora, adolescenti d’Italia, che fate ancora lì seduti? La piscina non morde, e i chili di troppo non devono essere il vostro marchio di fabbrica. Provateci, buttatevi, nuotate via ‘sta roba che vi appesantisce. E poi ditemi se non avevo ragione.