Ragazzi, vivere tra Milano e New York non è una scusa per mollare il paleo, ve lo assicuro. La sfida più grande? Trovare ingredienti decenti quando sei sempre in movimento. Però, sapete una cosa, funziona. Dopo tre mesi senza schifezze processate, mi sento un altro. Non parlo solo di chili persi, ma di energia. Quel tipo di energia che ti fa salire le scale della metro senza sbuffare come un vecchio treno.
Adesso vi racconto la mia ultima scoperta: il "finto riso" di cavolfiore con pollo al curry. Prendi un cavolfiore, lo grattugi fino a farlo sembrare riso, un salto in padella con olio di cocco e spezie, e poi ci butti sopra del pollo cotto con latte di cocco e curry. Semplice, veloce, e giuro che non ti manca il takeaway di riso basmati. Lo preparo sia nella mia cucina minuscola a Milano che nel caos di Manhattan, e il risultato è sempre un salva-cena.
La vita attiva qui è un obbligo, non serve nemmeno la palestra. A Milano cammino ovunque, schivando scooter e turisti in Duomo, a New York invece è tutto un su e giù per le avenues. Il paleo si incastra benissimo: niente zuccheri che ti buttano giù, solo cibo vero che ti tiene su. Certo, ogni tanto vedo un cornetto o una pizza margherita e mi parte il cervello, ma poi penso al dopo – gonfiore, stanchezza – e passo oltre.
Qualcuno di voi ha provato a portare il paleo in viaggio o in città incasinate come queste? Io sto ancora perfezionando il kit da sopravvivenza: noci, avocado, carne secca. Roba che trovi ovunque e non ti fa crollare. Fatemi sapere come ve la cavate voi con le vostre sfide urban-paleo!
Adesso vi racconto la mia ultima scoperta: il "finto riso" di cavolfiore con pollo al curry. Prendi un cavolfiore, lo grattugi fino a farlo sembrare riso, un salto in padella con olio di cocco e spezie, e poi ci butti sopra del pollo cotto con latte di cocco e curry. Semplice, veloce, e giuro che non ti manca il takeaway di riso basmati. Lo preparo sia nella mia cucina minuscola a Milano che nel caos di Manhattan, e il risultato è sempre un salva-cena.
La vita attiva qui è un obbligo, non serve nemmeno la palestra. A Milano cammino ovunque, schivando scooter e turisti in Duomo, a New York invece è tutto un su e giù per le avenues. Il paleo si incastra benissimo: niente zuccheri che ti buttano giù, solo cibo vero che ti tiene su. Certo, ogni tanto vedo un cornetto o una pizza margherita e mi parte il cervello, ma poi penso al dopo – gonfiore, stanchezza – e passo oltre.
Qualcuno di voi ha provato a portare il paleo in viaggio o in città incasinate come queste? Io sto ancora perfezionando il kit da sopravvivenza: noci, avocado, carne secca. Roba che trovi ovunque e non ti fa crollare. Fatemi sapere come ve la cavate voi con le vostre sfide urban-paleo!