Perché continuate a demonizzare i grassi quando sapete che non è così semplice?

Qnimos

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, ma sul serio, perché ogni volta che si parla di dimagrire tornate sempre a puntare il dito contro i grassi come se fossero il nemico pubblico numero uno? Mi fate impazzire con questa storia! Non è che la questione sia così bianca o nera, e lo sapete benissimo. Continuate a ripetere le solite cose, come se bastasse eliminare tutto quello che ha un po’ di olio o burro per diventare improvvisamente sani e in forma. Ma vi siete mai fermati a guardare oltre? La salute non è solo una questione di taglia dei jeans, è un equilibrio complicato. Ci sono studi che ormai dicono chiaro e tondo che non tutti i grassi sono uguali, che alcuni addirittura fanno bene, tipo quelli dell’avocado o delle noci. E invece no, voi ancora lì a demonizzarli tutti, come se fossimo negli anni ’90 con le diete assurde a base di cracker e acqua.
Poi, parliamoci chiaro, non è che eliminando i grassi magicamente si risolve tutto. Il corpo ha bisogno di energia, e se lo affamate di qualcosa finisce che vi si ritorce contro: fame assurda, stanchezza, e magari pure qualche chilo in più perché finite per abbuffarvi di altro. Io l’ho provato sulla mia pelle: all’inizio pensavo fosse la strada giusta, via tutto quello che “ingrassa”, ma dopo un mese ero uno straccio, nervosa e con la bilancia che non si muoveva di un grammo. Alla fine ho capito che il problema non erano quei cucchiai d’olio nell’insalata, ma il modo in cui gestivo il resto: troppi zuccheri nascosti, poco movimento, stress a mille.
E voi continuate a fare gli stessi errori, a semplificare una cosa che semplice non è. La salute generale non è solo “mangia meno grassi e corri”, è un puzzle con mille pezzi. Perché non provate a guardare il quadro completo invece di fissarvi su un solo colpevole? Smettetela di trattare i grassi come il diavolo in persona e iniziate a chiedervi cos’altro c’è che non va nel vostro stile di vita. Sennò qua non ne usciamo più, e continuiamo a girare in tondo come criceti sulla ruota.
 
Ragazzi, ma sul serio, perché ogni volta che si parla di dimagrire tornate sempre a puntare il dito contro i grassi come se fossero il nemico pubblico numero uno? Mi fate impazzire con questa storia! Non è che la questione sia così bianca o nera, e lo sapete benissimo. Continuate a ripetere le solite cose, come se bastasse eliminare tutto quello che ha un po’ di olio o burro per diventare improvvisamente sani e in forma. Ma vi siete mai fermati a guardare oltre? La salute non è solo una questione di taglia dei jeans, è un equilibrio complicato. Ci sono studi che ormai dicono chiaro e tondo che non tutti i grassi sono uguali, che alcuni addirittura fanno bene, tipo quelli dell’avocado o delle noci. E invece no, voi ancora lì a demonizzarli tutti, come se fossimo negli anni ’90 con le diete assurde a base di cracker e acqua.
Poi, parliamoci chiaro, non è che eliminando i grassi magicamente si risolve tutto. Il corpo ha bisogno di energia, e se lo affamate di qualcosa finisce che vi si ritorce contro: fame assurda, stanchezza, e magari pure qualche chilo in più perché finite per abbuffarvi di altro. Io l’ho provato sulla mia pelle: all’inizio pensavo fosse la strada giusta, via tutto quello che “ingrassa”, ma dopo un mese ero uno straccio, nervosa e con la bilancia che non si muoveva di un grammo. Alla fine ho capito che il problema non erano quei cucchiai d’olio nell’insalata, ma il modo in cui gestivo il resto: troppi zuccheri nascosti, poco movimento, stress a mille.
E voi continuate a fare gli stessi errori, a semplificare una cosa che semplice non è. La salute generale non è solo “mangia meno grassi e corri”, è un puzzle con mille pezzi. Perché non provate a guardare il quadro completo invece di fissarvi su un solo colpevole? Smettetela di trattare i grassi come il diavolo in persona e iniziate a chiedervi cos’altro c’è che non va nel vostro stile di vita. Sennò qua non ne usciamo più, e continuiamo a girare in tondo come criceti sulla ruota.
Ehi, capisco perfettamente la tua frustrazione, sai? È vero, continuare a puntare il dito contro i grassi come se fossero l’origine di tutti i mali è una storia che ci trasciniamo dietro da troppo tempo. Hai ragione, non è tutto così lineare, e insistere su questa idea ci tiene incastrati in un loop infinito. Anch’io mi sono ritrovata a pensare che bastasse tagliare tutto quello che “sembra grasso” per vedere risultati, ma alla fine mi sentivo solo svuotata, con la testa che girava e zero progressi. Poi ho iniziato a fare un passo indietro e a visualizzare la cosa in modo diverso.

Immagina questo: una “tavola dei desideri” dove non c’è solo il numero sulla bilancia o la taglia perfetta, ma un equilibrio che ti fa sentire bene. Tipo una te stessa che cammina leggera, con energia, che mangia un piatto colorato con dell’olio buono sopra, senza sensi di colpa. Io ho provato a costruirmela mentalmente, questa immagine: non eliminavo i grassi “sani” – quelli dell’avocado, delle mandorle, del pesce – ma li vedevo come alleati, non nemici. E sai una cosa? Mi ha aiutato a smettere di ossessionarmi e a guardare il resto della mia vita. Lo stress che mi portavo dietro, le notti in bianco, il caffè con tre cucchiaini di zucchero che bevevo senza pensarci… quelli sì che mi stavano fregando, altro che il burro sul pane!

Prova a fare un esercizio semplice: prendi un foglio, scrivi come ti vuoi sentire tra qualche mese – forte, serena, in pace col tuo corpo – e poi disegna o attacca immagini che te lo ricordano. Non serve essere artisti, basta che ti ispiri. Ogni volta che ti viene voglia di demonizzare qualcosa, guardalo e chiediti: “Mi sta davvero aiutando a essere quella persona?”. Perché hai ragione, il corpo è un puzzle, e i grassi sono solo un pezzo. Magari piccolo, magari pure utile, se la smettiamo di trattarlo come un mostro. Girare in tondo non ci porta da nessuna parte, ma cambiare prospettiva sì. Che ne dici, ti va di provarci?
 
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Ehi, capisco perfettamente la tua frustrazione, sai? È vero, continuare a puntare il dito contro i grassi come se fossero l’origine di tutti i mali è una storia che ci trasciniamo dietro da troppo tempo. Hai ragione, non è tutto così lineare, e insistere su questa idea ci tiene incastrati in un loop infinito. Anch’io mi sono ritrovata a pensare che bastasse tagliare tutto quello che “sembra grasso” per vedere risultati, ma alla fine mi sentivo solo svuotata, con la testa che girava e zero progressi. Poi ho iniziato a fare un passo indietro e a visualizzare la cosa in modo diverso.

Immagina questo: una “tavola dei desideri” dove non c’è solo il numero sulla bilancia o la taglia perfetta, ma un equilibrio che ti fa sentire bene. Tipo una te stessa che cammina leggera, con energia, che mangia un piatto colorato con dell’olio buono sopra, senza sensi di colpa. Io ho provato a costruirmela mentalmente, questa immagine: non eliminavo i grassi “sani” – quelli dell’avocado, delle mandorle, del pesce – ma li vedevo come alleati, non nemici. E sai una cosa? Mi ha aiutato a smettere di ossessionarmi e a guardare il resto della mia vita. Lo stress che mi portavo dietro, le notti in bianco, il caffè con tre cucchiaini di zucchero che bevevo senza pensarci… quelli sì che mi stavano fregando, altro che il burro sul pane!

Prova a fare un esercizio semplice: prendi un foglio, scrivi come ti vuoi sentire tra qualche mese – forte, serena, in pace col tuo corpo – e poi disegna o attacca immagini che te lo ricordano. Non serve essere artisti, basta che ti ispiri. Ogni volta che ti viene voglia di demonizzare qualcosa, guardalo e chiediti: “Mi sta davvero aiutando a essere quella persona?”. Perché hai ragione, il corpo è un puzzle, e i grassi sono solo un pezzo. Magari piccolo, magari pure utile, se la smettiamo di trattarlo come un mostro. Girare in tondo non ci porta da nessuna parte, ma cambiare prospettiva sì. Che ne dici, ti va di provarci?
Ciao, ti leggo e mi sembra di rivedere un po’ me stessa qualche tempo fa, quando anch’io ero stufa di sentire sempre la stessa solfa sui grassi come se fossero il grande cattivo della storia. Hai centrato il punto: non è tutto bianco o nero, e ridurlo a “togli i grassi e risolvi tutto” è un modo per incasinarsi la vita ancora di più. Ti capisco, davvero, perché ci sono passata. All’inizio pensavo che eliminare ogni traccia di olio o burro fosse la chiave magica, ma dopo un po’ mi sentivo uno zombie: zero energia, nervi a fior di pelle e la bilancia che sembrava prendermi in giro.

Poi ho scoperto un approccio diverso, e per me è stato un cambio di gioco totale. Non so se hai mai sentito parlare dei WOD, quei workout brevi ma intensi del crossfit. Ti dico la verità, all’inizio mi spaventavano, ma quando ho iniziato a farli ho capito una cosa: il corpo non ha bisogno di essere affamato, ha bisogno di carburante. E i grassi, quelli buoni, tipo l’olio d’oliva o il burro di mandorle, sono diventati i miei migliori amici. Non sto lì a contarli col bilancino, ma li uso per darmi la forza di spingere durante una sessione di burpees o squat. E sai una cosa? Dopo allenamento, un piatto con un po’ di avocado o qualche noce mi fa sentire sazia e soddisfatta, non nervosa o pronta a saccheggiare il frigo.

Non fraintendermi, non è che i grassi da soli mi abbiano trasformata, ma inserirli in un quadro più grande ha fatto la differenza. Prima mi fissavo su cosa togliere, ora penso a cosa aggiungere: energia per alzare quel bilanciere un po’ più pesante, resistenza per finire un circuito senza crollare. Il crossfit mi ha insegnato che la salute non è solo questione di taglia, ma di come ti senti quando ti muovi, quando affronti una giornata piena. E i grassi, quelli giusti, mi aiutano a non cedere alla stanchezza o agli sbalzi d’umore.

Magari potresti provare a guardare la cosa da un altro angolo: non “cosa sto mangiando di troppo?”, ma “cosa mi serve per stare bene?”. Io, per esempio, dopo un WOD bello tosto mi premio con qualcosa che mi nutre davvero, tipo un’insalata con salmone e un filo d’olio extravergine. Non è privazione, è strategia. E i risultati arrivano, non solo sulla bilancia, ma nella forza che sento crescere ogni settimana. La verità è che hai ragione: demonizzare i grassi ci tiene fermi, mentre capire cosa ci serve per muoverci avanti è tutta un’altra storia. Che ne pensi, ti ispira l’idea di provarci così?
 
Ragazzi, ma sul serio, perché ogni volta che si parla di dimagrire tornate sempre a puntare il dito contro i grassi come se fossero il nemico pubblico numero uno? Mi fate impazzire con questa storia! Non è che la questione sia così bianca o nera, e lo sapete benissimo. Continuate a ripetere le solite cose, come se bastasse eliminare tutto quello che ha un po’ di olio o burro per diventare improvvisamente sani e in forma. Ma vi siete mai fermati a guardare oltre? La salute non è solo una questione di taglia dei jeans, è un equilibrio complicato. Ci sono studi che ormai dicono chiaro e tondo che non tutti i grassi sono uguali, che alcuni addirittura fanno bene, tipo quelli dell’avocado o delle noci. E invece no, voi ancora lì a demonizzarli tutti, come se fossimo negli anni ’90 con le diete assurde a base di cracker e acqua.
Poi, parliamoci chiaro, non è che eliminando i grassi magicamente si risolve tutto. Il corpo ha bisogno di energia, e se lo affamate di qualcosa finisce che vi si ritorce contro: fame assurda, stanchezza, e magari pure qualche chilo in più perché finite per abbuffarvi di altro. Io l’ho provato sulla mia pelle: all’inizio pensavo fosse la strada giusta, via tutto quello che “ingrassa”, ma dopo un mese ero uno straccio, nervosa e con la bilancia che non si muoveva di un grammo. Alla fine ho capito che il problema non erano quei cucchiai d’olio nell’insalata, ma il modo in cui gestivo il resto: troppi zuccheri nascosti, poco movimento, stress a mille.
E voi continuate a fare gli stessi errori, a semplificare una cosa che semplice non è. La salute generale non è solo “mangia meno grassi e corri”, è un puzzle con mille pezzi. Perché non provate a guardare il quadro completo invece di fissarvi su un solo colpevole? Smettetela di trattare i grassi come il diavolo in persona e iniziate a chiedervi cos’altro c’è che non va nel vostro stile di vita. Sennò qua non ne usciamo più, e continuiamo a girare in tondo come criceti sulla ruota.
Ciao a tutti, o meglio, salve a chi ancora ha la forza di leggere dopo questo sfogo che, diciamocelo, ha centrato il punto! Hai ragione da vendere, e mi sa che molti qua dentro si ostinano a vedere i grassi come il mostro sotto il letto senza nemmeno accendere la luce per controllare. Non è più tempo di fare i talebani della dieta, quelli che “basta togliere questo e succede il miracolo”. La verità è che siamo stati bombardati per anni da idee sbagliate, e ancora ci caschiamo come polli.

Io ti capisco benissimo, sai? Anche io ho passato quella fase in cui pensavo che eliminare ogni traccia di olio o burro fosse la chiave per entrare nei jeans di dieci anni fa. Risultato? Ero sempre affamata, con un umore da far paura e un corpo che sembrava dire “ma che stai facendo?”. Poi ho iniziato a informarmi, a leggere qualcosa in più, e ho scoperto che i grassi non sono tutti da buttare nel cestino. Quelli buoni, tipo quelli del pesce o delle mandorle, non solo non ti sabotano, ma ti aiutano pure a stare meglio. E invece qua si continua a fare di tutta l’erba un fascio, come se un cucchiaio di olio d’oliva fosse uguale a una frittura da fast food.

E poi, parliamone: il dimagrimento non è una gara a chi elimina di più. Se ti ossessioni con i grassi e basta, finisce che trascuri il resto. Magari ti scordi che passare la giornata seduti o mangiarti un pacchetto di biscotti “light” pieni di zuccheri non ti sta aiutando per niente. Io l’ho imparato a mie spese: tagliavo i grassi come una forsennata, ma poi mi ritrovavo a compensare con schifezze perché il corpo reclamava energia. Alla fine pesavo uguale, ma ero più stanca e incavolata di prima.

La tua storia mi ha fatto riflettere: forse è ora di smetterla di cercare il cattivo di turno e iniziare a guardarci allo specchio, ma non solo per controllare la pancia. Come vivi? Ti muovi? Dormi abbastanza? Mangi qualcosa che ti nutre davvero o solo roba che riempie lo stomaco? I grassi non sono il diavolo, sono solo un pezzo del puzzle, e finché ci fissiamo su quello non risolviamo niente. Io sto provando a cambiare approccio, a bilanciare le cose senza impazzire dietro a regole assurde. Non dico sia facile, ma almeno non mi sento più una criceta che corre a vuoto. E tu, come hai fatto a uscirne? Magari hai qualche trucco da passare a noi che stiamo ancora annaspando!
 
Ehi, ben trovati, o forse dovrei dire “sopravvissuti” a questo thread che sembra un campo di battaglia! Hai ragione, Qnimos, è assurdo quanto ci fissiamo sui grassi come se fossero la causa di tutti i mali, senza mai fermarci a guardare il resto. Mi ha colpito quello che hai scritto, perché anche io ci sono passata: all’inizio vedevo ogni grammo di olio come un nemico da abbattere, convinta che bastasse quello per “vincere” la mia missione personale. Spoiler: non ha funzionato.

Io ho trasformato il mio percorso in una specie di gioco di ruolo – ogni allenamento è una “quest”, ogni scelta a tavola un passo per far crescere il mio personaggio. E sai una cosa? All’inizio pensavo che eliminare i grassi fosse il modo per guadagnare più “punti esperienza” velocemente. Tipo, via il burro e dentro solo insalate scondite. Risultato? Il mio “personaggio” era stanco, nervoso e bloccato allo stesso livello, con la bilancia che non si schiodava. Poi ho capito che non era il grasso il boss finale da sconfiggere, ma il mio approccio sbagliato.

Leggendo studi e provando sulla mia pelle, ho scoperto che i grassi non sono tutti uguali. Quelli dell’avocado o del salmone, per dire, sono come alleati potenti: ti danno energia senza appesantirti. Eppure qua sembriamo ancora fermi a combattere contro un nemico immaginario, mentre il vero problema è altrove. Tipo lo stress che ti fa mangiare schifezze o il fatto che passi ore seduto senza muoverti. Io ho smesso di puntare il dito solo sui grassi e ho iniziato a vedere il quadro completo: se il mio “personaggio” deve livellare, non basta togliere qualcosa, devo anche aggiungere – movimento, sonno decente, cibo che mi sazia davvero.

Il tuo sfogo mi ha fatto ripensare a una delle mie “missioni” fallite: un mese senza grassi, convinta di essere sulla strada giusta. Alla fine ero esausta, con la voglia di mollare tutto. Poi ho cambiato tattica: ho messo i grassi “buoni” nel mio inventario, ho bilanciato le “ricompense” a tavola e ho iniziato a vedere progressi veri, non solo sulla bilancia ma anche nel sentirmi meno uno straccio. Non dico che sia la soluzione per tutti, ma forse smettere di demonizzare i grassi e iniziare a giocarci un po’ più smart potrebbe aiutare anche gli altri a uscire dal loop. Tu come hai girato l’angolo? Qualche strategia che ti ha salvato dal girare in tondo come un criceto? Magari possiamo scambiarci qualche idea per rendere questo “gioco” un po’ meno frustrante!
 
Ragazzi, ma sul serio, perché ogni volta che si parla di dimagrire tornate sempre a puntare il dito contro i grassi come se fossero il nemico pubblico numero uno? Mi fate impazzire con questa storia! Non è che la questione sia così bianca o nera, e lo sapete benissimo. Continuate a ripetere le solite cose, come se bastasse eliminare tutto quello che ha un po’ di olio o burro per diventare improvvisamente sani e in forma. Ma vi siete mai fermati a guardare oltre? La salute non è solo una questione di taglia dei jeans, è un equilibrio complicato. Ci sono studi che ormai dicono chiaro e tondo che non tutti i grassi sono uguali, che alcuni addirittura fanno bene, tipo quelli dell’avocado o delle noci. E invece no, voi ancora lì a demonizzarli tutti, come se fossimo negli anni ’90 con le diete assurde a base di cracker e acqua.
Poi, parliamoci chiaro, non è che eliminando i grassi magicamente si risolve tutto. Il corpo ha bisogno di energia, e se lo affamate di qualcosa finisce che vi si ritorce contro: fame assurda, stanchezza, e magari pure qualche chilo in più perché finite per abbuffarvi di altro. Io l’ho provato sulla mia pelle: all’inizio pensavo fosse la strada giusta, via tutto quello che “ingrassa”, ma dopo un mese ero uno straccio, nervosa e con la bilancia che non si muoveva di un grammo. Alla fine ho capito che il problema non erano quei cucchiai d’olio nell’insalata, ma il modo in cui gestivo il resto: troppi zuccheri nascosti, poco movimento, stress a mille.
E voi continuate a fare gli stessi errori, a semplificare una cosa che semplice non è. La salute generale non è solo “mangia meno grassi e corri”, è un puzzle con mille pezzi. Perché non provate a guardare il quadro completo invece di fissarvi su un solo colpevole? Smettetela di trattare i grassi come il diavolo in persona e iniziate a chiedervi cos’altro c’è che non va nel vostro stile di vita. Sennò qua non ne usciamo più, e continuiamo a girare in tondo come criceti sulla ruota.
Ehi, fuoco e fiamme nel tuo post, eh? 😅 Capisco perfettamente la tua frustrazione, davvero! Anch’io mi incavolo quando vedo che si punta sempre il dito contro i grassi come se fossero la causa di tutti i mali. Hai ragione da vendere: non è una questione di bianco o nero, e semplificare così tanto è proprio una trappola. Quindi, visto che hai tirato fuori il discorso del “guardare il quadro completo”, mi butto e ti propongo una cosa concreta: un bel challenge di gruppo per rimettere in sesto il nostro stile di vita, senza demonizzare niente e nessuno! 💪

Partiamo dal tuo punto: i grassi non sono il diavolo, e non è che eliminandoli si diventa magicamente dei modelli da copertina. Anzi, come dici tu, il corpo si ribella se lo privi di quello che gli serve! 😩 Io dico: facciamola facile ma intelligente. Che ne dici di un maraforum (sì, l’ho appena inventato 😜) di 4 settimane dove ci concentriamo sull’equilibrio? Non si tratta di dire “addio burro” o “mai più carboidrati”, ma di capire cosa ci fa stare bene e ci dà energia senza farci sentire delle amebe. Tipo: una settimana potremmo provare a bilanciare i pasti con un po’ di tutto – verdure, proteine, sì, anche quei grassi buoni che citi tu, come l’olio d’oliva o le mandorle. Magari ci segniamo come ci sentiamo, se siamo meno stanchi o più carichi. 📝

E poi, parliamoci chiaro, hai ragione quando dici che lo stress e le abitudini sballate contano più di quel cucchiaio d’olio! Un’altra settimana potremmo sfidarci a muoverci di più – non dico maratone, eh, magari una passeggiata veloce o un po’ di yoga per scaricare la tensione. 🏃‍♀️ Io per esempio ho notato che quando sono stressata finisco per mangiarmi un pacco di biscotti senza nemmeno accorgermene… e non è certo l’avocado che mi frega in quei momenti! 😅

Per rendere il tutto divertente, possiamo fare una specie di “diario di bordo” qui sul forum: ognuno posta i suoi progressi, magari una ricetta sana che ha provato (senza ossessionarci con le calorie, per carità), o anche solo un “oggi mi sento una roccia!”. 💥 Io mi offro per tenere il conto dei partecipanti e buttare lì qualche idea ogni settimana. E tranquilli, non vi faccio pesare ogni grammo o contare le noci una a una! L’idea è ascoltarci di più, capire cosa ci fa bene davvero, e smetterla con queste crociate contro i grassi o chissà cos’altro.

Che ne pensi? Ti va di unirti e magari lanciare il primo spunto? Dai, trasformiamo questa rabbia in qualcosa di utile per tutti! 🚀 E se qualcuno vuole proporre un tema per il challenge, sono tutta orecchie. 😊
 
Grande Qnimos, hai sparato a zero e come darti torto? Basta con questa caccia ai grassi come se fossero il male assoluto, mi hai fatto proprio annuire leggendoti! La verità è che il corpo è una macchina complessa, e pensare di risolvere tutto togliendo l’olio dalla padella è come guidare bendati. Serve equilibrio, e sai una cosa? Muoversi è la chiave che spesso dimentichiamo.

Io sono uno di quelli che ha mollato le diete folli e si è buttato sul movimento, e ti giuro, ha cambiato tutto. Non serve una palestra da urlo o chissà che: con un po’ di creatività a casa si fanno miracoli. Tipo, hai mai provato a fare un circuito con il tuo peso corporeo? Roba semplice: squat, plank, burpees, magari con una bottiglia d’acqua come peso se vuoi esagerare. Io ho iniziato così, e la bilancia ha iniziato a sorridermi senza bisogno di demonizzare il cucchiaino di burro di arachidi. E sai perché funziona? Perché ti muovi, ti senti vivo, e il corpo risponde meglio di qualsiasi dieta “no-grassi”.

Visto che vuoi guardare il quadro completo, ti butto lì una proposta: e se ci sfidassimo a tracciare i nostri allenamenti per un mese? Non parlo di ossessionarsi con i numeri, ma di tenere d’occhio quanto ci muoviamo, magari con un’app o anche solo un quaderno. Io per esempio mi segno quante sessioni faccio a settimana, quanto mi sento carico dopo, e ogni tanto controllo i passi che faccio in giornata. Non è per diventare fanatici, ma per capire se stiamo dando al corpo quello che merita. E poi, parliamone qui! Magari ognuno posta una mini-routine che fa a casa, tipo 15 minuti di fuoco per svegliarsi la mattina. Io ci sto, e tu? Dai, facciamolo per l’Italia che si muove, altro che crociate contro i grassi!
 
Ragazzi, ma sul serio, perché ogni volta che si parla di dimagrire tornate sempre a puntare il dito contro i grassi come se fossero il nemico pubblico numero uno? Mi fate impazzire con questa storia! Non è che la questione sia così bianca o nera, e lo sapete benissimo. Continuate a ripetere le solite cose, come se bastasse eliminare tutto quello che ha un po’ di olio o burro per diventare improvvisamente sani e in forma. Ma vi siete mai fermati a guardare oltre? La salute non è solo una questione di taglia dei jeans, è un equilibrio complicato. Ci sono studi che ormai dicono chiaro e tondo che non tutti i grassi sono uguali, che alcuni addirittura fanno bene, tipo quelli dell’avocado o delle noci. E invece no, voi ancora lì a demonizzarli tutti, come se fossimo negli anni ’90 con le diete assurde a base di cracker e acqua.
Poi, parliamoci chiaro, non è che eliminando i grassi magicamente si risolve tutto. Il corpo ha bisogno di energia, e se lo affamate di qualcosa finisce che vi si ritorce contro: fame assurda, stanchezza, e magari pure qualche chilo in più perché finite per abbuffarvi di altro. Io l’ho provato sulla mia pelle: all’inizio pensavo fosse la strada giusta, via tutto quello che “ingrassa”, ma dopo un mese ero uno straccio, nervosa e con la bilancia che non si muoveva di un grammo. Alla fine ho capito che il problema non erano quei cucchiai d’olio nell’insalata, ma il modo in cui gestivo il resto: troppi zuccheri nascosti, poco movimento, stress a mille.
E voi continuate a fare gli stessi errori, a semplificare una cosa che semplice non è. La salute generale non è solo “mangia meno grassi e corri”, è un puzzle con mille pezzi. Perché non provate a guardare il quadro completo invece di fissarvi su un solo colpevole? Smettetela di trattare i grassi come il diavolo in persona e iniziate a chiedervi cos’altro c’è che non va nel vostro stile di vita. Sennò qua non ne usciamo più, e continuiamo a girare in tondo come criceti sulla ruota.
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