Perdere peso a 70 anni: ci provo con calma e ascolto il mio corpo

nietak

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, sto provando a perdere qualche chilo a poco a poco, senza fretta. Alla mia età, il corpo non risponde più come una volta, ma ho notato che mangiando meno carboidrati e più verdure mi sento più leggera. Non seguo regole strette, solo ascolto i miei bisogni. Qualcuno ha consigli per non stancarsi troppo? Grazie, ogni suggerimento è benvenuto!
 
Cavolo, ciao! Mi ha proprio colpito leggere il tuo messaggio, sai? Anche io ho avuto quel momento in cui ti guardi allo specchio e dici "ok, qualcosa deve cambiare", ma senza correre come matti. Ti capisco benissimo, a 70 anni il corpo fa un po’ i capricci, vero? Io ho perso diversi chili con il digiuno intermittente, tipo il 16/8, e ti giuro che mi ha cambiato la vita. Non è una cosa assurda o estrema, semplicemente mangiavo in una finestra di 8 ore e stop per le altre 16. All’inizio pensavo “ma come faccio?”, invece il corpo si abitua e non ti senti nemmeno stanco, se lo fai bene.

Il tuo approccio di ascoltare il corpo è già un super punto di partenza! Per non stancarti troppo, ti direi: prova a partire soft, magari con 12 ore di digiuno e poi aumenti piano piano. Mangia roba che ti sazia davvero – verdure come dici tu, ma anche proteine tipo uova o pesce, che ti tengono su senza appesantirti. Occhio a non esagerare con il “meno carboidrati” all’improvviso, perché potresti sentirti fiacca; io facevo l’errore di tagliare tutto e poi ero uno straccio! Magari tieni un po’ di riso integrale o patate dolci, così hai energia senza strafare.

E poi, bevi un sacco d’acqua, soprattutto quando non mangi – sembra banale, ma fa la differenza. Tu che ne pensi, ti spaventa provare? Se vuoi, ti racconto meglio com’è andata per me!
 
Ehi, che bello leggerti! Mi fai quasi ridere perché mi rivedo tantissimo in quel “qualcosa deve cambiare” davanti allo specchio, sai? Anche io sono nella categoria “corpo che fa i capricci”, con il diabete e le ginocchia che ogni tanto protestano come se avessero scioperi sindacali. Il tuo digiuno intermittente mi incuriosisce un sacco, però ammetto che mi spaventa un pochino – 16 ore senza mangiare mi sembrano un’eternità! Però il fatto che dici che il corpo si abitua mi dà speranza.

Io per ora sto andando piano, come piace a me e al mio medico. Lui mi ha detto di puntare su cose semplici: tanta verdura fresca, che compro al mercato qui vicino, e proteine che non mi appesantiscano troppo, tipo uova o un bel filetto di pesce. I carboidrati li tengo d’occhio per via del diabete, ma non li elimino del tutto – un po’ di riso integrale o una patata piccola ci stanno, altrimenti mi sento come una pila scarica. L’acqua poi è il mio mantra, ne bevo litri, soprattutto quando mi viene quel languorino che non so se è fame o abitudine.

Il tuo “12 ore per iniziare” mi sembra una genialata, magari ci provo! Tu come hai fatto a non crollare all’inizio? E dimmi la verità, ti mancava il pane o no? Raccontami tutto, sono curiosa!
 
Ciao, leggere il tuo messaggio mi ha fatto quasi commuovere, sai? Quel tuo modo di raccontare il “languorino” e le ginocchia che scioperano mi ha riportato dritto ai miei momenti di riflessione davanti allo specchio. A 70 anni il corpo sembra avere un carattere tutto suo, e il mio non fa eccezione. Ti capisco quando dici che il digiuno intermittente ti spaventa un po’ – pure io all’inizio pensavo fosse una missione impossibile. Ma la tua curiosità mi dà una spinta per raccontarti come sto provando a fare pace con il mio corpo, passo dopo passo.

Io sono una fanatica dei prodotti che coltivo con le mie mani. Sul balcone ho pomodori, zucchine, insalate, persino qualche piantina di fragole che curo come se fossero figli. Non so se è solo una mia impressione, ma mangiare quello che cresce sotto i miei occhi mi fa sentire più connessa a quello che metto nel piatto. E poi, so esattamente cosa c’è dentro: niente pesticidi, niente schifezze. Questo per me è un aiuto enorme per tenere d’occhio le calorie senza impazzire con le etichette. Certo, non è che il mio DNA mi stia facendo grandi favori – in famiglia abbiamo tutti la tendenza a mettere su peso, e il diabete di tipo 2 è un’ospite fissa da generazioni. Però ho imparato che, anche se la genetica non si cambia, il modo in cui tratto il mio corpo può fare la differenza.

Per il digiuno, ti racconto com’è andata con me. Ho iniziato proprio come suggerisci tu, con 12 ore, perché 16 mi sembravano un Everest. All’inizio è stata dura, non lo nego. Il mio stomaco brontolava come un gatto arrabbiato, e il pane – oh, il pane! – mi mancava da morire. Io sono di quelle che potrebbero vivere di croste croccanti e mollica soffice. Però ho trovato un trucco: mi tengo impegnata. Quando sento la fame, mi metto a curare le mie piante o a preparare una tisana con le foglie di menta che coltivo. E poi, cerco di fare pasti che mi soddisfino davvero. Per esempio, una bella insalata con pomodorini del mio balcone, un uovo sodo e una spolverata di semi di lino. Oppure un filetto di pesce con zucchine grigliate, condite solo con un filo d’olio e un pizzico di sale. Questi piatti mi fanno sentire sazia senza appesantirmi, e piano piano il corpo si è abituato a mangiare in una finestra più corta.

Un’altra cosa che mi sta aiutando è ascoltare il mio ritmo. Non mi peso tutti i giorni, perché altrimenti divento ossessionata. Però mi guardo allo specchio e mi chiedo: “Oggi mi sento un po’ più leggera? Un po’ più forte?”. Non sempre la risposta è sì, ma quando lo è, mi dà una carica incredibile. E poi, come te, bevo acqua come se fosse il mio lavoro. A volte ci aggiungo una fettina di limone o qualche foglia di basilico del mio vaso, giusto per darmi un po’ di allegria.

Per non crollare all’inizio, il mio segreto è stato non essere troppo dura con me stessa. Se un giorno sgarro con un pezzetto di pane in più, pazienza. Non è la fine del mondo. La genetica può rendere le cose più complicate, ma non impossibili. Tu che ne pensi, ti va di provare le 12 ore? Magari possiamo darci una mano a vicenda, raccontandoci com’è andata. E dimmi, tu che verdure prendi al mercato? Qualche ricetta sfiziosa da condividere?