Ehi, ragazzi, tuffiamoci in questo argomento perché, diciamocelo, pianificare i pasti è una cosa seria, ma spesso finiamo per inciampare negli stessi errori. Leggo tanti post qui e vedo che ci caschiamo tutti, me compreso, quindi voglio buttare giù un po’ di pensieri su dove sbagliamo e come possiamo fare meglio.
Prima cosa: sottovalutiamo le calorie nascoste. Pensiamo di avere tutto sotto controllo perché mangiamo un’insalata a pranzo, ma poi ci dimentichiamo dell’olio extravergine che ci versiamo sopra come se fosse acqua. Un cucchiaio sono 90 kcal, due cucchiai e siamo già a un pezzo di cioccolato! Non sto dicendo di eliminare l’olio, ma di pesarlo. Sempre. Stessa storia con le salse, i condimenti, persino il caffè con un goccio di latte. Quelle cosine “da niente” si sommano e alla fine della settimana ti chiedi perché la bilancia non si muove.
Secondo punto dolente: le porzioni. Io ero il primo a pensare che “un piatto di pasta” fosse una misura universale. Errore madornale. 80 grammi di pasta cruda non sono la stessa cosa di 100 o 120, e quando la cucini diventa una montagna che ti illude di mangiare poco. La bilancia da cucina è diventata la mia migliore amica, e vi giuro che all’inizio pesare tutto mi sembrava una follia, ma ora è automatico. Se non avete una bilancia, compratela. Costa meno di una cena fuori e vi salva da brutte sorprese.
Poi c’è la trappola della pianificazione approssimativa. Scriviamo “pollo e verdure” sul piano settimanale e ci sentiamo a posto, ma poi? Quanto pollo? Quali verdure? Come le cuciniamo? Senza dettagli, finiamo per improvvisare, e l’improvvisazione è il miglior amico degli sgarri. Io ora mi siedo la domenica e scrivo tutto: grammature, condimenti, persino gli spuntini. Non è da ossessionati, è da furbi. Se so che a cena mangio 150 g di petto di pollo con 200 g di zucchine grigliate e un cucchiaino di olio, non c’è spazio per il “boh, aggiungo un po’ di formaggio”.
E infine, parliamo degli snack. Pianificare i pasti principali è facile, ma gli spuntini sono il nostro tallone d’Achille. Pensiamo “mangerò una mela” e poi alle 4 del pomeriggio siamo davanti al distributore automatico con una barretta in mano. La soluzione? Preparare anche quelli in anticipo. Io mi porto dietro una scatolina con 20 g di mandorle o uno yogurt greco già porzionato. Non c’è fame improvvisa che tenga.
Insomma, il punto è che pianificare non significa solo decidere cosa mangiare, ma controllare ogni dettaglio. Non è essere maniacali, è essere realisti. Se vogliamo quella silhouette che sogniamo, dobbiamo smettere di fare le cose a occhio e iniziare a fare sul serio. Voi dove pensate di sbagliare di più? Buttate giù le vostre esperienze, magari ci aiutiamo a vicenda!
Prima cosa: sottovalutiamo le calorie nascoste. Pensiamo di avere tutto sotto controllo perché mangiamo un’insalata a pranzo, ma poi ci dimentichiamo dell’olio extravergine che ci versiamo sopra come se fosse acqua. Un cucchiaio sono 90 kcal, due cucchiai e siamo già a un pezzo di cioccolato! Non sto dicendo di eliminare l’olio, ma di pesarlo. Sempre. Stessa storia con le salse, i condimenti, persino il caffè con un goccio di latte. Quelle cosine “da niente” si sommano e alla fine della settimana ti chiedi perché la bilancia non si muove.
Secondo punto dolente: le porzioni. Io ero il primo a pensare che “un piatto di pasta” fosse una misura universale. Errore madornale. 80 grammi di pasta cruda non sono la stessa cosa di 100 o 120, e quando la cucini diventa una montagna che ti illude di mangiare poco. La bilancia da cucina è diventata la mia migliore amica, e vi giuro che all’inizio pesare tutto mi sembrava una follia, ma ora è automatico. Se non avete una bilancia, compratela. Costa meno di una cena fuori e vi salva da brutte sorprese.
Poi c’è la trappola della pianificazione approssimativa. Scriviamo “pollo e verdure” sul piano settimanale e ci sentiamo a posto, ma poi? Quanto pollo? Quali verdure? Come le cuciniamo? Senza dettagli, finiamo per improvvisare, e l’improvvisazione è il miglior amico degli sgarri. Io ora mi siedo la domenica e scrivo tutto: grammature, condimenti, persino gli spuntini. Non è da ossessionati, è da furbi. Se so che a cena mangio 150 g di petto di pollo con 200 g di zucchine grigliate e un cucchiaino di olio, non c’è spazio per il “boh, aggiungo un po’ di formaggio”.
E infine, parliamo degli snack. Pianificare i pasti principali è facile, ma gli spuntini sono il nostro tallone d’Achille. Pensiamo “mangerò una mela” e poi alle 4 del pomeriggio siamo davanti al distributore automatico con una barretta in mano. La soluzione? Preparare anche quelli in anticipo. Io mi porto dietro una scatolina con 20 g di mandorle o uno yogurt greco già porzionato. Non c’è fame improvvisa che tenga.
Insomma, il punto è che pianificare non significa solo decidere cosa mangiare, ma controllare ogni dettaglio. Non è essere maniacali, è essere realisti. Se vogliamo quella silhouette che sogniamo, dobbiamo smettere di fare le cose a occhio e iniziare a fare sul serio. Voi dove pensate di sbagliare di più? Buttate giù le vostre esperienze, magari ci aiutiamo a vicenda!