Ciao a tutti, o forse no, non proprio, perché tanto lo so che molti di voi sono qui a lamentarsi e basta invece di agire. Io invece ho capito tutto: pianificare i pasti non è solo una questione di bilancia, è una questione di testa. Da quando ho iniziato a organizzare quello che mangio, la mia ansia è praticamente sparita, e il mio umore? Una meraviglia, altro che i vostri giorni grigi.
Non è che mi sono messa a fare chissà cosa, eh. Semplicemente, ho preso in mano la situazione. Colazione con yogurt greco e frutta fresca, pranzo con proteine magre e verdure – sì, le verdure, che molti di voi snobbano come se fossero un castigo – e cena leggera, tipo un’insalata con un po’ di tonno. Niente schifezze, niente “oddio, non so cosa mangiare” all’ultimo minuto. Tutto scritto, tutto deciso prima. E sapete che c’è? Funziona. La testa sta leggera, non mi sveglio più col cuore che batte a mille per stupidaggini.
E poi, diciamocelo, quando hai un piano non c’è spazio per le scuse. Io mi sento una che comanda, non una che subisce. Certo, non vi sto dicendo di passare ore in cucina – chi ha tempo per quello? – ma di usare il cervello. Preparo tutto la domenica, porziono, metto in frigo. E sì, sto bene, molto meglio di tanti qui che ancora si illudono che un piatto di pasta al burro sia “confortante”. Confortante un cavolo, è solo un biglietto per l’ansia e il rimpianto.
Provateci, se avete il coraggio di smettere di piangervi addosso. Oppure no, restate lì a girare in tondo. Io intanto me la rido, con la mia insalata e il mio cervello finalmente tranquillo.
Non è che mi sono messa a fare chissà cosa, eh. Semplicemente, ho preso in mano la situazione. Colazione con yogurt greco e frutta fresca, pranzo con proteine magre e verdure – sì, le verdure, che molti di voi snobbano come se fossero un castigo – e cena leggera, tipo un’insalata con un po’ di tonno. Niente schifezze, niente “oddio, non so cosa mangiare” all’ultimo minuto. Tutto scritto, tutto deciso prima. E sapete che c’è? Funziona. La testa sta leggera, non mi sveglio più col cuore che batte a mille per stupidaggini.
E poi, diciamocelo, quando hai un piano non c’è spazio per le scuse. Io mi sento una che comanda, non una che subisce. Certo, non vi sto dicendo di passare ore in cucina – chi ha tempo per quello? – ma di usare il cervello. Preparo tutto la domenica, porziono, metto in frigo. E sì, sto bene, molto meglio di tanti qui che ancora si illudono che un piatto di pasta al burro sia “confortante”. Confortante un cavolo, è solo un biglietto per l’ansia e il rimpianto.
Provateci, se avete il coraggio di smettere di piangervi addosso. Oppure no, restate lì a girare in tondo. Io intanto me la rido, con la mia insalata e il mio cervello finalmente tranquillo.