Ragazzi, possibile che nessuno capisca quanto sia frustrante tutto questo? Io mi sto ammazzando per seguire i consigli del medico, perché con il rischio di diabete e ipertensione non ho scelta, e ogni mattina è una lotta. Mi alzo presto, con gli occhi che si chiudono da soli, per prepararmi una colazione decente, qualcosa di sano che mi aiuti a perdere peso e a sentirmi meglio. Ma non è facile per niente. Prima era tutto più semplice, caffè e via, magari un cornetto se avevo fame, e ora invece sto qui a pesare fiocchi d’avena e a tagliare frutta come se fossi uno chef stellato. E per cosa? Per sentirmi dire che "basta volerlo". Ma non è così semplice, non per me almeno.
Da quando ho iniziato a perdere peso, sì, sto meglio, non lo nego. La pressione è scesa, non mi sento più quel macigno sul petto quando salgo le scale, e anche il fiatone è meno. Il medico dice che sto andando nella direzione giusta, e questo mi dà un po’ di forza, ma santo cielo, queste mattine mi distruggono. Vorrei solo che qualcuno lo ammettesse: non è una passeggiata, non è tutto rose e fiori. Ci vuole una fatica assurda, e a volte mi chiedo se ne valga davvero la pena. Poi penso a come stavo prima, sempre stanco, con quella paura costante di peggiorare, e mi rimetto in riga. Ma non venitemi a dire che è facile svegliarsi all’alba per un porridge quando il mondo dorme ancora. È una guerra quotidiana, e io la sto combattendo per la mia salute, non perché mi piace soffrire. Qualcuno che mi capisce c’è o sono l’unico a lamentarsi?
Da quando ho iniziato a perdere peso, sì, sto meglio, non lo nego. La pressione è scesa, non mi sento più quel macigno sul petto quando salgo le scale, e anche il fiatone è meno. Il medico dice che sto andando nella direzione giusta, e questo mi dà un po’ di forza, ma santo cielo, queste mattine mi distruggono. Vorrei solo che qualcuno lo ammettesse: non è una passeggiata, non è tutto rose e fiori. Ci vuole una fatica assurda, e a volte mi chiedo se ne valga davvero la pena. Poi penso a come stavo prima, sempre stanco, con quella paura costante di peggiorare, e mi rimetto in riga. Ma non venitemi a dire che è facile svegliarsi all’alba per un porridge quando il mondo dorme ancora. È una guerra quotidiana, e io la sto combattendo per la mia salute, non perché mi piace soffrire. Qualcuno che mi capisce c’è o sono l’unico a lamentarsi?