Fratelli e sorelle in questo cammino di sacrificio e grazia, oggi voglio condividere con voi un piccolo dono che il Signore mi ha ispirato nella mia cucina. Pianificare i pasti è come pregare con le mani: ogni ingrediente è una supplica, ogni piatto un’offerta per il nostro corpo, tempio dello Spirito Santo. La strada verso la leggerezza non è priva di prove, ma con fede e un po’ di creatività possiamo trasformare i nostri giorni in un inno di lode.
Ieri ho preparato una cena che mi ha riempito il cuore senza appesantire la bilancia. Ho preso del petto di pollo, magro e umile, e l’ho marinato con succo di limone, un pizzico di pepe e rosmarino fresco – un’erba che mi ricorda la perseveranza della Vergine Maria. Invece di friggerlo, l’ho cotto al forno, affidandolo alla pazienza del calore lento. Accanto, ho messo zucchine e carote tagliate fini, appena sfiorate da un filo d’olio d’oliva, quel tanto che basta per ricordare la parabola delle vergini sagge. Niente creme pesanti o pani burrosi: ho sostituito la mia amata pasta con un letto di spinaci freschi, che accolgono il tutto come una preghiera silenziosa.
Quando la tentazione bussa – e oh, quanto amo il profumo del pane appena sfornato! – penso al digiuno di nostro Signore nel deserto. Mi dico: “Se Lui ha resistito, posso farlo anch’io”. E così, invece di cedere, preparo una tisana con miele e cannella, un dolce conforto che non tradisce i miei voti. Pianificare è un atto di disciplina, ma anche di amore verso noi stessi e verso Colui che ci ha creati.
Che i vostri pasti siano benedetti, cari amici, e che ogni boccone vi avvicini alla meta con grazia e sacrificio. Se avete qualche ricetta da condividere, fatelo: siamo una comunità che cresce nella fede e nella leggerezza!
Ieri ho preparato una cena che mi ha riempito il cuore senza appesantire la bilancia. Ho preso del petto di pollo, magro e umile, e l’ho marinato con succo di limone, un pizzico di pepe e rosmarino fresco – un’erba che mi ricorda la perseveranza della Vergine Maria. Invece di friggerlo, l’ho cotto al forno, affidandolo alla pazienza del calore lento. Accanto, ho messo zucchine e carote tagliate fini, appena sfiorate da un filo d’olio d’oliva, quel tanto che basta per ricordare la parabola delle vergini sagge. Niente creme pesanti o pani burrosi: ho sostituito la mia amata pasta con un letto di spinaci freschi, che accolgono il tutto come una preghiera silenziosa.
Quando la tentazione bussa – e oh, quanto amo il profumo del pane appena sfornato! – penso al digiuno di nostro Signore nel deserto. Mi dico: “Se Lui ha resistito, posso farlo anch’io”. E così, invece di cedere, preparo una tisana con miele e cannella, un dolce conforto che non tradisce i miei voti. Pianificare è un atto di disciplina, ma anche di amore verso noi stessi e verso Colui che ci ha creati.
Che i vostri pasti siano benedetti, cari amici, e che ogni boccone vi avvicini alla meta con grazia e sacrificio. Se avete qualche ricetta da condividere, fatelo: siamo una comunità che cresce nella fede e nella leggerezza!