Primi passi dopo la malattia: come sto ritrovando la forma!

matinibz

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, oggi mi va di condividere un pezzetto del mio percorso, che magari può risuonare con qualcuno di voi. Dopo mesi di ospedale e cure pesanti, il mio corpo era come un estraneo: chili in più, zero energia, e una fatica enorme anche solo a fare due passi. Non vi nascondo che guardarmi allo specchio era un colpo al cuore, ma ho deciso di non lasciarmi abbattere.
Sto andando piano, perché il mio medico mi ha detto di non strafare. Ho iniziato con camminate brevi, tipo 15 minuti intorno a casa, e ora riesco a farne 30 senza sentirmi distrutto. Non è una maratona, lo so, ma per me è un bel passo avanti. Sto anche tenendo d’occhio cosa mangio, senza ossessionarmi: più verdure, meno schifezze, e cerco di bere tanta acqua. Non mi peso tutti i giorni, perché non voglio farmi prendere dall’ansia, ma ogni tanto controllo e vedo che qualcosa si muove. L’altro giorno i jeans di prima della malattia mi entravano di nuovo, anche se ancora un po’ stretti!
Quello che mi sta aiutando tanto è festeggiare i piccoli progressi. Tipo, ieri ho fatto una rampa di scale senza fermarmi a metà, e mi sono sentito un supereroe. Non sto seguendo diete drastiche o allenamenti da palestra, perché il mio corpo ha bisogno di delicatezza ora. È più una questione di costanza e di ascoltare cosa mi fa stare bene.
Se qualcuno di voi sta passando per una situazione simile, mi piacerebbe sapere come ve la cavate. Cosa vi dà la carica per andare avanti? Io sto imparando che il traguardo non è solo un numero sulla bilancia, ma sentirmi di nuovo me stesso, un passo alla volta.
 
Ragazzi, oggi mi va di condividere un pezzetto del mio percorso, che magari può risuonare con qualcuno di voi. Dopo mesi di ospedale e cure pesanti, il mio corpo era come un estraneo: chili in più, zero energia, e una fatica enorme anche solo a fare due passi. Non vi nascondo che guardarmi allo specchio era un colpo al cuore, ma ho deciso di non lasciarmi abbattere.
Sto andando piano, perché il mio medico mi ha detto di non strafare. Ho iniziato con camminate brevi, tipo 15 minuti intorno a casa, e ora riesco a farne 30 senza sentirmi distrutto. Non è una maratona, lo so, ma per me è un bel passo avanti. Sto anche tenendo d’occhio cosa mangio, senza ossessionarmi: più verdure, meno schifezze, e cerco di bere tanta acqua. Non mi peso tutti i giorni, perché non voglio farmi prendere dall’ansia, ma ogni tanto controllo e vedo che qualcosa si muove. L’altro giorno i jeans di prima della malattia mi entravano di nuovo, anche se ancora un po’ stretti!
Quello che mi sta aiutando tanto è festeggiare i piccoli progressi. Tipo, ieri ho fatto una rampa di scale senza fermarmi a metà, e mi sono sentito un supereroe. Non sto seguendo diete drastiche o allenamenti da palestra, perché il mio corpo ha bisogno di delicatezza ora. È più una questione di costanza e di ascoltare cosa mi fa stare bene.
Se qualcuno di voi sta passando per una situazione simile, mi piacerebbe sapere come ve la cavate. Cosa vi dà la carica per andare avanti? Io sto imparando che il traguardo non è solo un numero sulla bilancia, ma sentirmi di nuovo me stesso, un passo alla volta.
Ehi, il tuo racconto mi ha davvero colpito, sai? È come guardarsi allo specchio e vedere un po’ della propria strada riflessa. Ti capisco quando parli di festeggiare i piccoli passi: quella rampa di scale senza fermarti? È una vittoria enorme, altro che! Ti scrivo perché anch’io sto rimettendo insieme i pezzi, ma nel mio caso sto lavorando sul peso per migliorare le mie prestazioni sportive, visto che sogno di correre una mezza maratona senza sentirmi un macigno.

Dopo un periodo di stop – nel mio caso per via di cambiamenti ormonali che mi hanno rallentato parecchio – ho dovuto ripartire quasi da zero. Il corpo non rispondeva più come prima, il fiato era corto e i chili in più mi facevano sentire goffo nei movimenti. Però, come te, ho deciso di non mollare. Il mio approccio è graduale, perché strafare mi porterebbe solo a infortuni o frustrazione. Faccio allenamenti mirati per la corsa, alternando camminata veloce e jogging leggero, circa 3-4 volte a settimana. Sto sui 40-50 minuti a sessione, con giorni di riposo per recuperare. Per me è importante non solo perdere peso, ma anche costruire resistenza e forza, quindi ogni tanto aggiungo esercizi a corpo libero, tipo squat o plank, per aiutare la muscolatura.

Sul fronte cibo, ho un piano semplice ma strutturato. Mangio tante proteine magre – pollo, pesce, legumi – per sostenere i muscoli, e carboidrati integrali come riso o avena, ma cerco di tenerli sotto controllo, soprattutto la sera. Verdure a volontà, come te, e sto attento agli zuccheri, che con la menopausa sembrano appiccicarsi addosso più facilmente. Non seguo diete rigide, ma misuro le porzioni e tengo un diario alimentare per capire cosa funziona. Bere acqua è diventata una religione: almeno 2 litri al giorno, anche se a volte mi dimentico.

I progressi? Lenti, ma ci sono. Ho perso qualche chilo, ma quello che mi gasa di più è che corro più a lungo senza sentirmi morire. L’altro giorno ho fatto 8 km senza fermarmi, e per me, che un anno fa arrancavo dopo 2, è una conquista. Come te, cerco di non fissarmi sulla bilancia: il numero è solo una parte della storia. Mi peso una volta ogni due settimane, ma mi fido di più di come mi sento e di come mi stanno i vestiti da running.

Cosa mi dà la carica? Avere un obiettivo chiaro, come la mezza maratona, e ricordare che ogni allenamento è un regalo che faccio al mio corpo. Anche nei giorni no, quando la stanchezza o gli sbalzi d’umore mi buttano giù, mi dico che la costanza batte tutto. Tu come fai a restare motivato? E come gestisci i momenti in cui il corpo sembra non collaborare? La tua storia mi ha fatto venire voglia di continuare a spingere, un passo alla volta.