Quando il ciclismo non basta più: mi sento fermo nonostante i chilometri

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, non so più cosa pensare. pedalo, pedalo, i chilometri si accumulano, ma il corpo? Fermo. Non si muove più niente, né il peso né quella sensazione di leggerezza che mi aveva fatto innamorare della bici. All’inizio era una magia: salivo in sella, macinavo strada e vedevo i chili andarsene settimana dopo settimana. Ora invece mi guardo allo specchio e sembra che tutto si sia bloccato, come se il ciclismo non bastasse più a spingermi oltre. La dieta la tengo d’occhio, non sono uno che sgarra facile, però forse sto sbagliando qualcosa. Magari è il momento di cambiare ritmo, di provare a integrare altro, ma mi pesa solo il pensiero: la bici era la mia libertà, il mio modo di stare bene. Qualcuno di voi c’è passato? Come avete fatto a sbloccare la situazione? Ho bisogno di un consiglio, perché così mi sento proprio perso.
 
Ragazzi, non so più cosa pensare. pedalo, pedalo, i chilometri si accumulano, ma il corpo? Fermo. Non si muove più niente, né il peso né quella sensazione di leggerezza che mi aveva fatto innamorare della bici. All’inizio era una magia: salivo in sella, macinavo strada e vedevo i chili andarsene settimana dopo settimana. Ora invece mi guardo allo specchio e sembra che tutto si sia bloccato, come se il ciclismo non bastasse più a spingermi oltre. La dieta la tengo d’occhio, non sono uno che sgarra facile, però forse sto sbagliando qualcosa. Magari è il momento di cambiare ritmo, di provare a integrare altro, ma mi pesa solo il pensiero: la bici era la mia libertà, il mio modo di stare bene. Qualcuno di voi c’è passato? Come avete fatto a sbloccare la situazione? Ho bisogno di un consiglio, perché così mi sento proprio perso.
Ehi, capisco perfettamente quel senso di frustrazione, ci sono passato anch’io. Pedali, ti impegni, eppure il corpo sembra dire "basta, non collaboro più". Secondo me, potrebbe essere una questione di come stai combinando i cibi, più che di quanto mangi o pedali. Io sono un fanatico del mangiare separato, sai, tenere i gruppi alimentari distinti per aiutare il corpo a digerire meglio. Tipo, non mischio mai proteine e carboidrati nello stesso pasto. Magari fai un pasto con solo proteine, come del pollo o del pesce, e un altro solo con carboidrati, tipo riso o patate. I grassi? Li tengo per i momenti in cui non ci sono né l’uno né l’altro, magari con un po’ di olio d’oliva su delle verdure.

All’inizio sembra strano, lo ammetto, ma dopo un po’ ho notato che il gonfiore spariva e il corpo rispondeva meglio. Non è solo questione di peso, ma di come ti senti: più leggero, più energico. La tua dieta la tieni d’occhio, dici, ma magari il problema è che stai mettendo insieme cose che rallentano il tutto. La bici è fantastica, ti dà quel senso di libertà che descrivi, però se il metabolismo si blocca, non basta più. Io farei così: prova per una settimana a separare. Colazione con carboidrati, tipo avena con frutta, pranzo proteico con verdure, cena magari leggera con un po’ di grassi sani. Niente mischi complicati, tutto semplice.

Non sto dicendo che sia la soluzione magica, eh, ma a me ha dato una spinta quando mi sentivo fermo come te. Se provi, fammi sapere come va, perché capisco quanto sia pesante guardarsi allo specchio e non vedere cambiamenti. Dai, non mollare, la bici è ancora la tua alleata, magari serve solo un piccolo ajuste dentro!
 
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Ragazzi, non so più cosa pensare. pedalo, pedalo, i chilometri si accumulano, ma il corpo? Fermo. Non si muove più niente, né il peso né quella sensazione di leggerezza che mi aveva fatto innamorare della bici. All’inizio era una magia: salivo in sella, macinavo strada e vedevo i chili andarsene settimana dopo settimana. Ora invece mi guardo allo specchio e sembra che tutto si sia bloccato, come se il ciclismo non bastasse più a spingermi oltre. La dieta la tengo d’occhio, non sono uno che sgarra facile, però forse sto sbagliando qualcosa. Magari è il momento di cambiare ritmo, di provare a integrare altro, ma mi pesa solo il pensiero: la bici era la mia libertà, il mio modo di stare bene. Qualcuno di voi c’è passato? Come avete fatto a sbloccare la situazione? Ho bisogno di un consiglio, perché così mi sento proprio perso.
Ehi, capisco benissimo quella sensazione di smarrimento, sai? È come se la bici, che prima era la tua alleata, ora ti stesse lasciando a piedi, non fisicamente, ma dentro. Mi colpisce quello che dici: pedali, ti impegni, tieni d’occhio la dieta, eppure il corpo non risponde più come prima. È frustrante, e forse anche un po’ spaventoso, perché ti sembra di perdere quel controllo che avevi trovato.

Io sono uno che crede poco alle diete rigide o ai “devi fare questo o quello”. Magari il punto non è aggiungere altro – tipo cambiare ritmo o integrare chissà cosa – ma fermarti un attimo e ascoltare davvero cosa sta succedendo. Non parlo solo di calorie o di chilometri, ma di te. Il corpo non è una macchina che risponde sempre allo stesso modo: magari ora sta cercando di dirti qualcosa. Stress? Stanchezza? O magari sei così concentrato sul “risultato” che hai perso un po’ quella leggerezza che ti faceva amare la bici.

Ti racconto come la vedo io: quando ho smesso di pesarmi ogni giorno e di contare tutto, ho iniziato a chiedermi “come mi sento oggi?”. Non era facile, eh, perché siamo abituati a voler vedere numeri che scendono. Ma col tempo ho notato che mangiare quello che mi andava, senza regole ferree, e muovermi per il piacere di farlo – non per bruciare qualcosa – mi ha sbloccato. Non subito, non in modo evidente, ma piano piano il corpo ha ripreso a “parlarmi”. Forse la tua bici non è più abbastanza perché stai cercando di usarla come uno strumento per punirti o controllarti, invece di godertela e basta.

Non sto dicendo di mollare tutto o di non pedalare più, sia chiaro. Ma prova a fare un passo indietro: pedala per la libertà che ti dava, non per i chili. E se il peso non si muove, chiediti: sto bene così? Mi piace quello che faccio? Magari il blocco non è nel corpo, ma in come lo stai guardando. Qualcuno qui sul forum ha mai provato a lasciar andare le aspettative per un po’? Io sì, e non è stato facile, ma ne è valsa la pena. Tu che ne pensi, ti va di provare a cambiare prospettiva?
 
Ragazzi, non so più cosa pensare. pedalo, pedalo, i chilometri si accumulano, ma il corpo? Fermo. Non si muove più niente, né il peso né quella sensazione di leggerezza che mi aveva fatto innamorare della bici. All’inizio era una magia: salivo in sella, macinavo strada e vedevo i chili andarsene settimana dopo settimana. Ora invece mi guardo allo specchio e sembra che tutto si sia bloccato, come se il ciclismo non bastasse più a spingermi oltre. La dieta la tengo d’occhio, non sono uno che sgarra facile, però forse sto sbagliando qualcosa. Magari è il momento di cambiare ritmo, di provare a integrare altro, ma mi pesa solo il pensiero: la bici era la mia libertà, il mio modo di stare bene. Qualcuno di voi c’è passato? Come avete fatto a sbloccare la situazione? Ho bisogno di un consiglio, perché così mi sento proprio perso.
Ciao a tutti, o forse meglio dire "salve compagni di fatica"! Leggendo il tuo post mi sono rivisto tantissimo, perché anch’io sono partito con quell’entusiasmo che ti fa sentire invincibile appena trovi qualcosa che funziona. La bici, i chilometri, il vento in faccia: all’inizio sembra una formula magica, vero? Poi però arriva quel momento in cui ti guardi e ti chiedi: "Ma sto ancora andando avanti o sono fermo qui?". Ti capisco, eccome.

Da quello che scrivi, sembra che tu abbia già una base solida: pedali tanto e tieni d’occhio la dieta, che non è poco. Però forse il corpo si è abituato, sai? È una cosa che ho scoperto da poco anch’io, parlando con gente più esperta sul forum. Tipo, quando fai sempre la stessa attività, anche se è intensa come il ciclismo, a un certo punto il metabolismo si "siede" e non risponde più come prima. Non è che la bici non basta, è che magari serve darle una svegliata con qualcosa di diverso.

Io sono proprio all’inizio del mio percorso, quindi non ho chissà quali soluzioni provate sulla mia pelle, ma ho letto di gente che ha sbloccato situazioni come la tua mixando le cose. Tipo alternare uscite in bici più brevi ma super intense con qualcosa che scuota il fisico in modo diverso: camminate veloci in salita, un po’ di pesi leggeri o anche esercizi a corpo libero che ti fanno sudare in modo nuovo. Non so, magari potresti provare a fare qualche scatto breve ma tosto durante le tue pedalate, giusto per cambiare ritmo e vedere se il corpo riparte. Oppure, hai mai pensato di controllare le calorie? Non dico di diventare ossessivo, ma magari stai mangiando giusto per mantenere il peso che hai ora, senza quel deficit che serve per scendere ancora.

La tua passione per la bici si sente forte, e capisco che l’idea di "tradire" quel senso di libertà con altro ti pesi. Ma forse non è un addio, solo un modo per farla funzionare di nuovo per te. Qualcuno qui ha mai provato a mischiare le carte così? Io sono curioso, perché sto cercando di capire da dove partire e il tuo blocco mi sembra un bel punto di riflessione. Dai, raccontaci se provi qualcosa, che magari ci ispiriamo a vicenda!
 
Ehi, res, mi sa che il tuo post ha colpito nel segno per tanti qui, me compreso. Quel momento in cui senti che stai dando tutto, ma i risultati non arrivano più, è proprio una botta. La bici è una figata, ti dà quella sensazione di volare, di essere libero, e quando sembra che non funzioni più come prima… beh, ti capisco, è come se qualcosa si inceppasse dentro. Però sai una cosa? Leggendoti, mi sembra che tu non sia davvero fermo: stai pedalando, stai tenendo d’occhio quello che mangi, e soprattutto sei qui a cercare risposte. Questo è già un gran segno di vita.

Da ciclista amatoriale che cerca di ottimizzare il peso per andare più forte (o almeno non morire sulle salite), ti dico come la vedo io. Il corpo è una macchina strana: all’inizio risponde alla grande, ma poi si abitua. È come se dicesse: “Ok, so cosa fai, mi sono sistemato per questo ritmo”. L’ho notato anch’io dopo mesi di uscite regolari in bici: i chili scendevano, mi sentivo un razzo, poi a un certo punto… puff, tutto fermo. Non è che il ciclismo non funziona più, è che forse serve dargli una scossa. Tipo, hai mai provato a cambiare un po’ il tuo allenamento? Io di recente ho iniziato a inserire un giorno di corsa leggera o nuoto, non tanto per bruciare calorie extra, ma per confondere un po’ i muscoli. Sembra strano, ma anche solo una sessione diversa a settimana mi ha fatto sentire il corpo più “vivo”. Magari per te potrebbe essere inserire qualche uscita con sprint o salite più cattive, giusto per alzare il battito e svegliare il metabolismo.

Poi c’è la questione dieta, che mi sa che è sempre il tasto dolente. Dici che la tieni d’occhio, e ti credo, ma a volte anche senza sgarrare il corpo si adatta a quello che gli dai. Io sto provando a fare una cosa che ho letto qui sul forum: ogni tanto cambio un po’ le proporzioni, tipo più proteine un giorno, meno carboidrati un altro, senza impazzire con i numeri. Non è una scienza esatta, ma sembra che tenga il metabolismo un po’ più sveglio. Magari potresti provare a vedere se stai dando al corpo abbastanza “carburante” per le tue pedalate senza esagerare, o se magari sei in quella zona dove mangi giusto per mantenere il peso attuale. Non serve diventare ossessivi, ma un piccolo check potrebbe sbloccare qualcosa.

La cosa bella, però, è che si sente quanto ami la bici. Quella libertà di cui parli è una roba che ti resta dentro, no? Non è che devi abbandonarla, magari è solo questione di farla lavorare insieme ad altre cose per ritrovare quella magia. Tipo, io ho scoperto che anche solo fare stretching serio dopo un’uscita mi fa sentire più leggero, come se il corpo si “riaprisse”. E tu, hai mai provato a mixare con qualcosa fuori dalla bici? O magari c’è un aspetto della tua routine che potresti aggiustare senza stravolgerla? Raccontaci, che sono curioso di sapere come vai avanti. Intanto continua a pedalare, che anche se lo specchio non lo dice ancora, ogni chilometro è un pezzo di vita che ti stai regalando.
 
Ehi, il tuo messaggio mi ha proprio preso! Quel senso di “sto dando tutto ma non si muove niente” lo conosco fin troppo bene, e credo sia una fase che prima o poi colpisce chiunque, bici o non bici. La tua passione per il ciclismo si sente forte, e quel “volare” che descrivi… mamma mia, è proprio una delle cose più belle, no? Quando sei lì, il vento in faccia, e tutto sembra possibile. Però capisco anche quella frustrazione di sentire il corpo che non risponde più come vorresti, nonostante i chilometri e l’impegno. Ti scrivo come uno che, come te, cerca di tenere tutto sotto controllo, soprattutto pensando alla salute e al peso, con un occhio di riguardo a come il corpo usa l’energia.

Parto da una cosa: il ciclismo è fantastico, ma come dici tu, a volte il corpo si abitua. È come se imparasse il tuo ritmo e decidesse di andare in modalità risparmio energetico. L’idea di mischiare un po’ le carte con allenamenti diversi, come hai scritto, è già un ottimo punto. Sprint, salite più toste o anche una passeggiata veloce possono davvero dare una svegliata al metabolismo. Io, per esempio, ogni tanto faccio una sessione di pesi leggeri a casa, niente di esagerato, giusto per far lavorare i muscoli in modo diverso. Non so se hai mai provato qualcosa del genere, ma anche solo cambiare il tipo di uscita in bici, magari con un percorso più vario, potrebbe fare la differenza.

Poi c’è il discorso cibo, che per me è sempre il cuore di tutto, soprattutto se si parla di tenere il corpo in equilibrio. Non so se hai qualche attenzione particolare con la dieta, ma visto che sei uno che pedala tanto, il modo in cui mangi può essere la chiave per sbloccare questa fase di stallo. Io ho imparato, parlando con altri qui sul forum, che non si tratta solo di mangiare meno, ma di mangiare giusto per quello che fai. Per esempio, i giorni in cui esco in bici più a lungo cerco di fare un pasto con un po’ più di carboidrati complessi, tipo riso integrale o patate dolci, per avere energia senza picchi strani. Altri giorni, invece, punto su più verdure e proteine magre, tipo pesce o petto di pollo, per aiutare i muscoli a recuperare senza appesantirmi. Non è una dieta rigida, più che altro un modo per variare e non lasciare che il corpo si “sieda” su una routine.

Una cosa che ho trovato utile è anche fare attenzione a come distribuisco i pasti. Tipo, invece di fare tre pasti grossi, ogni tanto divido in porzioni più piccole durante la giornata, soprattutto se so che pedalerò. Questo mi aiuta a non sentirmi mai troppo pieno o troppo vuoto, e sembra che il corpo risponda meglio. Magari potresti provare a vedere se il tuo modo di mangiare sta dando abbastanza carburante alle tue uscite, senza cadere nella trappola di tagliare troppo le calorie. A volte, anche solo aggiungere uno spuntino sano prima o dopo la bici, come una manciata di mandorle o uno yogurt, può cambiare come ti senti.

E poi, sai, il ciclismo non è solo una questione di numeri sullo specchio o sulla bilancia. Tu lo scrivi benissimo: è libertà, è vita. Quella sensazione non te la toglie nessuno, e anche se ora sembra che i risultati siano fermi, ogni pedalata sta comunque lavorando per te, per la tua testa, per il tuo cuore. Io, per esempio, ho iniziato a fare qualche minuto di respirazione profonda dopo le uscite, tipo una specie di mini-meditazione. Non è niente di complicato, ma mi aiuta a sentirmi più connesso con quello che faccio, come se stessi dando al corpo e alla mente un momento per dirsi “grazie”. Magari per te potrebbe essere qualcosa di diverso, tipo un piccolo rituale post-bici che ti fa sentire bene.

Sono curioso: c’è qualcosa nella tua routine che magari senti di voler cambiare? O magari un aspetto del cibo o dell’allenamento che ti sta dando pensieri? Racconta, che qui siamo tutti sulla stessa strada, ognuno con la sua bici e il suo percorso. Intanto, continua a girare i pedali, che ogni chilometro è un pezzo di te che cresce, anche quando non lo vedi subito. Forza!
 
Ehi, il tuo messaggio mi ha proprio preso! Quel senso di “sto dando tutto ma non si muove niente” lo conosco fin troppo bene, e credo sia una fase che prima o poi colpisce chiunque, bici o non bici. La tua passione per il ciclismo si sente forte, e quel “volare” che descrivi… mamma mia, è proprio una delle cose più belle, no? Quando sei lì, il vento in faccia, e tutto sembra possibile. Però capisco anche quella frustrazione di sentire il corpo che non risponde più come vorresti, nonostante i chilometri e l’impegno. Ti scrivo come uno che, come te, cerca di tenere tutto sotto controllo, soprattutto pensando alla salute e al peso, con un occhio di riguardo a come il corpo usa l’energia.

Parto da una cosa: il ciclismo è fantastico, ma come dici tu, a volte il corpo si abitua. È come se imparasse il tuo ritmo e decidesse di andare in modalità risparmio energetico. L’idea di mischiare un po’ le carte con allenamenti diversi, come hai scritto, è già un ottimo punto. Sprint, salite più toste o anche una passeggiata veloce possono davvero dare una svegliata al metabolismo. Io, per esempio, ogni tanto faccio una sessione di pesi leggeri a casa, niente di esagerato, giusto per far lavorare i muscoli in modo diverso. Non so se hai mai provato qualcosa del genere, ma anche solo cambiare il tipo di uscita in bici, magari con un percorso più vario, potrebbe fare la differenza.

Poi c’è il discorso cibo, che per me è sempre il cuore di tutto, soprattutto se si parla di tenere il corpo in equilibrio. Non so se hai qualche attenzione particolare con la dieta, ma visto che sei uno che pedala tanto, il modo in cui mangi può essere la chiave per sbloccare questa fase di stallo. Io ho imparato, parlando con altri qui sul forum, che non si tratta solo di mangiare meno, ma di mangiare giusto per quello che fai. Per esempio, i giorni in cui esco in bici più a lungo cerco di fare un pasto con un po’ più di carboidrati complessi, tipo riso integrale o patate dolci, per avere energia senza picchi strani. Altri giorni, invece, punto su più verdure e proteine magre, tipo pesce o petto di pollo, per aiutare i muscoli a recuperare senza appesantirmi. Non è una dieta rigida, più che altro un modo per variare e non lasciare che il corpo si “sieda” su una routine.

Una cosa che ho trovato utile è anche fare attenzione a come distribuisco i pasti. Tipo, invece di fare tre pasti grossi, ogni tanto divido in porzioni più piccole durante la giornata, soprattutto se so che pedalerò. Questo mi aiuta a non sentirmi mai troppo pieno o troppo vuoto, e sembra che il corpo risponda meglio. Magari potresti provare a vedere se il tuo modo di mangiare sta dando abbastanza carburante alle tue uscite, senza cadere nella trappola di tagliare troppo le calorie. A volte, anche solo aggiungere uno spuntino sano prima o dopo la bici, come una manciata di mandorle o uno yogurt, può cambiare come ti senti.

E poi, sai, il ciclismo non è solo una questione di numeri sullo specchio o sulla bilancia. Tu lo scrivi benissimo: è libertà, è vita. Quella sensazione non te la toglie nessuno, e anche se ora sembra che i risultati siano fermi, ogni pedalata sta comunque lavorando per te, per la tua testa, per il tuo cuore. Io, per esempio, ho iniziato a fare qualche minuto di respirazione profonda dopo le uscite, tipo una specie di mini-meditazione. Non è niente di complicato, ma mi aiuta a sentirmi più connesso con quello che faccio, come se stessi dando al corpo e alla mente un momento per dirsi “grazie”. Magari per te potrebbe essere qualcosa di diverso, tipo un piccolo rituale post-bici che ti fa sentire bene.

Sono curioso: c’è qualcosa nella tua routine che magari senti di voler cambiare? O magari un aspetto del cibo o dell’allenamento che ti sta dando pensieri? Racconta, che qui siamo tutti sulla stessa strada, ognuno con la sua bici e il suo percorso. Intanto, continua a girare i pedali, che ogni chilometro è un pezzo di te che cresce, anche quando non lo vedi subito. Forza!
Ehi, che bella riflessione la tua! Quel mix di passione per la bici e quella frustrazione di sentirti "bloccato" nonostante tutto l’impegno mi ha proprio colpito. Ti capisco, sai? Anche io sono uno che pedala con il cuore, ma con un corpo che a volte sembra fare i capricci. Nel mio caso, devo fare i conti con il diabete di tipo 2 e delle ginocchia che non sono più quelle di una volta, quindi ogni passo verso il benessere è una specie di equilibrismo. Però voglio condividere un po’ di quello che ho imparato, sperando possa esserti utile.

Il ciclismo è una meraviglia, ma come dici tu, quando il corpo si abitua, i risultati sembrano rallentare. Io l’ho notato con le mie uscite: facevo sempre lo stesso giro, stessi chilometri, stesso ritmo, e a un certo punto il peso non si muoveva più. Parlando con il mio medico, ho capito che il metabolismo può diventare un po’ “pigro” se non lo stimoli in modi diversi. Lui mi ha consigliato di non esagerare con l’intensità, per via delle articolazioni, ma di provare a variare. Così ho iniziato a fare qualche uscita più breve ma con salite, o a intervallare con camminate leggere nei giorni in cui non pedalo. Non è tanto per bruciare calorie, ma per tenere il corpo sveglio. Tu hai mai provato a cambiare qualcosa nel tuo allenamento, tipo alternare percorsi o aggiungere qualche esercizio diverso?

Sul cibo, poi, ti dico la mia perché per me è stato un punto di svolta, soprattutto con il diabete. Il mio nutrizionista mi ha fatto vedere come il modo in cui mangio può influire non solo sul peso, ma anche su come il corpo usa l’energia in bici. Per esempio, ho imparato a non tagliare troppo i carboidrati, perché con il ciclismo servono, ma a sceglierli bene: avena al mattino o quinoa a pranzo mi danno una marcia in più senza far schizzare la glicemia. Nei giorni di uscita lunga, faccio uno spuntino un paio d’ore prima, tipo una banana con un cucchiaino di burro di mandorle, che mi dà energia senza appesantirmi. Dopo la bici, invece, punto su proteine, come un po’ di yogurt greco o del tacchino, per aiutare i muscoli. Tu come gestisci i pasti intorno alle uscite? Magari c’è qualche piccolo aggiustamento che potrebbe sbloccare la situazione.

Una cosa che mi ha sorpreso è stato scoprire quanto conta il “quando” mangio. Con il diabete, tenere la glicemia stabile è cruciale, quindi ho iniziato a fare pasti più piccoli e frequenti, tipo 4-5 al giorno, invece di tre abbondanti. Questo mi aiuta a non avere cali di energia in bici e a non sentirmi mai troppo affamato, che per me è la strada verso gli sgarri. Non so se hai mai provato a giocare con la distribuzione dei pasti, ma potrebbe essere un’idea da testare, soprattutto se pedali tanto.

Poi c’è il discorso di non focalizzarsi solo sul peso. Il mio medico me lo ripete sempre: il ciclismo fa bene al cuore, alla testa, a tutto. Anche se la bilancia non si muove, ogni pedalata sta lavorando per la tua salute. Io, per esempio, ho iniziato a tenere un piccolo diario delle uscite, non per contare calorie, ma per scrivere come mi sento, quanto mi diverto, che paesaggi vedo. Mi aiuta a ricordarmi perché lo faccio, oltre al peso. Tu hai qualche trucco per restare motivato anche quando i risultati tardano?

Sul tema del “verde”, come il caffè verde di cui si parla tanto, ti dico che io sono un po’ scettico. Ho provato a informarmi, ma il mio medico mi ha detto che non ci sono prove solide che faccia miracoli, soprattutto per chi ha condizioni come la mia. Lui mi consiglia di puntare su cose semplici, come tè verde o tisane senza zucchero, per idratarmi e magari dare una piccola spinta al metabolismo senza rischiare squilibri. Tu che ne pensi di questi integratori? Ne hai mai provati?

Insomma, la tua passione per la bici è contagiosa, e sono sicuro che troverai il modo di superare questa fase di stallo. Magari prova a mischiare un po’ le carte, con allenamenti, cibo o anche solo un nuovo approccio mentale. Raccontami, c’è qualcosa che ti sta dando filo da torcere o qualche idea che vuoi buttare lì? Siamo tutti qui a pedalare insieme, ognuno con il suo ritmo. Dai, continua a girare!