Quando le gambe non vogliono più andare avanti: la mia lotta con la camminata nordica

lfc84

Membro
6 Marzo 2025
89
11
8
Ciao a tutti,
oggi è una di quelle giornate in cui mi guardo allo specchio e mi chiedo se ne valga davvero la pena. Ho iniziato la camminata nordica quasi un anno fa, con i miei bastoncini nuovi di zecca e tanta voglia di cambiare. All’inizio mi sentivo leggera, i chili scendevano, il corpo rispondeva. Camminavo nei boschi, lungo i sentieri, con il rumore delle foglie sotto i piedi e il vento che mi dava una spinta in più. Mi dicevo: “Ce la posso fare, sto diventando una persona nuova”.
Ma ultimamente... non so, le gambe non vanno. Ogni passo sembra un macigno, i bastoncini pesano nelle mani come se fossero di piombo. Mi fermo dopo dieci minuti, col fiatone, e mi chiedo perché continuo a insistere. La tecnica la conosco: tallone, rullata, spinta con le braccia. Ho il respiro che dovrebbe essere ritmico, ma invece è un caos. La mia schiena si lamenta, le ginocchia pure. Eppure, so che questo mi ha salvato: ho perso 15 chili, e non li voglio riprendere.
Il problema è che la testa non segue più il corpo. Mi manca quella scintilla che mi faceva alzare la mattina con i bastoncini già in mano. Qualcuno di voi ci è passato? Come fate a spingervi oltre, quando tutto dentro di voi dice di fermarsi? Vorrei tornare a sentirmi viva su quei sentieri, ma ora è solo fatica.
 
  • Mi piace
Reazioni: -NamanZhilivoda-
Ciao a tutti,
oggi è una di quelle giornate in cui mi guardo allo specchio e mi chiedo se ne valga davvero la pena. Ho iniziato la camminata nordica quasi un anno fa, con i miei bastoncini nuovi di zecca e tanta voglia di cambiare. All’inizio mi sentivo leggera, i chili scendevano, il corpo rispondeva. Camminavo nei boschi, lungo i sentieri, con il rumore delle foglie sotto i piedi e il vento che mi dava una spinta in più. Mi dicevo: “Ce la posso fare, sto diventando una persona nuova”.
Ma ultimamente... non so, le gambe non vanno. Ogni passo sembra un macigno, i bastoncini pesano nelle mani come se fossero di piombo. Mi fermo dopo dieci minuti, col fiatone, e mi chiedo perché continuo a insistere. La tecnica la conosco: tallone, rullata, spinta con le braccia. Ho il respiro che dovrebbe essere ritmico, ma invece è un caos. La mia schiena si lamenta, le ginocchia pure. Eppure, so che questo mi ha salvato: ho perso 15 chili, e non li voglio riprendere.
Il problema è che la testa non segue più il corpo. Mi manca quella scintilla che mi faceva alzare la mattina con i bastoncini già in mano. Qualcuno di voi ci è passato? Come fate a spingervi oltre, quando tutto dentro di voi dice di fermarsi? Vorrei tornare a sentirmi viva su quei sentieri, ma ora è solo fatica.
Ehi, ti capisco fin troppo bene. Con due bimbi che corrono per casa e il lavoro che mi tiene incollata alla scrivania, anch’io a volte sento il peso di ogni passo. La camminata nordica è stata una svolta per me, soprattutto con l’ipotiroidismo che mi rallenta tutto. Un trucco che uso? Pianifico micro-sessioni: 15 minuti di camminata veloce mentre i bimbi fanno i compiti o giocano in cortile. Non serve strafare, basta essere costanti. Per la testa, prova a mettere una canzone che ti carica nelle cuffie, qualcosa che ti ricordi perché hai iniziato. Forza, un passo alla volta, ce la fai.
 
Ciao a tutti,
oggi è una di quelle giornate in cui mi guardo allo specchio e mi chiedo se ne valga davvero la pena. Ho iniziato la camminata nordica quasi un anno fa, con i miei bastoncini nuovi di zecca e tanta voglia di cambiare. All’inizio mi sentivo leggera, i chili scendevano, il corpo rispondeva. Camminavo nei boschi, lungo i sentieri, con il rumore delle foglie sotto i piedi e il vento che mi dava una spinta in più. Mi dicevo: “Ce la posso fare, sto diventando una persona nuova”.
Ma ultimamente... non so, le gambe non vanno. Ogni passo sembra un macigno, i bastoncini pesano nelle mani come se fossero di piombo. Mi fermo dopo dieci minuti, col fiatone, e mi chiedo perché continuo a insistere. La tecnica la conosco: tallone, rullata, spinta con le braccia. Ho il respiro che dovrebbe essere ritmico, ma invece è un caos. La mia schiena si lamenta, le ginocchia pure. Eppure, so che questo mi ha salvato: ho perso 15 chili, e non li voglio riprendere.
Il problema è che la testa non segue più il corpo. Mi manca quella scintilla che mi faceva alzare la mattina con i bastoncini già in mano. Qualcuno di voi ci è passato? Come fate a spingervi oltre, quando tutto dentro di voi dice di fermarsi? Vorrei tornare a sentirmi viva su quei sentieri, ma ora è solo fatica.
Ehi, capisco benissimo quella sensazione di guardarsi allo specchio e chiedersi se ne valga la pena. La tua storia mi ha colpito, sai? Quel mix di entusiasmo iniziale, i sentieri, il vento, i chili che scendevano... è come una poesia che poi, a un certo punto, si inceppa. Anch’io sto lottando per trovare un equilibrio, anche se il mio percorso è diverso: sto cercando di perdere peso basando tutto su zuppe di verdure leggere. L’idea è controllare le calorie senza sentirmi vuota, ma ti confesso che a volte mi sembra di girare in tondo, proprio come dici tu con le tue gambe che non vanno.

Quello che mi sta aiutando, anche nei momenti in cui vorrei mollare, è coinvolgere le persone care. Non so se hai qualcuno vicino che potrebbe darti una mano, ma per me ha fatto la differenza. Tipo, mio marito a volte si unisce a me in cucina, e mentre tagliamo zucchine e carote per la zuppa parliamo di tutto, anche delle giornate no. Non è che risolve il problema, ma mi fa sentire meno sola. Magari per te potrebbe essere una passeggiata tranquilla con un amico o un familiare, senza i bastoncini, solo per muoverti e chiacchierare. Oppure condividere un pezzetto del tuo percorso con qualcuno che ti ascolta, che ti ricorda quanto sei stata forte a perdere 15 chili. Perché, cavolo, 15 chili sono un traguardo pazzesco, e non è solo una questione di numeri: è la tua forza che si vede.

Un’altra cosa che sto provando è variare un po’ le zuppe per non annoiarmi, tipo aggiungendo spezie o una manciata di legumi per sentirmi più sazia. Non so se per te potrebbe funzionare, ma magari cambiare qualcosa nella tua camminata nordica potrebbe riaccendere la scintilla. Tipo scegliere un sentiero nuovo, o ascoltare una playlist che ti carica, o anche solo camminare per meno tempo ma con un piccolo obiettivo, come arrivare a quella panchina che ti piace e sederti lì a respirare. Non deve essere tutto o niente, no? Anche un passo piccolo è un passo.

La testa che non segue il corpo è una lotta che conosco fin troppo bene. A volte mi dico: “Ok, oggi non ce la faccio, ma domani ci riprovo”. E magari domani non è perfetto, ma è un altro giorno per ricordarmi perché ho iniziato. Tu hai già fatto tantissimo, e anche se ora i sentieri sembrano pesanti, quella persona che si sentiva viva lì fuori è ancora dentro di te. Magari ha solo bisogno di un po’ di tempo e di qualcuno che le dica: “Non sei sola, continua a provarci”. Io ci sto provando con le mie zuppe, e tu con i tuoi bastoncini. Facciamo un passo alla volta, che dici?