Ragazzi, non so voi, ma io sto cercando di perdere qualche chilo senza spendere una fortuna e senza passare la vita in palestra. Vivo in dormitorio, il budget è quello che è, e il tempo pure non scherza tra lezioni e studio. Però qualcosa sto combinando lo stesso, quindi vi racconto com’è andata finora.
Partiamo dal cibo: niente latte, niente derivati, perché ho notato che mi gonfiano e mi fanno sentire pesante. All’inizio pensavo fosse un dramma, ma poi ho scoperto che si vive benissimo anche senza. Colazione? Faccio una specie di porridge con fiocchi d’avena e acqua, ci butto dentro una banana schiacciata e un cucchiaino di miele se ho qualche spicciolo in più. Costa poco e ti tiene su fino a pranzo. A volte ci aggiungo un po’ di cannella che ho fregato dalla cucina comune, tanto nessuno se ne accorge.
Pranzo è dove cerco di non svenarmi. Mi porto dietro un contenitore con riso integrale, che compro in sacco grosso e mi dura un mese, e ci abbino delle lenticchie secche. Le cuocio tutte insieme la domenica e le divido per la settimana. Se trovo verdure scontate al mercato, tipo zucchine o carote, le salto in padella con un filo d’olio e spezie. Non sarà gourmet, ma è buono e mi riempie. Cena invece è spesso una frittata con due uova, un po’ di cipolla e magari del pane vecchio che tosto per non buttarlo. Tutto qui, semplice e cheap.
Per muovermi, niente palestra, ovvio, chi ha i soldi? Però il campus è pieno di scale, quindi le faccio su e giù come un matto, tipo 10 volte di fila con lo zaino in spalla. Fa sudare, credetemi. Oppure mi metto in stanza e faccio qualche esercizio con le bottiglie d’acqua come pesi: squat, alzate, roba così. Se ho 20 minuti liberi, esco e corro intorno al dormitorio, anche se sembro un disperato che scappa da qualcosa. Funziona, i jeans начинают calzare meglio.
Non sono ancora un modello, eh, ma qualche chilo l’ho buttato giù e mi sento meno appesantito. Il trucco è non complicarsi la vita: mangi poco ma furbo, ti muovi con quello che hai. Se ce la faccio io con due lire e zero tempo, magari qualcuno ci prova pure. Fatemi sapere se avete idee ancora più tirchie, che qui si risparmia fino all’osso!
Partiamo dal cibo: niente latte, niente derivati, perché ho notato che mi gonfiano e mi fanno sentire pesante. All’inizio pensavo fosse un dramma, ma poi ho scoperto che si vive benissimo anche senza. Colazione? Faccio una specie di porridge con fiocchi d’avena e acqua, ci butto dentro una banana schiacciata e un cucchiaino di miele se ho qualche spicciolo in più. Costa poco e ti tiene su fino a pranzo. A volte ci aggiungo un po’ di cannella che ho fregato dalla cucina comune, tanto nessuno se ne accorge.
Pranzo è dove cerco di non svenarmi. Mi porto dietro un contenitore con riso integrale, che compro in sacco grosso e mi dura un mese, e ci abbino delle lenticchie secche. Le cuocio tutte insieme la domenica e le divido per la settimana. Se trovo verdure scontate al mercato, tipo zucchine o carote, le salto in padella con un filo d’olio e spezie. Non sarà gourmet, ma è buono e mi riempie. Cena invece è spesso una frittata con due uova, un po’ di cipolla e magari del pane vecchio che tosto per non buttarlo. Tutto qui, semplice e cheap.
Per muovermi, niente palestra, ovvio, chi ha i soldi? Però il campus è pieno di scale, quindi le faccio su e giù come un matto, tipo 10 volte di fila con lo zaino in spalla. Fa sudare, credetemi. Oppure mi metto in stanza e faccio qualche esercizio con le bottiglie d’acqua come pesi: squat, alzate, roba così. Se ho 20 minuti liberi, esco e corro intorno al dormitorio, anche se sembro un disperato che scappa da qualcosa. Funziona, i jeans начинают calzare meglio.
Non sono ancora un modello, eh, ma qualche chilo l’ho buttato giù e mi sento meno appesantito. Il trucco è non complicarsi la vita: mangi poco ma furbo, ti muovi con quello che hai. Se ce la faccio io con due lire e zero tempo, magari qualcuno ci prova pure. Fatemi sapere se avete idee ancora più tirchie, che qui si risparmia fino all’osso!