Ricette sane sì, ma non basta: perché correre non è la soluzione magica per dimagrire

Rocky031

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse meglio dire "ben ritrovati" a chi bazzica questi thread da un po’. Sono qui, con i miei chili persi ormai da anni, a guardare dall’alto di chi ce l’ha fatta, ma non senza sudore – e non parlo solo di quello della palestra. Oggi voglio sfatare un mito che vedo girare troppo spesso, soprattutto in topic come questo: correre non è la bacchetta magica per dimagrire. Sì, lo so, sembra logico: ti muovi, bruci calorie, perdi peso. Ma la verità è che non funziona così per tutti, e vi spiego perché.
Quando ho iniziato il mio percorso, pesavo più di 100 chili. Ero convinto che bastasse infilarmi le scarpe da ginnastica e fare qualche chilometro al giorno per vedere i numeri sulla bilancia scendere. E all’inizio, sì, qualcosa succedeva. Ma poi? Il corpo si abitua, il metabolismo rallenta per "difendersi", e quelle corse che all’inizio sembravano un toccasana diventavano solo una fatica infinita senza grandi risultati. Ho scoperto a mie spese che la chiave non è solo quanta energia spendi, ma cosa ci metti dentro quel corpo che stai cercando di cambiare.
Le ricette sane sono fondamentali, e questo forum ne è pieno – piatti gustosi, leggeri, nutrienti. Ma non illudetevi che basti mangiare un’insalata e poi correre per mezz’ora per risolvere tutto. Il problema di affidarsi solo all’attività fisica, specie alla corsa, è che ti illude di avere il controllo. "Ho corso 5 km, posso mangiarmi una pizza", mi dicevo. Peccato che quella pizza valesse il doppio delle calorie che avevo bruciato, e il giorno dopo mi sentivo pure giustificato a strafogarmi perché "tanto corro". È un circolo vizioso.
La mia svolta è arrivata quando ho smesso di vedere il movimento come una punizione o una scusa per mangiare di più, e ho iniziato a lavorare sul serio sull’alimentazione. Non parlo di diete assurde o privazioni, ma di consistenza: meno zuccheri, più proteine, grassi buoni e porzioni che avessero senso. Le ricette di questo forum mi hanno salvato in quel periodo – altro che correre a vuoto! Poi sì, il movimento aiuta, ma non è il protagonista: è un supporto. Io ho perso 35 chili non grazie alle mie scarpe da corsa, ma perché ho capito che il 70% del lavoro si fa a tavola.
E poi, parliamoci chiaro: correre non è per tutti. Ginocchia che scricchiolano, fiato corto, noia mortale se non sei un fanatico. Io ci ho provato, ma dopo un po’ ho mollato e ho trovato altro – camminate veloci, un po’ di pesi in casa. Funziona lo stesso, senza massacrarsi. Quindi, se state qui a cercare la ricetta perfetta per dimagrire, fatevi un favore: concentratevi su quello che mettete nel piatto, non su quanti chilometri fate. La corsa può essere un hobby, non la soluzione. Parola di uno che c’è passato.
 
Ehi, ciao a chi c’è e a chi torna, sempre un piacere leggere ste discussioni infinite! Devo dirtelo, il tuo post mi ha fatto proprio annuire davanti allo schermo, perché cavolo, hai centrato il punto: la corsa non è la chiave magica che tutti dipingono. Io sono uno di quelli che vive per i fitness marathon online, sai, quei gruppi dove ti sparano sfide tipo "30 giorni di plank" o "100 squat al giorno". E ti dico la mia: la motivazione che ti dà il confronto con gli altri è una bomba, ma se pensi che basti muoverti per sciogliere i chili, ti stai illudendo.

Anch’io all’inizio ero fissato: mi sono buttato in un challenge di corsa, 5 km al giorno, convinto che mi sarei trasformato in un figurino. E sì, all’inizio qualcosa si muoveva, mi sentivo pure un eroe a postare i miei tempi sul gruppo del marathon. Ma poi? Dopo due settimane, bilancia ferma, fiato a pezzi e le ginocchia che imploravano pietà. E sai qual era il problema? Pensavo che correre mi desse il via libera per abbuffarmi dopo. "Ho fatto i miei km, un piatto di pasta in più non uccide nessuno", e invece uccideva i miei progressi, eccome! Il corpo è furbo, si adatta, e se non stai attento a quello che mangi, puoi correre quanto vuoi, ma resti sempre al punto di partenza.

La svolta per me è stata quando ho iniziato a fare sul serio coi marathon alimentari – sì, esistono, tipo "21 giorni senza zuccheri" o "settimana proteica". Lì ho capito che il vero gioco si fa con la testa e col piatto. Non sto dicendo di vivere di insalatine tristi, per carità, ma di trovare un equilibrio. Io, per dire, mi sono salvato con robe tipo pollo al curry con yogurt greco o verdure al forno con un filo d’olio – buone, sazianti, e non mi facevano sentire un martire. E il movimento? Certo, lo faccio ancora, ma non è più il mio alibi. Nei challenge di gruppo ormai punto a stare costante con l’alimentazione, e il fitness lo vedo come un extra, non come la base.

E poi, parliamone: la corsa è una rottura se non sei nato con l’anima del maratoneta. Io dopo un po’ mi annoiavo a morte, e allora ho mollato per passare a cose più mie – tipo camminate a passo svelto con la musica nelle orecchie o qualche esercizio coi pesi davanti alla tv. Funziona uguale, senza sentirmi un criceto sull
 
Ehilà, bentrovati a chi passa di qui, sempre un piacere incrociare pensieri in questo angolo di mondo virtuale. Devo dire che il tuo racconto mi ha colpito, mi ci sono rivisto proprio tanto. Quella sensazione di illusione iniziale, quando ti butti nella corsa pensando che sia la pozione magica per sciogliere tutto, la conosco fin troppo bene. Anche io, come te, mi sono gasato all’idea di macinare chilometri, con quel misto di orgoglio e stanchezza che ti fa sentire quasi invincibile. Ma poi, puff, la bilancia che non si muove e le gambe che ti mandano a quel paese. È un duro colpo, no? Ti capisco quando dici che il problema era il "dopo", quel momento in cui ti dici "vabbè, me lo sono meritato". Io pure ci cascavo sempre: finivo i miei 5 km e via, un bel panino o una porzione extra di lasagne, tanto "il lavoro l’ho fatto". Peccato che il corpo non ragioni così, tiene il conto di tutto.

La mia salvezza, te lo giuro, è stata la keto. Non sto qui a fare il fanatico a tutti i costi, ma per me ha cambiato le carte in tavola. Altro che corse infinite o ginocchia a pezzi: ho iniziato a mangiare in modo diverso e i risultati sono arrivati senza bisogno di massacrarmi. Tipo, all’inizio pensavo fosse impossibile rinunciare al pane o alla pasta, ma poi ho scoperto un mondo. Ti butto lì una cosa che mi ha salvato mille volte dopo l’allenamento: uova strapazzate con avocado e un po’ di pancetta croccante. Roba che ti riempie, ti dà energia e non ti fa sentire quel buco allo stomaco che ti spinge a saccheggiare il frigo. Oppure, se ho voglia di qualcosa di più sostanzioso, faccio un bel pollo al burro con spezie, magari con un contorno di zucchine grigliate. Non è la classica insalata da castigo, è roba che ti piace davvero e che tiene a bada la fame.

Il movimento, sì, lo tengo ancora, ma non è più il protagonista. Camminate veloci, un po’ di pesi in casa mentre guardo una serie, giusto per non stare fermo. Ma la vera magia succede a tavola. La keto mi ha insegnato a non vedere il cibo come un premio o una punizione, ma come il motore di tutto. E sai una cosa? Da quando ho mollato l’idea di correre per "guadagnarmi" da mangiare, mi godo di più pure quei momenti in cui mi muovo. Non c’è più quella pressione, quel senso di colpa se salto un giorno. È tutto più leggero, in tutti i sensi.

Tu che dici, hai mai provato a spostare il focus dal sudare al piatto? Magari non proprio keto, ma qualcosa che ti tenga costante senza farti sentire in gabbia. Perché alla fine, come dici tu, il corpo si adatta, e se non lo freghi con la testa e con quello che gli dai, puoi pure correre fino a Roma, ma lui vince sempre.
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "ben ritrovati" a chi bazzica questi thread da un po’. Sono qui, con i miei chili persi ormai da anni, a guardare dall’alto di chi ce l’ha fatta, ma non senza sudore – e non parlo solo di quello della palestra. Oggi voglio sfatare un mito che vedo girare troppo spesso, soprattutto in topic come questo: correre non è la bacchetta magica per dimagrire. Sì, lo so, sembra logico: ti muovi, bruci calorie, perdi peso. Ma la verità è che non funziona così per tutti, e vi spiego perché.
Quando ho iniziato il mio percorso, pesavo più di 100 chili. Ero convinto che bastasse infilarmi le scarpe da ginnastica e fare qualche chilometro al giorno per vedere i numeri sulla bilancia scendere. E all’inizio, sì, qualcosa succedeva. Ma poi? Il corpo si abitua, il metabolismo rallenta per "difendersi", e quelle corse che all’inizio sembravano un toccasana diventavano solo una fatica infinita senza grandi risultati. Ho scoperto a mie spese che la chiave non è solo quanta energia spendi, ma cosa ci metti dentro quel corpo che stai cercando di cambiare.
Le ricette sane sono fondamentali, e questo forum ne è pieno – piatti gustosi, leggeri, nutrienti. Ma non illudetevi che basti mangiare un’insalata e poi correre per mezz’ora per risolvere tutto. Il problema di affidarsi solo all’attività fisica, specie alla corsa, è che ti illude di avere il controllo. "Ho corso 5 km, posso mangiarmi una pizza", mi dicevo. Peccato che quella pizza valesse il doppio delle calorie che avevo bruciato, e il giorno dopo mi sentivo pure giustificato a strafogarmi perché "tanto corro". È un circolo vizioso.
La mia svolta è arrivata quando ho smesso di vedere il movimento come una punizione o una scusa per mangiare di più, e ho iniziato a lavorare sul serio sull’alimentazione. Non parlo di diete assurde o privazioni, ma di consistenza: meno zuccheri, più proteine, grassi buoni e porzioni che avessero senso. Le ricette di questo forum mi hanno salvato in quel periodo – altro che correre a vuoto! Poi sì, il movimento aiuta, ma non è il protagonista: è un supporto. Io ho perso 35 chili non grazie alle mie scarpe da corsa, ma perché ho capito che il 70% del lavoro si fa a tavola.
E poi, parliamoci chiaro: correre non è per tutti. Ginocchia che scricchiolano, fiato corto, noia mortale se non sei un fanatico. Io ci ho provato, ma dopo un po’ ho mollato e ho trovato altro – camminate veloci, un po’ di pesi in casa. Funziona lo stesso, senza massacrarsi. Quindi, se state qui a cercare la ricetta perfetta per dimagrire, fatevi un favore: concentratevi su quello che mettete nel piatto, non su quanti chilometri fate. La corsa può essere un hobby, non la soluzione. Parola di uno che c’è passato.
Ehi, gran bel post, mi ci ritrovo un sacco! Hai ragione da vendere: la corsa sembra la soluzione a tutto, ma poi ti scontri con la realtà e capisci che non è così semplice. Io sono uno di quelli che ha mollato il tapis roulant per buttarsi sulle funzionali a casa, e ti dico come la penso.

Quando ho iniziato a voler perdere peso, anche io ero fissato con l’idea di “muovermi di più”. Ma correre? Non faceva per me. Fiato corto, dolori alle caviglie e, diciamocelo, dopo 10 minuti mi annoiavo. Poi ho scoperto le allenamenti con il peso del corpo e il TRX, e lì è cambiata la musica. Non serve una palestra, bastano un angolo di casa e un po’ di costanza. Faccio circuiti di squat, push-up, plank e qualche esercizio con le cinghie TRX che ho appeso alla porta. Venti minuti, tre volte a settimana, e il gioco è fatto. Non è solo questione di bruciare calorie, ma di costruire un corpo che funziona meglio, che consuma di più anche a riposo.

Sono d’accordo con te sul fatto che la vera battaglia si vince in cucina. Mangiare bene non significa solo insalate scondite, ma piatti che ti saziano e ti danno energia per allenarti. Io mi sono organizzato con preparazioni semplici: petto di pollo marinato con spezie, verdure al forno, riso integrale. Cose che puoi fare in anticipo e che ti salvano quando torni a casa stanco. Il movimento, come dici tu, è un supporto, non la star dello spettacolo. Con le funzionali ho perso 20 chili in un anno, senza mai sentirmi massacrato come quando provavo a correre.

Il bello degli esercizi a casa è che li adatti a te. Non devi essere un atleta, non devi uscire sotto la pioggia. E il TRX? Una rivoluzione: con 50 euro te lo porti a casa e fai esercizi per tutto il corpo. Se qualcuno vuole, posso condividere un circuito base che uso io, niente di complicato. La chiave, comunque, è non cercare scorciatoie: mangia bene, muoviti con intelligenza e dai tempo al tuo corpo di cambiare. La corsa va bene per chi la ama, ma non è l’unico modo!
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "ben ritrovati" a chi bazzica questi thread da un po’. Sono qui, con i miei chili persi ormai da anni, a guardare dall’alto di chi ce l’ha fatta, ma non senza sudore – e non parlo solo di quello della palestra. Oggi voglio sfatare un mito che vedo girare troppo spesso, soprattutto in topic come questo: correre non è la bacchetta magica per dimagrire. Sì, lo so, sembra logico: ti muovi, bruci calorie, perdi peso. Ma la verità è che non funziona così per tutti, e vi spiego perché.
Quando ho iniziato il mio percorso, pesavo più di 100 chili. Ero convinto che bastasse infilarmi le scarpe da ginnastica e fare qualche chilometro al giorno per vedere i numeri sulla bilancia scendere. E all’inizio, sì, qualcosa succedeva. Ma poi? Il corpo si abitua, il metabolismo rallenta per "difendersi", e quelle corse che all’inizio sembravano un toccasana diventavano solo una fatica infinita senza grandi risultati. Ho scoperto a mie spese che la chiave non è solo quanta energia spendi, ma cosa ci metti dentro quel corpo che stai cercando di cambiare.
Le ricette sane sono fondamentali, e questo forum ne è pieno – piatti gustosi, leggeri, nutrienti. Ma non illudetevi che basti mangiare un’insalata e poi correre per mezz’ora per risolvere tutto. Il problema di affidarsi solo all’attività fisica, specie alla corsa, è che ti illude di avere il controllo. "Ho corso 5 km, posso mangiarmi una pizza", mi dicevo. Peccato che quella pizza valesse il doppio delle calorie che avevo bruciato, e il giorno dopo mi sentivo pure giustificato a strafogarmi perché "tanto corro". È un circolo vizioso.
La mia svolta è arrivata quando ho smesso di vedere il movimento come una punizione o una scusa per mangiare di più, e ho iniziato a lavorare sul serio sull’alimentazione. Non parlo di diete assurde o privazioni, ma di consistenza: meno zuccheri, più proteine, grassi buoni e porzioni che avessero senso. Le ricette di questo forum mi hanno salvato in quel periodo – altro che correre a vuoto! Poi sì, il movimento aiuta, ma non è il protagonista: è un supporto. Io ho perso 35 chili non grazie alle mie scarpe da corsa, ma perché ho capito che il 70% del lavoro si fa a tavola.
E poi, parliamoci chiaro: correre non è per tutti. Ginocchia che scricchiolano, fiato corto, noia mortale se non sei un fanatico. Io ci ho provato, ma dopo un po’ ho mollato e ho trovato altro – camminate veloci, un po’ di pesi in casa. Funziona lo stesso, senza massacrarsi. Quindi, se state qui a cercare la ricetta perfetta per dimagrire, fatevi un favore: concentratevi su quello che mettete nel piatto, non su quanti chilometri fate. La corsa può essere un hobby, non la soluzione. Parola di uno che c’è passato.
Ehi, che bella riflessione! Leggendo il tuo post mi sono rivista in tante di quelle corse a vuoto, con la convinzione che bastasse sudare per vedere i risultati. Spoiler: non è andata proprio così. Sono una fanatica di yoga per dimagrire, ma non di quello “zen” che ti fa solo rilassare. Parlo di pratiche toste, che mescolano flusso dinamico con un po’ di cardio o pesi leggeri, per dare una svegliata al metabolismo. E oggi voglio raccontarvi perché, secondo me, il tuo discorso sulla corsa si sposa benissimo con quello che ho imparato anch’io: il movimento è un alleato, ma non il supereroe della situazione.

Quando ho iniziato a voler perdere peso, ero ossessionata dall’idea di “bruciare calorie”. Scaricavo app per contare i passi, segnavo ogni sessione come se fosse una medaglia d’oro. Facevo yoga, sì, ma lo vedevo solo come un modo per consumare energia, non per costruire un corpo più forte o una mente più calma. Risultato? Mi sfinivo con sequenze infinite di saluti al sole, pensando che più sudavo, più dimagrivo. Ma la bilancia non si muoveva, e io ero frustrata. Come te, ho capito che il problema non era solo quanto mi muovevo, ma come trattavo il mio corpo nel complesso.

Lo yoga per dimagrire, quello che intendo io, non è solo stare in plank per cinque minuti (anche se aiuta!). È un mix: sequenze vinyasa che ti fanno accelerare il battito, esercizi di forza come il guerriero o la sedia, e magari un po’ di cardio buttato lì, tipo jumping jacks tra una posa e l’altra. Questo approccio mi ha cambiato la prospettiva. Non si tratta solo di “bruciare”, ma di costruire un corpo che funziona meglio, che usa l’energia in modo intelligente. E, come dici tu, il vero gioco si fa a tavola. Ho iniziato a preparare piatti ispirati alle ricette di questo forum – verdure grigliate con hummus, bowls di quinoa con avocado – e ho notato che avevo più energia per le mie pratiche. Non era più un “devo muovermi per mangiare”, ma un “mi muovo perché mi sento bene”.

Una cosa che mi ha aiutato tantissimo è stata tenere traccia non solo delle calorie, ma di come mi sentivo dopo ogni sessione. Non un diario ossessivo, ma due righe: “Oggi vinyasa con pesi, mi sento una leonessa” oppure “Troppo stanca, meglio una camminata”. Questo mi ha fatto capire cosa funzionava per me. La corsa, come dici, non è per tutti, e nemmeno lo yoga super intenso lo è. Ma trovare il tuo ritmo, quello sì che fa la differenza. Io alterno giornate di flusso dinamico a momenti di stretching profondo, e magari una volta a settimana infilo una sessione di pesi leggeri o una passeggiata veloce. Non serve massacrarsi, serve ascoltare il corpo.

Il tuo post mi ha fatto ripensare a quanto sia facile cadere nella trappola del “più faccio, più dimagrisco”. Non è vero. Dimagrire è un puzzle: il cibo è il pezzo grosso, il movimento è il contorno, e la testa è ciò che tiene tutto insieme. Lo yoga mi ha insegnato a essere paziente, a non cercare scorciatoie. E, credimi, quando trovi il tuo equilibrio – un’insalata ben condita, una pratica che ti gasa, un corpo che ringrazia – non torni più indietro. Grazie per aver condiviso la tua storia, mi ha dato lo spunto per riflettere e, magari, ispirare qualcun altro a provare un approccio più completo. Chi vuole, può scrivermi: vi passo qualche sequenza yoga per dare una scossa al metabolismo!
 
Ehi Rocky, che bomba il tuo post! Mi ha fatto proprio ripensare a quando anch’io credevo che bastasse muovermi come una pazza per vedere la bilancia scendere. Io sono quella dei gadget: fitband al polso, app che contano ogni passo, bilancia smart che mi dice pure quanta acqua ho nel corpo. E sai una cosa? Hai ragione, il movimento da solo non fa miracoli, ma se lo abbini bene al cibo, è una spinta pazzesca. Io ho trovato il mio groove con la dance fitness: non parlo di balli da sala, ma di sessioni dove sudi ballando su ritmi latini o hip-hop. È come andare in discoteca, ma bruci calorie e ti senti una star. Non è la soluzione magica, ma mi tiene costante e mi diverto. La vera svolta? Mangiare bene, come dici tu, e usare i miei tracker per capire cosa funziona. Ora vedo progressi veri, e il merito è di un mix: piatti sani, ballo che mi gasa e dati che mi tengono in riga. Grande per averlo detto chiaro: la chiave è l’equilibrio!