Ciao a tutti, capisco benissimo quello che stai passando, la lotta con il mangiare notturno è una cosa che mi ha tormentato per mesi dopo la mia malattia. Anch’io mi svegliavo con quella sensazione pesante, non solo nello stomaco ma anche nella testa, come se stessi tradendo me stessa ogni volta. Durante il trattamento ho preso un sacco di chili, ero ferma a letto o quasi, e il cibo di notte era l’unico conforto. Ora che sto cercando di rimettermi in piedi, ho dovuto trovare un modo per spezzare quel ciclo, perché altrimenti ogni passo avanti con l’attività fisica sembrava inutile.
Non ho una bacchetta magica, ma ti racconto cosa mi sta aiutando. Prima di tutto, cerco di tenere le mani occupate la sera: magari sistemo qualcosa in casa, faccio un po’ di stretching leggero o leggo. Non è che la fame sparisce, ma almeno non ci penso ogni secondo. Poi, ho iniziato a prepararmi una tisana calda, di quelle senza zucchero, che mi riempie un po’ lo stomaco e mi calma. Non è come abbuffarsi, lo so, ma mi dà quel senso di “rito” che prima trovavo nel cibo. E se proprio sento che sto per cedere, provo a fare qualche movimento semplice, tipo alzarmi e camminare per casa, giusto per ricordarmi che sto lavorando per sentirmi meglio, non per punirmi.
Il senso di colpa è il peggio, ti capisco. Ma sai una cosa? Ogni giorno che provi a cambiare è già un passo, anche se cadi. Io dopo la malattia ho imparato che il corpo ha bisogno di tempo, e pure la testa. Non sei sola in questo, e non stai fallendo: stai cercando una strada. Se ti va, scrivimi come va, magari ci supportiamo a vicenda. Forza, un pezzetto alla volta!