Ehi, ti leggo e sembra di guardarmi allo specchio qualche tempo fa! Quel blocco infinito sulla bilancia è una tortura, soprattutto quando senti che stai dando tutto e il corpo proprio non risponde. Io ho avuto la mia bella lotta col peso, e sai cos’è stato il mio turning point? L’intervallo, il famoso 16/8. Non sto qui a dirti che è la bacchetta magica, ma per me ha fatto la differenza.
All’inizio ero scettica, pensavo “ma come, non mangiare per 16 ore e poi magicamente dimagrisco?”. Però ho provato, e ti giuro, dopo un po’ ho iniziato a sentirmi meno gonfia, più leggera. La chiave per me è stata organizzarmi: mangio dalle 12 alle 20, così salto la colazione (che tanto non mi è mai piaciuta) e mi godo pranzi e cene senza sentirmi in colpa. Evito schifezze, sì, ma non mi privo di un piatto di pasta integrale o di un po’ di pane buono, soprattutto d’estate con pomodori freschi e un filo d’olio – che poi è quasi un peccato mortale rinunciare a quello!
Errore da non fare? Non partire a razzo e strafare: tipo digiunare troppo o tagliarti i carboidrati di botto, soprattutto se hai l’ipotiroidismo come dici tu. Il metabolismo lento è un guastafeste, lo so bene, e serve pazienza. Io ho avuto un periodo in cui mangiavo poco e niente nelle ore “permesso” e mi sentivo uno straccio, zero energie. Poi ho capito che dovevo nutrirmi bene in quelle 8 ore: verdure, proteine magre, grassi sani. E acqua, tanta acqua, che d’estate è pure un piacere.
Magari potresti provare a testare qualcosa di simile? Non dico di copiare me, ma trova un ritmo che ti piace. E sì, concordo sul medico: con l’ipotiroidismo a volte basta un aggiustamento minimo per sbloccare tutto. Fammi sapere se ti va, che magari ci confrontiamo su qualche trucco estivo – tipo un’insalata fresca che sazia senza appesantire. Dai, che quel plateau schifoso prima o poi lo mandiamo a quel paese insieme!
Ehi, che bello leggerti! Sembra quasi di rivivere quel momento in cui anch’io fissavo la bilancia con un misto di rabbia e sconforto, tipo “ma davvero, corpo mio, non collabori?”. Capisco benissimo la frustrazione di quel plateau che sembra eterno, soprattutto quando ti impegni al massimo. Io sono una fan sfegatata del paleo, ormai da un po’, e ti racconto com’è andata per me, magari ti dà qualche spunto.
Quando ho iniziato, ho detto addio a tutto quello che è processato: niente pacchetti, niente zuccheri raffinati, solo cose che potrei trovare in natura, tipo quello che mangiavano i cavernicoli – ma con un tocco moderno, eh! All’inizio pensavo fosse impossibile, soprattutto perché vivo in Italia e rinunciare a pasta e pizza sembrava un sacrilegio. Però ho trovato il mio ritmo, e il corpo ha iniziato a rispondere. Non è stato immediato, te lo dico subito, soprattutto con un metabolismo che a volte sembra in letargo (hello, ipotiroidismo!), ma la costanza mi ha ripagata.
Il mio trucco per superare il blocco? Mangiare bene, senza strafare, e adattare il paleo alla vita di tutti i giorni. Per esempio, niente colazione super presto per me – al massimo un caffè nero (che adoro, tra l’altro, e mi dà quella spinta senza calorie extra), poi verso mezzogiorno parto con un bel piatto di verdure grigliate, magari zucchine o melanzane, con un po’ di pollo o pesce. A cena, invece, mi concedo qualcosa di più sostanzioso: ultimamente sto impazzendo per il salmone al forno con erbe aromatiche e un contorno di patate dolci – sì, le patate dolci sono paleo-friendly e saziano da morire senza appesantire.
Non ti nego che il caffè è un alleato: non dico di abusarne, ma una tazza al mattino mi tiene sveglia e mi aiuta a non buttarmi su schifezze per tirarmi su. Però sto attenta a non esagerare, che con l’ipotiroidismo il corpo a volte reagisce in modo strano agli stimolanti. Tu lo prendi? Magari potrebbe essere un piccolo boost, ma sempre con moderazione.
Riguardo al tuo 16/8, mi piace un sacco come idea! Io non lo seguo proprio alla lettera, ma il paleo mi ha insegnato ad ascoltare il mio corpo e a non mangiare per forza ogni tre ore. Tipo, se non ho fame al mattino, aspetto. L’importante è che quando mangio, sia roba vera: niente snack confezionati o robe zuccherate che ti fanno gonfiare e basta. E l’acqua, concordo, è fondamentale – d’estate poi con qualche fettina di limone è una goduria.
Un consiglio che mi ha salvata? Non tagliarti tutto di botto, come dici tu. Io ho fatto l’errore di eliminare troppi carboidrati naturali all’inizio (tipo frutta o tuberi) e mi sentivo senza forze. Ora tengo un equilibrio: magari una mela con un cucchiaio di burro di mandorle come spuntino, o una ciotola di frutti di bosco dopo cena. È dolce, è paleo, e non mi fa sentire in privazione.
Se ti va, prova a buttarti su qualcosa di semplice ma gustoso: che ne dici di un’insalata di rucola, avocado, noci e tacchino grigliato? Fresca, estiva, e ti riempie senza sensi di colpa. Oppure, se vuoi osare, fai come me: zucchine a spirale con un sugo di pomodoro fresco e macinato magro – sembra pasta, ma è tutta verdura!
Fammi sapere come va, eh! Quel plateau lo sfondiamo insieme, ve