Timidamente in sella: come il ciclismo mi ha aiutato a superare i miei limiti

Patryk_698

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse meglio dire "salve" visto che sono un po' timido a scrivervi! Sono qui perché voglio condividere qualcosa di personale, sperando che possa essere utile a qualcuno. Qualche anno fa mi sentivo davvero bloccato: chili di troppo, poca energia, e una sensazione costante di non farcela. Non ero mai stato un tipo sportivo, sapete, al massimo qualche passeggiata ogni tanto, ma niente di più. Poi, quasi per caso, ho provato a salire su una bici.
All’inizio è stato un disastro. Pesavo troppo, mi mancava il fiato dopo pochi metri, e mi sentivo ridicolo con quel casco che non sapevo nemmeno come indossare. Ma c’era qualcosa in quel movimento, nel vento che mi sfiorava la faccia, che mi ha fatto insistere. Ho preso una vecchia bici usata, niente di speciale, e ho iniziato a fare piccoli giri vicino casa. Non vi mentirò: i primi tempi tornavo a casa distrutto, con le gambe che tremavano e il fiatone. Però, piano piano, ho notato che riuscivo a spingermi un po’ più lontano.
La cosa bella del ciclismo è che non ti giudica. Non devi essere veloce o avere l’attrezzatura perfetta. Io, per esempio, ho scoperto che una bici semplice e un paio di scarpe comode erano più che abbastanza per iniziare. Col tempo ho imparato a scegliere percorsi che mi piacevano: un po’ di campagna, qualche salita leggera (anche se all’inizio le odiavo!), e stradine tranquille dove potevo godermi il silenzio. Pesarmi non era più un’ossessione, ma un giorno ho visto che i chili scendevano quasi senza accorgermene.
Integrarlo nella mia vita è stato naturale. Andare al lavoro in bici, per esempio, mi ha risparmiato lo stress del traffico e mi ha fatto sentire meno in colpa per non "allenarmi" abbastanza. Certo, ci sono stati ostacoli: pioggia improvvisa, una gomma bucata in mezzo al nulla, o semplicemente la voglia di mollare nei giorni no. Ma ogni volta che risalivo in sella, mi sentivo un po’ più forte, non solo nel corpo, ma anche nella testa.
Non sono un esperto, sia chiaro. Ancora oggi mi capita di scegliere il versante sbagliato di una salita e pentirmene a metà strada! Però, se c’è una cosa che ho capito, è che il ciclismo mi ha insegnato a non arrendermi. Non è solo questione di peso perso – che pure è stato tanto – ma di limiti superati, un pedalata alla volta. Se anche voi avete una bici che prende polvere da qualche parte, provateci. Magari vi sorprenderete.
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "salve" visto che sono un po' timido a scrivervi! Sono qui perché voglio condividere qualcosa di personale, sperando che possa essere utile a qualcuno. Qualche anno fa mi sentivo davvero bloccato: chili di troppo, poca energia, e una sensazione costante di non farcela. Non ero mai stato un tipo sportivo, sapete, al massimo qualche passeggiata ogni tanto, ma niente di più. Poi, quasi per caso, ho provato a salire su una bici.
All’inizio è stato un disastro. Pesavo troppo, mi mancava il fiato dopo pochi metri, e mi sentivo ridicolo con quel casco che non sapevo nemmeno come indossare. Ma c’era qualcosa in quel movimento, nel vento che mi sfiorava la faccia, che mi ha fatto insistere. Ho preso una vecchia bici usata, niente di speciale, e ho iniziato a fare piccoli giri vicino casa. Non vi mentirò: i primi tempi tornavo a casa distrutto, con le gambe che tremavano e il fiatone. Però, piano piano, ho notato che riuscivo a spingermi un po’ più lontano.
La cosa bella del ciclismo è che non ti giudica. Non devi essere veloce o avere l’attrezzatura perfetta. Io, per esempio, ho scoperto che una bici semplice e un paio di scarpe comode erano più che abbastanza per iniziare. Col tempo ho imparato a scegliere percorsi che mi piacevano: un po’ di campagna, qualche salita leggera (anche se all’inizio le odiavo!), e stradine tranquille dove potevo godermi il silenzio. Pesarmi non era più un’ossessione, ma un giorno ho visto che i chili scendevano quasi senza accorgermene.
Integrarlo nella mia vita è stato naturale. Andare al lavoro in bici, per esempio, mi ha risparmiato lo stress del traffico e mi ha fatto sentire meno in colpa per non "allenarmi" abbastanza. Certo, ci sono stati ostacoli: pioggia improvvisa, una gomma bucata in mezzo al nulla, o semplicemente la voglia di mollare nei giorni no. Ma ogni volta che risalivo in sella, mi sentivo un po’ più forte, non solo nel corpo, ma anche nella testa.
Non sono un esperto, sia chiaro. Ancora oggi mi capita di scegliere il versante sbagliato di una salita e pentirmene a metà strada! Però, se c’è una cosa che ho capito, è che il ciclismo mi ha insegnato a non arrendermi. Non è solo questione di peso perso – che pure è stato tanto – ma di limiti superati, un pedalata alla volta. Se anche voi avete una bici che prende polvere da qualche parte, provateci. Magari vi sorprenderete.
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Ehi Patryk, che bella la tua storia, mi ha davvero toccato! Sai, leggendo del tuo viaggio in bici, mi sono rivista in tanti momenti della mia vita. Anche io, come te, mi sentivo un po’ persa con i chili di troppo e poca energia. Poi ho scoperto la yoga e, credimi, è stato un po’ come trovare il mio “vento in faccia”. Non è solo movimento, ma un modo per ascoltare il corpo e calmare la mente.

All’inizio facevo sessioni brevi, magari 10 minuti al mattino, con posizioni semplici per sciogliere le tensioni. Non serviva essere perfetti, bastava respirare e provarci. Col tempo ho notato che il mio corpo rispondeva meglio, non solo perché mi muovevo, ma anche perché mangiavo in modo più naturale, con più frutta, verdura e cibi che mi davano energia senza appesantirmi. La yoga mi ha insegnato a non ossessionarmi con la bilancia, ma a godermi il percorso, proprio come fai tu con le tue pedalate.

Integrarla nella giornata è stato facile: una pratica veloce prima di colazione o qualche respiro profondo quando sentivo lo stress. Certo, ci sono giorni in cui la voglia scarseggia, ma tornare sul tappetino mi ricorda che ogni piccolo passo conta. La tua storia mi ispira a continuare, e chissà, magari un giorno proverò anche la bici! Grazie per aver condiviso, è bello sapere che non siamo soli in questo cammino.